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Autore: Yellow_Shine    16/08/2013    0 recensioni
Yurim,una vita apparentemente normale.Vive con i suoi quattro adorabili appa che le danno tutto l'amore possibile. Ma, i suoi ricordi sono un puzzle senza pezzi:cosa nasconde il suo passato e quale mistero cela la verità sulla sua nascita?E come può un nuovo compagno di scuola cambiare la sua vita?
E' la mia ff di questo genere,quindi,siate clementi vi prego >.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Quasi tutti, Taemin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Rovistò ovunque, ma nessuna traccia di qualcosa che le avrebbe aiutato ad interpretare il suo strano sogno.
Sconsolata, si lasciò andare sulla comoda poltrona rossa, posizionata davanti al caminetto.
Sospirò e si perse a guardare il ritratto di una giovane donna, affisso al camino.
Era davvero bellissima, lunghi capelli neri le incorniciavano il viso pallido e perfetto.
Non aveva mai saputo chi fosse e ogni volta che lei aveva provato a chiedere a Kibum della donna del quadro, lui diventava cupo in volto e cambiava argomento: era solito fare così con le cose spiacevoli e questo, Yurim lo aveva imparato bene.
Mentre si perdeva a fissare gli occhi profondi della "ragazza misteriosa", una mano le si posò sulla spalla, facendola sussultare.
"Jonghyun!"esclamò lei, voltandosi di scatto.
"Cosa ci fai qui, Yurim?Dovevi essere a letto già da un pezzo"notò lui, guardando il suo orologio.
"Jonghyun, ma sono solo le dieci e mezza!"protestò lei, alzandosi e rivolgendo un'espressione imbronciata al più grande.
"Non significa nulla!Domani hai scuola e poi lo sai bene che a Kibum non piace che tu venga qui senza chiedergli il permesso"le disse, severo in volto.
Yurim lo guardò colpevole, abbassò lo sguardo e fece spallucce, rammaricata.
"Perdonami, ma avevo bisogno di trovare delle rispose ad una cosa e...ho pensato che questo fosse il posto giusto..."
"Beh, comunque sei fortunata...Kibum è uscito, approfittane per farti trovare fuori di qui"le propose Jong, facendo per andarsene.
"Jong..."lo chiamò lei, facendolo fermare.
"Cosa c'è?"si voltò lui, guardandola con sguardo interrogativo.
"Hai mai sentito parlare di un castello in rovina, circondato da una fitta vegetazione e da un velo di nebbia spessa?"
"Sì..."
"Davvero?"
"Certo, ci abitavano re Artù e mago Merlino!"esclamò lui, iniziando a ridere.
"Jong...non sei affatto divertente, io dicevo davvero..."disse lei con sguardo deluso.
"Scusami..."le sussurrò lui, avvicinandosi e accarezzandole la testa.
"A cosa ti serve sapere di questo castello?"
"L'ho sognato...è stato un sogno molto inquietante e strano..."iniziò a spiegare lei.
"E' solo un sogno, non starci a pensare troppo"
"Ma, sembrava il presagio di qualcosa di orribile!"esclamò lei.
"Non lasciarti trarre in inganno...anche Onew sogna di mangiare pollo fino a scoppiare, ma non per questo succederà realmente"
"Già...forse hai ragione, mi sto preoccupando per niente"disse lei, rivolgendo un sorriso sghembo al più grande.
"Sì, è così, ora corri a dormire prima che Kibum rientri, ti trovi ancora alzata e se la prenda con me"le sorrise lui, dandole una leggera pacca dietro la schiena.
"Ok...ok, ma ricorda che non sono più una bambina!"sorrise lei, dandogli un bacio sulla guancia e scappando via.
"Lo so, Yurim...lo so"sospirò lui, grattandosi la nuca.
 
