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Autore: Liberty_    15/08/2013    3 recensioni
C’erano così tante cose che avrebbe voluto dirle, ma quella non era una parte della loro relazione. Così le scrisse delle lettere, senza l’intenzione di fargliele leggere. Fino a che, un giorno, Kate non le trovò per sbaglio.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Previously on Spiral Bound:
Gli accarezzò la guancia, forzandolo ad incontrare i suoi occhi. “Rick, non ti dai abbastanza merito. Sei un padre fantastico. Alexis è così fortunata.”

Catturò le labbra di lei con un bacio. “E un giorno, alcuni piccoli bambini saranno così fortunati ad averti come madre.”






14. Kill The Messenger & Love Me Dead


Quando Kate si fermò avvolta dalle sue parole, dalla loro implicazione, trovò il coraggio di guardarlo negli occhi, totalmente incerta su ciò che avrebbe potuto trovarci dentro. Fu accolta con speranza ed entusiasmo, ovviamente, ma il suo sguardo era basso ed imbarazzato.

E’ vero, avevano già parlato di bambini, ma in uno scenario più astratto, come a dire “un giorno, magari. Ed erano negli Hamptons quando era successo, il che rendeva sempre le cose un po’ più surreali in qualche modo.

Ma ora anche lui l’aveva detto in quel modo, così determinato, così fiero di lei nonostante ancora non fosse accaduto… ora era reale. E un po’ travolgente.  Sarebbe diventata un genitore un giorno. Con lui (non che ci fossero altri uomini con i quali avrebbe voluto avere dei bambini).

Wow.

"Stai bene?" chiese Castle dolcemente, mentre lei cominciava a sentirsi colpevole, avendo realizzato di essere rimasta muta a fissarlo con gli occhi sgranati e la bocca spalancata.

Gli fece un dolce sorriso, sperando che sembrasse meno forzato di quanto in realtà fosse. “Sì. Sì, sto bene.”  

Sarebbero diventati genitori un giorno. E sotto l’onda di panico iniziale, a stento repressa, c'era una sensazione di calore che la avvolgeva. Felicità. Avrebbe dovuto sorridere.

"Sicura?"

Gli diede un bacio sulla punta del naso, sorridendo davvero questa volta. “Sì.”

"Okay."

Cadde il silenzio, e Castle si mise a giocherellare con l'angolo della pagina, sentendo la carta curvare leggermente ad ogni passaggio delle sue dita. Kate seguiva con lo sguardo i movimenti distratti di lui, permettendo a se stessa di essere risucchiata dentro le sue lettere, la sua storia. La loro storia. Poteva riflettere sul come, su quanti e su che-aspetto-avranno i loro figli futuri.

In quel momento c’erano soltanto loro due e le sue parole. E queste ultime avevano sempre avuto il potere di far sparire tutto il resto.



Kate,
E’ fantastico quello che le persone fanno per le loro famiglie. Confessare un crimine che non hai mai commesso e andare in prigione per tutta la vita, per esempio. E’ assurdo, sotto questo punto di vista. Ma immagino che nessuno abbia mai detto che l’amore è sensato. Alcune persone hanno ucciso per amore, quindi andare in prigione è nulla in confronto a questo.

Mi fa comunque pensare se ho fatto abbastanza per Alexis. Ho fatto la mia parte anch’io in quanto a cose folli... buttare cose sul fuoco, rubare cavalli della polizia, imparare a destreggiare motoseghe. Ma erano tutte cose per me, per il mio intrattenimento. Nessuna era per Alexis. Forse questo mi rende una cattiva persona, un cattivo padre. Forse ero troppo giovane ed incosciente per avere un bambino. Oh, andiamo, chi voglio prendere in giro?  Certo che ero troppo giovane. Ma non avevo davvero scelta (e guardando indietro, non rimpiango neanche un singolo momento che ho avuto con Alexis), quindi cosa ci posso fare?

Ma tornando al punto, che è anche il centro di omicidi e decisioni sbagliate, è bello vedere situazioni in cui l’amore di un padre traspare così fortemente. Rinnova la mia fede nella razza umana, il che è buono perché è difficile restare positivi quando passi la giornata circondato da assassini. Credo di capire ora perché sei così realista e pragmatica. Perchè è ciò a cui sei sottoposta  giorno dopo giorno.  

Spero che tu sappia, comunque, che le brave persone esistono. Le persone si preoccupano e amano, non tutti sono là fuori per aver qualcosa in ritorno.

Tu sei una di queste persone, Kate. Spero solo di esserlo anch’io.

Probabilmente non ho fatto le scelte migliori in passato, ma non sono una cattiva persona. O almeno mi piace pensare di non esserla. Farei qualunque cosa per mia madre o per Alexis. Qualunque cosa. E’ una cosa buona questa, giusto?
Ho chiaramente fatto cose tutt’altro che stimabili. Ho divorziato due volte, sono finito nei guai con la legge, ho dormito con tante donne. Quindi cosa fa questo di me?

