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Autore: DeliciousApplePie    14/08/2013    2 recensioni
Tom non rispose, si limitò ad avvicinarsi ancora di più a Beth e a stringerle i polsi.
–Tom lasciami andare- Disse leggermente impaurita. Il ragazzo assottigliò gli occhi e la strinse ancora più forte.
–Tom, lasciami, mi fai male!- La voce della ragazza iniziò a tremare.
–TOM LASCIAMI- Urlò Beth con tutte le sue forze.
Il ragazzo infastidito accontentò la rossa e la spinse violentemente contro la parete della camera provocando un forte tonfo e la caduta di Beth, che scoppiò in lacrime tenendosi la testa dal dolore.
Dal secondo capitolo.
“Thomas. Matthew. DeLonge. Che cazzo stai facendo a mia sorella?” Beth sobbalzò e la testa iniziò a girare.
“Tu alzati” Comandò autoritario il fratello maggiore.
Lo sguardo di Tom era perso.
“Non posso”
“Ha bevuto, e molto” Continuò il biondo indicando la bottiglia vuota di fianco.
“E tu ne approfitti, giusto?” Accusò Travis.
Dal quinto capitolo.
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mark Hoppus, Nuovo personaggio, Tom DeLonge, Travis Barker
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo primo.
I demoni della notte.

