Salve
a tutti, rieccomi ad aggiornare questa fic che diciamo
,non toccavo da molto tempo.
Purtroppo
il tempo corre e anche troppo velocemente così non
possi mai aggiornare e scrivere.
Tra
scuola,compiti,interrogazioni,uscite,impegni
extra-scolastici non posso mai tornare su efp anche solo per leggere e
recensire le fic delle mie “colleghe” XD
vabbè adesso vi lascio e buona
lettura. Anche se nn è uscito un granché questo
chappy.
Seduto
alla scrivania Goten batteva velocemente un articolo
sportivo al computer.
Una
giovane segretaria carica di documenti e scartoffie varie
arrancava a fatica verso il ragazzo.
Con
un tonfo poggiò tutto ciò che aveva per le mani
sulla
scrivania.
Il
moro la guardò con un misto di speranza e
incredulità.
“No,non
mi dire che devo leggere ancora tutta sta robba!”
“Mi
dispiace Goten ma temo proprio di si!”
“Nooo,che
palle!”
“Almeno
ti puoi consolare col fatto che fra 2 minuti si va in
pausa pranzo”
Il
giovane guardò il Rolex che teneva al polso.
Rimase
sorpreso.
“Wow,non
me ne ero accorto!in ogni caso credo che salterò il
pranzo.
Mi
conviene fare in fretta sennò non esco di qui nemmeno per le
22 di stasera!”
La
ragazza si strinse nelle spalle.
“Fa
come vuoi,io vado a pranzare. A furia di rispondere al
telefono la gola mi si è seccata.”
Goten
accennò un sorriso.
“Ti
tocca anche a te un po’ di meritato riposo. Su
vai…”
La
donna non se lo fece ripetere due volte e, accompagnata dal
ticchettio dei tacchi si allontanò a passi svelti.
Era
sempre lo stesso ragazzo: dolce,gentile,generoso con
tutti,disponibile,burlone
e soprattutto dotato di spiccate capacità intellettive.
Ancora
molto giovane aveva cominciato per scherzo a scrivere per
un giornaletto locale e ben presto aveva capito che era effettivamente
quella
la sua strada .
Il
giornalismo…una fantastica professione in cui si doveva
avere
intuito ed istinto,passione ma anche nervi ben saldi!
Tutte
doti estremamente rare da trovare, ma che fortunatamente
possedeva .
Insomma,un
ragazzo prodigio con davanti un avvenire radioso.
La
guardò allontanarsi ancora una volta, con la sua camicia di
seta e la gonna svolazzante prima di tornare freneticamente al suo
lavoro.
***********
Musica.
Gente che entra,gente che esce,gente che balla,gente che
si diverte,gente che si ubriaca,gente che fuma,gente che prende qualche
pasticca ,che sia scoop o la più banale ecstasy non fa
differenza…
Troppa
luce,troppo rumore,troppo casino…
Cubiste
mezze nude ballano ,accattivanti,sensuali suscitando
sguardi maliziosi o di semplice compassione perché per
qualcuno continuano a
essere solo mignotte.
Un
tizio dall’aria poco raccomandabile si avvicina ad una
biondina dalle labbra siliconate, sussurrandole qualcosa ad un
orecchio;sicuramente accenna ad uno sfizioso dopocena.
Tutto
ad un tratto l’aria è irrespirabile.
Lo
stanzone è pervaso dall’odore acre di pipa o al
massimo di
Malboro,che prende alla gola; un irrefrenabile desiderio di tabacco mi
prende
improvvisamente facendo mandare a puttane il mio buon proposito di
smettere di
fumare.
Con
passi concitati,che si perdono nel frastuono generale,un
ragazzo si avvicina pericolosamente;vedendolo quasi sobbalzo,un
emozione troppo
forte,il cuore comincia a
battere,batabum,batabum come quando in macchina si superano i
dossi,linee
bianche,poco tranquille sotto le gomme.
E
ancora batabum,batabum,il cuore non accenna a rallentare di
intensità,a fermarsi…
Sembra
lui…i capelli ,gli occhi, la bocca,la fossetta sulla
guancia sinistra…ma che ti dici Bra! non è lui!
