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Autore: Justice Gundam    21/02/2008    5 recensioni
Prima di Taichi, Yamato, Sora... c'erano altri cinque ragazzi prescelti, chiamati per sconfiggere le forze del male e riportare la pace a DigiWorld. Ma chi erano questi ragazzi? E quali vicende hanno vissuto? Finalmente, questi interrogativi avranno una risposta! Prequel di 'Digimon Adventure' e delle mie storie 'Adventure 02 Reload', 'Lord of Digital Rings', 'Invasion'... e le altre che arriveranno in seguito!
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Digimon Zero-19

Digimon Zero

Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam

 

Bentornati a tutti! Digimon Zero riapre di nuovo i battenti! Scommetto che eravate ansiosi anche voi di vedere il continuo delle vicende di Sho, Yurika, Felipe e degli altri, vero? Bene, ora non dovete più aspettare! Il capitolo 19 è arrivato, ed è pronto ad offrirvi un bel pò di azione e nuovi sviluppi!

I ragazzi si stanno dirigendo verso le Fortran Heights, dove Ogremon e la sua banda hanno portato i Digivice su ordine di Watchmon, e dove li attende quello che sarà molto probabilmente il loro nemico più temibile fino ad ora: il misterioso MetalPhantomon, lo spettrale guardiano che Watchmon ha posto nelle viscere di quel luogo proibito! Riusciranno a cavarsela senza le loro Digievoluzioni, almeno fino a quando non recupereranno il maltolto? Vi ricordo che adesso, soltanto Felipe e Kevin possono far evolvere i loro Digimon... e anche loro, solo a livello Champion! E' un pò una fortuna che BlackGatomon sia già a livello Champion di suo...

E soprattutto, incontreranno qualche nuovo volto nel corso delle loro esplorazioni? Forse avremo la possibilità di vedere qualche altra vecchia conoscenza della prima o seconda serie? Per scoprirlo, dobbiamo prima di tutto rispondere alle recensioni che mi avete lasciato...

 

Talpina Pensierosa: Grazie dei complimenti! Come puoi vedere, il capitolo 19 è qui, ed è pronto ad essere visionato! Buona lettura!

SmartGirl: Sigh... purtroppo, mi piacerebbe scrivere molto più di quello che sto facendo adesso, ma vuoi perchè ho i miei impegni, vuoi perchè certe sere non sono per niente ispirato, mi ritrovo sempre a dover proseguire con questo andazzo... spero, comunque, che la qualità di questi capitoli compensi la loro sporadica pubblicazione... Kevin e Felipe avranno degli sviluppi importanti molto presto, e poi ci sarà anche Yurika... non si può ignorare nessun personaggio, dopotutto! Mentre scrivo, sto andando avanti anche con Invasion, e spero di poter pubblicare quanto prima un nuovo capitolo anche di quella storia! Per la mia storia originale, ancora non sono riuscito a scrivere nulla, ma aspetto che il tempo libero a mia disposizione aumenti... e poi, sto dando priorità alla mia saga di Digimon! Quindi, immagino che dovrai aspettare ancora un pò...

Oh, beh... intanto, goditi questo capitolo!

KillKenny: Grazie ancora per i complimenti... e non ti preoccupare per Ogremon, quello ha più vite di un gatto... anche se non è altrettanto furbo!

TopoMouse: Se aspetti di vedere Cobramon e Witchmon in azione... allora credo che non dovrai aspettare a lungo, visto che già in questo cap ci daranno un piccolo assaggio della loro abilità! Quanto poi potranno essere utili contro Ogremon e compagni, rimane tutto da vedere...

Driger: E grazie ancora delle tue recensioni! Mi fa sempre piacere leggerle! Sì, mi rendo conto che il voltafaccia di Felipe è stato un pò improvviso, e apparentemente inspiegabile, ma la cosa sarà spiegata a breve! E, hai ragione, quelle montagne non sono per niente tranquille! Stavolta i Digiprescelti sono costretti ad affrontare qualcosa per cui nulla li può preparare! Come faranno con solo due Digivice... questo lo si vedrà presto! ^_^

 

Vi ringrazio ancora per il vostro supporto, e prometto che cercherò di aggiornare più rapidamente, d'ora in poi! Grazie a tutti, e buona lettura!

E mi raccomando, aspetto le vostre recensioni!

 

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Capitolo 19 - Fortran Heights

 

Le montagne Fortran, un luogo sconosciuto e pericoloso, patria di esseri oscuri la cui sola menzione faceva paura alla maggior parte dei Digimon, non erano in effetti una visione rassicurante. Il terreno era frastagliato, ricoperto di pietre grigie e beige frammentate, sparse qua e là come rovine di una città una volta fiorente, ma che ora aveva dovuto soccombere agli abusi del tempo. Non una pianta, non un arbusto attecchivano sul terreno arido ed esposto alle intemperie, e soltanto qualche refolo di vento freddo dava qualche parvenza di vita e movimento al paesaggio, sollevando qualche nuvoletta di polvere beige che si disperdeva quasi subito. I pochi Digimon che vivevano in quella zona non erano che piccoli animaletti impauriti, che vivevano nascondendosi dai predatori più grandi e terribili che incessantemente cacciavano tra le rocce, alla ricerca di qualcosa su cui sfogare la loro furia distruttrice.

Questo era il paesaggio che si presentava agli occhi di un muscoloso Digimon umanoide, che avanzava impassibile, pieno di dignità, tra le rocce affilate come coltelli, destreggiandosi tra esse con l'abilità di un viaggiatore esperto, e guardandosi sempre attorno alla ricerca di eventuali pericoli. Un paio di occhi limpidi e azzurri, appartenenti ad un volto di leone dal contegno nobile, circondato da una criniera dorata, scintillavano fieri come ghiaccio al sole, mentre il Digimon superava un cordone di rocce sporgenti e raggiungeva finalmente un terreno meno sconnesso.

"Così, queste sono le Fortran Heights..." disse tra sè, con una voce profonda, quasi baritoneale, che faceva chiaramente percepire forza e nobiltà d'animo. "E' proprio vero quello che ho sentito dire, sono un posto davvero sinistro. Mi chiedo come mai Ogremon e la sua banda siano da queste parti. Dovrebbero sapere anche loro che questo posto è molto pericoloso."

Chiunque avesse visto quel Digimon, avrebbe sicuramente concordato che il tono della sua voce si accompagnava perfettamente al suo aspetto. Si trattava di un gigantesco umanoide dalla testa di leone la cui statura raggiungeva, e anzi superava abbondantemente, i due metri, con un fisico allenato, fatto di muscoli potenti e guizzanti coperti da una pelle abbronzata che era solcata qua e là da qualche cicatrice, evidentemente ricevuta in battaglia. Indossava soltanto un paio di pantaloni neri lunghi fino alle caviglie, tenuti fermi in vita da una cintura di cuoio nero, e una larga spada era appesa dietro la sua schiena, ben riposta dentro un fodero. Altre cinghie di cuoio avvolgevano il suo avambraccio e mano sinistri, rinforzate con delle borchie di ferro, e dei lunghi artigli neri spuntavano dalle dita delle mani e dei piedi, dandogli un aspetto ancora più aggressivo e potente, mentre dal retro dei suoi pantaloni spuntava una lunga coda con il ciuffo, perfettamente uguale a quella del re della savana.

Il nobile Digimon continuò a guardarsi attorno, ben sapendo che la prudenza non era mai troppa in un luogo così infido. "In ogni caso, meglio stare in guardia. Sono sicuro che quella canaglia prende ordini da Watchmon, e qualunque cosa sia venuto a fare qui, non c'è da fidarsi." disse tra sè, incamminandosi lungo la strada battuta che si inerpicava attorno ad un ostile costone di roccia frastagliato. "Il fatto poi che i Digiprescelti siano stati visti nelle vicinanze, mi da ancora più da pensare..."

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Leomon

Tipo: Animale

Attributo: Anti-Virus

Livello: Champion

Attacchi: Fist of the Beast King, Beast Sword

Ecco a voi Leomon, il paladino del Mondo Digitale! E' un Digimon la cui missione è proteggere i deboli, e punire coloro che vorrebbero opprimerli, ma è anche un Digimon saggio e ponderato, che non combatte mai senza un buon motivo. Il suo allenamento gli consente di concentrare la propria energia spirituale in potenti sfere di energia.

 

Con un respiro profondo, Leomon imboccò la stradina tortuosa... ma si fermò fatti due passi, e le sue orecchie feline, ad una delle quali era attaccato un orecchino dorato, si drizzarono come se avessero volontà propria. I suoi sensi, molto più sviluppati della media, gli avevano permesso di cogliere un suono appena percettibile che proveniva dalle rocce al proprio fianco... e i suoi occhi acutissimi videro qualcosa di piccolo, dal colore neutro, che cercava di mimetizzarsi con l'ambiente circostante. L'immagine fulminea di un occhio giallo che si apriva e si chiudeva in una frazione di secondo fu tutto quello che a Leomon serviva per confermare la sua ipotesi...

E, un istante dopo, il guerriero-leone strinse il pugno e si concentrò, creando un'aura ardente di energia arancione attorno ad esso...

"Fist of the Beast King!" tuonò, voltandosi di scatto verso le rocce incriminate e sferrando un pugno davanti a sè. Immediatamente, un proiettile energetico arancione a forma di testa di leone si dipartì dal suo pugno e volò ad altissima velocità verso il bersaglio, andandosi poi a schiantare contro di esso ed esplodendo al momento dell'impatto! Come Leomon aveva previsto, in quello stesso punto comparve per un istante, apparentemente dal nulla, un piccolo e disgustoso Digimon che ricordava parecchio una brutta copia di Watchmon, con il suo corpo sferico, i suoi tentacoli oculari... e il suo occhio principale di colore giallo, che per un attimo si spalancò, luccicando incredulo. Poi, il DemiWatchmon che aveva cercato di seguire i passi di Leomon venne sopraffatto dalla potenza del colpo, e si dissolse nel nulla, lasciando il guerriero-leone nuovamente solo in mezzo alla strada polverosa.

"Un DemiWatchmon..." ringhiò tra sè, irritato. "E' così che Watchmon tiene d'occhio l'intero Mondo Digitale... e adesso sa dove mi trovo e può farmi preparare un'imboscata. Beh, non ho altra scelta, devo cercare un'altra strada..."

Dopo aver guardato in giro, verso il bordo del crepaccio che costeggiava la strada che stava per imboccare, Leomon si accorse di alcuni gradini di roccia, scavati dal processo naturale di erosione quasi per caso, che scendevano lungo il costone di roccia e portavano ad un altopiano desolato circa cinque o sei metri più in basso. Guardingo, l'uomo-leone usò una delle sue grandi mani per testarne la resistenza, e dopo aver appurato che avrebbero potuto reggere il suo considerevole peso, iniziò ad inerpicarsi con attenzione verso il basso, deciso a trovare Ogremon e a capire cosa stava accadendo...

