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Autore: smarsties    16/08/2013    7 recensioni
Sono passati due giorni dalla fine del reality e la parola d'ordine è "dimenticare". Piuttosto difficile se trovi lavoro nello stesso quartiere in cui abitano il tuo ex e la ragazza con cui ti ha tradita.
Spinti dal rancore, Duncan e Courtney daranno il via a un'intensa e a lungo andare ridicola sfide tra coppie, coinvolgendo rispettivamente Gwen e John, collega di lei. La demenzialità della situazione, però, potrebbe fornire la giusta spinta per maturare e, chissà, forse anche pedonare.
***
Dal settimo capitolo:
La ragazza venne sbattuta qua e là come una bambolina di pezza, per poi cadere – per pura coincidenza – sul petto di Duncan. Si aggrappò con forza alla sua maglietta, per evitare di cadere… peccato che a terra ci finirono entrambi.
Si ritrovarono stesi sul suolo, lui sotto e lei sopra. La situazione era alquanto critica.
Avrebbe voluto tanto rimanere accoccolata per un po’ sul suo petto, come ai vecchi tempi.
***
Non tiene conto dei fatti successivi ad A Tutto Reality: il Tour.
Genere: Demenziale, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen, Nuovo Personaggio | Coppie: Duncan/Courtney, Duncan/Gwen, Trent/Gwen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La storia inversa: quando tutto va come non dovrebbe'
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Mercoledì

 
Anche se lavorava lì da poco, John aveva capito che il mercoledì era un giorno impegnativo. Non solo il locale era pieno, Daniel aveva chiamato anche tutti i dipendenti. E avrebbero dovuto lavorare per tutta la giornata!
Quanto vorrei tornarmene a casa.
La voglia del ragazzo di fare qualcosa, in quel momento, si trovava a migliaia di metri sotto il livello del mare.
E mentre i dipendenti erano occupati ad infilarsi i grembiulini, ci fu l’arrivo inaspettato di Daniel.
-Ragazzi, mi serve che uno di voi mi svolga una mansione facile facile.-spiegò mentre un gruppetto gli si avvicinò. –Dovrete riscrivermi a mano tutto il nuovo menù, ovviamente in modo ordinato e con una buona calligrafia. Chi si offre volontario?-
Tutti fecero un passo indietro, lasciando il bruno da solo.
-Ma bene John, sono contento che tu abbia deciso di accettare. Mi hai sorpreso tantissimo.-
-Veramente, io non … -
Prima che potesse concludere la frase, gli lanciò un foglio bianco con su scritto il menù da riportare in bella copia.
Stupidi ingrati,pensò guardando i suoi “colleghi.”
La porta – con poca grazia, rispetto alla prima volta - si aprì nuovamente, inghiottendo all’interno un altro ospite non inaspettato. Courtney.
Respirava affannosamente ed aveva la fronte tutta sudata. Quella mattina si era alzata più tardi del dovuto, perdendo così l’autobus.
Daniel le si avvicinò sospetto.
-Sai che è gradita la massima puntualità in questo lavoro, vero? Un altro ritardo e sarò costretto a licenziarti, anche se sei una ragazza davvero carina.-
-Sì scusami. Non succederà più.-rispose lei tenendo lo sguardo fisso a terra e arrossendo un po’. Non si sapeva se quest’ultima azione se era dovuta all’imbarazzo o al “complimento.”
-Lo spero. E ora tutti a lavoro! Sarà una lunga giornata.-
Eccome se sarebbe stata una lunga giornata …
 

