Libri > Harry Potter
Segui la storia  |      
Autore: Rivoltella J    21/02/2008    15 recensioni
Se i pensieri possono affiorare, leggiadri e pacati cercatori da osservare, l’eterno turbine che non la smette di girare, travolge tutto quello che può incontrare e non si preoccupa di ciò che può rovinare…Dalla fonte del cuore limpidi possono sgorgare, attimi infiniti che non hanno tempo di aspettare, lacrime amare da asciugare, sorrisi sereni da ammirare, baci rubati e esperienze da ricordare…Allora è bello poterli osservare, riuniti insieme in una raccolta tutta da apprezzare… Se poi vi va anche di commentare, bè non potrei che apprezzare…e sicuramente non mi sentirete lamentare!!! La vostra Rivoltella J con questo vi vuole rivelare, un’altra sua grande passione da ammirare, scrivere tutto in rima per farsi apprezzare, ma soprattutto per farvi a bocca aperta restare! :D
Genere: Malinconico, Comico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Premessa: il titolo di ogni capitolo scaturirà da ciò che a scrivere mi ispirerà! Se arrivate infondo e ci capite più della sottoscritta, lasciate un commento e non fatemi sentire sconfitta! Con tutto il cuore ve lo dico, ci tengo davvero ad un vostro lascito seppur cinico! Se poi sarà positivo, che ve lo dico a fare…sarà sicuramente gradito ^^!
 
“Ginny! Ma ti sembra il modo di disturbare?! Sono le dieci di sera e sento il bisogno di riposare, le mie membra devo ridestare, il mio corpo necessita di restare, sdraiato in questo loco tutto da bramare…Lasciami nel mio bell’incubo affogare…Ho solo voglia di sognare, di poterlo guardare, mentre vive, mentre respira, mentre inizia a camminare…”.
Il sonno pervadeva quella mente perennemente lucida, che ragiona e che trucida, che sempre aguzza l’ingegno per rispondere prontamente, per essere il corretto in un mondo corrotto da sorprendere soavemente, per essere il giusto in una realtà sbagliata, la dolcezza che l’avrebbe tanto aiutata.
Il sano dormire era l’unica droga che si concedeva dopo una giornata di diligenza coeva, dove regnava l’ordine e la precisione, dove poteva oltrepassare le barriere fisiche della luce, dell’oppressione, perché lì, al buio in quella stanza, poteva osservarlo senza vergogna, a distanza…
“Hermione, pulzella dalle grazie rare, ma ti sembra questo il modo di parlare? Secondo me riposare ti fa dalla tua intelligenza divorziare, questo linguaggio neanche la Mc Granitt se lo permette di usare…Con codesto tuo registro solenne da annientare, mi hai iniziata a contagiare e guarda adesso come mi inizio io ad apostrofare! Prima che la mia ragione vada a farsi affettare, seguendo la strada della perdizione che ti ha fatta così diventare, ti lascio nel tuo letto riposare e che questo sonno ti possa far in te tornare!”. Appena uscì da quella camera, sbirciando l’amica stanca com’era, iniziò a pensare alle delusioni che lei continuava a ricevere, la tristezza che quell’eterna bimba avrebbe dovuto sospendere, l’amarezza che nei suoi occhi continuava ad apparire, quel senso di incompleto che la portava a soffrire…
 
Nella sua mente scorreva e galoppava, un sogno, un destriero un angelo che la tormentava. Le ricordava di pensare, di ridere, di giocare, perché la notte, avvolta dal manto ebano delle cose corrotte, poteva mostrarle vie protette, voglie dal pudore sorrette, perversioni maldestre di menti maledette…
 
