Tonks si guardò allo specchio.
I capelli che le scendevano fino alle spalle erano di un colore spento, grigio topo.
Erano tristi, quei capelli, e anche lei lo era.
Tonks aveva sempre amato i colori, ma adesso non ne era più tanto sicura.
Si guardò di nuovo allo specchio, ma quello che vedeva non le piaceva. Sembrava sconsolata, vecchia, morta a neanche venticinque anni.
Scosse la testa, sperando che quel mocio Vileda, identico a quello che usava sua madre per le pulizie, sulla sua testa sparisse, sostituito dai capelli rosa cicca che lo avevano fatto innamorare di lei.
Non successe nulla, i capelli color topo erano ancora lì quando riaprì gli occhi, uno alla volta, quasi avendo paura di quello che avrebbe visto.
Tutto quel grigio non se ne sarebbe andato facilmente, Tonks lo sapeva bene.
Allora si concentrò di più, richiamò alla mente il ricordo più felice della sua vita.
Ritornò con la mente a quell'unico, timido bacio, che ormai risaliva a mesi prima.
Le labbra di lui sulle sue, la sua barba sfatta sulla sua pelle delicata, le sue mani sulla sua schiena.
Chiuse gli occhi.
Quando li riaprì, una ragazza dai capelli rosa cicca la guardava triste dallo specchio, ma bastò un attimo e l'illusione scomparve.
Remus non l'aveva voluta.
Quel bacio era stato l'unico.
Un errore, aveva detto lui.
E allora il rosa scomparve, mangiato dal grigio.
Tonks aveva sempre amato i colori, il rosa in particolare, ma ora era il grigio a dettare legge.