l suo nome era Lily Evans, aveva sedici anni (a breve ne avrebbe compiuti diciassette) ed era Caposcuola, Grifondoro era la strega con i voti più alti in tutto il suo corso, ma neanche quella era la costante nella vita di Lily.
No, la costante nella sua vita era lui era James Potter, quel cretino che ancora Lily non aveva capito come era potuto diventare Caposcuola. James le aveva chiesto di uscire e di essere la sua ragazza quasi ininterrottamente dal terzo anno e aveva continuato ancora di più dopo che lei aveva litigato con Severus.
 
E James Potter aveva un’abitudine; riuscire a farla ridere non importava quanto volesse guardarlo male e strangolarlo; James Potter aveva imparato a scombussolarle le carte in tavola e Lily non sapeva se la cosa le piacesse o meno.

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Capitolo primo

«Allora Lily-flower –disse quella voce, quella dannatissima voce –hai già deciso la meta del nostro viaggio di nozze?» Lily chiuse il libro di botto alzando lo sguardo smeraldino a incontrare il suo ambrato. Non si aspettava di trovarselo così vicino e per un momento sentì l’aria bloccarsi in gola, quasi soffocandola. Tu-Tum. Lo sentì; il sonoro, solitario battito del suo cuore e quando lui si aprì in quel suo ghigno che tanto l’aveva sempre irritata sentì il suo cuore prendere il volo. I suoi occhi erano sempre stati così luminosi? Le iridi di un colore così evanescente? Riprendi il controllo Evans! Si intimò, sbatté gli occhi un paio di volte quasi a scuotere via l’incantesimo che le aveva lanciato addosso. Finalmente riprese il controllo di sé allontanò lo sguardo dal suo e si accinse la raccogliere i suoi libri, alzandosi quasi sfiorò il suo viso con la propria testa: non si era spostato di un millimetro. Lily si spostò un ciuffo di capelli mogano chiaro con un gesto stizzito e alzò il mento con fare di superiorità: «Il più lontano da te possibile, Potter» sibilò gelida. Sul volto del ragazzo passarono una serie di emozioni: delusione, tristezza e poi in un flash erano sparite per lasciare il posto a un altro tipo di sorriso: sembrava vittorioso. «E questa, Lily Evans è la 690sima volta che mi respingi –disse. Erano state davvero così tante? Si domandò Lily –Sono positivo che entro la 700sima dovrai, eventualmente cedere» ghignò. Lily rimase lì ferma sbigottita mentre Ja-..Potter!, Potter; si chiama Potter, si portava con fare trionfale le mani dietro la schiena, la guardava da dietro gli occhiali rotondi e si abbassava a scoccarle un bacio sulla guancia per poi precederla fuori dalla biblioteca: «Ci vediamo dopo, Rossa». Lily rimase lì ferma, dire che era stupita era un eufemismo. Mai, una sola volta Potter aveva avuto quell’effetto su di lei. La prima volta che le aveva chiesto di uscire era Dicembre del terzo anno e aveva praticamente sbuffato fuori, una mattina a colazione: «Lilychenedicidiesserelamiaragazza?» lei non aveva neanche avuto il tempo di pensare ad una risposta che in automatico le sue labbra avevano formato la parola. NO. Lily sperava che con l’essere stata così secca lui l’avrebbe lasciati in pace; si era dovuta ricredere. Le aveva chiesto di uscire di nuovo due settimane dopo.  «Tesoro, tutto bene?» era Madama Pince. Questo la riscosse: «Oh certo. Mi scusi» e con questo si diresse fuori dalla biblioteca.
 
«Salve signorina Lily» era Nick Quasisenzatesta, fluttuava a qualche metro dalla pensierosa CapoScuola, lei lo guardò e gli rivolse un sorriso gentile al quale lui rispose con un gesto del capo, per poi continuare lungo la sua strada. Lily scosse la testa vigorosamente, e si diresse a grandi passi verso la Sala Comune, quella dei CapoScuola. La loro. E arrivata all’ultima rampa di scale si sentì tirare indietro in un angolo buio. Conosceva quelle lunga dita affusolate, pallide e fredde. «Lasciami andare, Severus» sussurrò minacciosa. Voltò il viso ad incontrare lo sguardo fredde delle iridi scure del suo ex-migliore amico. «Lily devi stare attenta –disse solo lui, ignorando tutto il resto –verranno a cercarti Lily. Non allontanarti mai da Potter. Ti proteggerà» Severus odiava ammetterlo, ma se c’era una persona con cui Lily era al sicuro quella persona era James Potter. Detto questo la presa sul suo polso svanì e Lily se ne sentì sollevata. Prima Severus la faceva sentire al sicuro, ora la inquietava.
Fu allora che la sentì: la voce allarmata. «Evans! Lily!!» la conosceva quella voce. Guardò l’orologio. Le nove. A quell’ora Lily (che era una persona estramamente abitudinaria) era sempre nei loro alloggi. Quando raggiunse di nuovo il corridoio illuminato lo vide di spalle che la cercava perfino negli angoli. Sembrava seriamente preoccupato. Si schiarì la gola e lui si voltò per lasiare andare un sospiro di sollievo. «Sono qui, James».
 
 

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Che ne dite???? J Fatemi sapere, ci tengo un sacco!