 
 
Il giorno dopo, uscì di casa molto presto e prese il treno metropolitano.
Quel sogno assurdo continuava a ronzargli nella mente come un insetto fastidioso.
Rivolse lo sguardo al finestrino e sospirò seccata.
In quel momento, avrebbe tanto voluto trovarsi in un tipico scontro da cacciatori  così, non avrebbe pensato a Lee Taemin per un po', ma niente, nulla in quel vagone faceva presagire una battaglia.
Il treno frenò, la voce annunciava il nome della fermata, una calca di gente si avviò alle porte.
Yurim aspettò che le persone scendessero e, contro voglia, uscì dal vagone e prese la direzione per le scale mobili.
Salì su un gradino e si voltò indietro, verso le persone: sembravano tante piccole e operose formichine.
Sospirò ancora una volta e si rivoltò in avanti, imboccò l'uscita e si riversò in strada.
Ancora altre operose formichine che, freneticamente, camminavano a passo veloce per andare a ricoprire le loro mansioni.
Finalmente arrivò a scuola, entrò in classe e vide seduto Taemin, intento a leggere un libro.
La vide, le fece un sorriso e alzò la mano per salutarla, ma lei non ricambiò e, con espressione molto irritata, si limitò a sedersi al suo posto.
"Buon giorno, Yurim"la salutò lui, sorridendo.
"Sei ancora qui?Credevo che dopo l'accaduto di ieri ti saresti trasferito..."disse lei con tono secco e voltandosi verso di lui.
"Beh, sai non sono un tipo che scappa via..."
"Strano, a me era sembrato il contrario, vista la tua decisione, credevo che fossi scappato a nasconderti nella tua tana come un coniglio fifone!"disse acida, voltandosi in avanti.
Taemin la guardò dispiaciuto, voleva solo esserle amico.
Prima di trasferirsi lì, aveva cambiato scuola e città molto spesso e non era mai riuscito a farsi degli amici e sperava che con Yurim potesse essere diverso: non sapeva perchè, ma aveva questa sensazione.
La porta scorrevole dell'aula si aprì, la signora del giorno prima li chiamò per andare in "segreteria".
Yurim si alzò di scatto e si voltò verso Taemin, aspettando che anche lui facesse lo stesso, ma il ragazzo rimase al suo posto, scuotendo la testa.
La ragazza lo guardò con espressione contrariata e corse via, chiudendo la porta alle sue spalle.
"Di cosa si tratta?"chiese lei, continuando a camminare con passo celere.
"Sembra si tratti di un demone" spiegò il reclutatore.
"Ti dispiacerebbe essere un po' più preciso?Che tipo di demone...?"
"E' un demone gatto...ha già divorato cinque esseri umani questa settimana...ti consiglio di stare molto attenta, più umani uccide e più acquista forza"
"Va bene, Gli altri sono già sul posto?"
"No, in questa missione sarai in coppia con Lee Taemin"
"Dubito che verrà...non vuole avere niente a che spartire con l'ordine"disse lei con tono deluso.
"Oh, lo farà giovane Yurim, non temere...non può scappare dalla sua natura..."disse lui, sorridendo.
"Sia chiaro...a me non importa se quello entra o no nell'ordine..."
"Mi guarderei bene dal pensare una cosa simile..."sorrise ancora.
 
-Mi sta prendendo in giro, forse?- pensò lei, alzando un sopracciglio.
 
