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Autore: ericapenelope    14/08/2013    0 recensioni
« La devo informare, signorina, che la mia storia non è solo una storia di cronaca rosa. In realtà non è affatto una storia recente » incominciò Miss Grace.
[...]
« Miss Lorentz, di questo non si deve preoccupare. Le eleganti donne di questa città potranno spettegolare della storia che le racconterò fino all'era prossima a questa. E' una storia senza tempo, una storia che non ha bisogno di essere odierna e fresca. E' una storia d'amore e, come tutte le storie d'amore, il tempo è relativo ».
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Epilogo


 

Il sole era tramontato da un pezzo. Miss Grace e Miss Lorentz avevano ordinato un'altra tazza di tè e alcuni pasticcini della casa. Miss Grace aveva concluso il suo racconto senza battere ciglio; aveva spezzato qualche parola, raccontato con gli occhi di chi crede ancora nei miracoli. Il registratore continuò a girare anche dopo che ebbe concluso. 

Miss Lorentz allungò la mano per spegnerlo e con un semplice click restarono solo loro due, immerse nel rumoroso locale del centro di Chicago. 

Miss Grace sollevò la tazzina e bevve un altro sorso di tè al limone, senza zucchero. Annabelle Lorentz stava ancora cercando di capirci qualcosa. Rilesse le note che aveva preso e si massaggiò una tempia con due dita.

« Quello che ha raccontato, Miss Grace, è davvero stupefacente » enfatizzò la ragazza. « Voglio dire, capisce quanto possa essere provocatorio, tutto questo? »

Aveva fatto quella domanda sinceramente preoccupata. Aveva guardato la vecchia signora come si guarda un povero sciocco ritardato che non sa quello che fa.

« Ma certo che so quello che faccio, signorina-so-tutto-io » manifestò Miss Grace. 

« Come faceva a sapere tutti questi dettagli su Mr Reed? » domandò la ragazza, sbattendo le palpebre un paio di volte dietro alle lenti dei suoi occhiali da vista.

Miss Grace guardò il registratore spento. La parte giornalistica e scandalistica era finita. Non le interessava far sapere al mondo com'era venuta in possesso di certe informazioni. Era solo unicamente interessata a far sapere al mondo una parte della sua storia. E di come quella storia era nata.

Miss Lorentz seguì con lo sguardo quello che Sally Grace stava osservando, intuendo ciò che le stava passando per la mente. Non guardava fuori dalla finestra da parecchio tempo, forse non si era nemmeno accorta che il cielo si era oscurato. 

Miss Grace respirò a fondo l'ossigeno di cui aveva bisogno, si accomodò maggiormente sulla sedia e puntò lo sguardo verde su quello curioso di Miss Lorentz.

« Non vedevo Mr Reed da molto tempo, ma tutto quello che ho detto è la verità. » 

Dalla sua borsa, quella che era rimasta chiusa per tutto il tempo, tirò fuori un vecchio diario, forse un manoscritto molto vecchio. La rilegatura era in cuoio e le pagine erano ingiallite dal tempo. Ricamate in oro c'erano le iniziali D. R. che, Miss Lorentz ci avrebbe scommesso il ruolo da giornalista, appartenevano a Dawson Reed.

« E la verità è che quello che ho detto può trovarlo scritto nelle sue memorie, sue memorie che ha lasciato a me. »

Allungò il manoscritto sulla superficie del tavolo, stando attenta a non macchiarlo con gocce di tè o con le creme dei pasticcini ancora intatti. Miss Lorentz osservò la rilegatura con estrema precisione, si sporse poco più, come se per vedere meglio dovesse infilarci la testa dentro. Non solo vi erano incise in oro le iniziali di Mister Reed, vi era anche una frase. Una frase dedicata espressamente a qualcuno.

 

A Sally Grace, l'unica pietra che mi ha concesso la rinascita

 

E quel qualcuno era la donna che le stava dinanzi. Miss Lorentz deglutì, chiaramente molto allettata davanti a quel tomo così spesso e così vecchio. Tutte le cose vecchie, se sono storia, sono importanti e quella che aveva dinanzi era forse uno dei documenti più avvincenti su cui avesse mai messo le mani. Ma prima che potesse sfiorarlo anche solo con la mente, Miss Grace lo trattenne a sé e le chiese un ultimo favore.

« E' disposta a pubblicare ciò che le ho raccontato? » domandò Miss Grace, scandendo bene le parole.

Miss Lorentz la guardò sbigottita, come se fosse impazzita.

