Film > Pirati dei caraibi
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Autore: Cortney898    15/08/2013    2 recensioni
Courtney è una ragazza di 23 anni disposta a tutto pur di raggiungere la sua meta: i Caraibi, anche a travestirsi da uomo e affrontare un lungo viaggio in una nave piena di pirati rozzi e maleducati.
Ce la farà a raggiungere la sua meta senza farsi scoprire?
E se per caso un pirata bello e bizzarro le rubasse il cuore?
Leggete e scoprite.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jack Sparrow, Joshamee Gibbs, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I know i should not...but i love you with all my heart.

Capitolo 3

Sto correndo il più velocemente possibile e ormai non ho più fiato.
«Corri Courtney!»
Una voce dietro di me grida, così mi giro velocemente per vedere chi è.
«Non voltarti! Corri!»
Corro finché non sento uno sparo, e pochi secondi dopo
un grido di una bambina.
«MAMMA!»
 
Mi sveglio con il fiato corto.
Di nuovo un altro incubo. Mi succede da molti anni, quasi ogni sera ,dopo essermi addormentata, faccio questo strano incubo.
Controllo l’ora sul mio orologio da tasca. Sono le tre di notte, ho dormito esattamente quattro ore, e adesso non ho più sonno.
Scendo velocemente dall’amaca, vado sul ponte e scendo dalla nave.
Non so esattamente dove andare, ma dopo l’incubo di prima preferisco sgranchirmi le gambe.
Ricordo ancora quel giorno. Avevo solo sei anni, stavo camminando insieme a mia madre in un enorme campo, quando dei banditi non ci attaccarono. Lei riuscì ad avvertirmi pochi secondi prima del loro arrivo, ma pagò la pena più grande, la morte.
Una lacrima scende lentamente, ma altrettanto velocemente l’asciugo.
Adesso sono vicina al locale di prima e, come avevo predetto, quasi tutti i marinai sono ubriachi.
Un’espressione di disgusto compare sulla mia faccia.
Non ho mai sopportato l’alcool, trasforma anche i più importanti uomini in perfetti idioti. Fa fare cose sciocche, e senza un minimo di logica.
Ogni tanto mi sono concessa qualche bevuta, ma senza mai esagerare.
Cammino velocemente per allontanarmi e non sentire più quell’odore nauseabondo, finché non mi rendo conto di essermi persa.
Sono proprio un’imbranata…ma come mi è venuto in mente di girare in mezzo a una città sconosciuta? Cosa ho al cervello stasera?
Continuo a camminare fra le varie vie della città, ma niente, non riesco a ritrovare la nave. Dei dubbi atroci mi vengono in mente.
Io devo assolutamente ritornare alla nave! Altrimenti partiranno senza di me.
E io non posso proprio permettermi di rimanere qui.
Giro un nuovo angolo, e davanti a me trovo tre uomini minacciosi.
-Bene, bene- dice l’uomo davanti a me con un sorriso per niente rassicurante.
Gli altri due uomini mi bloccano rendendomi indifesa.
-Dove tieni i soldi?- continua l’uomo diventando serio.
-Se te li do mi lascerai andare?- gli ringhio io frustrata.
-Puoi andare dove vuoi se mi dai i soldi-
Sono spaventata, ma allo stesso tempo frustrata. Questa sera non me ne va una giusta. Per fortuna mi sono tenuta un po’ di soldi in tasca.
-Sono nella tasca dei pantaloni-
L’uomo ghigna soddisfatto e prende velocemente i soldi.
Stanno per andarsene quando per sbaglio il cappello mi cade a terra mostrando i miei lunghi capelli color pece.
-Ma è una ragazza!-
I tre si riavvicinano velocemente a me rendendo i miei tentativi di fuga a dir poco buffi e ridicoli.
-Che ne dite di divertirci?- chiede l’uomo di prima ai suoi compari che annuiscono positivamente.
Si avvicinano fino a farmi scontrare contro il muro.
-No, vi prego-
Come ho potuto cacciarmi in questo guaio…
Continuano ad avvicinarsi, e ormai non so più cosa fare. Chiudo velocemente gli occhi pregando che quella tortura finisca al più presto possibile.
Boom!
Riapro lentamente gli occhi, e noto che l’uomo che mi ha preso i soldi ora è ai miei piedi morto. Davanti a noi ora c’è Jack che punta due pistole agli uomini restanti.
-Capitano..- dico a dir poco sconcertata.
-Vieni subito qui-
Cammino verso di lui e mi metto alle sue spalle.
-Andate…ORA!- grida ai due uomini che, spaventati, corrono via velocemente.
Sono felice. Grazie al cielo sono salva, e devo tutto a lui. Il mio sorriso però sparisce subito dalle mie labbra a causa di un forte mal di testa.
Guardo un’ultima volta Jack e poco dopo cado a terra sfinita.
  