 
Ed eccoli li, due ragazzacci di 17 anni che girovagavano per le strade di Poway in cerca di avventure all’una di notte.
A guardarli bene era  una coppia male assortita. Uno era minutino in confronto all’amico che gli barcollava di fianco, era molto magrolino, si potrebbe quasi definirlo rachitico. L’altro, ben più alto dell’amico,  in quel momento non dimostrava affatto la sua altezza dato la sua postura ricurva sull’altro a causa dell’eccesiva sbronza. Mettendo a fuoco i volti dei due si poteva notare che non erano di certo dei tipetti “normali”, il rachitico, il quale possiamo identificare con il nome Travis, grazie allo stangone che urlava il suo nome abbinato ad altri aggettivi poco carini che non sto ad elencare, portava con fierezza un bel crestone, due nostril , un central e due dilatatori.L’altro, quello più grosso, portava una curiosa capigliatura color platino, un labret,  un eyebrow e anche lui portava due dilatatori, ma più piccoli rispetto l’amico.
Osservandoli bene, anche i loro vestiti erano poco “normali”, beh, ma non c’era da sorprendersi.
Chiunque li avrebbe incontrati, o per le vie della città, o per i corridoi della scuola, li avrebbe definiti con un solo aggettivo: Punk.
Ebbene si, quei due erano molto diversi tra loro, sia per il carattere (Uno troppo timido,l’altro troppo estroverso) sia  per l’aspetto fisico, ma avevano una cosa in comune, il loro amore per il Punk Rock.
I due barcollavano per le strade dalla piccola cittadina, non è che Travis avesse bevuto (Aveva promesso all’altro di tenerlo d’occhio) ma la grande stazza dell’amico ubriaco gravava tutta su di lui, e questo di certo non aiutava a mantenere un’andature dritta.Travis alzò gli occhi al cielo e si fece forza, mancava poco ad arrivare a casa sua, quindi si fece passare un braccio dell’amico intorno al collo e fece un ultimo sforzo, finché non giunsero davanti ad un sobrio cancelletto bianco. Il moro frugò nelle tasche e con aria compiaciuta trovò al primo tentativo le chiavi. Aprì con facilità il cancelletto e continuò a trasportare l’amico. Ora arrivò il problema: Aprire la porta di casa, trascinare di peso il suo amico per due rampe di scale senza far svegliare il padre (Il quale non si sarebbe fregato dell’amico ubriaco, ma del fatto che il giorno dopo sarebbe dovuto andare a lavorare) e sua sorella. Lei si che sarebbe stata il vero problema. Sua sorella, alias Elisabeth Mary Barker , nonché la migliore amica dell’ubriacone.
Lei si sarebbe davvero arrabbiata se avesse visto lo stato del suo migliore amico.
Lei non era assolutamente contro l’alcool, la droga il sesso e il Punk, anzi, anche lei era Punk e amava ubriacarsi con i suoi compari, qualche volte, invece l’amico, non era la prima volta che durante l’ultima settimana si trovava in quelle condizioni.
Malgrado le preghiere di Travis, che chiedevano di far si che la sorella non si svegliasse furano vane.
La ragazza era già sveglia, sul piccolo balconcino della sua camera che affacciava sulla parte posteriore della casa a fumare una sigaretta, e non appena Travis passò davanti camera di Beth il biondo cercò di sbiascicare qualche parola per richiamare l’amica, ma il moro glielo impedì mettendogli una mano sulla bocca la quale fu addentata dall’amico che riuscì ad urlare -Effyyyyyy-
Si. La chiamava così. Come la protagonista di Skins, ma solo lui aveva il diritto, e guai a chi si permetteva a riferirsi cosi a Beth.
La ragazza sussultò, fece l’ultimo tiro e lanciò la sigaretta girandosi delusa -Di nuovo eh?- Il fratello abbassò lo sguardo senza proferire parola –Come te lo devo far capire che così lo lasci solo autodistruggersi! E perlopiù per una puttanella come Lea! Non ti capisco, davvero!-
La ragazza entrò in camera infreddolita, e solo allora il fratello si accorse che indossava solo un top nero e un paio di slip azzurri.
 -Cosa ci fai cosi! Sei  quasi nuda! Non vedi che c’è Tom?-
Eccolo! Ecco svelato il nome dell’amichetto che domani mattina si sarebbe sorbito una predica,Thomas Matthew DeLonge, il quale si era accasciato proprio davanti lo stipite della porta.
-TRAVIS! Tu porti in casa mia all’una e mezza di notte un tizio senza avvisarmi,e pretendi di trovarmi vestita? Lo sai che dormo così! – La ragazza infuriata si avvicinò al fratello e gli strinse le guance e lo guardò negli occhi in modo truce, le iridi blu del ragazzo si infrangevano in quelle grigie della sorella -Questa è l’ultima volte che lo voglio vedere ridotto così – indicò Tom steso a terra -Non mi frega che sta male perché Lea l’ha tradito, ma non voglio che mandi a puttane il suo fegato e soprattutto la sua vita. Travis Landon Barker, questo non è un consiglio, ma una manaccia, ti avviso per la tua incolumità-
La ragazzina anche se più piccola di un anno rispetto Travis sapeva come farsi rispettare.
Lasciò libero il fratello e si accovacciò vicino Tom e gli accarezzò una guancia, il ragazzo sorrise, lei ricambiò, ma subito quel sorriso si trasformò in un ghigno cupo e la carezza in uno schiaffo abbastanza sonoro che fece sobbalzare Travis e lasciare di stucco Tom
-Ma.. ma… ma…cosa.. che...che ho fatto?- Disse sbiascicando
–Ne riparliamo domani, quando sarai lucido, non adesso, non mi sembra il caso-
La tipetta si alzò e riferendosi al fratello disse
–Portalo a letto, e sta attento che non vomiti-
Il ragazzo annuì, ma Tom alzandosi faticosamente in piedi replicò
-Io… voglio dormire con te! Come i vecchi tempi, ricordi Effy?-
La ragazza si intenerì. Non era facile sentire delle parole così uscire dalla bocca di Tom, soprattutto quando era ubriaco. Travis sospirò e le diede il consenso di dormire con lui. Tom non l’avrebbe mai toccata o sfiorata in modo malizioso, neanche se glielo avrebbe chiesto lei. Neanche da ubriaco! Sapeva che se l’avesse toccata con un doppio fine, o se l’avesse mancata di rispetto Travis non ci avrebbe pensato due volte a spaccargli la faccia. D'altronde lui era HotPants, e tutti conoscevano la sua reputazione!
Beth lo fece stendere sul suo letto e gli tolse la maglia impregnata d’alcool, non ritenne il caso di toglierli i pantaloni, dato che erano abbastanza larghi da dormirci tranquillamente.
Gli tolse le scarpe e si accoccolò di fianco a lui.
Gli accarezzò la guancia che poco prima aveva colpito e con amarezza disse:
-perché ti riduci così? Lei non se lo merita..-
Lui, con quella poca lucidità rimasta le rispose
- Scusa.. non so come sfogarmi e mi butto di capo fitto nell’alcool.. mi manca Lea.. Però non preoccuparti, dormi ora, ci pensiamo domani-
Detto questo abbracciò l’amica e la strinse a se.
Poteva sentire il suo respiro sul petto, i suoi capelli tra le dita, le sue gambe leggere e sottili avvinghiate alle sue, e tutto questo gli donava un senso di protezione che mai nessun’altro sarebbe stato in gradi di dargli, nemmeno sua madre, la quale era ormai troppo delusa dal figlio e non riusciva nemmeno ad abbracciarlo.
Per Tom, Beth era il tutto.
Lei si era sempre presa cura di Tom fin dal loro primo incontro. Lei c’era sempre stata per lui. E lui per lei. Ma a dir la verità era sempre stato Tom a presentarsi a orari improbabili durante la notte con crisi e richieste assurde.
Una volta la costrinse ad andare con lui a San Diego per un concerto di un certo gruppo , e la riportò a casa giusto in tempo per spegnere la sveglia, ma lei non si lamentò, lui aveva bisogno di svago in quel periodo, dato che era davvero un brutto periodo.
I pensieri di Tom tornarono al loro primo incontro: Primo giorno di scuola delle elementari. Lui aveva dimenticato il pranzo a casa (Classico di Tom) e lei gli offrì di dividere il suo.
Da quel giorno erano ormai inseparabili! Sembrava il terzo fratello del Barker! Tom sorrise al pensiero e chinò il capo e notò che Beth stava ormai dormendo. Gli lasciò un leggero bacio in fronte e si addormentò cullato dalla fresca brezza che aveva dato tregua al caldo infernale di quel torrido agosto.




 

 

Ela è qui che parla:

Okay, questa è la mia prima FF sui Blink-182,
grupop che personalmente amo.
Spero vi piaccia. Mi farebbe anche molto piacere se mi lasciate una piccola recensione.
Grazie per aver letto il primo capitolo. 
Un bacio.

  
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