Mi piace credere che sia possibile trascurare queste cose quando la gente mi giudica. Alexis dice che sono un buon padre. Anche mia madre dice lo stesso, anche se occasionalmente mi dà delle belle lavate di capo. Ho ricevuto lettere dai miei fans che mi dicevano quanto i miei libri siano stati utili per loro nei momenti difficili. E mi piace pensare di essere utile anche al 12th. In qualche modo.

Queste sono cose buone, giusto? Pagano per tutto il resto?

Bene, ora sono completamente confuso e combattuto. Solitamente scrivere mi aiuta a tirare fuori i miei sentimenti. Ora come ora, sta solo peggiorando le cose. Sono questi i momenti in cui mi domando come faccio a scrivere dei romanzi comprensibili.

Forse è ora che la smetta di pensare e me ne vada a letto, almeno lì posso sognare di essere un uomo migliore.

A domani, Detective.

-Castle



“Sei una brava persona, Castle.” Disse Kate dolcemente, mettendo il diario da parte e voltandosi verso di lui. “Non dubitarne mai.”

“Nonostante tutte le cose discutibili che ho fatto?" Era così serio, come se stesse aspettando con ansia la risposta, che le si strinse il cuore.

Allungò la mano, lisciando via le linee di preoccupazione tra gli occhi con il pollice. “Tutti prendiamo decisioni sbagliate.”

“Ma… io ne ho prese tante.” Confessò colpevole. “Questo non dice cose negative sul mio carattere? Insomma, guarda tutto quello che ho fatto…”

Kate scoppiò a ridere. Non dovrebbe essere divertente, non il modo in cui lui affrontava la questione, e il suo tempismo era assolutamente orribile, mal’ironia era davvero troppa.

“Tutto quello che tu hai fatto? E allora che mi dici di me?” sghignazzò lei. "Ero la bambina selvaggia del Stuyvesant High."

“E io ero conosciuto solo come il bambino che era stato cacciato da più scuole.” Dove una volta c'era l'orgoglio in quell’etichetta, ora c'era solo la vergogna, la delusione di se stesso.

“Ti sentiresti meglio se ti dicessi che se mai mi avessero beccata, sarei stata sbattuta fuori più volte anch’io?” gli chiese, nel tentativo di placare il suo rimorso.  

"Katherine Beckett," esclamò Castle, sollevando il sopracciglio in un modo talmente sexy come solo lui sapeva fare, tutta la serietà svanì dalla conversazione. “Sapevo che avevi avuto la tua fase ribelle, ma non immaginavo che fossi così pazza.”  
Sorrise maliziosamente. “Ho la sensazione che da adolescenti saremmo andati un po’ troppo d’accordo.”

“Ah sì? Vuoi condividere qualche storia che lo provi?”

"Tipo?"

Lui la fissò con una espressione di speranza, gli occhi scintillanti di gioia. "La cosa più pazza in cui sei riuscita a farla franca.”

Oh, aveva così tante storie per quell’argomento, e non c’era modo di restringere il campo ad una sola. Ma di nuovo, questo era Richard Castle, e sicuramente aveva almeno due storie per ognuna delle sue.

Beh, avrebbe potuto essere divertente.

Kate si sollevò su un gomito, un sorriso provocatorio. "Ti racconto le mie se tu mi racconti le tue."



Come spesso accadeva, finirono per condividere molto di più che semplici storie nelle due ore successive.

A dire il vero, al momento, Kate era incapace di ricordare la metà delle cose che erano state dette, non quando le girava la testa e la sua mente era completamente intrisa da Castle e il suo profumo e il suo tocco e la sua voce e il modo in cui si sentiva quando la circondava completamente.

Il diario era ancora da qualche parte sul letto, probabilmente sepolto dai cuscini, dimenticato. Solo quando Kate riacquistò la consapevolezza del corpo abbastanza da rannicchiarsi verso Castle riuscì a localizzare il libro. Lei si spostò, si sollevò su un gomito per recuperarlo e rotolò lontano da lui per metterlo sul comodino, ma lui la prese per la vita, la tirò indietro.

“Non metterlo via," mormorò, la voce ancora pesante per l’eccitazione recentemente provata. Infatti, dato il modo pigro con cui aveva sbattuto le palpebre quando Kate si era voltata verso di lui, fu sorpresa dal fatto che era riuscito a prenderla così velocemente.

"Hmmm?" chiese lei pigramente, i riflessi ancora rallentati.

"Non metterlo via. Voglio leggere ancora."

“E se io non volessi?” lo prese in giro lei. Era Domenica mattina, non doveva andare da nessuna parte e lei non desiderava altro che trascorrere tutto il giorno accoccolata a letto con lui. Ma la parte più cattivella di lei che amava vederlo annaspare nelle sue parole non potè fare a meno di rendergli le cose difficili.

