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Autore: mitchie Justice    14/08/2013    8 recensioni
( Contiene Jade-Harry)
Dalla storia...
Potrai sostituire me, ma non potrai sostituire i ricordi passati con me. Farai finta di niente, ma dentro di te ripenserai quello che hai lasciato.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 14.

Quando mi svegliai, mi trovavo in una stanza d'ospedale, l'odore nauseabondo. Poteva, essere solo di questo posto.
Le ragazze erano lì in piedi, mi fissavano, provavano ad aprire bocca e poi scuotevano la testa. Ripeterono l'operazione un paio di volte. C'era qualcosa che non andava. Ma cosa?
- Parlate, non mordo! -,  le invitai, cercando di sorridere e mostrarmi calma.
- Ci dispiace, moltissimo!- esclamarono finalmente...cominciavo a preoccuparmi. Mi fissavano la gambe, per poi reprimere le lacrime oramai indomabili.
- Riuscirò a ballare ancora, vero? -, chiesi, prendendo a piangere.
- Ditemi di sì! -, gridai, ma nulla. Mi guardavano e basta, piangevano e aumentavano le mie paure.
- I dottori dicono che sarà un miracolo se riuscirai a camminare! -, mi spiegò Zayn... l'unico coraggioso della situazione.
Presi ad urlare, imprecare e la mia respirazione si fece sempre più difficile. Mi mancava l'aria, e tutto si faceva buio nella mia mente e intorno a me.
- Sta soffocando! -, urlarono le mie amiche... le urla erano sempre più lontane e poi di nuovo buio.
Quando mi svegliai, al posto delle mie amiche vi era Peter.
- Ciao, principessa! -, esclamò, lasciandomi un bacino sulla fronte.
- Hai saputo la notizia? -, mi chiese ancora lui. Annuii e ripresi ad agitarmi, Peter prese a cantare e cercò di calmarmi... ritornai a respirare pian pianino. Aveva funzionato, mi gettai tra le sue braccia, come meglio potevo, ma sentii la gamba pulsarmi.
- Mi fa male! -, spiegai, piangendo. Peter tentò nuovamente con la musica, ma nulla da fare, l'agitazione riprese e sentii di nuovo il respiro farsi difficile.
- Si sta di nuovo soffocando! -, urlò, Peter alla ricerca di soccorso, accorsero immediatamente mi piazzare la bomboletta di ossigeno e cercarono di parlarmi.
- Che cosa mi succede? -, domandai, piangendo.
- Si chiamano attacchi di panico! E, se non presi in tempo si può lasciare la pelle! -, spiegò la giovane dottoressa.
- Che vuol dire esattamente? -, chiese preoccupato Peter.
- Voglio dire, evitatele emozioni forte, prescriverò calmanti. Ma se non dovesse bastare e la signorina giungesse a non respirare...morirebbe! -, spiegò ancora. Stavolta gli attacchi di panico, sarebbero venuti a Peter dalla sua faccia rossa e preoccupata, ma nessuna reazione.
- Perché a lui non sono venuti? -, domandai... cioè ha appena saputo che potrei morire ed è calmo.
- Non tutti siamo uguali! -, tagliò corto.
- E per il mio piede? -, chiesi, cercando di non agitarmi.
- Non voglio un defunto oggi e quindi per oggi riposa! -, disse, invitando Peter ad uscire un attimo.
Rimasi in silenzio, e mi sforzai di sentire cosa stessero, blaterando.
- La rotula è rotta. Il suo omero è leggermente spostato, ciò che impedisce di camminare, potrebbe danneggiare i legamenti! -, spiegò a Peter. Cercai di stare calma. Non è grave, troveranno una soluzione. Avevo bisogno di mia madre. Volevo la mia mammina. Cominciai, ad urlare, per attirare l'attenzione. Le ragazze si fiondarono subito, seguite dai rispettivi ragazzi.
- Voglio mia madre... mammina! -, continuavo ad urlare. Lo so, per una sedicenne è una vergogna. Ma io avevo bisogno di lei, so che solo lei mi tranquillizza. Quando ho paura, mi sento giù o qualsiasi umore, reclamo mia madre.
- Tieni è lei! -, disse Pez, passandomi il suo cellulare. - Grazie! -, le mimai, per poi sfogarmi.
- Mamma non camminerò mai più. Non potrò inseguire il mio sogno! -, dissi, piangendo.
- Amore di mamma andrà benissimo! Ce la farai, una Thirlwall non molla mai! -, mi ricordò, facendomi coraggio.
- Ora ti canto, la nostra canzone e poi starai meglio, Ok?- mi rassicurò lei.
I wanna be a princess the fairest all around, and if you leave my kingdom [...]  your love is with me now.
Sì, mi ero decisamente calmata, anzi, sonnecchiavo pure.
