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Autore: Violet2013    15/08/2013    11 recensioni
Ranma torna a Nerima due anni dopo il matrimonio mancato, deciso a far tornare tutto come prima, ma ogni cosa sembra essere cambiata: nessuna faccia è più la stessa e gli equilibri si sono stravolti.
Riuscirà a riconquistare la sua amata Akane?
ATTENZIONE: IN VIA DI REVISIONE (modificata fino al cap 6)
TRATTO DAL CAPITOLO 7:
''Nessuno avrebbe mai conosciuto l'inferno che i due ragazzi stavano passando, e che avevano passato per due lunghi anni lontani l'uno dall'altra, con la forte consapevolezza di essere legati da un filo invisibile, un filo elastico che si allungava, e si allungava tanto, ma quando tornava a stringersi faceva così male da soffocare.
Quei due potevano stare lontani per giorni, mesi, anni, ma non potevano stare vicini. Non senza sentire lo stomaco in subbuglio, il cuore correre come un treno, le gambe tremare, le braccia che fremevano per toccarsi''.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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TCP1
I remember you.
I remember lying awake at night and thinking just of you.
But things don't last forever and somehow baby,
they never really do.

Ramones, I remember you.




Nerima, interno giorno, 28 Luglio 1996.


Ryoga si tolse la maglietta sudata e la buttò a terra, bevendo una lunga sorsata d'acqua gelata, stanco.
"Hey, P-Chan! Ma sei sempre stato così sexy?''
Rise di gusto.
Se solo un anno prima la giovane davanti a lui gli si fosse rivolta in quel modo, probabilmente sarebbe morto. Di gioia o d'imbarazzo.

Erano ormai passati due anni dalla partenza improvvisa di Ranma, ed in qualche modo la mancanza di quel piccolo pezzo aveva stravolto tutto il puzzle della vita dei giovani di Nerima, incredibilmente in meglio.


Tutti gli abitanti di sesso maschile della città, appresa la notizia, si precipitarono a casa Tendo per chiedere la mano della figlia minore, nuovamente libera, ma lei non ci aveva messo molto a far capire a tutti di non essere disponibile.
Se prima e durante l'era-Ranma Akane non dava confidenza ad altri uomini, dopo quel maledetto giorno di due anni prima persino Soun si era rassegnato ad avere per sempre una figlia zitella, e arrivato ad una certa età e stufo di lavorare, decise di cederle la palestra. A lei sola. Dopotutto era perfettamente in grado di prendersene cura, anche se tutti, lei compresa, sembravano essersene dimenticati.
Ed Akane non l'aveva deluso, portando a casa in più di un anno di gestione solo vittorie schiaccianti e mostrando incredibili pazienza e sensibilità nell'insegnamento ai giovani allievi, che crescevano e miglioravano insieme alla loro maestra, la quale sembrava diventare più forte ogni giorno.

Il rapporto con Ryoga era cresciuto e si era evoluto dopo che lei aveva scoperto il suo segreto.
Tre mesi dopo la partenza di Ranma, Ryoga era nella cucina di casa Tendo, cercando di insegnare alla figlia minore a cucinare, visto che sembrava non darsi pace per non essere una buona cuoca.
Ryoga temeva che Akane si sentisse in colpa per la partenza del fidanzato ed aveva accettato di buon grado di insegnarle a preparare quei pochi piatti che aveva dovuto imparare a cucinare passando così tanto tempo da solo.
La pentola d'acqua per gli spaghetti era sul fuoco da una mezz'ora abbondante quando Akane sbadatamente la fece cadere sull'amico. Ryoga non ci fece troppo caso: sicuramente dopo tutto quel tempo sui fornelli sarebbe stata sufficientemente calda da non causargli nessuna trasformazione.
Ma Akane era davvero tanto sbadata. Aveva acceso il fornello accando a quello su cui era appoggiata la pentola, quindi l'acqua che cadde addosso a Ryoga era ancora fredda, abbastanza da trasformarlo in P-Chan proprio sotto gli occhi dell'amata.

Era stato terribilmente difficile spiegarle tutto, ma nonostante fosse scossa, dopo un lungo e più che motivato mese di rancore, mutismo ed attacchi di rabbia, Akane aveva dimostrato una maturità incredibile per la ragazza infantile e permalosa che aveva sempre mostrato essere, o meglio, che le avevano sempre rimproverato di essere.
Aveva perdonato Ryoga per tutto, dicendogli però che mai ci sarebbe stato nulla tra loro oltre la semplice amicizia.

Il giovane Hibiki, dal canto suo, non trovava una maniera soddisfacente per ringraziarla di tanta bontà, per cui prese il suo zaino e partì in cerca di Ranma, per obbligarlo a tornare dalla piccola Akane che stava così tanto male per lui.

Sapeva dove cercarlo: Ranma non aveva mai tenuto nascosto il suo intento di tornare in Cina il prima possibile per liberarsi della sua scomoda maledizione.