"Chissà, magari avrò anche modo di incontrare i famosi Digiprescelti..." riflettè tra sè. "Confesso che sono curioso di vederli... e magari potrò anche dar loro una mano."

 

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All'interno della sua base sotterranea, Watchmon grugnì con irritazione, sentendo un rapido, fatidioso dolore al suo grande occhio centrale, come se vi fosse etrato un bruscolo di polvere. Le sue enormi palpebre corazzate si aprirono e si richiusero per un istante, e i suoi lunghi denti affilati si strinsero, mentre le immagini che il DemiWatchmon appena annientato gli stava trasmettendo scomparivano di botto dalla sua mente. L'ultima cosa che il tiranno dai molti occhi era riuscito a vedere prima che la visione sparisse era Leomon che tendeva il pugno fiammeggiante verso di lui... o meglio, verso il suo DemiWatchmon, che poi era stato disintegrato.

"Ugh..." mormorò l'aberrante Digimon, scuotendosi rabbiosamente e facendo ondeggiare i suoi tentacoli oculari, le cui pupille luccicarono per un istante di una strana luce sanguigna. "Quel... quel ficcanaso di Leomon! Dovevo immaginarlo che quando c'è di mezzo Ogremon, lui non è mai troppo distante... Hmph, in ogni caso la sua presenza non cambia molto le cose. Se Ogremon porterà a termine la sua missione come da programma, non avrò nulla di che preoccuparmi... Leomon non può competere con MetalPhantomon, men che meno con me!"

Fluttuando sinistramente a poco meno di un metro da terra, l'osservatore raggiunse la sfera di Digi-Ghost, protese uno dei suoi steli oculari, e ne assorbì alcune nella pupilla dell'occhio corrispondente. "Ovviamente, c'è sempre la possibilità che quello stupido paladino della giustizia..." ringhiò, pronunciando le ultime tre parole con evidente disprezzo. "...si unisca a quei mocciosi. E stando a quello che altri DemiWatchmon mi hanno comunicato, adesso i mocciosi si stanno facendo aiutare da due sciocchi intriganti di nome Witchmon e Cobramon... due buffoni che certo non mi possono preoccupare più di Leomon, ma che sono comunque un fattore da prendere in considerazione. Hmmm... forse, a questo punto, non mi conviene sacrificare Ogremon. Farò in modo che si occupi di Leomon e degli altri, mentre MetalPhantomon... beh, a lui non posso certo negare il suo divertimento, no?"

Dopo aver assorbito alcuni dei suoi spettri digitali, Watchmon svolazzò lentamente verso un computer, sghignazzando amaramente tra sè dell'ironica situazione. Per quanto il suo potere superasse quello di MetalPhantomon, il Digimon dai molti occhi andava comunque cauto con il suo spettrale servitore. Era necessario andarci cauti, in quanto MetalPhantomon non lo serviva per rispetto, per interesse (anche se, in effetti, gli interessava molto l'opportunità di distruggere chi il suo signore gli indicava...), o anche solo per paura... e neanche perchè fosse controllato dai Digi-Ghost!

La verità, e Watchmon lo aveva capito fin dall'inizio, era che MetalPhantomon era - come già detto - un cane sciolto: lo serviva per puro e semplice capriccio, e sembrava non tenere in grande considerazione nè quelli che in teoria avrebbero dovuto essere i suoi alleati, nè tantomeno la propria vita. Se un giorno si fosse stancato del proprio compito, avrebbe potuto benissimo rivoltarsi contro di lui, pur sapendo che sarebbe stato un tentativo votato al fallimento. Per questo, e per non perdere un servitore molto valido, Watchmon faceva in modo che la sua sete di morte fosse placata in qualche modo. In certi casi era stato addirittura costretto a sacrificare qualche Digimon di basso rango, mandandolo a morire nelle caverne che attraversavano le Fortran Heights...

Ed ora, per la prima volta, MetalPhantomon aveva la possibilità di sfogarsi su degli esseri umani... e nessuno gliela avrebbe negata!

Con un altro tentacolo, Watchmon aprì una comunicazione con una caverna delle Fortran Heights, e sullo schemo davanti a lui l'immagine sfarfallò per qualche secondo prima di stabilizzarsi, prima di consegnare al suo sguardo vigile la stessa caverna oscura che aveva visto nella comunicazione precedente. Con un fruscio sinistro, la gigantesca figura di MetalPhantomon si avvicinò allo schermo, e questa volta un paio di solitari raggi di luce azzurrina, provenienti da qualche fenditura nella roccia, fecero vedere qualcosa del suo aspetto fisico: un volto scheletrico dall'aspetto metallico e freddo, i cui occhi erano un paio di puntini di luce verde infilati in due orbite vuote, spuntò minaccioso da sotto una cappa consunta, e la lama ricurva di una falce luccicò nell'oscurità, quasi volesse esprimere la sete di sangue del suo proprietario.

"Sono qui, supremo Watchmon... mi dica pure!" sibilò MetalPhantomon, in tono apparentemente rispettoso, ma che Watchmon sapeva bene nascondere un accenno di fastidio. "Ha qualche altro ordine da darmi?"

"Più che altro, MetalPhantomon, si tratta di un contrordine." precisò l'osservatore malefico. "Si sono verificati degli imprevisti, e i Digiprescelti stanno venendo qui con degli alleati... nulla che possa veramente preoccuparmi, ma è meglio prendere in considerazione ogni cosa, dopo il fiasco di Volcdramon. Quindi, per adesso, non eliminare Ogremon, siamo d'accordo? Lui e la sua banda ci serviranno ancora, dopo che avranno portato i Digivice... dovranno distrarre gli alleati dei Digiprescelti, e fare sì che essi non possano avere aiuti al momento di entrare nel tuo dominio!"

MetalPhantomon esalò un roco sospiro, e Watchmon non capì bene se era di assenso, o di frustrazione... ma il misterioso spettro armato di falce non fece discussioni, e sembrò assentire. "Certo... certo, supremo Watchmon, tutto chiaro. E per quanto riguarda i mocciosi? Per loro, gli ordini rimangono sempre gli stessi?". La domanda era stata posta così. Ma il tono con cui MetalPhantomon l'aveva pronunciata denotava una forte insofferenza, e sembrava quasi voler minacciare il tiranno dai molti occhi... come a dire 'bada a come mi rispondi'...

Watchmon colse la sottile minaccia, e il suo occhio principale si strinse, fino quasi a diventare una fessura. "Se questa voleva essere una minaccia, MetalPhantomon... sappi che non mi impressioni minimamente. Non credo di doverti ricordare che, qualora tu tentassi qualsiasi cosa, io, Geryomon o WaruNezumimon... per non parlare di Anthraxmon-sama... potremmo distruggerti senza problemi." ringhiò.

MetalPhantomon alzò le spalle. "Forse, ma la cosa non riguarda la situazione attuale." commentò con indifferenza. "Ripeto la mia domanda: gli ordini rimangono sempre di eliminare i bambini prescelti e i loro Digimon, vero?"

Watchmon annuì, emettendo un sospiro che non si era nemmeno reso conto di aver trattenuto. "Sì... Ogremon e gli altri si occuperanno di Leomon e degli altri due, Cobramon e Witchmon... mentre tu sistemerai i bambini prescelti. Sfogati pure quanto vuoi su di loro, ma non fartene sfuggire nemmeno uno! Giunti a questo punto, non possiamo permetterci fallimenti!" ordinò nervosamente.

La sua risposta fu un breve sghignazzo da parte del suo incontrollabile servitore. "Huhuhuhuhuuu... immagino che Anthraxmon-sama abbia esaurito la sua pazienza e voglia vedere risultati, non è così? Beh, ad ogni modo... per me non ci sono problemi, ma come ha intenzione di fare con Ogremon e i suoi sgherri? Le ricordo, da quanto lei stesso mi ha comunicato, che i bambini prescelti possono ancora contare su tre Digimon di livello Champion... più i loro nuovi alleati, più eventualmente Leomon... mentre quei falliti sono tutti dei Rookie, a parte Ogremon stesso e Bakemon, che sono dei Champion. E' convinto davvero che potranno combattere ad armi pari?"

Questa volta, fu Watchmon a farsi scappare una breve risata compiaciuta. "Heheheee... mi sembra che tu ti sia dimenticato dei miei Digi-Ghost, MetalPhantomon... non servono soltanto per controllare i Digimon, ma anche per renderli più forti, dopotutto! Sono convinto che, con una buona... iniezione di fiducia... anche quegli scarti potranno dare da pensare ai bambini prescelti!" affermò con sicurezza.

Un altro sghignazzo da parte di MetalPhantomon, chiaramente divertito dalle trame contorte del suo 'datore di lavoro'. "Heheheheee... sì, immagino... sarà molto interessante, peccato solo che non potrò assistervi!" sibilò la diabolica creatura. "Non importa... potrò godermi le sofferenze di quei mocciosi prima di distruggerli. Sarà divertente... okay, supremo Watchmon, vorrà dire che lascerò perdere Ogremon e gli altri falliti che lo accompagnano. La prossima volta che lei mi chiamerà, potrò comunicarle che i cinque Digiprescelti e i loro animaletti addomesticati sono stati annientati!"

Watchmon annuì, con un ghigno feroce sul volto. "Perfetto. Attendo buone notizie, MetalPhantomon... e sono convinto che quei mocciosi saranno degli ottimi Digi-Ghost, una volta che li avrai distrutti!" ringhiò. "Divertiti pure con loro!"

Detto questo, il mostro dai tanti occhi puntò verso lo schermo il tentacolo che aveva prima assorbito i Digi-Ghost, e i fantasmi neri vennero espulsi dalla pupilla ed entrarono nello schermo, trasferendosi all'istante nell'orrida spelonca con un unico, strozzato ululato di dolore. L'immagine sul maxischermo riprese a sfarfallare, e il computer emise un rumore fastidioso prima di spegnersi completamente e immergere di nuovo la sala nell'oscurità quasi assoluta. Senza una parola, pregustando la vittoria finale che sentiva sempre più vicina, Watchmon agitò i tentacoli oculari mentre fluttuava nuovamente verso il centro della stanza.

Certo, MetalPhantomon non era l'alleato più affidabile che si potesse avere... ma quello che importava era che facesse quello che gli era stato ordinato! E considerando la sua forza, e quanto era efficiente quando poteva sfogarsi su qualche vittima inerme... non c'era motivo per dubitare che avrebbe portato a termine il suo lavoro alla perfezione!

"Quasi mi dispiace per quei mocciosi..." sghignazzò. "Comunque, MetalPhantomon è quello che si meritano per avermi screditato agli occhi di Anthraxmon-sama..."

