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Autore: Fedegirl95    21/02/2008    2 recensioni
Il gelo era aumentato e fra poco avrebbe ricominciato a nevicare. Il sole che fino a qualche minuto prima regnava incontrastato aveva ceduto il posto a dei minacciosi nuvoloni grigi. Seduta su una panchina,tutta imbacuccata ,Bra stava inviando un messaggino alla sua migliore amica. Nell’attesa di una risposta Bra si strinse ancora di più nel giaccone quando qualcosa o meglio dire qualcuno la fece sobbalzare. “CIAO BRA!” La ragazza dai capelli turchini che certamente non si aspettava una tale irruenza perse la presa al cellulare che cadde rovinosamente sulla neve ... Per chi ama come me la coppia Bra-Goten questa fic fa al caso vostro.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bra, Goten
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti, rieccomi ad aggiornare questa fic che diciamo ,non toccavo da molto tempo.

Purtroppo il tempo corre e anche troppo velocemente così non possi mai aggiornare e scrivere.

Tra scuola,compiti,interrogazioni,uscite,impegni extra-scolastici non posso mai tornare su efp anche solo per leggere e recensire le fic delle mie “colleghe” XD vabbè adesso vi lascio e buona lettura. Anche se nn è uscito un granché questo chappy.

 

 

Seduto alla scrivania Goten batteva velocemente un articolo sportivo al computer.

Una giovane segretaria carica di documenti e scartoffie varie arrancava a fatica verso il ragazzo.

Con un tonfo poggiò tutto ciò che aveva per le mani sulla scrivania.

Il moro la guardò con un misto di speranza e incredulità.

“No,non mi dire che devo leggere ancora tutta sta robba!”

“Mi dispiace Goten ma temo proprio di si!”

“Nooo,che palle!”

“Almeno ti puoi consolare col fatto che fra 2 minuti si va in pausa pranzo”

Il giovane guardò il Rolex che teneva al polso.

Rimase sorpreso.

“Wow,non me ne ero accorto!in ogni caso credo che salterò il pranzo.

Mi conviene fare in fretta sennò non esco di qui nemmeno per le 22 di stasera!”

La ragazza si strinse nelle spalle.

“Fa come vuoi,io vado a pranzare. A furia di rispondere al telefono la gola mi si è seccata.”

Goten accennò un sorriso.

“Ti tocca anche a te un po’ di meritato riposo. Su vai…”

La donna non se lo fece ripetere due volte e, accompagnata dal ticchettio dei tacchi si allontanò a passi svelti.

Era sempre lo stesso ragazzo: dolce,gentile,generoso con tutti,disponibile,burlone e soprattutto dotato di spiccate capacità intellettive.

Ancora molto giovane aveva cominciato per scherzo a scrivere per un giornaletto locale e ben presto aveva capito che era effettivamente quella la sua strada .

Il giornalismo…una fantastica professione in cui si doveva avere intuito ed istinto,passione ma anche nervi ben saldi!

Tutte doti estremamente rare da trovare, ma che fortunatamente possedeva .

Insomma,un ragazzo prodigio con davanti un avvenire radioso.

La guardò allontanarsi ancora una volta, con la sua camicia di seta e la gonna svolazzante prima di tornare freneticamente al suo lavoro.

 

                                         ***********

Musica. Gente che entra,gente che esce,gente che balla,gente che si diverte,gente che si ubriaca,gente che fuma,gente che prende qualche pasticca ,che sia scoop o la più banale ecstasy non fa differenza…

Troppa luce,troppo rumore,troppo casino…

Cubiste mezze nude ballano ,accattivanti,sensuali suscitando sguardi maliziosi o di semplice compassione perché per qualcuno continuano a essere solo mignotte.

Un tizio dall’aria poco raccomandabile si avvicina ad una biondina dalle labbra siliconate, sussurrandole qualcosa ad un orecchio;sicuramente accenna ad uno sfizioso dopocena.

Tutto ad un tratto l’aria è irrespirabile.

Lo stanzone è pervaso dall’odore acre di pipa o al massimo di Malboro,che prende alla gola; un irrefrenabile desiderio di tabacco mi prende improvvisamente facendo mandare a puttane il mio buon proposito di smettere di fumare.

