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Autore: Bab1974    14/08/2013    2 recensioni
Tonk ha finalmente conquistato Remus. Ora però ha un altro sogno da realizzare.
Partecipante al contest di Manuela McGranitt ' A ogni coppia la sua frase'.
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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My rose, my spines My rose, my thorns
 

Tonks guardò l'uomo sdraiato al suo fianco. Non riusciva a dormire e non voleva neppure farlo: dopo tanto tempo era riuscita ad ottenere quello che desiderava più al mondo, l'amore e le attenzioni di dell'uomo di cui era innamorata, e temeva che tutto finisse all'improvviso.

-Se è un sogno, non svegliarmi Mio Signore, fammi dormire per sempre.- pregò.
Voleva attendere che lui si riscuotesse dal sonno, poiché altro suo timore era che fuggisse. La sua malattia, che lo rendeva un Lupo Mannaro nelle notti di Luna Piena, era una croce che voleva portare da solo e credeva in pericolo chiunque s'avvicinasse al suo raggio d'azione, soprattutto se erano persone che amava.
Si addormentò, fallendo nel suo tentativo. Il sonno fu costellato di incubi tremendi nei quali lui la lasciava, sempre per colpa della luna.
Si risvegliò di soprassalto e non trovandolo al suo fianco temette che il brutto sogno si fosse realizzato.
L'odore del caffè la rilassò: si era appisolata tanto profondamente che non l'aveva neppure sentito alzarsi e trafficare in una cucina non sua.
Nonostante fosse in casa propria, e non le mancassero di certo gli abiti, vide la camicia del suo uomo abbandonata su una sedia e non resistette alla tentazione di indossarla. Aveva il suo profumo e la annusò bene, prima di decidersi ad alzarsi dal letto.
Si appoggiò allo stipite della porta: Remus, con addosso uno dei suoi grembiuli, aveva quasi finito e stava riempendo un vassoio con quello che aveva preparato. Per il resto indossava solo i boxer.
"Ti sta bene il mio grembiule." fu il commento di Tonks. Remus alzò gli occhi verso di lei.
"Oh, Dora, volevo farti una sorpresa, ma non ce l'ho proprio fatta a trovare tutto prima che ti svegliassi." Tonk sorrise, solo lui e sua madre avevano il permesso di chiamarla con quel nomignolo "Anche tu stai bene con la mia camicia, ma non avevi nulla di tuo?" chiese.
Tonks rise.
"Mi piaceva l'idea del tuo profumo addosso, Mister Nonmisfuggenulla." lo prese in giro "Sai, se non fossi così perfettino, non mi piaceresti, basto io come Troll."
Remus lasciò la colazione e l'abbraccio. La baciò con passione, aveva represso con tanta foga i sentimenti nei suoi confronti, che ora non riusciva a resistere alla tentazione di mangiarsela di baci. E, per una volta, non era una tentazione causata dalla luna.
"Soffrirai per causa mia, lo sai?" le mormorò, tenendo la fronte appoggiata a quella di Tonks.
"Per amore della rosa si sopportano le spine." enunciò la donna, fingendo un tono da sapientona.
"Bella frase, dove l'hai sentita?" chiese Remus.
"Non saprei, credo che sia solo un modo di dire Babbano." Tonks alzò le spalle, mentre si avvicinava al tavolo e prendeva un croissant "Probabilmente è un motto di papà. Lui ama i proverbi."
"Questo vale anche per spine grosse come le mie?" Remus si riavvicinò e le accarezzò il viso.
"Più impegno ci vuole, più la rosa è invitante." Tonks scoccò un bacio sulle labbra di Remus, poi morse il dolce: era davvero buono.
Ora aveva da realizzare il suo prossimo sogno, collegato a quello che aveva appena realizzato: avere un figlio dall'uomo che amava. Adesso che aveva conquistato Remus, tutto le sembrava possibile. Era certa, nonostante le resistenze dell'uomo (si era lasciato andare solo dopo che lei aveva bevuto la pozione per non rimanere incinta) di riuscire nel suo intento. Un bambino sarebbe stato il coronamento del loro amore, non ci avrebbe rinunciato facilmente.
Per fortuna gli uomini erano facili da ingannare! Quella notte, anche se di colore simile, quella che aveva preso non era la pozione Antipuerperante, solo un rimedio per il mal di pancia. Sperò che non le facesse male berlo spesso, anzi avrebbe dovuto trovare qualcosa che lo sostituisse, tipo acqua colorata.
-Remus, amore mio,- pensò -come avrai notato, non sono una che s'arrende, io.-


  
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