 

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Mentre questi terribili progetti venivano portati avanti nella base sperduta del crudele dittatore... quelle che secondo lui sarebbero state le future vittime della sua ferocia si stavano avvicinando a passo lento e cadenzato, scandito dal timore e dalla tensione, ad una stradina polverosa che si inerpicava lungo il fianco della catena montuosa del terrore, salendo verso il suo picco. Già lì l'aria era più rarefatta, e si respirava più a fatica... e un vento gelido, desolante, che soffiava con un basso ululato tra le lame di roccia sporgenti e i crepacci senza fine, penetrava nelle ossa dei presenti, minacciando di congelarli. Sho represse un brivido quando un'altra folata di vento gli scompigliò i capelli e flagellò lui e i suoi amici, immergendoli ancora una volta in una terribile morsa di freddo... e Witchmon, stringendo i denti, afferrò stretto il suo cappello, in modo che non fosse spazzato via dalla bora. Persino SnowAgumon, pur abituato ai climi freddi, percepiva che non si trattava di un calo di temperatura naturale...

"Sho... ti sembrerà assurdo, ma sento freddo anch'io..." mormorò il piccolo dinosauro, proteggendosi gli occhi con una zampina. "C'è... qualcosa di strano in questo vento... non è un freddo naturale, questo è poco ma sicuro..."

"Brrr... questo... l'avevamo capito..." balbettò Yurika, sbattendo i denti tra loro. Con la sua t-shirt a maniche corte, i sandali e i pantaloncini, era quella che meno di tutti era equipaggiata contro il freddo abominevole di quelle montagne, e ne stava pagando le conseguenze. "Quasi... quasi rimpiango il caldo che faceva nella tana di Volcdramon-san... sento... che diventeremo tutti dei pezzi di ghiaccio... se continua così..."

"D-Dobbiamo..." mormorò Cobramon, che sembrava ancora più in difficoltà della ragazzina. "Dobbiamo... trovare un rifugio... sssse vogliamo avere qualche possssibilità di andare avanti..."

"Hey, Cobramon..." lo chiamò Witchmon, non riuscendo a nascondere una certa preoccupazione per il suo amico. "Cobramon, che succede? Avanti, cerca di resistere! Ancora un piccolo sforzo, e poi..."

Ma già il cobra gigante stava dando segni di cedimento: il suo strisciare prima agile ed elegante era diventato pesante, goffo, legato... il rettile predatore dal cuore d'oro si muoveva con disarmante lentezza, e il piccolo Kevin, da appassionato di animali qual era, non ci mise molto a capirne la causa...

"Cobramon è un serpente..." disse, raggiungendo l'intirizzito Digimon rettile. "E come tale non è in grado di regolare la propria temperatura corporea... è un animale a sangue freddo. Per questo... soffre queste basse temperature ancora più di noi..."

"Un... animale a sangue freddo?" chiese di rimando Jolene. "A... Accidenti, è vero... me n'ero dimenticata... non tutto funziona in maniera diversa dalla Terra, in questo strano mondo..."

BlackGatomon, la cui pelliccia sembrava essersi fatta più folta per meglio proteggerla dal gelo, guardò incuriosita la ragazzina inglese. "Animali... a sangue freddo? Un... un giorno mi piacerebbe che tu mi spiegassi... come funzionano le cose sulla Terra..." mormorò, sorprendendo sè stessa con la sua curiosità verso un argomento che fino a quel momento aveva reputato di scarsa importanza.

Per qualche motivo, il fatto che BlackGatomon avesse posto quella domanda fece piacere a Jolene, che si rivolse alla gattina nera e le fece uno dei suoi rari sorrisi. "Beh, BlackGatomon... se sei tanto curiosa, quando avremo un pò di tempo ti posso raccontare quello che vuoi sulla Terra! Sempre se tu lo vuoi, si intende..." disse, sempre con quel suo tono dimesso, ma nel quale ora si avvertiva maggiore sicurezza.

BlackGatomon alzò gli occhi al cielo, sentendosi quasi in imbarazzo per quello che aveva detto. Perchè poi le doveva importare qualcosa della Terra, visto che molto probabilmente non l'avrebbe mai neanche vista? Stare in mezzo a quei sentimentali stava iniziando a farle effetto... la BlackGatomon di una settimana prima non avrebbe mai fatto una simile domanda...

"Tsk..." esclamò, cercando di nascondere l'imbarazzo con il sarcasmo. "Se non lo volessi, non l'avrei chiesto, non ti pare?"

Questa volta, anzichè sentirsi offesa dalla risposta della sua partner, Jolene si coprì la bocca con una mano e ridacchiò gentilmente. "Heheee... hai ragione, BlackGatomon... tu sei una che dice sempre quello che pensa, vero? Ma ora, parlando di cose più attuali... Cobramon, sei sicuro di sentirti bene, con questo freddo?"

Nel frattempo, mentre Kevin si avvicinava a lui, Cobramon riuscì a raccogliere abbastanza forze da sollevarsi e aprire il suo cappuccio cranico. "Non posssso certo dire di essssere al massssimo della forma, Jolene... Quand'è così... forsssse faresssste meglio a prosssseguire per conto vosssstro... io cercherò in qualche modo di raggiungervi più tardi..." sibilò, le parole sempre più legate a causa del freddo.

La proposta, inutile dirlo, non trovò l'approvazione degli altri membri del gruppo... e men che meno di Witchmon, che corrugò la fronte in un gesto di irritazione e preoccupazione al tempo stesso. "Hey, Cobramon! Che stai dicendo, ti si è congelato anche il cervello, oltre che le spire?" chiese la Digimon strega. "Se ti lasciamo indietro, poi come credi di cavartela? Ci sono migliaia di Digimon predatori, qui attorno, che non aspettano altro che l'opportunità di risucchiarti come uno spaghetto! Pensa, prima di fare l'eroe, cervello di serpente!"

Cobramon riuscì a sorridere. Anche in una situazione del genere, Witchmon non perdeva nulla della sua abrasività... "Heh... perchè mi assspettavo che avresssti detto una cosa del genere? Ma sssse vi fermate per me, Ogremon e i ssssuoi uomini ssssi allontaneranno ssssempre di più... e allora ssssì che ssssarà difficile recuperare i vosssstri Digivice... lo dico ssssemplicemente per vosssstra convenienza, e perchè credo che DigiWorld ssssia un pò più importante di me che mi prendo un raffreddore..."

Kunemon, appollaiato sulla spalla di Yurika come suo solito, storse il naso... o almeno, lo avrebbe storto se ne avesse avuto uno! "Non dire stupidaggini, tu!" lo rimbeccò. "Noi e i nostri amici siamo stati chiamati per salvare DigiWorld, come hai appena detto... e come potremmo pretendere di salvare questo mondo, se lasciamo un Digimon al suo destino?"

"Sono d'accordo con Kunemon..." affermò Kevin. "E non preoccuparti di rallentarci, perchè so già come fare per evitarlo..."

Detto questo, il ragazzino di colore si chinò verso il terreno ed estese un braccio verso il cobra gigante, che lo guardò perplesso per un istante, quasi volesse chiedergli cosa avesse intenzione di fare.

"Penso di aver capito..." disse Bearmon dopo un istante di riflessione. "Kevin vuole dirti di avvinghiarti attorno a lui... in questo modo il calore del suo corpo dovrebbe trasmettersi a te, e ti sentirai un pò meglio... oltre al fatto che così tu potrai andare al nostro stesso passo..."

"Infatti, Bearmon... è proprio questo che volevo fare!" rispose il ragazzino, voltandosi per un attimo verso il suo Digimon.

Il cobra sbattè gli occhi sorpreso. "Ma... Kevin, sssei ssssicuro di volerlo fare? Guarda che non c'è bisogno che voi vi sssscomodiate per me..." sibilò, prima di essere interrotto da uno sguardo severo di Witchmon.

"Certo che ce n'è bisogno!" lo sgridò severamente. "Altrimenti, che amici saremmo? E poi, tu sei un assistente molto utile, e figuriamoci se mi separo dalla mia cavia preferita!" L'ultima parte veene detta con un tono scherzoso che alleggerì un pò la tensione, e riuscì a far ridere molti dei ragazzi e dei Digimon... a parte BlackGatomon, che si limitò ad alzare gli occhi al cielo e mormorare qualcosa su quanto certa gente non capisse mai quando non era più il momento di scherzare... e Felipe, che se ne restò in disparte, con le braccia conserte e lo sguardo fisso verso il terreno.

Mentre Cobramon accettava finalmente l'invito del ragazzino di colore, spronato in queto da qualche gentile ma deciso colpo di scopa da parte della sua compagna, il ragazzino spagnolo alzò lo sguardo verso il gruppo, osservandoli mentre ridevano e scherzavano nonostante il freddo e la fatica che li assediavano da ogni lato. A suo parere, il loro comportamento era da incoscienti... non si rendevano conto che stavano andando a rischiare la vita? Eppure, tutti assieme, sembravano riuscire a mettere da parte quei cupi pensieri... riuscivano a ridere tra loro, e a non pensare a quello che li attendeva...

Doveva ammetterlo, provava un pò di invidia nei loro confronti... parlandosi l'un l'altro, con quei gesti semplici e spontanei di cui lui, da diverso tempo ormai, aveva perso il ricordo, sembravano in grado di affrontare qualsiasi avversità... Eppure, questa invidia non era sufficiente a fargli desiderare di essere uno di loro. No, perchè tanto sapeva bene come sarebbe andata a finire... come si era ripetuto più e più volte, era stato un errore entrare troppo in confidenza con loro, e cercare di allontanarli, adesso come adesso, era la cosa più sensata da fare. Alla fine, contro ciò che si apprestavano ad affrontare, la loro amicizia sarebbe servita a ben poco... E un giorno, Sho avrebbe potuto doversi rassegnare a seppellire uno di loro, che lui lo volesse o no. Non sarebbe stato il loro legame ad impedire che questo accadesse, anzi avrebbe soltanto reso le cose più difficili...

E anche se fossero riusciti ad uscire tutti vivi... poi, cosa sarebbe rimasto? Che fine avrebbe fatto questa loro amicizia? Si sarebbe sciolta, ecco la verità. Ognuno sarebbe tornato al proprio paese, e non si sarebbero visti mai più. Mai più. E quindi, rifletteva Felipe, che senso aveva fare amicizia con qualcuno con cui avrebbe passato al massimo qualche settimana, prima della separazione definitiva? Meglio non affezionarsi a loro... meglio non affezionarsi a nessuno, così si evitava di starci male in seguito...

Gli occhi azzurri, cristallini del Digiprescelto spagnolo guardarono con un misto di rabbia e tristezza Sho che si adoperava per riparare i suoi compagni dal freddo, e Kevin che lasciava che Cobramon si avvolgesse attorno a lui, in modo da fare caldo con il suo piccolo corpo al rettile infreddolito. Poi, come era abile a fare, si infilò di nuovo la sua maschera di persona indifferente, si tolse lo zaino dalle spalle, e ne estrasse una coperta, avvolgendosela poi attorno alle spalle quasi volesse creare una sorta di separazione tra sè e il gruppo dei Digiprescelti. Per un attimo, il suo sguardo incrociò quello di Falcomon, il piccolo Digimon rapace che fin dall'inizio della sua avventura lo aveva aiutato e assistito, anche nei momenti più difficili. Il piccolo Digimon uccello lo stava guardando come implorante, quasi lo volesse pregare di non gettare via quell'occasione che aveva di farsi degli amici... quasi volesse chiedergli di accettare la sua amicizia...