Stupido
come in un attimo si possano cogliere tanti dettagli!
piccolissimi dettagli,atteggiamenti,espressioni e quant’altro
ancora si possa
trovare in una persona a te sconosciuta che però ti ricorda
qualcosa o
qualcuno…Matteo…
A
sedici anni,quando si vede ancora
il mondo colorato di rosa, la vita ti sembra
una scommessa,un gioco,ma non è tutto così
semplice.
Non
hai stabilità,obiettivi,mete prefissate ,ma solo sogni
illusori che tanto ci girano che alla fine ti prendono per il culo.
Il
classico sogno adolescenziale è l’amore.
Finisci
per scambiare qualche fugace bacio per vero amore, ti
fai prendere dall’euforia del momento,della tua prima
volta…e tutto scompare
improvvisamente! Davanti a te solo nubi che portano tanta
pioggia acida colma di amarezza.
Perché
ogni sogno è un illusione,ormai lo so,non lo devo
più
dimenticare!
Ballano
tutti,sempre più ritmati,sempre più gasati.
Piano
piano riusciamo ad avanzare in quella trincea di corpi
ansimati e sudati che avvolti in sinuosi movimenti si strusciano senza
contegno..
Attraverso
quella porta di sicurezza si trova la libertà,la
salvezza.
In
un attimo siamo in strada.
L’aria
fredda ci accarezza dolcemente,dispettosa giocherella con
le mie ciocche blu svolazzanti.
Pan
osserva divertita un euforico vecchietto che galantemente
regala un mazzo di rose rosse alla moglie.
Improvvisamente
si volta a guardarmi,puntandomi i suoi grandi occhi
nocciola addosso.
“Mi
passi una sigaretta?”
Non
me lo faccio ripetere due volte,gliela passo decisa
approfittandone per fregarmene una .
Tiro
un’ampia boccata facendo disperdere nell’aria il
tabacco
misto a chissà quali e quante sostanze nocive. Che
soddisfazione!
“Che
hai impallato oggi a tuo padre?”
Pan,curiosa,maliziosa,simpatica,estroversa,scorbutica,incazzata…eppoi
ancora curiosa,maliziosa,simpatica…Pan,l’unica e
sola vera Pan.
Faccio
finta di non capire.
“In
che senso?”
“Hai
capito benissimo .Che gli hai detto a tuo padre?Non credo
tu gli abbia detto che andavi in discoteca.”
“No,infatti.
Sarebbe da pazzi.Gli ho inventato che dormivo da
te…”
Il
suo visetto si tramutò in una terribile smorfia bieca e
maligna.
Ecco
“CHE
GLI HAI DETTO?TI RENDI CONTO CHE SE VEGETA CHIAMA A CASA
MIA I MIEI GLI DIRANNO
“Shh…abbassa
la voce…non sapevo che inventare,ero a corto di
idee.”
“Non
mi interessa!non dovevi permetterti di dirgli che dormivi
da me!”
“Va
bene,scusami…non credevo ti scaldassi tanto!”
Abbandoniamo
il battibecco per un attimo.
Sentiamo
in lontananza il rombare di auto,grida selvagge,…
Veloci,sfilano
davanti a occhi increduli auto,sicuramente quasi
tutte rubate.
Tutti
diversi modelli di grandi case
automobilistiche:Fiat,Mercedes,Lancia,Peugeot,Renault…
A
bordo scalmanati ventenni mezzi ubriachi.
Un
moretto niente male scende da una micra avvicinandosi a me e
Pan.
Ci
fissa interessato,rapito dalle nostre minigonne,dalle gambe.
“Ehi,bellezze
vi va di fare un giro?”
Pan
alza un sopracciglio con cipiglio,corruga la fronte.
“E
perché mai dovremmo venire con voi?Chi cazzo vi
conosce”
Dall’auto
da cui il tizio è sceso si alzano cori di disappunto.
Ritorna
all’assalto,ci riprova.
Forse
meno speranzoso,finalmente ha capito con chi ha a che
fare.
