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Autore: Giorgia Malik69    15/08/2013    3 recensioni
«Finalmente… » Robert si strinse le braccia al petto con soddisfazione, Dick si sedette ad ammirare il paesaggio. «Dici che qui ci sono abbastanza animali?» Robert scoppiò in un ghigno che fece trasalire il ragazzo. «Perché accontentarci di animali quando possiamo avere gli umani?» Con la lingua sfiorò il canino facendolo allungare come un artiglio pronto ad attaccare.
Genere: Horror, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 IL VINOPROIBITO

 

Capitolo 1

 
 
«Finalmente…»Robert si strinse le braccia al petto con soddisfazione, Dick si sedette ad ammirare il paesaggio. «Dici che qui ci sono abbastanza animali?»Robert scoppiò in un ghigno che fece trasalire il ragazzo. «Perché accontentarci di animali quando possiamo avere gli umani?»Con la lingua sfiorò il canino facendolo allungare come un artiglio pronto ad attaccare. «Così finirai per far scappare tutti!». Dick sentì l’occhiataccia del fratello trafiggergli il petto.«Figurati…non sanno neanche che cosa sono i vampiri!»I due presero alla svelta le sembianze di due avvoltoi, volando verso il piccolo paese e posandosi sul campanile di una vecchia chiesa diroccata. «mmm…facciamo una cosa… da domani andremo a scuola… avremo più possibilità di integrarci senza destare sospetti…»  Dick annuì facendo schioccare la lingua.
 
«Jade! Jade!»Laureen si sbracciò cercando di catturare l’attenzione della ragazza. «Oh… giorno….»Jade l’abbracciò socchiudendo gli occhi, si sedettero sotto l’enorme melo incrociando le gambe. Laureen alzò gli occhi al cielo con aria sognante. «Altro che i giocatori di football....ci sono due nuovi ragazzi!! Sono due strafighi!!»  Jade alzò gli occhi al cielo. «Insomma…pensavo fosse qualcosa di serio!». «È Serio! Pensa… uno di loro ha il corso di biologia con ME!»Entrambe scoppiarono a ridere sentendosi ridicole, scattarono in piedi sentendo la campana trillare, si salutarono per dirigersi ognuno nel corso assegnato, Jade scivolò lungo il corridoio fino ad arrivare nella palestra. Sospirò prima di varcare il portone, non aveva mai amato la ginnastica, forse perché non aveva alcuna possibilità di poter leggere, o perché il professore era un vecchio bavoso capace di farti fare quaranta giri della palestra e altro. Si sedette sulla panca assumendo un aria sofferente, afferrò il suo romanzo e cominciò a leggerlo. «Tu signorina, cosa pensi di fare?». Jade sospirò con fare drammatico, posando il libro sotto i suoi piedi. «Oh…professore… lui non può capire…mi sono svegliata… con… un emicrania TERRIBILE!»Il professore alzò un sopracciglio squadrando la ragazza. «Ai miei tempi GUAI a chi si lamentava!»Lei sbuffò, aveva sentito già troppe volte la stessa storia. «Professore… credo che i suoi tempi erano i SUOI e ora sono i NOSTRI!»Lui aggrottò la fronte indicandogli la fila. «Vada immediatamente se non vuole una nota al PRIMO giorno di scuola!!»Senza protestare si avviò verso gli altri ragazzi che nel frattempo stavano facendo una leggera corsetta attorno il canestro. Alla fine, esausta si lasciò cadere sull’erba infischiandosi delle lamentele del professore. Si asciugò il viso imperlato di sudore e fissò le nuvole. «Già stanca?»Inquadrò il professore lanciandogli un’occhiata di sfida.«Sa com’è…l’emicrania!».
«Senti ragazzina, se sei venuta a scuola per scaldare il banco io…»Lei scoppiò in una fragorosa risata. «Sempre se stiamo seduti sui banchi dato che ci fa solo correre come i dannati per tutta la scuola!»Il professore impuntò i piedi arrossendo di rabbia. «Vai dalla preside! SUBITO!»Jade si alzò con nonchalance e si incamminò verso la preside, ovvero sua zia. Entrò nell’ufficio lasciandosi cadere su una poltrona, mangiucchiò alcune caramelle fissando il tutto con aria annoiata. «Come mai qui?»La zia si mise d’avanti a lei con le mani sui fianchi. «Oh… il professore… sai com’è…»si infilò l’ennesima caramella in bocca aspettando la reazione della zia. «Senti… vatti a sedere in quella poltrona e finisciti quel benedetto libro ok? »Jade le sorrise, prese il libro, si appoggiò ad un armadietto e si immerse nella lettura. I suoi occhi si alzarono appena sentì la porta scricchiolare, cercò di farsi piccola rannicchiandosi dietro l’armadietto. Due ragazzi si incamminarono verso la zia. Li vide farfugliare qualcosa, la zia scosse la testa aggrottando la fronte, d’un tratto gli occhi dell’anziana signora divennero grigi, assenti. Il ragazzo più grande aveva un sorriso beffardo, l’altro sembrava concentrarsi su qualcosa. La zia cadde sulla sedia fissando un punto impreciso e nel frattempo le sue mani cercavano vari fogli per poi porgerli ai ragazzi. «VAMPIRI?»Jade si tappò immediatamente la bocca rannicchiandosi il più possibile tremando come una foglia. Sentì dei passi felpati avvicinarsi sempre di più, lei era sicura di aver visto i canini affilati. Chiuse gli occhi ripromettendosi di fare ginnastica ogni giorno. «Robert! Anidiamo…è tardi»Robert tese la mascella fissando l’armadietto. «C’è qualcuno!»
  
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