Uscirono dalla scuola e percorsero una stradina che partiva dal retro.
Era un percorso abbandonato con sterpaglie ed erbacce che crescevano ovunque.
"Non ho mai visto questo posto..."notò lei, guardandosi in giro.
"Non mi stupisco...era l'originario edificio della scuola, ma è stato chiuso molto tempo fa" spiegò lui.
"E perchè?"
"In quell'edificio ci sono state molte apparizioni di spettri e scomparse di studenti, così il preside decise di far chiudere quell'edificio e poco più tardi inaugurarono la vostra attuale scuola"
"Spettri e sparizioni?E poi dicono che studiare non uccide" disse lei con ironia mentre si fermarono davanti ad un cancello ricoperto da rampicanti e chiuso da un grosso lucchetto.
Il reclutatore si guardò intorno con fare circospetto e poi afferrò il lucchetto, sciogliendolo grazie ad una luce azzurra che gli rivestì la mano.
Le pesanti catene caddero sul terreno e con una mano spinse i cancelli in avanti che si aprirono, cigolando.
"Dopo di te" disse lui, gentilmente, abbozzando un inchino.
Yurim annuì e si decise ad entrare.
S'incamminò lungo il viale che portava all'edificio, costeggiato, ai lati, da alberi dai tronchi oscuri e da rami sottili e sterili che sembravano formare degli archi che impedivano alla luce di entrare.
Nessuno dei due disse una parola, il silenzio veniva interrotto solo dal rumore delle foglie secche, pestate.
Si fermarono davanti all'ala abbandonata dell'istituto.
Il reclutatore aprì la grande porta.
Dalla sua mano, apparve una sfera di luce rossa che illuminò l'ambiente intorno a loro.
Camminarono lungo l'ingresso dello stabile abbandonato e polveroso.
Salirono alcune rampe di scale fino a raggiungere un'aula polverosa e oscura.
"Il demone è qui?Non percepisco la sua presenza" gli disse lei, guardandosi in giro.
"Si è manifestato qui l'ultima volta. Sarà il tuo punto di partenza per la sua ricerca" le disse, passando un dito su un banco polveroso.
Sfregò la polvere sul suo dito con il pollice con aria disgustata e si riaggiustò gli occhiali sul naso, schiarendosi la voce.
"Bene, ti lascio al tuo lavoro" disse lui, scomparendo nel nulla.
Yurim si guardò di nuovo intorno, allungò la sua mano nella quale comparve una katana affilata e dalla lama lucente.
Sospirò e cercò di concentrarsi nella localizzazione del demone gatto, ma nulla, riusciva soltanto a sentire deboli tracce di energia.
"Dove ti sei cacciato, maledetto?" chiese lei, stringendo i denti.
Cercò di uscire dall'aula e camminò per i corridoi.
Dalle finestre sprangate non trapelava altro che poca luce fioca, rendendo quel posto ancora più inquietante e spettrale.
"Non mi stupisco che abbiano abbandonato questo edificio...è inquietante" si disse per allentare la tensione che l'attanagliava: era la prima volta che andava a caccia da sola, anche se in teoria aveva un compagno non vi poteva fare affidamento e in pratica quella sarebbe stata la sua prima, vera missione da cacciatrice solitaria.
Anche se si era severamente imposta di non pensarci, non poteva fare a meno di pensare a Taemin e al suo rifiuto categorico di aiutarli nella loro battaglia contro le forze oscure.
 
-Come può essere uno dei più potenti cacciatori se si comporta come un coniglio?- si domandò, continuando a vagare per i corridoi.
 