***
 

-No, diavolo no!-
L’urlo di John, che per la ventisettesima volta dovette riscrivere tutto daccapo, fece voltare i clienti seduti ai tavolini vicini.
Accartocciò il foglio e lo lanciò nel cestino, con la speranza – vana – di fare centro. Ovviamente, fu costretto ad alzarsi e ad infilarcela di suo.
Courtney, pulendo la tazzina con un panno, osservava la scena ridendo.
-Non c’è niente di divertente, questa è la sventura più grande che la vita possa offrirti.-disse lui – con una punta melodrammatica – ringhiandole contro.
Si fermò un attimo a riflettere sulle parole del ragazzo, per poi continuare a ridere ancore più forte.
-Certo, come darti torto. Non è colpa mia se non sai fare nemmeno il copiato.- scherzò poi.
John la ignorò e tornò al suo lavoro. Un urletto isterico, però, dette il segnale del suo ventottesimo sbaglio.
-Peccato che sia arrivata tardi, avrei potuto farlo io.-biascicò Courtney mentre John era occupato a fare a brandelli il foglio che aveva in mano.
-Davvero?-chiese, girandosi in sua direzione. –Perché non vieni tu al posto mio?-
-Ho detto che avrei potuto, no che lo voglio fare. Goditi il tuo nuovo e fantastico lavoro.-
Nuovo e fantastico? Quando il ragazzo sentii quelle due parole, fu combattuto tra lo scoppiare a ridere o andare in stato di ebollizione. Scelse la seconda opzione, diventando di un bel porpora.
Beh, se lei non vuole aiutarmi, ce la farò da solo. Ci vorranno appena cinque minuti.
Ma non furono solo cinque minuti, bensì quindici.
Il cestino era ormai sommerso da cartacce e il viso di John, da porpora, si era trasformato in un bel rosso intenso.
La mano che teneva la penna si trovava ad un centimetro dal foglio e tremava: mancava da scrivere solo una lettera.
L’entrata inaspettata di un cliente, però, lo fece sbagliare per l’ennesima volta, provocando al foglio un modesto scarabocchio.
I suoi nervi, alla fine, cedettero e si avvento verso il “nuovo arrivato.”
-Ma lei è proprio un cretino! Non poteva entrare undici miseri secondi più tardi, eh? No perché, ovviamente, doveva farmi riscrivere nuovamente tutto per la novantacinquesima volta.-
Lo sclero – e il tentativo di andare a parolacce – fu sventato da Courtney che lo riportò indietro trascinandolo, prima che potesse fargli male.
-Ho capito, ci penso io.-disse lei alzando le mani in segno di resa e sedendosi all’ex posto del ragazzo.
In pochi minuti, e senza nessun tipo di errore, il menù fu pronto.
Fu quasi impressionato dalla rapidità e dalla calligrafia perfetta ed armoniosa impiegata dalla ragazza ma, neanche mezzo secondo dopo, tornò ad essere lo stesso di sempre, lo sclerotico che conosciamo bene.
Le strappò il foglio di mano e si diresse verso l’ufficio di Daniel, a passi lunghi.
Quest’ultimo era impegnato a ronfare sul lavoro; quando un irascibile e quasi pietoso John - con la delicatezza di un elefante che balla sulle scarpe da punta - entrò, infatti, balzò in piedi e scattò quasi sull’attenti.
L’altro, battendo un pugno sulla scrivania, fece cadere un plico di ricevute perfettamente ordinate.
-La prossima volta usiamo un computer, d’accordo?- fu l’unica cosa che disse, prima di sbattergli il foglio in faccia e di andarsene, facendo attenzione a far rumore.
Il moro, non avendo il tempo per ribattere, fece spallucce e infilò il foglio – a proposito, non si aspettava che John avesse una così bella calligrafia – nella fotocopiatrice, affiancata esattamente da un computer in ottime condizioni.
Se lo venisse a sapere …
 

***
 

Courtney si ritrovò nuovamente, dopo una dura giornata di lavoro, negli spogliatoi.
No, non fa proprio per me.
Sospirò e si tolse il grembiule. Dalla tasca ne uscì un bigliettino.
Si affrettò a raccoglierlo, prima che toccasse il suolo e lo lesse con attenzione.
 

Ma una bella cenetta io e te da soli, no?
Mi accontento anche di un semplice gelato.
John.

 

Alzò lo sguardo e vide il mittente appoggiato sul muro, adiacente a sé. Lo guardava con un aria mista tra l’interrogativo e l’impaziente.

