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Autore: Julia_Phantomhive    14/08/2013    3 recensioni
Vongola IX ha richiamato nella propria patria solo il nipote e Tsuna è costretto ad allontanarsi dal Giappone senza i suoi Guardiani. Reborn, come tutor lo seguirà e per non destare sospetti, organizza uno scambio culturale tra la Namimori Middle High School e una qualsiasi scuola d'Italia. La scuola scelta ha due candidate, entrambe testarde, ma soprendentemente dominanti con i loro professori, tanto che li convincono a mandare tutte e due al posto di una.
Arrivando in Giappone, le ragazze avranno un incontro con più di uno dei guardiani, per destino o coincidenza.
Questa è una serie di piccole storie che alterneranno le varie coppie che veranno introdotte, sono molto corte eccezione fatta all'introduzione e finale. Spero che vi piaccia!
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: G, Hayato Gokudera, Kyoya Hibari, Nuovo Personaggio, Takeshi Yamamoto
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!, Triangolo
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Lo scambio culturale
6. Baseball

 Le due italiane pranzavano in pace vicino al cortile della scuola e la mora piuttosto irritata per tutto ciò che era successo, stava facendo un interrogatorio di terzo grado all'amica:
<< Non capisco. Non capisco! Non capisco?! Perché quei due non erano con te, eh? Perché uno è scomparso e uno sta giocando proprio adesso a baseball qui accanto? Non dovevate pranzare insieme voi tre? Vale quei tizi sono scemi o cosa? Yamamoto aveva accettato, ma in questo preciso istante sta giocando! Mentre a Gokudera l'avevo linciato quindi costretto, ma mi stai dicendo che se ne è andato! Cosa è successo mentre sono andata da Hibari?! >>
Non aveva mai ripreso fiato e ora che aveva finito, Valentina le aveva inficcato in bocca un biscotto così da tappargliela e avere il tempo per parlare: << Stai calma, Giù. Non c'è da agitarsi tanto. >>
Giulia si era riseduta sul prato accanto all'amica, aveva tirato un sospiro e la stava guardando come se le volesse dire "E' seria la cosa. Spiega". Lei ricambiava. "E' inutile parlare se neanche mi ascolti." le aveva sussurato nella mente.
<< Abbiamo pranzato "insieme" in un certo senso. >>
<< Stai mangiando il tuo pranzo con me. Adesso. >>
<< Yamamoto ci ha portati qui al cortile per una boccata d'aria, poi vedendo che nel campo di baseball c'era qualcuno, aveva proposto di giocare un po'. Io ho detto "Perché no?" e abbiamo iniziato a giocare. >>
Giulia la guardava interessata e la castana continuava a raccontarle che il Guardiano della Pioggia era il lanciatore, mentre lei battitore, era la sua prima volta a baseball e Gokudera, che all'inizio era solo uno spettatore, si era fatto avanti a insegnarle la teoria per poi metterla in pratica e fare un fuoricampo. Yamamoto stava assistendo a una scena che lo aveva fatto un po' irritare, tanto da urlare infastidito:
<< Posso lanciare? >>