Felipe sospirò. Era stato un errore. Fin dall'inizio. Avrebbe dovuto lasciare che i rapporti tra lui e Falcomon restassero di semplice complicità. Colleghi di lavoro. Così, si era già preparato a dover sostenere un altra delusione, a causa di quel concetto fallimentare che gli altri chiamavano amicizia...

"Felipe..." iniziò a dire Falcomon, questa volta più deciso... pareva quasi che non sapesse se parlare con il suo partner umano o essere arrabbiato con lui per il suo modo di fare. "Non ti sembra di..."

Il ragazzino biondo tagliò corto, voltandosi da un'altra parte e tirandosi la coperta davanti al viso per non incrociare lo sguardo del suo Digimon. "Lascia perdere, Falcomon." sbottò, sperando che il suo Digimon non fosse un testardo come quello sciocco idealista di Sho. "Non... non sono cose che un Digimon come te possa risolvere."

Il falchetto ninja corrugò la fronte, sentendosi piuttosto irritato. Che cosa voleva dire con questo? Adesso, solo perchè lui era un Digimon, non poteva nemmeno tentare di fare o dire qualcosa al suo partner umano? Che cosa ne sapeva lui, e come si permetteva di giudicare in maniera così superficiale?

"Insomma, Felipe, che ti prende da qualche giorno a questa parte?" esclamò il falchetto, volgendo lo sguardo di tanto in tanto agli altri Digiprescelti, a Witchmon e a Cobramon per assicurarsi che non si allontanassero troppo. "All'inizio sembravi così felice di diventare amico di Sho, di Yurika, di SnowAgumon e di tutti gli altri? Perchè adesso hai fatto marcia indietro, e ti comporti così con loro? Sei diventato così antipatico e scostante, che non ti riconosco più!"

"Beh, sai quanto mi interessa di quello che puoi pensare di me!" ribattè il ragazzino biondo, astiosamente. "Tanto tra non molto, in qualche modo, ci separeremo, e non ci rivedremo più... e allora, quando avremo ficcato due metri sotto terra Watchmon e i suoi amici, potrai tornartene a svolazzare per DigiWorld, e ti dimenticherai di me! Contento? E' stato un errore venire qui... e conoscere quei ragazzini immaturi!"

Il piccolo falco non ci vide più dalla rabbia. Con uno dei suoi piccoli artigli, afferrò la coperta con la quale Felipe si era avvolto e gliela sfilò dalle spalle, attirando l'attenzione del ragazzino. Con rabbia, Felipe si voltò per dirgliene quattro... ma Falcomon lo anticipò, gli volò dritto in faccia, e usò una delle sue ali per schiaffeggiarlo in pieno volto, facendogli girare la testa di lato con un violento manrovescio!

Calò il silenzio. Gli altri membri del gruppo si fermarono, mentre il vento perdeva di intensità... e gli sguardi sbalorditi di numerosi ragazzi umani e Digimon si fissarono sul piccolo Digimon piumato, che aveva fatto una cosa di cui nessuno lo reputava capace. Falcomon era sempre stato così tranquillo e accomodante, e sembrava non essere particolarmente disturbato dalla scarsa socievolezza del suo partner umano...

Anche Felipe, la cui guancia sinistra presentava ora un evidente segno rosso, era rimasto incredulo... al punto che non gli venivano in mente neanche le parole per controbattere, nè riusciva a trovare la forza per rispondergli in qualche modo! Eppure... eppure era sicuro che quello che stava dicendo fosse giusto... che... che senso aveva fare amicizia in una situazione come quella, dispersi com'erano in un mondo alieno in cui erano stati chiamati... soltanto per fare lo sporco lavoro che nessun altro aveva potuto o voluto fare? Quando poi questo legame sarebbe svanito così in fretta...

"Felipe, più di una volta ho avuto pazienza con te!" strillò Falcomon. "Ti ho sopportato quando facevi quegli apprezzamenti poco simpatici su Sho e Yurika, e sui loro Digimon, all'inizio del nostro viaggio... sapevo che ti ci voleva del tempo per aprirti, per diventare amico di qualcuno... questo l'avevo capito, cosa credi? Che noi Digimon non abbiamo sentimenti solo perchè siamo fatti di dati invece che di carne e sangue come voi umani? Beh, sbagliato, Felipe caro! Bevenuto nella vita reale, non sei tu l'unico a poter essere ferito, e non sei tu l'unico a soffrire!"

I ragazzi continuarono a guardare, muti come tombe...

"Ma adesso... adesso che pensavo che tu avessi finalmente superato questa tua diffidenza..." continuò Falcomon, senza lasciarsi interrompere. "Adesso tu ritorni a dire che non vuoi farti amici, e che incontrarci e conoscerci è stato un errore! Ma ti ascolti, mentre parli? Sei davvero convinto di quello che dici? Hai idea di come ci si debba sentire, a vivere da soli, senza avere nessuno con cui confidarsi... parlare... stringere un rapporto... nessuno a cui mostrare i nostri veri sentimenti, e a cui affidare il nostro cuore nei momenti di bisogno? E non venirmi a dire che, solo perchè sono un Digimon, io non posso capire queste cose... perchè le capisco bene, invece! Io ci sono passato, ragazzino immaturo!"

Ancora silenzio per qualche attonito istante, interrotto soltanto da qualche esclamazione di sorpresa di Sho, Yurika, SnowAgumon, Kunemon... e, incredibilmente, BlackGatomon, evidentemente colta sul vivo da quelle parole. "F... Falcomon?" mormorò la gattina nera, per una volta totalmente sbigottita. Che strano, si mise a pensare, lei era sicura che nulla avrebbe più potuto coglierla di sorpresa...

Falcomon sembrò calmarsi per un istante, e la sua sfuriata fece posto ad un'espressione di calma, tristezza e compunzione mentre guardava verso il terreno arido. "Noi Digimon... noi Digimon viviamo per sempre, a meno che non veniamo uccisi... e anche in questo caso, possiamo rinascere, ma questo è un altro discorso..." proseguì, mantenendosi sul vago. "Non ci sono malattie che ci possano colpire, e i nostri dati possono resistere anche per millenni senza che nulla li mantenga... ma tu sai cosa vuol dire avere una vita eterna? Non è mica quella bella cosa che voi potreste pensare, lo sai, mocciosetto viziato? Sai cosa significa vivere in eterno senza nessuno che stia al tuo fianco? Nessuno di cui poterti fidare? Nessuno a cui parlare? Beh, per buona parte della mia vita è stato così! Non ricordo quando sono nato, e sinceramente non me ne importa nulla, ma ricordo benissimo che fin da quando ero cucciolo, ho sempre saputo che era mio destino essere il Digimon di un Digiprescelto, e diventare suo amico! Ho atteso a lungo questa occasione... per anni non ho potuto fare altro che aspettare, in attesa della persona che avrebbe cambiato la mia vita... e come credi che abbia passato tutti quegli anni? Senza sapere quando, come e dove l'avrei conosciuta? Vivere da solo non è bello... lo so per esperienza! Quindi smettila di dire che è stato un errore conoscere me, Sho, e tutti gli altri... e che preferisci restare senza amici!"

Detto questo, prima che chiunque potesse spiccicare parola, il falchetto grugnì e aggirò il suo partner umano, per poi incamminarsi con determinazione quasi feroce verso il resto del gruppo, che continuava a guardare senza dire una parola...

"E adesso, proseguiamo pure! Non abbiamo tutto il giorno, se vogliamo impedire ad Ogremon di farla franca!" esclamò, la vocetta acuta incrinata dalla rabbia. "Forza, ragazzi, andiamo avanti! Quei Digivice non si troveranno da soli, e noi non abbiamo tempo da perdere ad ascoltare le rimostranze di un ragazzino viziato!"

I Digiprescelti, Witchmon e Cobramon non risposero nulla. Si sentivano quasi tremare dentro. La scena a cui avevano assistito era stata così inaspettata, tesa e drammatica al tempo stesso da togliere loro ogni parola. Non riuscivano a credere che Felipe e Falcomon avessero litigato così ferocemente... al punto che il Digimon falco era arrivato persino a tirare uno schiaffo al suo partner... Ma cosa stava succedendo, al gruppo? Con la scomparsa dei loro Digivice, sembrava che tutto avesse cominciato ad andare a rotoli...

E il più teso per la situazione di incertezza e tensione era proprio il piccolo Kevin, che forse proprio per la giovane età sentiva di più la pressione incombente. Il Digiprecelto di colore e il suo Digimon orsacchiotto, gli unici del gruppo oltre a Felipe ad avere ancora la possibilità di fare la Digievoluzione - e si chiedevano se Falcomon avrebbe ancora potuto farla, con l'abisso che si era aperto tra lui e Felipe... - sentivano entrambi di avere paura... e Kevin sentiva che le sue paure e i suoi dubbi di prima tornavano, enormemente amplificati. Se erano così disuniti e vulnerabili, e nemmeno la leadership di Sho riusciva a farli restare coesi... come avrebbero fatto a sopravvivere alle innumerevoli avversità che si paravano loro davanti? Non erano nemmeno arrivati a Watchmon, e già sentiva che la situazione si stava logorando senza possibilità di recupero...

Il Digiprescelto di colore si strinse una mano sul cuore. Oh, quanto avrebbe desiderato, in quel momento, che il suo papà o la sua mamma fossero lì con lui, a dargli qualche consiglio, o anche soltanto a farlo sentire meglio con la loro presenza... ma non era così... non poteva essere così... suo padre era rimasto a casa, a Los Angeles, e probabilmente in quel momento era preoccupato a morte per il suo unico figlio, disperso chissà dove... magari pensando che fosse finito nelle grinfie di qualcuna delle terribili bande di strade della grande città del Sud California... e sua madre...

Beh, la mamma era nella loro stessa condizione, a pensarci bene... sperduta in qualche paese assurdo di cui probabilmente loro non avevano mai sentito neanche parlare, in mezzo ad una guerra che non aveva nulla a che fare con lei, a rischiare la vita... Già, a rischiare la vita per cosa? Che... che cosa avrebbe portato tutto quel loro impegno in nome di qualcosa che non li riguardava nemmeno? Soprattutto considerando... che non era sicuro nemmeno se avrebbero riportato a casa la pelle...