Perché avrebbe dovuto accettare? In fondo, si conoscevano da pochissimi giorni.
Ok, si era preso parecchia confidenza ma era pur sempre un mezzo sconosciuto.
In qualche lato nascosto e oscuro, però, sentiva uno strano sentimento verso di lui. Uno di quelli che aveva provato poche volte nella sua vita.
Non parlo dell’amore, bensì di amicizia.
A Courtney stava simpatico il brunetto pazzo psicotico e con qualche rotella fuori posto, che se la prende con le vecchiette che fanno acquisti nelle cartolibrerie.
Si sentiva quasi obbligata ad accettare. Quasi.

Non voleva dargliela vinta, in ogni modo. Cercò di opporre resistenza, incrociando le braccia al petto e voltando la testa in un’altra direzione.
Ogni tanto lo guardava di sbieco, per constatare se avesse mollato.
Ma quando lo faceva, si scontrava con i suoi occhi tristi e supplichevoli.
Diamine, non posso cedere.
Sbuffò pesantemente più e più volte ma, alla fine …
-Va bene, accetto l’invito.-mormorò mentre il ragazzo iniziò a volteggiare per la stanza, esultando.
Per la seconda volta nella giornata, gliel’aveva data vinta. Ma non sarebbe più successo.
Mai più.
 

***
 

-Questo è l’ultimo ristorante che conosco. Se non avremmo successo anche qui, mi toccherà cucinare.-riferì John scendendo dalla macchina.
Con parecchia galanteria, andò ad aprire la portiera a Courtney che sussurrò un flebile “Grazie.”
Lui spinse la porta ed entrarono.
Il locale non era niente di che, una semplicissima trattoria. Ben organizzata ed arredata in modo eccellente, C’era persino l’aria condizionata!
-Carino.- si lasciò scappare lei.
Il ragazzo si diresse verso la cassa per salutare un suo amico, un colosso biondo in carne. Somigliava vagamente ad Owen …
Rimasero a parlare per un paio di minuti, dopo di che furono condotti al tavolo.
No, non può essere. Che ci fanno loro qui?
Rimase come paralizzata e toccò a John risvegliarla dalla specie di coma, scrollandola un po’.
-Non c’è un altro tavolo?-chiese spontaneamente.
-Mi dispiace, è l’unico che è rimasto.-
Si sedette ringhiando e lanciò saettate ai loro “vicini di tavolo”, conosciuti meglio come Gwen e Duncan. Anche loro si accorsero della sua presenza e la guardarono preoccupati,  come se potesse fare una scenata delle sue.
Anche il bruno notò la tensione fra i tre e, ironia della sorte, non dette peso alla cosa. Tanto lui non c’entrava niente con quello show …
Finito il teatrino degli sguardi, cercarono di ignorarsi.
I due fidanzatini bisbigliavano tra di loro mentre John cercava in ogni modo di distrarre Courtney.
Diciamo che la serata andò abbastanza bene, nei due tavoli regnò la pace e la quiete più completa, coperta completamente dal vociare delle altre persone.
Dai, ci manca poco. Almeno non ho dovuto ricorrere a tutta la santa calma …
I dessert furono serviti, lo stesso per tutti: un semplicissimo e gustosissimo gelato alla panna.
Ma, quando lei pensò che tutto sarebbe andato per il verso giusto fino alla fine, ecco la svolta. Per pura casualità, Duncan tirò un pugno sul tavolo, facendo volare la sua coppetta – di vetro – dritta sul vestito di Courtney.
Oh cavolo, ora sì che sono finito …
Senza rifletterci molto, scattò in piedi e gli rovesciò accidentalmente una bottiglia d’acqua addosso e afflosciando così la cresta del ragazzo.
Prima che se ne accorgessero, anche John e Gwen – facendo spallucce - si erano aggiunti alla lotta, cominciano a lanciarsi i primi oggetti capitati sotto tiro.
La loro lotta, in confronto a quella tra Duncan e Courtney, era molto più leggera mentre i due sfiorarono il limite della violenza. Una lotta troppo dettagliata e sicuramente da raiting non verde, la quale è impossibile descrivere con poche parole.
Mentre la battaglia avanzava, alcuni dei clienti si stavano dirigendo verso l’uscita a gattoni. Altri, invece, si erano nascosti sotto i tavoli.
Nell’aria rimbombavano anche insulti piuttosto pesanti e qualche – ma proprio qualche – parolaccia di John.
Non lo avrebbero mai ammesso ma, in fondo, si stavano divertendo. Come tutti i giochi belli, però, anche questo ebbe fine.
Quando meno se lo aspettarono, il proprietario gli si prostrò davanti, con uno sguardo a dir poco omicida.
-Voi quattro … fuori di qui, immediatamente!-
 