Giulia l'aveva interrotta un momento: << Come mai? Strano, mi sembrava un tipo sempre allegro per ogni cosa. >> Valentina aspettava solo un momento prima che all'amica venisse il lampo di genio << Ah! Era geloso! Quindi questo mi fa intuire che eravate vicini! Come come? Racconta! >> aveva notato che stava gradualmente arrosendo al solo ricordo: il Guardiano della Tempesta si era alzato dalla panchina tanto annoiato quanto palesamente infastidito dal fatto che invece di pranzare, quei due si mettessero a giocare, quindi diretto verso la ragazza, imperterrito e sbrigativo, voleva fare di quella partita una cosa veloce e magari far perdere anche il fanatico di baseball.
<< De Silvestri >>
<< Chiamami Valentina. >>
<< Impugna la mazza in questo modo >> mostrandole l'impugnatura giusta, l'aveva avvolta con le sue braccia, le teneva i polsi e ignorava l'agitazione di Valentina. << Piega leggermente le ginocchia. >> La ragazza aveva fatto ciò che le veniva detto, completamente persa in quel che Giulia definiva urlando: << Un abbraccio!! Yes! Good job, good job! Vale, hai visto ti si è presentata un'occasione più unica che rara! Brava amica mia che non ti sei ribellata come tuo solito! In realtà avrei voluto assistere, ma chissà forse non sarebbe successo. Sasagawa aveva detto che non gli sto simpatica a quel tizio. >>
<< Giù, come biasimarlo. Ogni tanto sei irritante! >>
<< Grazie, mi impegno per questo, sai? >> ringraziava l'amica con tono ironico. << Dài, continua. >>
Incitava l'amica a proseguire con un sorriso e voleva poi assolutamente sapere come era andata a finire.
<< Dopo Yamamoto ci aveva urlato contro, anch'io ero sorpresa, non sai che colpo, aveva assunto un'espressione molto seria, mai vista. Gokudera, al contrario, era calmo, come se comprendesse la cosa e si era subito allontanato da me e infine mi diceva di guardare bene la palla e intercettarla quel poco che bastava per usare tutta la mia forza e mandarla fuori del campo. Come ci si aspettasse, ho fatto Homerun. >>
<< Con un maestro così, come avresti potuto non farlo? >> lo diceva maliziosamente la mora, si divertiva molto a vedere la sua amica in quelle condizioni, tutta rossa, fino alle orecchie. << Ah, ma mi devi ancora dire perché eri lì! Vi siete fatte pure scoprire da Hibari! Poi sarei io l'incosciente! >> Era falsamente offesa.
<< Aspetta, ora ci arrivo! Comunque, Yamamoto poi era stato invitato a giocare con i suoi kohai e quando sembrava che eravamo rimasti solo io e Gokudera, una ragazza, ma non era una studentessa, gli ha fatto venire mal di stomaco e lo accompagnò lei in infermeria, lasciandomi da sola. Credo che era sua sorella perché Gokudera aveva urlato "Aniki!" ma forse ho capito male io. Non si assomigliavano per niente. Poi sono arrivate quelle del fanclub che mi accusavano di averlo avvelenato, io mi ero difesa - neanche avevamo incominciato a mangiare! - e mi ci hanno costretto ad andare al retro e il resto lo sai. Mi pare che Hibari ci abbia seguito perché c'ero io, voleva sapere dov'eri, ma poi vedendo il numero di persone riunite, era infastidito dal fatto che eravamo in branco. >> Giulia era così affascinata dalle cose che le aveva raccontato che era rimasta imbambolata a fissarla con un biscotto in bocca, era buffa << Oi Giù, non capisco che cosa ci trovi in quel... tizio! >>
La mora si era ripresa appena notava il tono con disappunto: << Non lo so nemmeno io, ma non cambiare discorso, hai fatto molti progressi. Di sicuro più di me, ma non ci avrei mai sperato di trovare dei ragazzi... così in questo viaggio di studio. Questi sembrano diversi da quelli che ho incontrato in Italia. >>
<< Io neanche ci pensavo. Avrei giurato che mi sarei sposata con un personaggio di un libro. >>
Giulia si era sdraiata sul prato verde. Aveva sospirato e alla fine divertita, si era messa a ridere.
<< Non cambierai mai, Vale! >>
<< Se per questo neanche tu, vorrei che non lo facessi. Sarebbe un grosso problema se diventassi come quello lì, odio l'amore, anzi penso che neanche esista. >> Silenzio "Nessun commento?" << Giulia? >>
Si era sporsa per vedere l'amica che aveva chiuso gli occhi e si era buttata nel mondo dei sogni. Anche Valentina si era messa a ridere, poi ripensando a cosa era successo in quella giornata, si sentiva stanca e si era sdraiata accanto all'amica a riposare.
"Speriamo... che qualcuno ci verrà a svegliare!"

Intanto in Italia, nel castello dei Vongola, il Nono e Reborn stavano discutendo del futuro del Decimo:
<< Reborn, a quanto mi stai stai raccontando, Decimo è davvero cresciuto. >>
<< Ah. >> con tono di assenso << Constatando i suoi notevoli miglioramenti, penso che sia più che in grado di svolgere il compito da lei assegnato. Anche se, ha ancora molto da imparare e la sua decisione mi sembra molto frettolosa. Si sente così tanto anziano da andare in pensione? >>
Il Nono si era messo a ridere. << Ah ah, no amico mio, no. Ti ho chiamato apposta per farlo diventare un vero Boss, e se il tuo giudizio è tale da rimandare, che sia così. Penso che Decimo sia ancora inesperto su questioni particolarmente delicate, quindi rimandiamo questo discorso tra un anno, Reborn. >>
Reborn chinava poco il capo per fare un accenno di assenso. << Come vuole lei, Vongola Nono. >>

  
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