Con passi concitati,che si perdono nel frastuono generale,un ragazzo si avvicina pericolosamente;vedendolo quasi sobbalzo,un emozione troppo forte,il cuore comincia  a battere,batabum,batabum come quando in macchina si superano i dossi,linee bianche,poco tranquille sotto le gomme.

E ancora batabum,batabum,il cuore non accenna a rallentare di intensità,a fermarsi…

Sembra lui…i capelli ,gli occhi, la bocca,la fossetta sulla guancia sinistra…ma che ti dici Bra! non è lui!

Stupido come in un attimo si possano cogliere tanti dettagli! piccolissimi dettagli,atteggiamenti,espressioni e quant’altro ancora si possa trovare in una persona a te sconosciuta che però ti ricorda qualcosa o qualcuno…Matteo…

A sedici anni,quando si vede ancora  il mondo colorato di rosa, la vita ti sembra una scommessa,un gioco,ma non è tutto così semplice.

Non hai stabilità,obiettivi,mete prefissate ,ma solo sogni illusori che tanto ci girano che alla fine ti prendono per il culo.

Il classico sogno adolescenziale è l’amore.

Finisci per scambiare qualche fugace bacio per vero amore, ti fai prendere dall’euforia del momento,della tua prima volta…e tutto scompare improvvisamente! Davanti a te solo nubi che portano  tanta pioggia acida colma di amarezza.

Perché ogni sogno è un illusione,ormai lo so,non lo devo più dimenticare!

 

Ballano tutti,sempre più ritmati,sempre più gasati.

Piano piano riusciamo ad avanzare in quella trincea di corpi ansimati e sudati che avvolti in sinuosi movimenti si strusciano senza contegno..

Attraverso quella porta di sicurezza si trova la libertà,la salvezza.

In un attimo siamo in strada.

L’aria fredda ci accarezza dolcemente,dispettosa giocherella con le mie ciocche blu svolazzanti.

Pan osserva divertita un euforico vecchietto che galantemente regala un mazzo di rose rosse alla moglie.

Improvvisamente si volta a guardarmi,puntandomi i suoi grandi occhi nocciola addosso.

“Mi passi una sigaretta?”

Non me lo faccio ripetere due volte,gliela passo decisa approfittandone per fregarmene una .

Tiro un’ampia boccata facendo disperdere nell’aria il tabacco misto a chissà quali e quante sostanze nocive. Che soddisfazione!

“Che hai impallato oggi a tuo padre?”

Pan,curiosa,maliziosa,simpatica,estroversa,scorbutica,incazzata…eppoi ancora curiosa,maliziosa,simpatica…Pan,l’unica e sola vera Pan.

Faccio finta di non capire.

“In che senso?”

“Hai capito benissimo .Che gli hai detto a tuo padre?Non credo tu gli abbia detto che andavi in discoteca.”

“No,infatti. Sarebbe da pazzi.Gli ho inventato che dormivo da te…”

Il suo visetto si tramutò in una terribile smorfia bieca e maligna.

Ecco la Pan incazzata.

“CHE GLI HAI DETTO?TI RENDI CONTO CHE SE VEGETA CHIAMA A CASA MIA I MIEI GLI DIRANNO LA VERITà EPPOI PASSERò GUAI SERI ANCHE IO!”

“Shh…abbassa la voce…non sapevo che inventare,ero a corto di idee.”

“Non mi interessa!non dovevi permetterti di dirgli che dormivi da me!”

“Va bene,scusami…non credevo ti scaldassi tanto!”

Abbandoniamo il battibecco per un attimo.

Sentiamo in lontananza il rombare di auto,grida selvagge,…

Veloci,sfilano davanti a occhi increduli auto,sicuramente quasi tutte rubate.

Tutti diversi modelli di grandi case automobilistiche:Fiat,Mercedes,Lancia,Peugeot,Renault…

A bordo scalmanati ventenni mezzi ubriachi.

Un moretto niente male scende da una micra avvicinandosi a me e Pan.

Ci fissa interessato,rapito dalle nostre minigonne,dalle gambe.

“Ehi,bellezze vi va di fare un giro?”