Come compagna di viaggio aveva scelto Ukyo: abile, brava a cucinare e soprattutto dotata di senso dell'orientamento, almeno lei.
Lei era partita con l'unica intenzione di battere sul tempo le sue rivali ed avere il bel Ranma tutto per sè, ma nei 2 mesi a stretto contatto con Ryoga aveva scoperto di essere incredibilmente attratta da quel ragazzo così puro e tenace, ed una notte, sotto le stelle, i due fecero l'amore. Proprio accanto alla sorgente del ragazzo affogato, dove Ryoga aveva tanto insistito per bagnarsi, in modo da tornare un uomo normale.

Era tornato in Giappone senza Ranma e con tanti sensi di colpa, ma Akane era diversa: in casa Tendo si stava festeggiando il suo ventunesimo compleanno, Soun le aveva appena regalato la palestra e lei era raggiante.
Sembrava non le importasse più nulla del suo ormai ex ragazzo, era se possibile ancora più bella e femminile ed aveva addirittura imparato a cucinare qualche piatto semplice e veloce.



Akane guardò Ryoga mentre beveva avidamente dell'acqua gelata, dopo il loro consueto allenamento serale.
Da quando stava con Ukyo era un altro: più sicuro di sè, meno impacciato, più uomo, insomma.
La bella Ukyo entrò nel Dojo proprio in quel momento, preceduta da un pancione che sembrava essere sul punto di scoppiare. Baciò il compagno ed abbracciò la sua migliore amica, mentre Ryoga riponeva gli ultimi attrezzi.
Rise pensando a quante volte, inconsapevolmente, ci aveva dormito insieme.
Era sciocco prendersela con lui: aveva approfittato della situazione, vero, ma era sempre stato leale e gentile nei suoi confronti, ed in fondo non era poi questa gran cosa dormire nello stesso letto con un ragazzo.
Quando lui ed Ukyo avevano iniziato a fare sul serio, Akane sapeva che Ryoga avrebe avuto bisogno di un lavoro, per cui gli propose di affiancarla in palestra.
Il vecchio amico accettò di buon grado, e gli affari iniziarono ad andare a gonfie vele: senza Ranma che lo surclassasse, Ryoga era probabilmente il ragazzo più forte del Giappone, ed i consigli che il maestro Happosai gli dava più che volentieri, avendolo preso a cuore, lo resero quanto di più vicino alla perfezione.
Ryoga ed Akane insieme erano invincibili.
L'equilibrio della giovane artista marziale era ancora precario, e quel solo, singolo pensiero la intristì talmente tanto da farle desiderare un po' di solitudine nonostante la compagnia fosse ottima: salutò gli amici e salì in camera sua, il respiro ancora affannato.
Aprì il primo cassetto della sua scrivania.
Sotto il vecchio diario segreto, la foto incorniciata di lei e Ataru e la cintura nera di karate tanto faticosamente conquistata l'anno prima, c'era ancora.
La aveva prosciugata di tutte le sue lacrime, quel pezzo di carta.
E lei proprio non sapeva perchè lo conservasse ancora, nonostante tutto.
Posò tutto sulla scrivania ed andò a farsi un bagno rilassante.

Negli ultimi due anni i capelli le erano cresciuti in maniera spropositata: aveva smesso di tagliarli subito dopo la partenza del giovane Saotome, a lei erano sempre piaciuti lunghi, era lui che le aveva detto che era più carina col caschetto.
Che stupida, pensò.
I lunghi capelli corvini le arrivavano ora fino al fondoschiena. Il fisico si era ulteriormente asciugato e tonificato grazie ai durissimi allenamenti, e non c'era più la benchè minima traccia di rotondità su quei fianchi che spesso erano stati oggetto di perfide critiche da parte di Ranma, ma ancor di più di se stessa.
Ciò che invece si era arrotondato, e parecchio, era il suo seno, forse grazie alla pillola anticoncezionale.
Si vestì in fretta e tornò in camera, dove ad aspettarla sulla scrivania c'era ancora lui, il biglietto.
Non lo guardava da almeno un anno, e nonostante la grafia disordinata di Ranma e le macchie di inchiostro sciolto dalle sue silenziose lacrime notturne fossero impressi a fuoco nella sua memoria, come sempre provò un tuffo al cuore quando lesse quelle semplici e crudeli parole.
Crudeli non perchè preannunciavano una partenza che non presagiva avere un ritorno.
Crudeli perchè non c'era nulla, nulla che si riferisse a lei. Non un cenno, un saluto, una parola speciale che fosse solo sua, loro.
Loro che insieme sembravano essere invincibili, nonostante tutto.

Ma lui non la pensava così, e si sentiva talmente in gabbia da decidere di scappare di notte, come un ladro. Scrivendo solo una frase, che dopo due anni ancora si faceva beffe di lei.

"Vi chiedo scusa e vi ringrazio di tutto. Ranma."
  
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