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Autore: BloodyMary94    15/08/2013    6 recensioni
CAPITOLO REVISIONATO!!!
Loki condannato all'esilio sulla terra confinato nella Stark Tower senza poteri.
Natalie un'esuberante ragazza di Chicago cugina di Pepper verra' ospitata anche lei alla Stark tower dopo aver perso entrambi i genitori in un incidente d'auto.
cosa succederà quando Loki incontrerà Natalie?sarà disposto ad accettare nuovi sentimenti che piano piano faranno breccia nel suo cuore di ghiaccio?? se poi ci mettiamo Nuovi sentimenti,incomprensioni e una vendetta per Loki e gli Avengers ...Allora la cosa si fa veramente complicata...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 03

 

 

 

Pov Natalie

 

 

Dopo quel piccolo “chiarimento” con Loki, decisi di starmene in camera mia a disfare le valigie.

Quando aprii la porta della camera, rimasi a bocca aperta tanto era bella, spaziosa e arredata con immancabile buon gusto, come il resto della casa del resto. Ma la cosa che mi piaceva più di tutte era il panorama: dalla mia stanza potevo vedere tutta New York!

Mi avvicinai all’enorme vetrata, perdendomi a contemplare quella vista spettacolare. Potevo passare le ore in quel preciso punto e non stancarmi mai.

Decisi di smettere di fissare il panorama. Era meglio farmi una doccia e magari sbollire in quel modo tutta la rabbia che mi aveva fatto salire quell’idiota!

Così, aprii la porta che si trovava di fianco al mio armadio, rivelando il bagno.

…E che bagno!

-O MIO DIO! - la mascella quasi mi arrivò a terra. Non potevo credere che quello era il bagno!

Assomigliava più a un salone di bellezza, che ad un bagno. Beh, di certo non era paragonabile a quello che ora mi sembrava il misero bagno di casa mia.

Continuavo ad osservare stupita quella stanza, quando poi mi riscossi dai miei pensieri.

 “Oh Natalie, quanto sei stupida! Sei in casa di Tony Stark,  devi fartene una ragione ed abituarti a questo lusso!”, pensai, mentre mi avvicinavo alla vasca.

La vasca era enorme e con le luci blu. Anche qui c’era una vista bellissima. Sarebbe romanticissimo fare il bagno con il proprio uomo, magari con una dolce musica in sottofondo e un bicchiere di vino in mano.

Scossi la testa, ridendo dei miei stessi pensieri.

-Si, se ce l’avessi un’ uomo!- riflettei ad alta voce. 

Con questo triste pensiero, iniziai a spogliarmi e a riempire la vasca. Appena entrai, i miei muscoli quasi si sciolsero al contatto dell’acqua calda. Chiusi gli occhi e iniziai a rilassarmi.

Ripensai alla mia vita di appena un mese prima: ero felice con mamma e papà e quel brutto incidente aveva rovinato tutto. Ero rimasta sola in un attimo, disorientata e con un vuoto nel cuore che mai nessuno sarebbe riuscito a colmare.

Una lacrima ribelle sfuggì al mio controllo, ma io la spazzai subito via con il dorso della mano.

Mamma papà mi mancherete tantissimo.

-Signorina?-  Jarvis  per poco non mi fece venire un colpo, riportandomi alla realtà.

-Vuoi  per caso farmi morire d’infarto?- gli dissi seccata, portandomi una mano sopra al petto, all’altezza del cuore.

-Le assicuro che non era mia intenzione, volevo soltanto informala che se vuole posso attivare la funzione idromassaggio!-  m’informò jarvis.

Idromassaggio? O mio dio certo che volevo farmi l’idromassaggio!

-Ma certo, fallo partire Jarvis! Grazie mille.– gli risposi euforica.

- Bene signorina.-

In un attimo la vasca iniziò a fare tante bollicine. Sarei voluta restare lì tutta la notte, ma il mio stomaco iniziò a brontolare, forse era meglio uscire e mangiare qualcosa.