Pan alza un sopracciglio con cipiglio,corruga la fronte.

“E perché mai dovremmo venire con voi?Chi cazzo vi conosce”

Dall’auto da cui il tizio è sceso si alzano cori di disappunto.

Ritorna all’assalto,ci riprova.

Forse meno speranzoso,finalmente ha capito con chi ha a che fare.

Si rivolge a me con occhi dolci,occhi verdi scuri.

“E te bambolina?che ne dici?”

Lo guardo incattivita, e con tono acido emetto la mia sentenza.

“Te lo scordi pezzo di idiota!”

Ancora dalla macchina cori accompagnati da fischi.

“Vedo che siete toste…ma evidentemente non avete abbastanza fegato per venire con noi a fare baldoria…”

Si gira,fa per andarsene quando quasi tra sé e sé “codarde…” certamente era rivolta a noi.

Il caratterino esplosivo di Pan prende il sopravvento.

La ragazza-dinamite è tornata per colpire ancora!

Si avvicina pericolosamente al tizio prendendolo per il colletto della camicia e sollevandolo per aria.

“Ehi,forse tu non hai ancora capito con chi hai a che fare!Non siamo due puttanelle trovate per strada! Perciò non ti devi permettere a darci delle codarde!Dato che sei solo un povero pezzo di merda ,adesso, per dimostrarti che abbiamo coraggio da vendere noi verremo con voi,ovunque ci portiate.capito?”

Tutti tacciono.

Cominciano a temere quella ragazzina così determinata.

Un po’ la invidio…vorrei essere forte e temeraria quanto lei.

Con un filo di voce strozzata il moro cerca di rispondere.

“Va-va bene..ma adesso lasciami andare…”

Pan rallenta la presa fino a farlo cadere senza preavviso con il sedere sul marciapiede innevato.

Lo scruta con stizza per poi avvicinarsi pericolosamente sensuale,bella all’auto.

Qualcuno abbassa il finestrino.

“Allora,dove si va?”

“A fare casino naturalmente in giro per la città”

“Va bene ci sto”

Sale in macchina stretta tra due ragazzi,braccia conserte,sguardo da dura.

“Ehi,Bra non vieni?”

Mi risveglio dal torpore in cui ero caduta.

La guardo,indecisa sul da farsi.

Poi ripenso a mio padre e alla grossa bugia che gli ho detto,ora so cosa rispondere…

“No. Devo tornare a casa…mi aspettano!”

Inarca un sopracciglio squadrandomi come un pirata.

“Sicura?vedi che c’è posto qui.”

Indica il sedile prima occupato dal tizio.

“No,non ti preoccupare preferisco andare a casa”

“Brava,hai fatto la cosa giusta. Mi hai evitato un mare di guai!”

Sorride spensierata prima di salutarmi e partire con il gruppo .

Il moro che ci aveva importunato è rimasto a terra,traumatizzato dalla temibile forza di quella ragazzina.

Un passo alla volta arrivo alla fermata dell’autobus.

Tutto è in silenzio.

Mi guardo un po’ attorno…

Fari lampeggianti di auto in corsa si susseguono in una folle danza.

Mi ritrovo con lo sguardo perso nel vuoto.

Non ho voglia di pensare a nulla.

Solo di perdermi nei miei sogni che ogni sera vengono a cullarmi con la loro ninna-nanna dolce e melodiosa.

Dimenticare…,se,dimenticare il passato e ciò che è stato per aprire le porte al futuro.

Ma come si fa?aprire le porte al futuro,magari innamorarsi di nuovo…Ma,come si fa ad innamorarsi? Forse l’ho dimenticato…dimenticato ormai da troppo tempo.

 

Continua…

 

E così Goten è sommerso di lavoro,mentre molto più tardi Bra si diverte in discoteca con Pan…

Ma queste sono solo due quadri generali di vita di questi ragazzi prima che avvenga…l’inevitabile,e cioè che le loro vite si intreccino,trame di un romanzo tessuto con molta pazienza(non ‘ho finita la fic ma già immagino XD)comunque adesso vado e al prossimo aggiornamento.

 

 

Recensite numerosi che sennò mi offendu …e alla prossima volta con i ringraziamenti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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