                                                 ***
Mi sveglio a causa di un forte dolore alla testa.
-Dove sono?- mi chiedo confusa mentre mi tocco il punto dolorante.
-Nella mia cabina-
Giro velocemente la testa e guardo il punto da cui è arrivata la voce.
Lì, seduto si una sedia, c’è Jack!
Spalanco gli occhi e mi alzo velocemente.
-Capitano..io..posso spiegare.-
-Qual è il tuo vero nome?-
- Courtney -
- Dolcezza, mi devi la vita, la tua purezza, almeno penso. Per non parlare della donna che ho lasciato alla locanda. Tecnicamente sei ricoperta di debiti, ragazza mia. Per non parlare del fatto che ti sei introdotta nella mia nave di nascosto-
-Non è esatto Capitano!- dico risentita – Siete voi che mi avete presa quando mi sono presentata per l’arruolamento.-
-Si, ma pensavo fossi un uomo –
-Se fossi venuta nelle mie vere sembianze non mi avreste mai preso –
-Certo! Nessuno dei miei marinai avrebbe accettato il fatto di una donna a bordo. Li avresti solamente distratti- dice lui sicuro di se.
-E in che modo?-
-Vedi tesoro, loro sono degli uomini che non toccano una donna per giorni, e tu sei una ragazza molto attraente, devo continuare?- dice lui sorridendo e mostrandomi i denti, per la maggior parte, d’oro.
-Non è necessario capitano.-
Sorride divertito e lentamente si avvicina a me.
-E dimmi, come mai una donna della tua portata, è salita su una nave di pirati?-
-Devo raggiungere un posto…-
-Quale esattamente?-
-Non posso dirvelo..- dico abbassando lo sguardo.
-Ti propongo un patto, tu mi darai il tuo corpo, e io ti proteggerò e ti porterò alla tua meta e poi di nuovo a casa, sana e salva- dice ghignando.
-Il mio corpo?- domando confusa e spaventata.
-Si, farai quello che ti dico quando lo dico –
-Cosa dovrei fare esattamente?-
-Bè un po’ di attenzione da parte tua non sarebbe affatto male- dice lui sogghignando.
Spalanco gli occhi a dir poco terrorizzata.
-Cosa..cosa dovrei fare?-
-Non chiedo molto, solo qualche bacio e..-
-Non mi concederò a voi! - dico alquanto alterata.
Ride divertito e mi solleva il mento.
-Non temere, non voglio che tu ti conceda a me-
Emetto un sospiro di sollievo.
-Perché sarai tu a chiedermelo-
Cerco di superare la sua affermazione e gli pongo un’altra domanda.
-E gli altri marinai?-
-Non sapranno nulla e farò in modo che tu abbia una cabina personale-
-Giurate di proteggermi?-
-Si-
-Giuratelo!- domando alquanto alterata.
Mi guarda fisso negli occhi –lo giuro- dice con sguardo serio.
-..Andata…-dico a bassa voce per l’imbarazzo. Insomma…ho appena ferito il mio orgoglio!
Sorride compiaciuto, mi da un lieve bacio sulle labbra e poi va verso la porta.
-Riposati pure dolcezza, sarai ancora stanca da ieri sera –
Esce lentamente e finalmente posso sfogarmi.
Piccole e copiose lacrime cominciano a scendere, e non riuscendomi a reggere in piedi crollo a terra.
Come ho potuto essere così stupida? Non dovevo fare un patto con Jack, è un donnaiolo, e i nomignoli che mi appioppa mi fanno andare fuori di testa.
Che cosa ho fatto…..
 

  
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