Rientrai così in camera, avvolta in un asciugamano e iniziai ad asciugarmi i capelli, ma dato che faceva molto caldo, decisi lasciarli umidi, così  li pettinai solo un po’.

Aprii la mia valigia, per estrarre qualcosa di comodo da indossare.

Decisi di mettere un pantaloncino, molto mini, grigio e una canotta rosa aderente. Se fossi stata a casa mia sarei nuda, dato il caldo , ma ora decisamente non potevo!

Scesi la lunghissima scalinata che portava al salone e alla cucina, ma non trovai nessuno. La casa era immersa nel silenzio più totale.

-Jarvis?- lo chiamai.

-Si signorina?- mi rispose subito lui.

Mi ero già abituata a Jarvis. Era bello avere un “maggiordomo” invisibile!

-Tony?- gli chiesi.

-Signorina,  il signor Stark è  a una cena di lavoro con la signorina Pepper. In ogni caso troneranno presto e il signor Stark ha lasciato un biglietto attaccato al frigo.- m’informò, con la sua voce calma.

-Ah Il biglietto attaccato al frigo, eh? …Finalmente qualcosa di primitivo in questa casa!- dissi con ironia, ridacchiando.

Entrai  in cucina  e come mi aveva detto Jarvis, il biglietto era sul frigo, attaccato con un a piccola calamita. Per un attimo mi sembra di essere tornata indietro e quel piccolo spiraglio di normalità mi fa tirare un sospiro di sollievo.

Così, presi il biglietto e cominciai a leggere:

                                                   

                         Cara cugina, siamo a cena fuori per lavoro.

                           E oltretutto siamo   anche in ritardo!

                        Ti ho lasciato i numeri delle migliori pizzerie in zona,

                         dai anche da mangiare al piccolo cervo.

                     Se al mio ritorno trovo il tuo cadavere fatto

                   a pezzetti, ti vendicherò, promesso!

PS: Nel cassetto della cucina (nel caso c’è ne fosse bisogno)

ho messo il  Taser .  Divertiti  a guardarlo mentre sbava!

                                                       A più tardi Tony <3

 

Sorrisi dopo aver finito di leggere. L’ironia di Tony era un qualcosa di unico al mondo. Poso il biglietto sul ripiano della cucina e decisi di prendermi un bicchiere d’acqua dal frigo. Faceva decisamente troppo caldo.

-Il mio cadavere fatto a pezzi da quella specie di Dio? Al massimo troverai il suo  di cadavere!- pensai ad alta voce e iniziai a sorseggiare la mia acqua, trovando subito sollievo.

-Sai potrebbe avere ragione!-

- Oh, Cazzo!- quasi urlai. Il bicchiere mi cadde dalle mani nel momento in cui sentii quella voce glaciale alle mie spalle. La sua voce.

Mi voltai di scatto, cercando di ignorare il mini infarto che mi era venuto. Odiavo quel tipo ogni secondo che passava!

-Guarda cosa mi hai fatto combinare, Loki!- gli dissi stizzita, indicando tutta l’acqua e i pezzi di vetro sul pavimento.

-Non è mica colpa mia se sei così sbadata.- mi rispose lui, facendo un’alzatina di spalle, con un sorriso ironico stampato su quell’odiosa faccia.

Quanto volevo prenderlo a schiaffi e fargli passare quell’aria da superiore che aveva. Non lo sopportavo!

Feci un profondo respiro, cercando di calmarmi.

Questa volta decisi di non rispondergli, volevo lasciarlo perdere. Cercai di sorpassarlo, quasi correndo, ma i miei piani andarono a farsi benedire quando scivolo sull’acqua che mi era caduta poco prima, andando a finire proprio contro di lui, con l’unico risultato di spiaccicarmi contro il suo petto.

Alzai la testa e incrociai i suoi occhi verde giada.