"Dovrei provare in infermeria?"chiese, afferrando la maniglia della porta scorrevole.
Stava per aprirla quando sentì un forte flusso di energia demoniaca provenire dall'aula in fondo al corridoio dove l'aria si faceva più pesante e dove la poca luce fioca non riusciva ad arrivare.
Yurim deglutì, strinse forte l'impugnatura della katana e con passo lento si diresse verso l'ultima porta alla fine del corridoio.
Si fermò davanti alla porta, l'energia si faceva più chiara e intensa.
"E' qui" si disse, afferrando la maniglia della porta e aprendola.
La porta aperta, liberò su di lei il tanfo di sangue e di cadavere che teneva celato.
Il forte odore la investì con violenza tanto da farle tappare il naso con la manica della divisa.
Davanti a lei era stata costruita una navata, limitata ai due lati da sfere di luce rossa.
Al termine di questo corridoio, dei banchi erano stati accatastati e sulla loro sommità vi era stata posta una sedia.
Yurim mosse un passo lungo la navata e mentre avanzava riusciva a distinguere sui banchi accatastati, i cadaveri di giovani donne.
Quando fu abbastanza vicina, la puzza divenne insopportabile.
Guardò in alto, sulla sedia alla sommità della piccola montagna di banchi e cadaveri, apparve una bambina dalla carnagione pallida, lunghi capelli neri e abitino bianco, lungo, che le copriva anche i piedini.
"Una bambina?!" chiese lei, sgranando gli occhi dalla sorpresa.
"Non muoverti, piccola! Vengo a prenderti!" esclamò, iniziando la sua scalata tra i banchi.
Quando le fu davanti, prese per mano la piccola, ma qualcosa andò storto: gli occhi della bambina divennero completamente bianchi, il suo corpo iniziò ad irrigidirsi e dalla sua bocca spuntarono due enormi zanne.
"Maledetto!Sei tu il demone!" esclamò lei, portandosi ad una distanza di sicurezza.
Il demone di mostrò a lei, la bambina di dissolse, mostrando la figura di una bestia con le sembianze di un gatto.
Yurim avanzò verso il mostro e iniziò a lanciargli mortali fendenti che la creatura riuscì ad evitare.
Il demone contrattaccò, riuscendo a ferire ad un braccio la cacciatrice.
La lotta fu dura ed il mostro riuscì ad immobilizzarla sul pavimento, montando su di lei e puntandole alla testa un suo artiglio.
Yurim sentì di stare per perdere le forze, la ferita procuratale dal demone iniziò ad infettarsi ed il veleno, contenuto negli artigli della creatura, iniziò a circolargli nel sangue.
Ancora qualche istante e per lei sarebbe stata la fine.
Una sfera di fuoco, scagliata a grande velocità, costrinse il demone a nascondersi tra la catasta di banchi e cadaveri,
Lee Taemin corse verso Yurim e l'aiutò a rialzarsi.
"M...ma, cosa ci fai qui?" chiese lei, stupita e con un fil di voce.
"Non potevo lasciare in difficoltà un'amica" le sorrise, stringendole la mano.
I lamenti mostruosi della creatura interruppero la loro breve conversazione.
"Hai qualche idea?"gli chiese Yurim, impugnando la sua katana.
"Il tizio dell'altra volta mi ha dato questi" disse lui, estraendo dalla sacca due strisce di carta con scritti sopra alcuni hangul.
"Talismani?Quando te li ha..."
"Dopo un po', mi sono preoccupato e sono corso qui, non so come ho fatto, ho seguito una specie di sensazione e ho trovato quel tizio all'ingresso e mi ha dato questi" spiegò lui.
"Ok, dammeli e facciamola finita" disse lei, agguantando i talismani e iniziando a pronunciare l'incantesimo.
Gli hangul disegnati sembrarono illuminarsi, ma si spensero subito dopo.
"Non succede niente!" notò Taemin, allarmato ancora di più dal fatto che il mostro si stesse lentamente avvicinando a loro.
"Ehmn...Yurim..."
"Sta' zitto!Sto cercando di concentrarmi!" si lamentò lei, ripetendo la formula più volte.
"Non funziona!" esclamò lei nel panico.
"Forse dobbiamo farlo insieme"disse Taemin, abbracciando Yurim da dietro e toccando il talismano.
Il cuore della ragazza, inspiegabilmente, accelerò i suoi battiti e il calore dell'aura di Taemin l'avvolse, dandole un senso di sicurezza che non aveva mai provato prima, nemmeno con i suoi "appa".
"Come è la formula, Yurim?"
"Eh?!Ah, sì! Spiriti degli elementi, vi invochiamo! Esiliate lo spirito della bestia che ci assale! Che sia tenuto nell'oscurità più profonda e che dal suo abisso più non risorga!" dissero all'unisono i due.
Il talismano si illuminò di un intensa luce rosso fuoco che si spiegò intorno ai due e che incatenarono la bestia che stava per attaccarli.
I fasci si luce rossa si avvolsero intorno al corpo del demone e sotto di lui aprirono una voragine oscura dalla quale vennero fuori delle mani che lo tirarono verso il basso, facendolo scomparire nel buco oscuro che si richiuse poco dopo.
I due tirarono un sospiro di sollievo.
"Beh, siamo grandi!" esclamò Taemin, entusiasta.
"Non sei poi così male"ammise lei, accennando un sorriso.
La katana sparì nel nulla e mentre si avviava all'uscita dell'aula, seguita da Taemin, Yurim avvertì una forte fitta dietro la spalla destra.
Un fuoco le sembrò invaderle la spalla.
Cercò di resistere, ma il dolore la fece piegare in due e poi svenire sul pavimento.
L'unica cosa che riuscì a vedere prima di chiudere gli occhi fu il volto terrorizzato di Taemin che gridava a gran voce il suo nome.
  
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