Kevin strinse i denti... e nonostante i suoi sforzi per trattenere le sue emozioni, una lacrima scese dai suoi occhi e andò a spiaccicarsi sul terreno roccioso. Immediatamente, Cobramon sobbalzò... e Sho, Yurika, Jolene e gli altri Digimon si accorsero di cosa stava accadendo, e gli si rivolsero preoccupati. "K-... Kevin-chan, tutto... tutto a posto?" chiese Yurika, che probabilmente più di tutti aveva preso a vedere il piccolo Digiprescelto americano come una sorta di fratello minore. "Non... non ti sarai mica...?"

"Non te la sarai mica presa per quella litigata tra Felipe-kun e Falcomon, vero?" chiese Bearmon, afferrando una mano al suo amico umano. "E' tutto... tutto a posto, vedrai! Hanno litigato, d'accordo, ma succede sempre di..."

"Noi..." mormorò Kevin, trattenendo le lacrime. "Noi che... che diavolo ci stiamo a fare qui?"

Una domanda inquietante e disarmante nella sua apparente semplicità. Cobramon, che pure aveva ripreso un pò di calore, si irrigidì, le sue spire muscolose che si stringevano involontariamente sul braccio di Kevin... e i suoi compagni fecero un passo indietro, come se il suono stesso della domanda li avesse colpiti come uno schiaffo in pieno volto. Sho aprì la bocca per rispondere... ma si rese conto, con sgomento, di non avere nulla da rispondere se non un'altra domanda.

"Che... che vuoi dire, Kevin-chan...?"

Kevin scosse la testa ferocemente, la tristezza trasformata in rabbia e confusione. "Io... io... non capisco più... cosa ci sta succedendo? Credevo... credevo che con la sconfitta di Volcdramon e l'attivazione delle Crest, la nostra battaglia si sarebbe fatta più facile... e invece... e invece eccoci qui, ad inseguire qualche ladro di Digivice su per queste montagne da cui potremmo non uscire più vivi... e come se non bastasse... sento che ci stiamo allontanando! Proprio quando credevo che fossimo diventati tutti amici... all'improvviso succede qualcosa che mi fa ricredere!" esclamò, con tono quasi disperato. "Perchè siamo stati convocati NOI qui su DigiWorld? Non potevano mandare qualche adulto? Qualcuno che sapesse meglio di noi cosa bisogna fare? Qualcuno in grado di organizzarsi meglio? No, dovevano venire proprio dei bambini come noi! E noi... noi... cosa possiamo fare noi? Che speranze abbiamo? E' una situazione più grande di noi, nella quale ci siamo ficcati senza riflettere, punto e basta! Noi non siamo eroi! Soltanto comuni ragazzini che credevano di poter fare una differenza, e si stanno rendendo conto a loro spese che non è così!"

"Hey... Hey, ragazzino, aspetta un momento!" esclamò Witchmon, a metà tra lo sconvolto e l'arrabbiato. "Stai... stai dicendo che tutto quello che stiamo facendo è inutile? Che abbiamo perso senza neanche aver combattuto, e che faremmo meglio ad arrenderci e a farci sopraffare? E' questo che vorresti dire?"

Kevin singhiozzò ancora per qualche istante, prima di alzare di nuovo la testa e rispondere alla Digimon maga. "Lo sto vedendo con i miei stessi occhi! Di noi, soltanto Sho è stato in grado di far raggiungere a SnowAgumon il livello Ultimate... e ora lui non ha neanche più il Digivice! Adesso, i Digivice che ci hanno rubato saranno chissà dove! Nascosti in qualche caverna in questo posto infernale, e sorvegliati da Digimon che non aspettano altro che farci a pezzi! E come se non bastasse, ci sono Watchmon e i suoi superiori... Con tutto questo, che speranze di vittoria possiamo avere noi? Stiamo tentando una cosa impossibile... come la mamma, là in Etiopia... sta... sta andando a rischiare la vita... senza che quello che fa possa servire a nulla! Mi... mi chiedo perchè... perchè prendersi anche solo la briga... sniff... di tentare..."

Bearmon sentì un nodo alla gola quando Kevin si nascose il viso con un braccio e, quasi costringendo Cobramon a staccarsi da lui, riprese a singhiozzare, pur mentre cercava disperatamente di mantenere un pò di contegno. Lui, che all'inizio aveva pensato che il viaggio a DigiWorld sarebbe stato un'avventura eccitante ed entusiasmaante, aveva in quel momento cozzato contro la dura realtà dei fatti. Quella in cui erano coinvolti era una guerra... un perverso ecosistema in cui loro erano in fondo alla catena alimentare!

Tuttavia, il carattere energetico del Digimon orsacchiotto non gli permise di starsene là ad assistere passivamente... e, con un rapido movimento della testa quasi volesse scrollarsi di dosso ogni indecisione, Bearmon raggiunse il suo partner umano e lo afferrò per una manica del vestito, scuotendolo con decisione.

"Kevin!" esclamò con decisione. "Ti rendi conto di quello che stai dicendo?"

Il Digiprescelto americano smise di piangere, e sobbalzò per la sorpresa, rivolgendo al suo Digimon uno sguardo confuso, sbalordito... quasi volesse cercare di leggergli nel pensiero quello che voleva dire... ma non proferì parola, troppo sopraffatto per organizzare un discorso.

"Quello che stai dicendo... sembra voler dire che quello che la tua mamma sta facendo non ha alcun senso!" proseguì Bearmon, che sembrava sempre più arrabbiato. "E' davvero questo quello che pensi? Che tua mamma si disinteressi di te al punto da gettare via la propria vita per qualcosa che non serve a niente? Beh, credo che tu abbia bisogno di una svegliata... non è questo quello che sta facendo lei, e non è quello che stiamo facendo noi!"

"Ma..." mormorò Kevin, dapprima incerto, poi con maggiore veemenza. "Ma... ma tu cosa ne sai, Bearmon? Tu... tu mi hai conosciuto appena qualche giorno fa! Tu... pensi davvero di sapere qualcosa di me, di come sto vivendo io questa situazione?"

"Perchè, sssscusa..." intervenne Cobramon, ripresosi dal leggero assideramento di poco prima. "Non ti ssssembra, Kevin, che sssiamo un pò tutti ssssulla sssstessssa barca?"

Le parole del serpente dal cuore d'oro fecero breccia nell'animo del ragazzino di colore, che sgranò gli occhi, guardando ora Bearmon, ora Cobramon... e ora gli altri suoi amici, Sho, SnowAgumon, Yurika, Kunemon, Jolene... anche BlackGatomon, che tentava di mostrarsi disinteressata al problema, dava comunque qualche cenno di prestare orecchio alla discussione... e ovviamente, Witchmon, che continuava a restare ferma al suo posto, guardando severamente il Digiprescelto di colore.

"Cobramon ha ragione." disse Sho, riprendendo il suo incoraggiante atteggiamento da leader nonostante la defaillance di prima. "Noi tutti... anch'io... ho paura per quello che ci apprestiamo a fare. Il combattimento con Volcdramon-san mi ha aperto gli occhi, e mi ha fatto capire che stiamo affrontando qualcosa di terribile... qualcosa che sarà di grado di distruggerci... però... non posso mettermi a pensare che è tutto perduto prima ancora di aver tentato, no?"

"Dovresti ascoltarlo, piccolo... il tuo capo ha molto più sale in zucca di quanto non sembri!" continuò Witchmon. "Per me e per Cobramon vale la stessa cosa... credi che non sappiamo quanto sia potente Watchmon? Lo sappiamo fin troppo bene, visto che per molto tempo siamo vissuti sotto la sua minaccia! Se tentassimo, io e Cobramon messi assieme, di affrontarlo direttamente... lui non ci metterebbe neanche venti secondi a cancellarci entrambi! Sì, piccolo... il Digimon che stiamo per affrontare è davvero COSI' potente! E allora? Questa... è una buona scusa per non tentare? Non dico di gettarci in bocca a Watchmon senza una strategia e senza un piano... ma ora siete arrivati voi! Voi, i Digiprescelti di cui parlano le leggende che si tramandano fin dall'alba del nostro mondo! E quando abbiamo saputo che eravate voi, e che vi serviva una mano per recuperare i Digivice... io e Cobramon abbiamo capito che era questo il momento di agire, e di renderci utili in qualche modo! E' per questo che siamo qui, ora, su queste montagne alle quali normalmente non ci saremmo neanche avvicinati... perchè noi crediamo in voi!"

Kevin continuava a tenere lo sguardo basso, quasi vergognandosi di aver dubitato... eppure, non riusciva a scuotersi di dosso quei dubbi che lo assillavano. Quello che dicevano era anche giusto... ma come speravano di battere Watchmon, se non potevano neanche evolvere, e non sapevano dove andare a recuperare i Digivice? Stavano davvero tentando questa missione con un piano preciso, una strategia... o stavano semplicemente caricando a testa bassa, senza un criterio? Quello che stavano facendo... sarebbe veramente servito a qualcosa? "Io... io non so se... se la vostra fiducia sia davvero ben riposta... non lo so, davvero... ho... ho tanti di quei pensieri in testa, che forse non so bene neanch'io cosa..."

"Kevin..." mormorò Bearmon, avvicinandosi al suo partner umano. "Io capisco cosa stai pensando, sai... credo di esserci passato anch'io... ti senti sotto pressione, perchè non sai se avrai le capacità... il coraggio di fare quello che senti essere un tuo dovere."

"Infatti..." rispose il ragazzino di colore. "Io... io... sento che non sto rappresentando quello che dovrei... come faccio a dire di essere il Digiprescelto della Speranza, se non riesco a vedere nessun modo per uscire vincitori... o anche soltanto vivi... da questo caos? Abbiamo davvero le capacità necessarie... o come dice Witchmon, ci stiamo gettando in bocca alla morte senza un piano preciso?"

"Beh, se non aveste le capacità... non sareste stati nemmeno chiamati su DigiWorld, non vi pare?" rispose Kunemon. "Voi ci chiedete come mai proprio voi, e non qualcun altro... e io vi dico che proprio perchè voi rappresentate così bene le virtù associate alle vostre Crest... proprio per questo siete stati chiamati qui, a combattere contro Watchmon e i suoi uomini!"

"Il fatto è... che non è ssssempre facile avere ssssperanza! Non ssssi tratta sssssemplicemente di dire 'andrà tutto bene', e continuare a tesssssta basssssa ssssenza porssssi mai dei dubbi!" proseguì Cobramon, dimostrando ancora una volta più saggezza di quanta il suo aspetto intimidatorio non desse a vedere. "Tutti noi abbiamo i nosssstri momenti di ssssconforto, Kevin... ed è proprio in quei momenti che ssssi vede la VERA ssssperanza!"