 Il suo sguardo era così intenso che non riuscivo a distogliere i miei occhi dai suoi. Sentii un brivido lungo la schiena, cominciando a chiedermi perché anche lui mi guardasse in modo così intenso, invece di farmi a pezzettini per “aver osato sfiorarlo”.

 Dopo vari secondi ripresi coscienza di me stessa. Solo in quel momento mi resi conto che ero praticamente attaccata a Loki, mentre le sue mani erano sulla mia vita.

Mi scostai, come se fossi stata scottata da quel tocco.

-Io…Io credo che sia meglio pulire questo disastro, prima che qualcuno si faccia male!- gli dissi, quasi balbettando.

Anche lui sembrò ritornare in se solo dopo aver sentito le mie parole.

E scappai via, con la scusa di cercare qualcosa per pulire quel disastro, lasciando li da solo in mezzo alla cucina.

Quando ritornai in cucina non lo trovai. Probabilmente era andato in camera sua.

Iniziai a pulire a terra dove avevo fatto cadere il bicchiere. Dopo aver finito presi il telefono per chiamare un pizzeria, scegliendo  a caso uno dei numeri che Tony mi aveva lasciato.

Portare una pizza alla Stark Tower  mi veniva da ridere.

Chiusi la chiamata con la pizzeria e aspettai l’arrivo del fattorino, comodamente seduta sull’enorme divano del salotto.

Dopo un po’ Jarvis mi avvisò che il fattorino delle pizze era fuori ad aspettare. Così presi i soldi e lo raggiunsi.

Pagai e subito dopo rientrai, sistemando le pizze sul tavolo.

Cosa avrei dovuto fare ora? Aspettare che venisse lui o andare a chiamarlo?

In effetti non sapevo nemmeno se Loki voleva mangiare, ma mi era sembrato ovvio ordinare una pizza anche per lui.

Alla fine decisi di portargli la pizza in camera sua. Presi il cartone tra le mani e dopo un profondo respiro mi avviai al piano di sopra.

-Loki?- sussurrai quasi, dopo aver aperto la porta della sua camera.

La camera era immersa nel buio. C’era solo la leggera luce della  bajour  sul comodino. Poi finalmente riuscii a vederlo, fuori al terrazzo. Solo ora notai che non indossava più i suoi abiti strani, ma un paio di pantaloni scuri e una camicia bianca.

Dovevo ammettere che il ragazzo era molto sexy. E quei pantaloni gli facevano un sedere, che…

Scossi la testa. Ma cosa andavo a pensare?

Dovevo smetterla con questi pensieri, ero venuta per portargli una semplice pizza, non per fare pensieri perversi sul suo sedere.

-Loki, vengo in pace con un piccolo dono!- gli dissi tutta sorridente.

Si voltò appena, ma la sua espressione restava cupa e non mi rispondeva.

-Su andiamo, abbiamo iniziato con il piede sbagliato, ma se dobbiamo convivere meglio andare d’accordo no?- cercai di essere diplomatica. Magari avevamo davvero cominciato con il piede sbagliato e in fondo non si negava a nessuno una seconda possibilità… nulla Loki ancora non rispondeva.

-Guarda, ti ho portato la pizza, sicuramente non sai di cosa si tratta ma quando l’avrai assaggiata te ne innamorerai, fidati-  quando finii di parlare, lui mi sorrise, ma era il suo  solito sorriso sadico e furbo, non un sorriso di felicità.

-Bene femmina, finalmente hai capito che il tuo compito è servirmi, coraggio dammi questo insulso cibo umano, mi accontenterò!- mi disse lui con tono altezzoso, rientrando e posizionandosi proprio di fronte a me.

-Cosa? Servirti?- gli chiesi, scioccata. Ma faceva sul serio?

-Si ovvio, a che altro servireste voi umani?- mi rispose lui, come se avesse detto la cosa più ovvia del mondo..