« Sta scherzando? Quello che lei ha raccontato è una delle prove schiaccianti dell'innocenza di un uomo rinchiuso per anni in una prigione, Miss Grace. Un uomo che sarebbe potuto diventare Primo Ministro degli Stati Uniti d'America. Lei mi sta dando la prova inconfutabile che Mr Dawson Jay Reed, Vice Direttore del Daily News e Ereditiere di fama internazionale è vissuto interamente tra Chicago e Philadelphia negli anni della Guerra Fredda. Mi sta dando la prova che può cambiare il suo destino. »

« Il suo destino, purtroppo, gli è stato sempre avverso. Mr Dawson Reed è morto qualche mese fa, a Washington. »

Le parole di Miss Grace gelarono le vane speranze di Miss Lorentz. Lei abbassò le spalle, si ammutolì all'improvviso e diede silenzio a quello che poco prima era un evidente sintomo di manifestare la sua voglia di conoscenza. 

« Ma allora a cosa servirebbe tutto questo? Mr Reed è morto, anche se questo manoscritto venisse pubblicato, non cambierà lo stato delle cose. »

Miss Grace tossì rumorosamente, bevve un sorso d'acqua e piantò entrambi i palmi sulla superficie del tavolo.

« Mi stia bene a sentire, Miss che-cavolo-me-ne-frega-dei-morti: Mr Reed è tutt'oggi considerato un traditore degli Stati Uniti d'America. E' stato accusato da sua moglie, come lei ben sa, più di quarant'anni fa per essere stato uno sporco doppiogiochista e un traditore del suo Presidente. E' stato incastrato, non lo capisce? E se non verrà a galla la verità, sarà considerato un traditore anche nell'oltretomba. Come si sentirebbe se suo padre fosse accusato ingiustamente di avere ucciso una donna e i suoi bambini e di essere processato per l'ergastolo, quando sa benissimo che è innocente? Come si sentirebbe, se non avesse alcuna prova, ma lo sapesse? Perché lei sa benissimo a cosa mi sto riferendo. »

Miss Lorentz alzò lo sguardo, più duro e più rigido di poco prima. Ora capiva il perché aveva richiesto esplicitamente di lei. La signora non era stata una sprovveduta. Aveva controllato le vite personali di alcuni giornalisti, forse la sua cartella le si era presentata per un puro caso e ci aveva trovato la storia che l'avrebbe aiutata. Ed era stata proprio una vecchia volpe a menzionare la vera storia della sua vita, con quel padre dietro le sbarre per uno sbaglio che non potevano dimostrare essere un falso.

Miss Lorentz abbassò lo sguardo, sorrise vagamente e continuò a domandare ciò che non aveva ancora una risposta.

« Ma questa, anche se buona, forse non potrà provare la sua legittima difesa ed innocenza. E' solo un manoscritto scritto da un uomo, è come un diario personale. Chi crederà a ciò che si legge? La Corte Suprema avrà bisogno più di questo. »

« Dawson non ha bisogno della Corte Suprema. Gli basta far trapelare la notizia su tutti i giornali, su tutti i notiziari. Far mettere le mani sul caso, analizzare le prove e ci scommetto i miei acciacchi da ultra ottantenne. In meno di un anno questa storia sarà finita e lei, lei Miss Lorentz, avrà avuto il merito di aver messo le mani su qualcosa di grande e di aver riportato alla luce un uomo innocente morto nel buio e nella menzogna. »

Miss Grace tossì di nuovo, ma questa volta non bevve un solo sorso. Continuò a fissare gli occhi confusi e attratti della giovane giornalista, fino a quando questa non le rivolse un mezzo sorriso, un sorriso che sapeva di conferma, di verità, di giustizia. L'avrebbe aiutata. Avrebbe aiutato Mr Reed. Avrebbe aiutato Dawson a ritornare alla luce.

« Lo farò » sentenziò Miss Lorentz. « Ma ad una condizione. »

« Dica pure, giovincella. »

La ragazza si prese un momento, poi proferì quello che aveva da dire.

« Pagherà lei il conto e spiegherà al mio capo il perché non ho risposto alle sue chiamate. »

Miss Sally Grace non avrebbe potuto controbattere. Sorrise e acconsentì a questo patto come vecchie amiche che si promettono amicizia eterna fino alla morte.

Quando si congedarono, Miss Grace più leggera di un libro e Miss Lorentz piena di scoop, la vecchia ottantenne si rivolse all'unico cielo che aveva mai amato davvero. Socchiuse gli occhi smeraldo e sentì ancora il profumo di Dawson, quelle parole che tanti anni addietro le avevano fatto sobbalzare il cuore.

« Il mio sembra scoppiare? » chiese Dawson.

« Il tuo è già scoppiato. »

Non si erano mai ritrovati i pezzi per tanti anni.

Fino ad ora.

 

 

 

THE END

   
 
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