“Io…beh…” balbettò lui, come lei si aspettava. “Insomma, se non vuoi…”   

Kate lo zittì con un bacio, sorridendo contro le sue labbra, lui le morse giocosamente il labbro inferiore, una volta capito il suo stratagemma.

"Perfida, perfida donna."

Kate sorrise appena. Castle sorrise di rimando, la attirò a sé per un altro bacio prima di sistemarsi vicino a lei. Mise il diario di fronte a loro, aprendo alla lettera successiva.


 
Kate,
Probabilmente ora sarai a casa a ridere di me perché sono stato preso in giro. Per aver creduto a Scarlett durante tutto il caso nonostante tutto quello che avesse detto fosse una bugia. E’ imbarazzante che sia stato così ingenuo.

E se non ci stai ridendo su, probabilmente stai godendo sul fatto che stavo andando fuori di testa per il “segreto” di Alexis.  Perché ora so che non era una grande cosa, come avevi detto. Ma avrebbe potuto esserla. Se un giorno avrai dei figli, capirai perché sono andato così in panico.

In tutti i casi, voglio ringraziarti per il consiglio che le hai dato, e anche per il tempo che hai speso per farlo. Sei un buon modello per lei, e sono felice che possa venire da te per un consiglio. Non ha mai avuto una persona così. Insomma, mia madre è… beh, l’hai conosciuta. Senza contare il fatto che non è esattamente il tipo di persona di età simile ad Alexis capace di darle consigli utili (sì, l’ho appena definite vecchia, per favore non dirglielo). E Meredith non è mai stata una che sa ascoltare e dare consigli. Sono sicuro che sei sorpresa.

Ed è qui che entri in scena tu. Perché ascolti e sei intelligente e  giudiziosa. E mi fido di te, perché da quello che so di te, non sei il tipo cheaddolcisce le cose. Sei onesta e vai dritta al punto, sei razionale  e so che non importa cosa tu le dica, è probabilmente meglio di qualunque cosa le avrei detto io.

Quello che sto cercando di dire è che non avrei potuto pensare ad una persona migliore con cui Alexis potesse confidarsi.

Quindi grazie, per esserci per lei.

-Castle



"E’ ancora strano."

"Che cosa?"

“Avere un fidanzato con una figlia ventenne. Insomma, tecnicamente ho a malapena l’età per essere sua madre, e di sicuro non mi sento una madre.” Ridacchiò Kate. “Immagino sia una cosa buona che io non abbia mai dovuto comportarmi come tale. Ma comunque è… strano."

Castle sospirò contemplativo. "Sai, per quanto mi piaccia il pensiero che Alexis abbia qualcuno come te come madre, mi piace come stanno le cose adesso."

Kate inclinò la testa. "In che senso?"

"Perché tu sei un poliziotto e lei ti vede come una figura autoritaria, ma sei anche sua amica. Un’amica matura su cui può contare e avere fiducia. Non le ruberai il ragazzo o causerai drammi o ... "

“Pensi che avrei potuto rubare il ragazzo della figlia del mio ragazzo?” lo interruppe con una risata.

Lui ridacchiò alla ridicolaggine del pensiero, ma si calmò di nuovo rapidamente. "Il mio punto di vista è che si fida e confida in te. Lo ammetto, vorrei essere io il suo confidente, ma se invece dovrà esserci qualcuno che conoscerà i suoi segreti, sono contento che sia tu.

“Non l’ho mai pensata sotto questo punto di vista.” Disse lei. “Ho fatto quello che ho potuto sperando che poi sarebbe andata a finire bene.”  

“Hai fatto più di questo. Hai fatto più di chiunque altro avrebbe fatto.”

Castle a quel punto la baciò, mettendo il diario da parte e avvolgendola tra le sue braccia prima che potesse negarlo. Perché la verità era che aveva dato il meglio di sé con Alexis, proprio come aveva fatto in tutti gli aspetti della sua vita. E Castle voleva essere sicuro che lei avesse capito quanto quello sforzo in più significava per lui.

La volontà di protestare la abbandonò nel momento in cui si rilassò su di lui e appoggiò la testa sul suo petto. Castle posò il mento sulla sua testa e parlò a bassa voce, sfiorandole i capelli con le labbra.

"Sei fantastica, Kate."
 




Angolino di Ari & Fede:
Ebbene si, a distanza di 3 mesi siamo tornate! :D Ci scusiamo per l'assenza ma tra la fine della scuola (aka ventordici mila verifiche al giorno) e le vacanze (aka no internet al mare) non abbiamo avuto la possibilità e il tempo materiale per aggiornare... Da ora in poi pubblicheremo, come sempre, il lunedì e il giovedì :)
Speriamo che, nonostante i 3 mesi di pausa, continuiate a leggere questa storia :)
Un grazie speciale a ivi, la nostra beta di fiducia :3 
Vi lasciamo, come sempre, il link per leggere la storia originale: http://www.fanfiction.net/s/7928392/1/Spiral-Bound
Fede & Ari
  
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