Salutai mia madre e chiesi di rimanere da sola per risposare. Nessuno oppose resistenza, nessuno, poteva comprendermi. Mi sentii, sfiorare la guancia e mi girai di scatto.
- Che ci fai qui? -, domandai, rivolta al riccioluto.
- Volevo, sapere come va la gamba! -, rispose Harry.
- Ma allora sei scemo forte? Sono stata chiara ieri sera...Harry è finita! -, dissi, sbuffando.
- Non puoi farci questo!-, disse lui. Sembrava amareggiato, così come sembrava innamorato di me.
- Non esiste nessun noi... sei stato chiaro ieri! -, gli ricordai... che strano. Prima ti lascia, poi torna a fare il carino e che cosa si aspetta? Che lo perdoni? Beh, non sono pronta.
- Prova a capirmi! -, mi supplicò ancora.
- Tu capisci me. Non camminerò mai più! -, gli spiegai urlando.
- Aspetta, dimmi solo una cosa Harry! Te lo chiederò una sola volta e guai se mi menti! -, lo avvertii. - Io ero il biglietto per il vostro successo? Ti sei interessato a me solo per vincere? -, domandai, trattenendo le lacrime... non solo non meritavo di piangere per lui e tanto meno, volevo farlo davanti a lui.
- Mi dispiace! -, enunciò, cercando di abbracciarmi. Senza pensarci due volte, lo mandai a stendere.
Non camminerò, più. E Per Harry sono stata un buon divertimento. Bene.
Cercai, di riaddormentarmi, appena ci riesco vengo risvegliata da un baccano infernale.
Apro gli occhi e scopro di non essere più l'unica ricoverata... adesso ho un compagno di stanza, piuttosto carino.
- Come hai fatto a romperti la caviglia? -, gli chiesi, dimenticandomi anche di presentarmi.
- Giocavo a Just dance! -, mi rispose. Non riuscii a trattenermi dal ridergli in faccia.
- Sul serio? -, domandai, per poi continuare a ridere.
- E, tu che hai sbagliato un semplice salto mortale? -, mi stuzzicò lui.
- Semplice? Tu non ne saresti capace! -, tagliai corto.
- Appena torniamo in piedi ti sfido! -, annunciò lui, rattristandomi nuovamente.
- Non camminerò mai più! -, lo informai, scoppiando a piangere.
- Hey Jade, calmati. Ce la farai, verrai operata ed io ti aiuterò nella rianimazione...sono bravo sai? -. Scoppiai a ridere. Era buffo, lui che si rompe la caviglia giocando ad un video gioco, mi auterà nella rianimazione?
- Come fai a conoscere il mio nome? -, chiesi, curiosa.
- Sai mezzo mondo, conosce le Little mix! -, rispose... Mmm... forse una casa discografica, ci avrebbe chiamate?
- E tu, invece, come ti chiami? -, chiesi.
- Justin!-, rispose, cercando di porgermi la mano, risultato cade per il troppo sbilanciamento.
- Sei un osso duro?- lo presi in giro.
- Pff...l'ho fatto per farti ridere! -, mi spiegò.
- Allora grazie! -, esclamai, ridendo.
- Sei fidanzata? -, mi domandò lui, per niente intimidito.
- Tu vai dritto al sodo eh? No, sono felicemente single! -, risposi e lo vidi sorridere come mai.
- Bugiarda, sei fidanzata con me! -, disse Pezz, venendomi a baciare e abbracciare.
- Siete Lesbiche?- ci chiese Justin.
- Può darsi! -, rispose Perrie, solo che entrò Malik, per poi stamparle un bacio a stampo. Justin guardava, stranito. Avrebbe presto avuto, gli attacchi di panico.
- Chiamatemi un' esorcista! -, se ne venne fuori. Facendoci morire dal ridere.
- Justin, tranquillo! -, lo rassicurò Zayn. Venne fuori che Pezz ed io eravamo migliori amiche e lei stava con Zayn. E che, Justin si era rotto la caviglia giocando a just dance con Zayn.
La serata si concluse al meglio, per cena pizza e gelato. Poi terminarono le ore di visita e quindi rimanemmo solo Justin ed io. Parlammo del più e del meno, raccontò barzellette senza senso, ma mi contorcevo dalle risate, per la sua risata squillante .
- Buonanotte!- esclamai ad un certo punto, se continuavo, sarei morta dalle risate.
- Notte piccola!- esclamò, Justin, dandomi le spalle. Mi ha chiamata piccola? Siamo entrati in confidenza in una sola sera? Beh, almeno non ho pensato a Harry...fino ad adesso. - Devo togliermelo dalla testa!, continuai a ripetere, forse abbastanza forte da farmi sentire da Justin
- Nessuno dimentica Bieber! -, esclamò, girandosi verso di me. Una lunga occhiata trai due, forse non aveva torto... - Chi dimentica uno che si rompe la caviglia, giocando alla wii? - Domandai e poi scoppiamo entrambi a ridere.

  
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