“Harry, perché continui a scappare,
sei solo tu che hai paura di gridare,
di confidare al tuo cuore che hai un gran timore d’amare…
Castighi la tua anima che sta per bruciare,
che per un bacio sarebbe pronta a crollare,
quando essere vicino a lei ti fa sussurrare,
a te stesso di lasciarla andare,
perché saprebbe farti provare emozioni rare…
Potrebbe avvolgerti al suo corpo volendoti solo abbracciare,
capendo che pian piano starai fermo senza parlare,
la guardi e capisci che altro non potresti desiderare,
che al mondo non esiste donna migliore da bramare,
vorresti sfiorarle la bocca per sentirti incendiare,
vorresti poterti su di lei sdraiare,
perché quest’attimo proibito è troppo prezioso per poterlo sprecare…
Questo tuo cedere può significare,
che non hai più linfa in te per lottare,
per celare una voglia che vorresti masticare,
utile sarebbe accettare,
arrendersi perché sei un turbine che veloce sa sfrecciare,
una ballerina zoppa che continua a danzare…
Ridi in silenzio sapendo che non vuoi imparare,
Quanti di quei libri potresti bruciare,
Perché la tua mente si possa finalmente liberare…
Ecco, il goal ora lo devi segnare!
La sconfitta peggiore te la stai per aggiudicare,
sai che potrebbe essere tua anche subito, basta chiamare,
ma la voce ti si blocca in gola perché hai paura di alimentare,
uno sfogo continuo che ti sa solo alterare…
Sorrisi e pianti persisti ad alternare,
non ti capaciti che lei in te possa alloggiare,
la guardi di nascosto e ti senti imprigionare,
le due lingue si iniziano nella tua mente a configurare…
Le tocchi le labbra e vorresti placare,
l’avida sete di potere che ti sa stregare,
la cattiveria che ti costringe a comandare,
i sentimenti che vorresti sprigionare,
come due ali bianche da spiegare,
è l’inconveniente della vita da superare,
da questo volo devi subito atterrare,
se ti avvicini troppo al sole ti potresti scottare,
e quelle abrasioni lasciano solchi da non perdonare,
imprecisioni in una vita da ammirare,
ti senti orgoglioso del tuo operato esemplare,
un sorriso, l’unica arma che puoi sfoggiare,
il resto affogalo pure nei sogni del tuo mare,
questo peso è l’unica cosa che potresti gettare,
invece lo trattieni a te orgoglioso di sbarrare,
la via più semplice per iniziare a lodare,
un sentimento che non ha paura di volare…
Lei è lì, davanti a te pronta ad assaporare,
un momento unico che vi porterà a segnare,
il tradimento peggiore che proprio io mi dovrò accollare,
raccogli i cocci del tuo ego da aggiustare,
la tua situazione si continua ad aggravare,
una demenza che non si può più salvare,
il caso clinico senza speranza, inutile analizzare,
la riva è lontana per poterla agguantare…
Il soffio d’infinito che ti può solo scioccare,
due bocche che iniziano insieme a ballare,
testimoni furtivi che vogliono la loro età aggiornare…
La tua vera incoerenza sta per affiorare,
allora sarai spacciato, non te lo scordare,
hai come tutti le tue colpe da espiare,
e intanto preghi in ginocchio che non ti faccia scivolare,
ma lo sai rassegnato che la tua ora sta per arrivare,
quando te la troverai davanti e non potrai più scappare,
occhi negli occhi nascondendo una verità da celare,
indietreggiando quando la tua sirena si inizierà ad avvicinare,
parlando in silenzio senza fiatare,
intrecciando le sue dita con le tue per farti crollare,
quando le sue unghie sulla tua schiena vorrà affilare,
arrivista sfrontata che sa di peccare,
di travolgerti nel suo vortice precoce di una gioventù da consumare…
Tu scongiuri che sia lei quella giusta da toccare,
perché la pazzia in questo modo ti fa dannare,
ti condanna ad un’esistenza da mozzare,
vorresti la tua lama affilare,
per poi lentamente il tuo cuore stagliare,
e questo tuo amore prontamente ammazzare…
La tua pelle brucia provandola a sfiorare,
senti dentro un fuoco che ti fa disperare,
acqua gelida la tua mente sta per allagare,
le tue tristezze nessuno le può alleviare,
in questa nuova giungla ti devi silenziosamente ambientare,
perché un tempo eri immune a certe emozioni cha sanno agitare,
cristalli blu dove ci si può specchiare,
momenti pericolosi saggiamente da evitare…
Ora sei debole, ti resta solo che sperare,
in un mondo migliore dove i sospiri sono menzogne da raccontare,
dove puoi essere ciò che vuoi senza timore di sbagliare,
maledicendo te stesso per i pensieri che ti sto costringendo a fare,
ma è la dura realtà da affrontare,
resoconto distratto di un artista amatoriale,
il cammino tortuoso di una montagna da scalare,
e se tu non sei forte lo devi diventare,
o queste paure ti inizieranno a tormentare,
parlandoti nel sonno con il loro tetro bisbigliare,
e non capirai mai perché solo tu hai paura di poterle affrontare…
Alla mattina come ti fai ad alzare,
sentendo in te le tentazioni selvagge che ti porteranno a peccare,
il governo di te stesso devi continuarlo ad amministrare,
o ti dovrò io ammaestrare,
perché il dolore che sto provando adesso è il più acido da degustare,
al mio cuore ti vorrei ammanettare,
il ricordo del tuo sorriso che dall’anima devo cancellare,
ma è un sogno di latta che tu solo puoi schiacciare…
Mi guardi ed inizi ad ammiccare,