Bene, voleva la guerra e io l’avrei accontentato!

-Bene, vuoi la pizza quindi? Allor,a eccoti servito!!!- detto questo, aprii il cartone della pizza e gliela lanciai sul petto, spalmandola per benino con tutto il mio cuore sulla sua candida camicia bianca.

Finalmente tolsi quel ghigno dal suo bel viso.

 Fanculo dio dei miei stivali! Volevi essere servito? Bene, avevi avuto quel che volevi.

Poi, improvvisamente, lui mi prese per il collo, stringendo molto la sua presa, mentre i suoi occhi si accendevano di rabbia. Forse avevo esagerato e ora stavo iniziando a spaventarmi .

Mi sbatté contro il muro, sempre con le sue dita saldate al mio collo e mi guardò fisso, con uno sguardo furioso.

Cavolo, ma perché non avevo portato con me il taser?

Stava iniziando a farmi male, ma Loki sembrava non voler lasciare in alcun modo la presa sul mio collo.

-Ti…ti pre..go basta!- balbettai, portando anche le mie mani sul mio collo, in un pallido tentativo di allontanare le sue.

-Lo..ki ..n.. non.. respiro!.- continuai, cominciando a pensare che mi avrebbe lasciato solo dopo che io avessi esalato il mio ultimo respiro.

Poi, improvvisamente, mi lasciò, facendomi scivolare lungo la parete.

-FUORI!- mi urlò contro come un pazzo, con gli occhi verdi accesi d’ira.

Non me lo feci ripetere due volte. Mi alzai velocemente e scappai via da quella camera, correndo con le lacrime agli occhi .

 

 

Pov Loki

 

Guardai quella ragazza fuggire dalla stanza e chiudersi la porta alle spalle.

Mi appoggiai alla parete dove poco prima c’era lei, guardando fisso la porta.

Cosa mi succedeva? Perché non l’avevo uccisa?

Mi sarebbe bastato stringere ancora un po’ e poi la sua vita sarebbe cessata nelle mie mani. Non sarebbe stata la prima volta, ma qualcosa mi aveva bloccato di botto.

Non riuscivo a capire… tre mesi fa non avrei esitato ad uccidere un’insulsa midgardiana, ma lei… con lei non c’ero riuscito.

Sarebbe stata la mia occasione, magari se l’avessi uccisa ora sarei stato condannato a morte su Asgard e avrei abbandonato questo pianeta odioso.

… Ma era questo che ciò volevo?

Anche oggi, quando per un attimo eravamo stati vicini e le mie mani avevano toccato il suo fragile ed esile corpo, io non avevo fatto nulla… ma perché?

Il Loki di sempre l’avrebbe uccisa solo per avermi sfiorato. Ma quando lei aveva alzato il viso, mi aveva quasi inchiodato con quello sguardo.

 Cosa mi stava succedendo? Io… io non riuscivo a capire.

Quell’umana cos’aveva  di diverso? Che potere stava usando su di me?

Perché era riuscita a bloccarmi con il solo sguardo?

Scossi la testa, avvicinandomi al letto. Mi sbottonai la camicia, lanciandola malamente a terra e mi sdraiai.

 Forse ero solo stanco. Non ero ancora abituato a quella forma umana.

Era meglio riposare, forse tutti quelle domande nascevano solo dalla stanchezza.

Domani sicuramente mi sarei sentito meglio e non avrei più questi inutili e stupidi pensieri su quella petulante donna.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciao eccoci qua finalmente!
mi scuso con tutti per il trmendo ritarto ma per vari motivi non ho potuto aggiornare prima perdonatemi.
spero che anche questo capitolo vi piaccia,un ringraziamento alla mia beta per il suo preziosissimo aiuto senza di lei sarei persa grazie amore!!! <3
recensite mi raccomando anche poche parole giusto per farmi sapere se vi e piaciuto o meno XD

un bacione alla prossima! 

  
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