Sho e Kevin rimasero in silenzio, rimuginando sulle parole del Digimon bruco. In effetti, Sho ricordava fin troppo bene di come aveva scambiato per coraggio l'imprudenza con cui si era gettato davanti a Volcdramon, rischiando di gettare via la sua vita soltanto perchè sentiva di non poter ammettere che aveva paura. Proprio nel momento in cui era stata più messa in dubbio la virtù corrispondente alla sua Crest, Sho era riuscito a darne prova, e il risultato era stato che Veedramon era evoluto in AeroVeedramon... forse anche Kevin stava per avere la sua possibilità? Proprio adesso che si trovava forse nel suo momento più difficile, avrebbe poi dato prova di non aver smarrito il vero significato della Speranza?

Era soltanto una sua teoria, certo... ma valeva la pena di pensarci... e a giudicare dalla sua espressione, a metà tra il confuso e il sollevato, anche il piccolo Kevin sembrava stare riflettendo molto su quanto aveva appena sentito...

"Quindi, Cobramon... ragazzi..." mormorò il ragazzino di colore. "Voi... voi pensate che in me ci sia ancora speranza... e che, molto semplicemente, io non riesca a vederla perchè mi sono lasciato prendere la mano dalla mia paura?"

"Allora? Avete finito di fare salotto, là dietro?" chiese con irritazione la voce di Falcomon, che assieme al non più comunicativo Felipe ormai aveva staccato di un bel pò il gruppo. "Se avete finito, allora dovreste darvi una mossa e raggiungerci! Quei Digivice non si troveranno da soli!"

Sho alzò gli occhi al cielo, mentre Yurika, Kunemon e SnowAgumon borbottavano qualcosa tra sè e cominciavano a seguire il litigioso duo del biondino spagnolo e dell'irritato Digimon rapace. Dietro di loro, Jolene sospirò stancamente e si spazzò la gonna impolverata con una mano, mentre BlackGatomon seguiva senza una parola, e a chiudere il gruppo restavano Kevin e Bearmon, silenziosi a guardarsi negli occhi, e con la scena e la discussione di poco prima fresche nella mente e nel cuore... e Cobramon, ancora avvoltolato attorno al corpo di Kevin, come se cercasse di dargli conforto con la sua vicinanza...

"Decisamente, non sono i migliori presupposti..." riflettè tra sè Witchmon, mentre il gruppo le passava di nuovo davanti. Poi, un lieve sorriso alzò le sue labbra tinte di rossetto nero. "Però, devo dire che secondo me... da questa prova usciranno tutti molto più forti! O almeno, è quello che spero, perchè così hanno davvero poche chance contro Watchmon..."

Con apparente nonchalance, la giovane strega alzò le spalle e sorrise di nuovo, questa volta più amaramente. "Tuttavia... io ho riposto in loro la mia fiducia. Sono convinta anch'io che non sarebbero qui, se non fossero in grado di far illuminare le loro Crest. Che poi ci riescano o no, quello sta a loro... ma il potenziale ce l'hanno, questo è poco ma sicuro. Devono solo... imparare a vederlo!"

 

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"Er... c'è... c'è qualcuno in casa?" chiese Ogremon a nessuno in particolare, sporgendosi da una parete di roccia e facendo capolino nella caverna oscura che si estendeva di fronte a lui e alla sua banda. Dietro di lui, Bakemon, Goblimon, Gizamon, DarkOtamamon, Dracmon e Phascomon si avvicinavano insicuri, con i Digivice rubati tra le mani del fantasma bianco. Finalmente, la scalcinata banda aveva raggiunto la caverna dove Watchmon li aveva istruiti di portare il maltolto, e si apprestava ad entrarci per completare la loro missione... ma anche un personaggio non eccessivamente sveglio come Ogremon sapeva bene che il labirinto sotterraneo delle Fortran Heights non era esattamente il posto più sicuro in cui avventurarsi, e sembrava esitare di fronte all'enorme gola spalancata che si apriva di fronte a loro, sprofondando nelle viscere del terreno, infestate da mostri di ogni tipo...

La sua domanda non ebbe alcuna risposta, perciò Ogremon, dopo aver dato una rapida occhiata alla sua banda... e aver constatato che nessuno di loro era molto più entusiasta di lui all'idea di infilarsi in quel buco senza luce... deglutì nervosamente, prese fiato e provò di nuovo.

"C'è qualcunooooo?" esclamò, alzando la voce il più possibile e facendola riecheggiare tra le pareti. Per qualche secondo, l'orco dalla pelle verde e i suoi scagnozzi riuscirono a sentire la voce roca del capobanda che, rimbalzando tra le pareti della spelonca, ritornava a loro per poi perdersi nel buio infinito, creando un effetto decisamente inquietante che si accompagnava in maniera perfetta con l'atmosfera desolata del posto, e il freddo vento che spirava senza sosta. C'era qualcosa di veramente spettrale in quel luogo, e i Digimon della banda si aspettavano quasi di vedere, da un secondo all'altro, una qualche mostruosità piena di zanne, artigli, tentacoli o una combinazione delle tre cose emergere ringhiando dall'oscurità e saltare loro addosso...

"Ehm... capo... non è per essere pedante, ma... siamo proprio sicuri che questa sia una buona idea?" gracchiò Goblimon, indicando con fare insicuro la spelonca nella quale il suo leader stava già entrando. "Come... come facciamo a sapere che Watchmon-sama non abbia deciso... di sbarazzarsi di noi non appena gli avremo portato quello che vuole?"

Ogremon stava per rispondere in malo modo al suo sottoposto, ma tenne a freno la lingua. In effetti, doveva ammettere che la possibilità suggerita da Goblimon non era poi così remota...

"Beh..." rispose l'orco verde, prendendo un grosso respiro e poi entrando definitivamente nella grotta. Represse un brivido quando l'umidità in essa presente si combinò al gelo e gli diede una sferzata che gli penetrò quasi nelle ossa.

"Se Watchmon ha deciso di rimangiarsi la parola e cercare di eliminarci, allora andremo a fargli un bel discorsetto!" concluse, afferrando la sua clava con entrambe le mani. "C'è in gioco la mia opportunità di pareggiare finalmente i conti con Leomon, e non ho intenzione di farmela scappare solo a causa di qualche sospetto di poco conto... ma se Watchmon vuole fare il doppio gioco, allora dovrà vedersela con me! Nessuno può prendere in giro Ogremon e la sua banda!"

"Sigh... perchè ero sicuro che sarebbe andata così?" si chiese DarkOtamamon, scuotendo la testa. "E va bene... ma se succede qualcosa, io non mi assumo nessuna responsabilità!"

Bakemon scosse la testa e, sempre tenendo i Digivice tra le mani avvolte nei lenzuoli, seguì il suo capo e il girino rosso all'interno della caverna... e di lì a poco, seguirono anche Goblimon, Gizamon, Phascomon e Dracmon, in una sequela di passi che risuonavano nell'antro tenebroso. In assoluto silenzio, osando a malapena respirare, la banda proseguì lungo il corridoio di roccia naturale, seguendone le curve in perfetta fila indiana, gli occhi che si spostavano da un punto all'altro in cerca di possibili pericoli.

Niente. La caverna sembrava morta, a parte l'ululato del vento che spirava al suo interno, e l'aura di minaccia che l'ambiente emanava... pian piano, Ogremon e la sua banda si permisero di abbassare la guardia, anche se soltanto un pò, e il loro passo si fece più spedito, portandoli infine, dopo alcuni minuti di discesa tra le stalagmiti e i gradini naturali scavati dall'erosione nel terreno, ad una enorme caverna fiocamente illuminata, della quale i Digimon criminali riuscivano a vedere soltanto l'ampiezza sconfinata, con il soffitto ad almeno una ventina di metri sopra le loro teste... e la grande voragine che si apriva al centro di essa, sprofondando verso luoghi oscuri che i sei non osavano neppure immaginare. Una strana luminescenza azzurra proveniva dal fondo di questo enorme baratro, accentuando ulteriormente l'aspetto innaturale del luogo. Con incertezza, Ogremon fece cenno a Bakemon di consegnargli i tre Digivice rubati, poi diede ai suoi uomini il segnale di attesa e, ricevuto il loro consenso, avanzò prudentemente nella grande spelonca, avvicinandosi quanto più possibile al baratro luminoso, e poi appoggiando i congegni elettronici su una roccia vicino all'orlo. Fatto questo, tirò un sospiro di sollievo, grato di essere sfuggito fino a quel momento ad una fine poco simpatica, e si schiarì la voce, chiamando ad alta voce il suo 'datore di lavoro'...

"Ehm... Allora..." mormorò, prima di prendere sicurezza. "Watchmon-sama! Watchmon-sama, mi sente? Io... le ho portato i Digivice, come lei mi ha chiesto... e i bambini prescelti stanno arrivando qui per riprenderseli! Sta... andando tutto come previsto, no?"

Silenzio. Ogremon corrugò la fronte, attendendo una risposta telepatica da parte del Digimon dai molti occhi... risposta che però tardava ad arrivare, con grande sospetto dei sottoposti di Ogremon, che cominciarono a sporgersi timidamente dal loro nascondiglio e ad entrare a loro volta nella sala, cercando di capire cosa stava succedendo.

"Capo? Capo, tutto okay?" chiese Dracmon con la sua vocetta stridula. "Non... non risponde, il supremo Watchmon? C'è qualche problema?"

Ignorando il piccolo vampiro, Ogremon si grattò la testa, indeciso sul da farsi... poi reiterò la sua chiamata. "Hey, Watchmon-sama! Io ho fatto quello che lei mi aveva chiesto! Le ho portato i Digivice come da programma! Adesso... beh, adesso cosa si fa?" esclamò, guardandosi attorno intimorito. Più restava lì, più l'atmosfera opprimente minacciava di fargli perdere la calma...

Ma per quanto guardasse in giro, Ogremon non avrebbe mai potuto vedere gli eterei ed impalpabili fantasmi senza corpo che gli stavano strisciando a fianco, aleggiando pericolosamente attorno al suo corpo come avvoltoi che circondano una preda morente. Senza un rumore, i Digi-Ghost mandati da Watchmon si sparpagliarono, e la maggior parte di essi si diresse verso gli scagnozzi dell'orco verde, mentre una minoranza restava vicino alla loro preda originale...

...e ancora, Ogremon e i suoi uomini continuavano a restare lì, indecisi, senza rendersi conto del pericolo che stavano correndo...

In effetti, non se ne resero mai davvero conto.

Con un guizzo simile a quello di un'anguilla che sfugge alle mani di un pescatore, i tre Digi-Ghost che avevano preso di mira Ogremon eseguirono una torsione aberrante e si infilarono all'interno del suo corpo!

L'effetto fu immediato. Come se fosse stato attanagliato da un improvviso dolore di stomaco, Ogremon spalancò gli occhi e fece una smorfia di dolore, piegandosi leggermente su sè stesso e minacciando di far cadere la sua mazza. Con un gemito strozzato, l'orco barcollò pericolosamente e si appoggiò ad una sporgenza rocciosa che si trovava a portata di mano... ma anche così, la sua mano tremava, e il suo corpo muscoloso era scosso da spasmi impressionanti, mentre i suoi occhi passavano dal loro colore normale, ad un giallo malato, ad un rosso acceso che non prometteva nulla di buono!