Si
rivolge a me con occhi dolci,occhi verdi scuri.
“E
te bambolina?che ne dici?”
Lo
guardo incattivita, e con tono acido emetto la mia sentenza.
“Te
lo scordi pezzo di idiota!”
Ancora
dalla macchina cori accompagnati da fischi.
“Vedo
che siete toste…ma evidentemente non avete abbastanza
fegato per venire con noi a fare baldoria…”
Si
gira,fa per andarsene quando quasi tra sé e sé
“codarde…”
certamente era rivolta a noi.
Il
caratterino esplosivo di Pan prende il sopravvento.
La
ragazza-dinamite è tornata per colpire ancora!
Si
avvicina pericolosamente al tizio prendendolo per il colletto
della camicia e sollevandolo per aria.
“Ehi,forse
tu non hai ancora capito con chi hai a che fare!Non
siamo due puttanelle trovate per strada! Perciò non ti devi
permettere a darci
delle codarde!Dato che sei solo un povero pezzo di merda ,adesso, per
dimostrarti che abbiamo coraggio da vendere noi verremo con voi,ovunque
ci
portiate.capito?”
Tutti
tacciono.
Cominciano
a temere quella ragazzina così determinata.
Un
po’ la invidio…vorrei essere forte e temeraria
quanto lei.
Con
un filo di voce strozzata il moro cerca di rispondere.
“Va-va
bene..ma adesso lasciami andare…”
Pan
rallenta la presa fino a farlo cadere senza preavviso con il
sedere sul marciapiede innevato.
Lo
scruta con stizza per poi avvicinarsi pericolosamente
sensuale,bella all’auto.
Qualcuno
abbassa il finestrino.
“Allora,dove
si va?”
“A
fare casino naturalmente in giro per la città”
“Va
bene ci sto”
Sale
in macchina stretta tra due ragazzi,braccia
conserte,sguardo da dura.
“Ehi,Bra
non vieni?”
Mi
risveglio dal torpore in cui ero caduta.
La
guardo,indecisa sul da farsi.
Poi
ripenso a mio padre e alla grossa bugia che gli ho detto,ora
so cosa rispondere…
“No.
Devo tornare a casa…mi aspettano!”
Inarca
un sopracciglio squadrandomi come un pirata.
“Sicura?vedi
che c’è posto qui.”
Indica
il sedile prima occupato dal tizio.
“No,non
ti preoccupare preferisco andare a casa”
“Brava,hai
fatto la cosa giusta. Mi hai evitato un mare di
guai!”
Sorride
spensierata prima di salutarmi e partire con il gruppo .
Il
moro che ci aveva importunato è rimasto a
terra,traumatizzato
dalla temibile forza di quella ragazzina.
Un
passo alla volta arrivo alla fermata dell’autobus.
Tutto
è in silenzio.
Mi
guardo un po’ attorno…
Fari
lampeggianti di auto in corsa si susseguono in una folle
danza.
Mi
ritrovo con lo sguardo perso nel vuoto.
Non
ho voglia di pensare a nulla.
Solo
di perdermi nei miei sogni che ogni sera vengono a cullarmi
con la loro ninna-nanna dolce e melodiosa.
Dimenticare…,se,dimenticare
il passato e ciò che è stato per
aprire le porte al futuro.
Ma
come si fa?aprire le porte al futuro,magari innamorarsi di
nuovo…Ma,come si fa ad innamorarsi? Forse l’ho
dimenticato…dimenticato ormai da
troppo tempo.
Continua…
E
così Goten è sommerso di lavoro,mentre molto
più tardi Bra si
diverte in discoteca con Pan…
Ma
queste sono solo due quadri generali di vita di questi
ragazzi prima che avvenga…l’inevitabile,e
cioè che le loro vite si
intreccino,trame di un romanzo tessuto con molta pazienza(non
‘ho finita la fic
ma già immagino XD)comunque adesso vado e al prossimo
aggiornamento.
Recensite
numerosi che sennò mi offendu …e alla prossima
volta con
i ringraziamenti.