nel tuo cuore io ci sono ma servo solo a riparare,
gli squarci che nella tua anima continuano ad affiorare,
ridi e menti a te stesso che sono una persona da ammirare,
invece nell’intimo mi deridi perché non riesco ad ammortizzare,
che c’è lei in te, io sono troppo ingombrante, mi dovrai annientare,
impavida inizia suadentemente ad ancheggiare,
no, ti prego, non guardare,
prendimi per mano e iniziamo a scappare,
vorrei fosse questo che intimamente potresti desiderare,
con la siringa pungiti e prova ad anestetizzare,
la voglia sporca che continui imperterrito ad inalare,
fumo denso di uno spento focolare…
Il veleno che intorpidisce le tue gambe ti fa rabbuiare,
questo fantasma lo devi soffocare,
nell’armadio più buio lo devi far riposare,
perché non possa più raccontare,
che solo lei e nessun’altra ti ha saputo far innamorare,
la tua vista, la tua vita, la tua voglia da annebbiare,
la scommessa al tuo dito devi annodare,
ripeti a te stesso che sei forte, che sai controllare,
il lento oblio che avidamente ti fa addormentare…
Il tuo comportamento mi inizia ad annoiare,
non ti so più sopportare,
il tuo anello lucente all’anulare,
non potrò a malincuore apostrofare,
perché prima o poi dovrò questo ostacolo affrontare,
parole argute di un poeta che non sa più sillabare…
Guardi le sue membra che si iniziano ad arrossare,
perché è la tua vicinanza quella che le fa capitolare,
con l’ardore che inizia pian piano in te ad entrare,
racconti con gli occhi la vita che vorresti cantare,
speranza vana di un falso cieco che non vuole rimirare,
le emozioni scalpitanti che potrebbe provare…
Non voglio passare per quella che vuole insegnare,
basta guardare i miei occhi adesso, capire, accettare,
non c’è un contratto da firmare,
è solo un presente gelido che si potrebbe scaldare,
ci sono io che la potrei copiare,
ma sarebbe troppo arduo un bacio rubato a te strappare,
e poi la vivida verità velare...
Il mondo sarà tuo, smettila di cercare,
ti basta solo respirare,
appoggia il tuo palmo al suo e inizia ad immaginare,
quando allungherà le sue mani per afferrare,
quell’angolo di cielo che sente di meritare,
volendo molto più di ciò che tu le potrai dare…
Non troverai neanche il coraggio di respirare,
perché sai cosa mi stai per provocare,
dove pianti eterni continueranno a singhiozzare,
dove nella mia mente mi ritrovo ad affogare,
dove l’infinito ha un limite e tu inizi a sormontare,
persone importanti che in me un solco han saputo tracciare,
solo tu intrecci il respiro al mio dimenticandoti di ricordare,
attimi unici che per me sanno avvalorare,
una vita dove solo tu il centro puoi rappresentare,
e il trono di sovrano indiscusso occupare…
I vostri sospiri faranno questo vetro gelido appannare,
tanto caldi e repentini, sapranno bruciare,
e tu romanticamente le vostre iniziali inizierai a disegnare,
la tua felicità lei continua ad appassionare,
ma è giusto che le tue gioie ti faccia affettare,
furba e ingenua ti sa annebbiare,
sono io che devo questa partita arbitrare,
o tu ti lascerai abbandonare,
e dal profondo oblio non potrai più riaffiorare…
E scongiurerai meschino per paura di baciare,
hai una possente integrità da preservare,
quindi sta lì e continua ad aspettare…
Urlo guardandoti inconsciamente sprofondare,
in una bugia che sa perfettamente ingannare,
un bimbo che non ha mai avuto la fortuna di giocare,
con l’aquilone più bello che il cielo con un dito gli farà sfiorare…
Il suo profumo è qui, lo inizi ad annusare,
sentendo la morsa nel cuore che sa dottamente stritolare,
solo lei ti insegnerà quello che ti sei voluto negare,
tratti di mondo che non hai voluto perlustrare,
pianeti lontani che non hai voluto visitare,
soglie tortuose che non hai voluto varcare…
Io non servo più, lo continuo ad assaporare
servo solo come valvola di sfogo per far sfiatare,
il più intimo dei tuoi peccati che devi scagliare,
il tuo broncio di bronzo da iniziare a picchiare…
Sono le mie lacrime gelate che devo interrare,
ma io non posso approvare,
questo tuo modo di recitare,
la maschera più falsa che tu possa indossare,
rendendoti complice dell’inganno da intonare,
confondendomi con la bugia del tuo viso d’angelo da accarezzare…
Vorrei io la tua vita movimentare,
frusto la tua schiena di schiavo perpetuo che sa ammaliare,
vivendo all’ombra di un incubo che ti sa modellare,
passando notti insonni a spergiurare,
coprendo d’insulti un destino inevitabile che sa attanagliare,
un futuro non lo sai neppure immaginare,
quanto è il freddo che può sempre sormontare,
questo nuovo essere che ti sta per trasformare,
quanto profondo è il mare in cui stai per affogare,
sei solo ora, puoi ancora provare,
ma taci e rinunci lentamente a camminare,
piangendo dentro per paura di scoppiare,
mentendo a chi solo sa i tuoi occhi guardare…”
 
Quella notte fu tutta da esplorare, perché solo il tempo certe ferite può curare. Solo la brama di riuscire ti può portare a guarire, il pianto martire di un’esistenza da sorreggere ti costringe nel tuo letto in silenzio a piangere, solo la voglia di arrivare ti porta a lottare…
 
  
Leggi le 15 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Rivoltella J