"AAAAARGH!" ringhiò Ogremon, appoggiandosi la mano libera sulla fronte, mentre i suoi uomini strabuzzavano gli occhi per la sgradita sorpresa. "Che... che cosa... cosa sta... succedendo? Mi... mi sento così strano... GWAAAAAAH!"

Ogremon inarcò la schiena, attanagliato da un'altra fitta di dolore bruciante, e il suo urlo di dolore rimbombò come un tuono in tutti i corridoi scavati nella roccia... e nello stesso momento, tutti i suoi scagnozzi, raggiunti dai Digi-Ghost, si abbatterono al suolo sconvolti da una tortura invisibile, ma non per questo meno allucinante. Per diversi, terribili secondi, i Digimon della banda di Ogremon continuarono a rotolarsi per terra, gettando allucinanti grida di dolore mentre i Digi-Ghost sconvolgevano i loro dati... poi, improvvisamente, Ogremon si alzò di scatto, scosso da una fitta ancora più terribile, e il suo aspetto iniziò a mutare in maniera spaventosa: la pelle verde scurì gradualmente ma rapidamente, diventando in un attimo di uno strano colore blu cupo, e minacciosi spuntoni ricurvi si formarono sui suoi gomiti, come se sulle sue braccia fossero state montate le lame di due scimitarre. I suoi lunghi capelli bianchi si infoltirono ulteriormente, formando una sorta di orribile criniera attorno alla sua testa... e le sue unghie si allungarono fino a diventare artigli, mentre gli occhi si accendevano di una sacrilega luce verde, e i canini sporsero ulteriormente dalla sua bocca, grondanti di saliva! I suoi ruggiti di dolore si fecero gradualmente più sommessi, diventando poco più che un roco respiro... che infine si trasformò in una risata malefica!

"Huhuhuhuhuuu... No... mi sento CATTIVO! BWAAAAHAHAHAHAHA!" tuonò il mostro che fino ad un attimo prima era Ogremon, aprendo le braccia e gettando indietro la testa per dare selvaggio sfogo alla sua ilarità, con una risata terrificante che fece tremare le pareti della spelonca! Persino la sua voce era stata modificata dalla possessione dei Digi-Ghost, e ora suonava più bassa, più rimbombante, come il suono di un contrabbasso suonato da un dilettante. Ogremon si era trasformato in qualcosa di completamente diverso... e lo sentiva lui stesso! Sentiva il potere che lo pervadeva... più potere di quanto lui avesse mai osato sperare! Si sentiva in grado di sbriciolare le rocce con una mano, di sradicare alberi... e soprattutto, si sentiva in grado di affrontare qualsiasi nemico, incluso l'odiato Leomon!

Eccitato, Ogremon lasciò che i suoi occhi si riabituassero all'oscurità... per qualche motivo, gli sembrava che adesso si vedesse molto meglio, nonostante la luce non fosse cambiata... e guardò i suoi scagnozzi, che avevano a loro volta smesso di urlare e di rotolarsi a terra, e si erano arresi al potere che i Digi-Ghost ora esercitavano su di loro! Al posto di Dracmon, ora si trovava un enorme lupo dal folto mantello violetto interrotto qua e là da qualche striatura bianca, e sulle cui zampe stavano delle orribili lame ricurve e dentate che sembravano scintillare per il desiderio di fare a pezzi qualche avversario! Ali da pipistrello, troppo piccole per essere davvero utili al volo, avvolgevano le spalle della bestia ringhiante, e altre due spuntavano dalla sua nuca, coprendo i suoi occhi ferini. Delle strane decorazioni rosso sangue a forma di pipistrello stilizzato spiccavano sulla coda e sui quarti posteriori dell'animale, e attorno al collo, la sua pelliccia si infoltiva, formando una sorta di maestosa criniera, mentre i canini erano esageratamente lunghi e spuntavano di qualche centimetro dalla sua bocca sbavante. La bestia aveva un'aria nobile e sanguinaria al tempo stesso, e camminava con un'imperiosità che non si sarebbe potuta trovare in alcuna creatura naturale...

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Sangloupmon

Anche chiamato: Sangremon

Tipo: Bestia Demoniaca

Attributo: Virus

Livello: Champion

Attacchi: Sticker Blade, Black Mind

Un crudele Digimon vampirico le cui origini rimangono tuttora misteriose, pare che sia stato creato da una potentissima entità della Dark Area come segugio e cacciatore. Può scorporare i propri dati e fondersi con le ombre per percorrere grandi distanze con la semplice forza di volontà.

 

Bakemon era diventato molto più grande, e ora toccava l'altezza di Ogremon... ma le differenze principali stavano nel colore del suo mantello sdrucito, che era passato da un bianco spettrale ad un grigio smorto e senza vita, ma al tempo stesso minaccioso... e nelle sue orbite vuote, all'interno delle quali brillava una luce verde che scintillava come una lanterna in mezzo all'oscurità! Inoltre, i suoi denti sembravano essere diventati più lunghi e affilati, e le sue mani si contraevano spasmodicamente, non aspettando altro che tenere stretto qualcosa da distruggere!

Goblimon era Digievoluto in un robusto Digimon un pò più alto di un essere umano normale, simile a come era Ogremon prima della sua trasformazione... ma la sua pelle era arancione spento anzichè verde, e al posto dei pantaloni indossava un gonnellino leopardato, giallo a macchie nere. Per il resto, la somiglianza era sputata, comprese le lunghe corna ricurve che gli uscivano dalla testa e la clava di osso che reggeva in mano!

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Fugamon

Tipo: Malvagio

Attributo: Virus

Livello: Champion

Attacchi: Evil Hurricane, Heavy Stick

Un Digimon brutale, usato spesso come truppa sacrificabile da Digimon malvagi più potenti. Lontanamente imparentato con un Ogremon, possiede attacchi molto simili.

Anche DarkOtamamon, Phascomon e Gizamon erano Digievoluti, passando da un aspetto minuto e non particolarmente minaccioso, a forma decisamente più mostruose! Il girino rosso era diventato un'orribile ammasso strisciante di puzzolente fanghiglia grigio-azzurra, i cui occhi rossi e asimmetrici guardavano con stupida aggressività il mondo attorno a lui, e le cui braccia erano due repellenti pseudopodi da cui spuntavano, a mò di artigli, frammenti di metallo affilato ed arrugginito. La sua bocca era costantemente aperta, mostrando due file di denti spezzettati che sembravano fatti anch'essi di metallo di scarto, rifiuti di ogni genere fluttuavano nel suo corpo semiliquido, tornando brevemente in superficie solo per essere fagocitati di nuovo subito dopo... e soprattutto, una puzza spaventosa circondava il nuovo Digimon, una puzza talmente potente da arrivare in faccia a chiunque gli si fosse avvicinato come un pugno! Il Digimon fangoso gemeva e rantolava, trascinando orribilmente la sua massa mentre emetteva dei gorgoglii inarticolati!

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Raremon

Tipo: Non-Morto

Attributo: Virus

Livello: Champion

Attacchi: Breath of Decay, Acid Sludge

Questo orrore è quanto rimane di un Digimon che ha cercato di rendersi più forte con un misterioso processo di meccanizzazione che ha avuto esiti disastrosi. I dati che formano il suo corpo sono in continua decomposizione, e a ciò si deve il suo odore insopportabile.

 

Mentre la forma Rookie di Phascomon poteva ispirare una certa tenerezza, a prima vista, la sua forma evoluta era tutt'altro che gradevole, essendo una specie di orrendo e perverso peluche che imitava grottescamente un giocattolo per bambini. Il suo corpo, alto poco più di quello di un bambino umano, era coperto da una pelle viola acceso simile a cuoio, ma qua e là si vedevano lacerazioni, sgualciture e altri segni di questo tipo, che davano al Digimon un aspetto trasandato e cadente. Come se non bastasse, le braccia e la metà sinistra del muso erano di colore diverso rispetto al resto del corpo, un colore bianco sporco tenuto assieme da cuciture malfatte, come se qualche bambino, in un gioco perverso, si fosse divertito ad attaccare tra loro pezzi di vari bambolotti. Gli occhi erano veramente inquietanti, essendo composti da niente più che due pezzi di filo di ferro incrociati tra loro in modo da formare un paio di X là dove dovevano esserci gli organi visivi, mentre al posto delle orecchie c'erano due tubi di metallo arrugginito che entravano e uscivano dalla calotta cranica, mentre un paio di corna piccole e scintillanti, simili a punte di coltello, spuntavano dalla sommità del capo, come armi pronte all'uso! Ma il particolare che faceva più impressione era sicuramente il boccaglio che, dipartendosi dal torace dell'orribile fantoccio, da una decorazione rosa a forma di cuore che stonava con l'aspetto rattoppato della creatura, percorreva un breve tratto per poi immettersi in quella che doveva essere la sua bocca!

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Pokyupamon

Tipo: Marionetta

Attributo: Virus

Livello: Champion

Attacchi: Madness Brooch, Slash & Rip

Digimon malvagio proveniente dalla Dark Area e servitore di Belphemon, il Grande Signore dei Demoni collegato all'Ignavia. Il suo corpo è coperto da resistente materiale simile a cuoio, mentre le sue lame nascoste sono armi letali per chiunque!

 

Infine, dove prima si trovava Gizamon, ora c'era un Digimon dinosauro simile ad un Tyrannomon... ma le sue squame erano nere, percorse da alcune strisce rosse che circondavano il muso, le cosce e le spalle, e aveva una cresta di placche ossee frastagliate di colore verde che correvano lungo la sua spina dorsale, terminando poco prima della coda, mentre il torace e l'addome erano bianchi, e mettevano fin troppo bene in mostra i suoi tremendi muscoli!

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: DarkTyrannomon

Tipo: Dinosauro

Attributo: Virus

Livello: Champion

Attacchi: Fire Blast, Iron Tail

Una volta un Tyrannomon normale, ora è stato corrotto da un virus, ed è diventato una bestia feroce che sfoga la sua ferocia su tutto ciò che lo circonda! I suoi attacchi sono molto simili a quelli della sua forma normale, ma la sua crudeltà è stata enormemente amplificata!

 

Quella che fino ad un attimo prima era sembrata soltanto una banda di buffoni inconcludenti, si era trasformata in un piccolo esercito di orribili creature distruttive, che non sembravano vedere l'ora di sfogare la nuova forza che avevano ottenuto sui Digiprescelti! Riprendendo il mano lo scettro del comando... o, per meglio dire, la sua immancabile clava... Ogremon chiamò a sè con un potente ruggito tutti i suoi sottoposti, che si riunirono davanti a lui, dimenticandosi completamente dei Digivice rimasti abbandonati sulla roccia vicino all'abisso.

