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Autore: Paradox    16/08/2013    6 recensioni
Raccolta di flashfics | !multipairings | !canon, !fanon, !crack ♥
O1. Apology ~ «Lo faresti davvero, Owen?» [Owen/Izzy♥]
O2. Goodbye ~ «Ma non sei tu, Trent! Sono io, capisci?» [Trent/Gwen♥]
O3. Terms of Endearment ~ Dopotutto era un delinquente. [Duncan/Courtney♥]
O4. (Un)kind ~ «Cody... ti prego.» [Cody/Sierra♥]
O5. Disappointment ~ L'aspetto doveva pur contare qualcosa, no? [Trent/Lindsay♥]
O6. Silently ~ «Sai, B, io credo di sapere perché non dici mai nulla.» [B/Dawn♥]
O7. Egoism ~ Ne vale davvero la pena? [Alejandro/Heather♥]
O8. Sham ~ «È solo una maschera.» [Scott/Dawn♥]
O9. To each his own ~ Di Noah si possono dire svariate cose. [Noah/Cody♥]
1O. Valentine ~ Insomma, lui lo odia, l'amore [Sorpresa]
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Okay. W-o-w
Sono parecchio stranita, sì. Parecchio. Non solo non sto trattando una coppia di personaggi originari, ma sto anche shippando LORO. Io shippo solo Dawn e Scott, perché sono l'amore e mi ricordano vagamente (molto, molto vagamente) Duncan e Courtney (irraggiungibili), non ho idea di come abbia potuto scrivere di loro due. In ogni caso, non me ne pento. 
Ho un unico timore, su questa fic. Che la coppia non possa piacere è opinabile, ho solo paura di aver caratterizzato male i personaggi, perché non vedo TDROTI da un sacco. >.> 
Mi spiace se riscontrerete problemi durante la lettura di questo aggiornamento, spero comunque vi piaccia! 
Più che fluff, è molto angst, ne sono consapevole. Il titolo della raccolta è leggero, semplice e fluffoso, per cui vorrei scrivere per lo più flash fluffose, invece i miei aggiornamenti ultimamente non lo sono. Ehm.
In ogni caso, spero comunque vi piaccia! 
Alla prossima. 

Aoi
















 
Silently ~ Love tastes like an unspoken word
 

 
 
 
Non sei mai stato un tipo di tante parole.
Sei uno di quelli che le cose le osserva per bene, le contempla da lontano e rigorosamente in silenzio.
La studi, la realtà, la scomponi e la ricomponi, proprio come gli aggeggi che riempiono la tua camera.
Non c'è un motivo preciso, sei sempre stato così e, probabilmente, sempre lo sarai; non che te ne dispiaccia tanto ma, a volte, quel silenzio può costituire un ostacolo.
Perché le persone hanno sempre trovato strano questo tuo silenzio, l'hanno sempre interpretato male. 
Ti hanno additato come sordo-muto, come introverso, come timido, o emarginato, senza capire che in realtà un motivo, una ragione per quel silenzio non c'era. 
Pensi semplicemente che le cose si capiscono meglio, se le si analizza senza spendere inutili parole.
Ma, per quanto ti ostini a non pensare a quello che gli altri dicono, ad ignorarli, c'è una persona che proprio non ti riesce di analizzare silenziosamente, o di evitare.

« Sai, B, io credo di sapere perché non dici mai nulla. »
 
Non rispondi, ovviamente. Ma lei continua comunque. 
 
«È la tua aura, io lo so. Lo sento. È spessa, come le nuvole grigie di un temporale, è spessa e pesante, e non posso leggerla. 
Copre tutti i tuoi sentimenti, e non riesco a capirne nemmeno il colore.»

Aggrotti la fronte, non comprendi il suo modo di analizzare le persone, è strano. Ma non dici niente. 
Il suo tono di voce è strano, è eloquente, come se avesse davvero ragione, e per un attimo ti riesce di pensarlo.
E se avesse ragione? 
I suoi occhi si spalancano ancora di più, e sembra quasi che, per un attimo, sorrida.
 
«Non è possibile che non abbia un colore: ogni aura ne ha una! Ma se non vuoi mostrarlo agli altri, non sarò io di certo a dirti chi devi essere, o cosa devi fare.
La gente le evita, le persone silenziose, perché pensa che vogliano starsene semplicemente da sole.
Ma io non la penso così. A me va bene come sei, B, perché so che se volessi startene da solo, un modo l'avresti trovato. Anche se in silenzio. 
E, so che, di sicuro, non sei un perverso usurpatore della madre terra, e già per questo motivo io ti apprezzo.
Ora, se non ti spiace, torno agli alloggi.»
 
Non si aspetta che tu dica qualcosa, è ovvio. Per questo è già lontana, ma tu sei rimasto lì, inchiodato, a pensare. 
Come se potessi fare qualcosa di diverso! 
Per la prima volta dopo tanto, tanto tempo sei scosso, perché per la prima volta dopo tanto, troppo tempo avresti voluto dire qualcosa. 
Perché, dopo tutto quel tempo, avresti voluto dire che la tua aura è d'argento, proprio come gli occhi di Dawn.






 
  
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