***
 

I ragazzi si ritrovarono – nuovamente - fuori da un luogo pubblico. Siccome la panchina quella volta non c’era, si dovettero accontentare del ciglio del marciapiede.
-Espulso a vita da uno dei miei locali preferiti, incredibile!-esclamò John interrompendo il meraviglioso silenzio che si era creato. –Sbattuto fuori da due posti diversi in due giorni consecutivi, poi.-
-Non sarebbe successo niente, se Duncan non mi avesse tirato il  suo gelato addosso.-disse Courtney, incolpando il punk.
-Quante volte devo dirtelo ancora, Principessa? E’ stato un incidente.-
Gwen si schiarì la voce, come per incitarli a starsi zitti.
-Comunque, si è fatto tardi, io suggerisco di tornare a casa.-propose sbadigliando.
-Appoggio la mozione.-riferì l’altra. –Domani ho un turno doppio, poi.-
-Chissà a chi tirerà il prossimo caffè.-sussurrò ironico Duncan mentre la gotica ridacchiò; Courtney si limitò a fulminarli.
-Se vuoi, ti offro un passaggio io.-disse John mettendogli una mano sulla spalla.
Lei sbuffò.
-Va bene. Ma solo perché è buio e non voglio farmi più di cinque chilometri a piedi.-
Il punk evitò di fare qualche battuta a riguardo. Ci teneva ai suoi gioiellini …
 

***
 

La macchina di John era molto spaziosa e aveva i sedili comodi. Ma, cosa più importante, non era sporca.
-Fra trecento metri, girare a sinistra.-
La cosa che Courtney non riusciva a concepire era il navigatore satellitare, meglio conosciuto come tom-tom. Prima regola, mai fidarsi della tecnologia moderna.
Poi, a che diavolo serviva se, fino a prova contraria, la ragazza sapeva dove fosse casa sua? Poteva benissimo dirglielo ma, testardo com’era il ragazzo, ci rinunciò. Sì, erano una coppia – di amici, però – perfetta.
Il ragazzo rompé il silenzio, per la seconda volta nella serata.
-Collaudiamo la mia cultura, ok?-propose per ammazzare il tempo. –Allora, tu hai partecipato ad un insulso reality show, giusto?-
-Ah ah.-
-Sei un personaggio celebre … -
-Beh, credo di sì.-lo interrompé.
-E stavi con Duncan, il quale ti ha tradita in mondovisione per Gwen.-
-Esatto.-
Rispose all’ultima affermazione a malincuore. Non voleva più aver niente a che fare con quel punkettaro da quattro soldi. Lo stesso di cui, pochi anni prima, si era innamorata follemente.
La pesantezza sugl’occhi non tardò a farsi sentire e, cullata dai continui sbalzi dell’auto, si addormentò.
 
 
 
 
 
 
 

Angolo dell’autrice
Visto che rapidità che ho impiegato?
Ieri pubblico la drabble (mi piacerebbe se la leggeste) e oggi aggiorno “La Storia Inversa." Non fateci l'abitudine, non succederà più xD
Duncan: Ti senti realizzata, adesso?
Non immagini quanto :3
Ci stiamo avvicinando alla conclusione, gente! Solo altri tre capitoli.
*si sente un coro di “nooo!!!”*
Non vi preoccupate, sono sempre qui per voi (…)
*il coro di “nooo!!!” si fa più forte*
Va bene, mi sto zitta.
Ora vado, ci si vede al prossimo aggiornamento di TDC (piccola anticipazione, sarà un doposhow speciale).
 
Solluxy <3

  
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