"HAHAHAHAHAAA! Ragazzi, avete visto? Avete visto anche voi, no? Watchmon ha mantenuto la sua parola! Ci ha dato più potere... più forza... ora... possiamo affrontare chiunque!" esclamò estatico. "E io, beh... non so voi, ma ho una gran voglia di far vedere a quei mocciosi chi è che comanda qui! Voglio vedere che facce faranno, quando si renderanno conto di essere impotenti davanti al nostro nuovo potere! Eh? Che ne dite? Non trovate che sarà un ottimo riscaldamento per quando affronterò Leomon?"

Gli altri mostri proruppero in un collettivo ululato di vittoria, e cominciarono, in preda ad un delirio collettivo, a seguire il loro leader fuori dalla spelonca, ripercorrendo la strada che li aveva condotti fin lì, accompagnati da un chiasso assordante che si fece più sopportabile man mano che la banda si allontanava. In pochi istanti, le grida di gioia feroce dei sei mostri erano diventati niente più che un fastidioso brusìo di sottofondo, e un silenzio spettrale era di nuovo calato sulla grotta malamente illuminata...

Ma non durò a lungo. Con un sibilo malefico, un'ombra scivolò sulle pareti rocciose... e come un fantasma, una figura ammantata di nero, con una letale falce elettrificata tra le mani, che ricordava molto la rapresentazione popolare della Morte, salì dalla fossa illuminata. I suoi occhi senza pupille scrutarono il suo dominio per qualche secondo, prima di notare i Digivice che Ogremon e i suoi uomini avevano lasciato sulla roccia vicino alla sua fossa.

MetalPhantomon sghignazzò con disprezzo. Gli seccava davvero non poter 'ringraziare' Ogremon e i suoi scagnozzi come era sua intenzione, ma del resto, se avesse disubbidito agli ordini, Watchmon non gli avrebbe mandato più nessuno con cui divertirsi...

"Per adesso, mi accontento di questi gingilli..." sibilò ferocemente, separando una mano ossuta dal manico della sua falce e allungandola verso i Digivice, che poi strinse nella sua morsa di ferro come fossero stati tanti giocattolini. I tre strumenti elettronici emisero un lieve, sgradevole rumore, come se rifiutassero loro stessi di farsi manipolare da un essere così diabolico, ma MetalPhantomon non ci fece caso, e li nascose in un risvolto interno del suo mantello.

"Ma quando quei mocciosi arriveranno qui, pretenderò molto di più... Heheheheee... è già da troppo tempo che aspetto questa occasione, e non mi sarà negata!" sghignazzò poi, fluttuando di nuovo verso il fondo del baratro e scomparendo nella luce...

 

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Poco dopo, nei pressi di una gola scavata da due altissimi costoni di roccia grigia e priva di vita...

I Digiprescelti e i loro compagni di viaggio si erano rifugiati in un canyon naturale per sfuggire al flagello del vento impetuoso, che fin da prima non aveva smesso di flagellarli e di sottrarre calore ai loro corpi, già affaticati dalla lunga marcia. La consapevolezza che Ogremon e i suoi scagnozzi avevano i Digivice, e li stavano portando chissà dove aveva - nonostante la stanchezza e il poco felice clima che man mano era calato sul gruppo, e che Witchmon aveva inutilmente tentato di combattere con qualche battuta... - messo le ali ai piedi ai ragazzi, che si affrettavano lungo la strada, concedendosi appena qualche sosta di uno o due minuti per riprendere fiato. Quel giorno, spinti dal bisogno di recuperare ciò che i servitori di Watchmon avevano loro sottratto, avevano quasi saltato il pranzo, fermandosi solo per raccogliere qualche striminzita mela di carne da uno dei pochi alberi che crescevano in quel terreno ostile... mela di carne che, tra l'altro, non era nemmeno tanto buona!

"Bene... se non altro, qua sotto il freddo si sente meno..." commentò stancamente Kunemon, drizzando le antenne verso l'apertura della gola... e verso il vento infernale che incessantemente ululava sopra le loro teste. "Witchmon, Cobramon... siete sicuri che stiamo andando nella direzione giusta? Qui non vedo orme da seguire..."

Il bruchino giallo aveva ragione. Ora che stavano camminando sulla nuda roccia frastagliata, dove i piedi di Ogremon non avevano potuto lasciare impronte, era diventato molto più difficile seguire il loro avversario, e molti dei Digiprescelti si chiedevano come facesse la Digimon maga ad essere così sicura di dove stava andando...

"Non c'è più bisogno di seguire le orme di quel bestione di Ogremon..." rispose la strega, che camminava di fronte al gruppo, tenendo un occhio sulla strada, e uno sulla sfera di cristallo che teneva nella mano libera. "Grazie alla mia sfera, potrei scovarlo anche se si nascondesse nel centro di DigiWorld! Non può sfuggirci, sento che ormai è molto vicino!"

"E sssse quesssto non basssstasssse..." proseguì Cobramon, che ora aveva riacquistato abbastanza calore corporeo da muoversi da solo, facendo saettare la sua lingua biforcuta qua e là. "Non dimenticatevi del mio olfatto sssenssssibilisssimo! Potrei fiutare quel bidone di immondizia vagante anche sssse ssssi ficcassse nel più grande porcile di DigiWorld! Riuscirei comunque a trovare il ssssuo leggendario aroma! Bleah!"

Il cobra gigante terminò la frase con un verso di disgusto che strappò una risata a Sho e a SnowAgumon, alleviando un pò il clima cupo che si era impadronito di loro dopo la discussione di poco prima. Da quando il cammino era ripreso, la rabbia e la tensione che serpeggiavano era palpabile... quasi le Fortran Heights, con la loro sinistra reputazione e con l'aura maligna quasi percepibile che aleggiava loro attorno, cercassero di sottrarre loro ogni forza di volontà, e di dissolvere la loro coesione prima ancora dello scontro decisivo... A giudicare dai precedenti sfoghi di Kevin, Felipe e Falcomon, che stavano gradualmente perdendo la speranza e la fiducia nei loro compagni, questo tentativo non era stato infruttuoso, purtroppo, e anche i membri del gruppo che non avevano avuto simili reazioni sembravano incerti... Persino Sho e Yurika, nonostante la grande cordialità che c'era tra loro, in quel giorno infausto non riuscivano a parlare che con brevi, concise frasi fatte... quasi tra loro si stesse aprendo un varco incolmabile...

E a Sho non piaceva tutto questo. Yurika... era stata la sua migliore amica fin dai tempi dell'asilo, e avevano sempre condiviso tutto... momenti tristi e felici, compleanni, partite ai videogiochi... occasioni speciali... ricordava con nosalgia (anche se non l'avrebbe mai detto ad alta voce) i giorni in cui Yurika andava ad assistere alle sue partite di calcio, e a volte scendeva in campo con lui... o quando lui si offriva volontariamente come sparring partner per gli allenamenti di judo a cui lei si sottoponeva! Erano momenti di grande gioia e compicità per entrambi, e ora sentiva che Yurika si stava in qualche modo allontanando da lui... sembrava così depressa e svagata, da quando il loro viaggio era ripreso...

Per non parlare di Felipe e Falcomon, che pur restando vicini non si guardavano più neppure negli occhi... o di Kevin e Bearmon, che arrancavano stancamente dietro il gruppo, lo sguardo perrennemente rivolto verso il terreno. Stranamente, Jolene e BlackGatomon sembravano cavarsela meglio... anche se la gattina nera sembrava curiosamente spaesata dal silenzio che regnava tra loro. Nonostante lei si fosse spesso lamentata della sciocchezza delle loro conversazioni, si era resa conto che, ora che non le sentiva più, c'era qualcosa nell'aria che non andava. E poi, le discussioni tra Felipe e Falcomon, e tra Kevin e Bearmon avevano in qualche modo lasciato il segno su di lei... La gattina nera si stava chiedendo cosa le stesse accadendo... soltanto alcuni giorni fa, non avrebbe fatto nemmeno caso alle liti di qualcuno che lei considerava solo un alleato di comodo...

"Hey, Sho..." chiamò SnowAgumon... e il ragazzino con gli occhialoni chinò la testa verso il suo partner. "Non... non trovi che ci sia qualcosa di strano qui attorno?"

Sho annuì cupamente, e rivolse un'occhiata di sfuggita a Yurika, il cui sguardo normalmente vivace, pieno di vita, ora era fisso sulla strada davanti a sè, il volto tirato in un'espressione di fredda determinazione che non le si addiceva per niente. "Sì... capisco cosa vuoi dire, SnowAgumon. Come ha detto Kevin-chan, non so cosa ci stia prendendo, e sento che..."

"No, Sho, non dicevo di quello!" precisò il piccolo tirannosauro bianco, fermandosi in mezzo alla strada e fiutando attorno a sè. "C'è... c'è qualcosa d'altro! Non so esattamente cosa, ma... mi sembra che qualcuno si stia avvicinando! Non so se è un amico o un nemico!"

La frase ebbe l'effetto di far frenare immediatamente l'intero gruppo. Witchmon guardò confusa il suo partner, che sollevò il suo collo dotato di cappuccio e si erse per più di un metro sopra il terreno, con la lingua che guizzava sempre più velocemente. L'espressione del serpente velenoso era corrucciata, e si capiva che qualcosa non andava anche soltanto da come il suo sinuoso corpo si era irrigidito e il suo cappuccio si era spalancato, quasi fosse davanti ad un incantatore di serpenti.

"C-Cobramon?" chiese Jolene, avvicinandosi a Yurika con espressione incerta. "Che... che sta.... succedendo? Arriva qualche... nemico?"

"Non lo sssso, Jolene..." rispose il serpente. "Comunque, di una cosa ssssono ssssicuro... non ssssiamo ssssoli, qua attorno..."

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Cavolo, questo chap proprio non mi voleva venire! Per fortuna, sono riuscito a completarlo, in maniera anche decente, a mio modesto parere...

L'atmosfera che si respira nel gruppo continua a non essere delle migliori... riuscirà Felipe a darsi una svegliata e a capire che non può fare tutto da solo? E cosa ne sarà di loro, Witchmon e Cobramon, ora che si trovano con un Ogremon super-forte alle calcagna, alla testa di una masnada di Digimon altrettanto folli e feroci? Spero che non vi dispiacerà se per un pò mi sono concentrato sui personaggi anzichè sui combattimenti... l'influenza di Brain Powered si fa sentire... e vi prometto che tra non molto assisterete a delle battaglie come si deve! Forse già nel prossimo capitolo!

Non ho molto da dire, se non... spero che i nuovi Digimon entrati in scena riscuotano la vostra approvazione, come anche quelli che introdurrò tra breve. Forse i ragazzi hanno ragione, il momento di gloria di Felipe e Kevin potrebbe essere vicino, anche se adesso stanno dubitando di loro stessi...

Alla prossima, fan di Digimon... e attendo i vostri commenti! Non siate timidi!

 

Justice Gundam

  
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