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Autore: Simona_73    22/02/2008    1 recensioni
Giorgia stava sorseggiando il caffè, quando percepì una delle sue visioni arrivare: no, ti prego non adesso!
Tutto è coperto da una luce verde, come se ci fosse uno strato di gelatina sul mondo. Avanza, fluttuando come un fantasma sopra i disegni tracciati sul cemento con i gessetti.
Il corpo della ragazza è adagiato mollemente sul pavimento di cemento. Un rivolo di sangue secco corre lungo la guancia, lasciando una traccia nera. Il suo collo è riverso all'indietro.
D'un tratto c'è un rumore, piedi che scivolano sul cemento umido. Giorgia si gira e si trova a guardare un volto deturpato da una lunga cicatrice. Il viso  è immobile come una maschera di morte mentre tende una mano verso di lei.
Lui sorride e lei comincia a gridare.
Genere: Azione, Thriller, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ore 20.30, Torino.

“Non ho bisogno di un uomo!” dichiarò Giorgia, rivolgendosi all’amica.
"Sì, come io non ho bisogno di cioccolato," la derise Sara. Essendo impossibile replicare a questo genere di discorsi, Giorgia concesse alla sua migliore amica la momentanea soddisfazione di aver avuto l'ultima parola. L'argomento della discussione era talmente ripetitivo da aver perso ogni genere d'interesse.
Fin dai tempi della scuola, l'amica aveva sempre avuto la costante necessità di essere informata su qualunque cosa stesse succedendo.
"Non demordi proprio mai, mia cara, e poi, scusa, non mi sembra che tu abbia mai avuto una relazione lunga e duratura,” disse Giorgia.
Sara era sempre bellissima, anche se dopo l’incidente aveva un’andatura leggermente claudicante e una brutta cicatrice, lasciata dall’ustione, che partiva dal collo e arrivava fino a sotto il seno. I capelli biondi le incorniciavano un viso dai lineamenti così perfetti da fare invidia ad una bambola di porcellana, gli occhi grigi cambiavano colore a seconda dell’umore, passando da sfumature più chiare ad un grigio scurissimo nei momenti di rabbia. Il corpo modellato da intense sedute di palestra e da diete rigidissime non aveva un filo di grasso.
“Una lunga no, ma tantissime brevi sì, lo sai che non posso vivere senza un uomo da torturare,” sorrise Sara illuminandosi in viso. “Com’è questo nuovo collega?”
“Bellissimo e stronzo! Di solito due qualità che vanno a braccetto.”
“Bene, adoro gli uomini stronzi, sono più interessanti! Quando hai intenzione di portartelo a letto?”
Il boccone che Giorgia stava inghiottendo le andò di traverso e iniziò a tossire.
“Ricevuto, lo hai già fatto! È bravo?” Giorgia odiava la capacità della sua amica di capire sempre tutto al volo.
“E’ stato un errore che non si deve ripetere e preferirei non parlarne.”
“Come desideri, anche se almeno me lo devi far conoscere, visto che non ti interessa potrei divertirmi un pochino…. Ci sono novità sulla morte di Dan?”
Dan era stato il suo collega negli ultimi 5 anni, tre mesi prima non si era presentato al lavoro. Giorgia preoccupata era andata a casa sua. Lo aveva trovato nudo, ammanettato al letto e purtroppo morto.
“L’unica cosa che abbiamo scoperto, dalla profondità  delle ferite  e dalla forza con la quale sono state inferte, è che l’assassino era una donna. Pensiamo lo abbia abbordato già con l’intenzione di ucciderlo, perché non ha lasciato alcuna impronta. Dan aveva la brutta abitudine di abbordare le ragazze nei locali e portarsele a casa dopo mezz’ora, e questo rende le indagini più complesse.”
Per il resto della serata parlarono di Sara, del lavoro e del suo nuovo fidanzato, un modello americano tutto muscoli.
Giorgia era stanchissima quando finalmente si infilò tra le lenzuola. Dopo dieci minuti era già tra le braccia di Morfeo.
..................................................

Giorgia scese dalla macchina guardandosi intorno.
La nebbia rendeva il luogo ancora più lugubre; le erbacce incolte arrivavano fino alle ginocchia, l’inverno inclemente aveva lasciato gli alberi completamente spogli, i pochi sempreverde presenti, invece di migliorare l’ambiente, lo rendevano più tetro. La luce del primo mattino era grigia come la carta di giornale.
Sembrava proprio il luogo ideale dove un assassino poteva compiere la sua opera in tutta calma senza essere disturbato. La squadra arrivata in precedenza aveva transennato la zona, non che fosse necessario, dato che, a parte il cacciatore che aveva trovato il corpo e i poliziotti, il luogo era deserto.
La ragazza, immersa nei suoi pensieri, quasi si scontrò con il medico legale.
“Buongiorno, dottore.”
“Ciao, Giorgia.” Il dottore sembrava agitato, come se si trovasse di fronte a una situazione difficile da gestire.
“Dove si trova il corpo?”
“Di là, vieni a vedere.”
Da quando lavorava all’Unità Crimini Violenti, Giorgia aveva sempre incontrato il dottor Sinatra nei luoghi dei ritrovamenti. Era un’ ometto di mezz’età con la pancia e stempiato. Spesso si era chiesta come facesse ad essere sempre  allegro sezionando cadaveri tutti i giorni.
Giorgia sentì il corpo irrigidirsi quando l’odore dolciastro del sangue le raggiunse le narici.
Il cadavere era steso sull’erba, il corpo completamente nudo era stato decapitato. Rimase a fissarlo agghiacciata, e pregò Dio che la persona in grado di fare quello scempio avesse almeno avuto la pietà di uccidere la vittima prima di accanirsi su di lei.
Si riscosse quando sentì la voce del suo collega: “Cosa mi dice, dottore?”
“Poco, purtroppo. Dal rigor mortis direi che il decesso risale almeno a cinque ore fa. La testa è stata asportata da un unico taglio netto, forse con una spada decisamente affilata; per il resto dobbiamo attendere l’autopsia.”
“Si sa chi era?”
“Aveva i documenti. Martina Fiocco, 18 anni residente ad Aosta.”
“Ho già sentito quel nome, ma non mi ricordo dove…..” Giorgia non si era accorta di parlare ad alta voce, fino a quando non senti Max risponderle.
“Sicuro che l’hai già sentito, Martina Fiocco ha vinto la medaglia d’oro per lo stile libero alle ultime olimpiadi.”
Giorgia aveva l’impulso irrefrenabile di scappare, il cuore le batteva all’impazzata. Lei aveva visto la testa di quella ragazza bollire in una delle sue visioni.


  
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