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Autore: Eleo_Schrei94    16/08/2013    1 recensioni
Michelle Muller è una giovane ragazza che abita in Germania durante il periodo della seconda guerra mondiale. In un periodo di difficoltà economiche e la possibilità di essere uccisa da un momento all'altro, Michelle incontra un ragazzo con il quale condivide delle esperienze che li faranno avvicinare sempre di più, fino a quando...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Klaus avevo lo sguardo spaventato, turbato, perso dentro un mondo dove non riusciva a ritrovare la strada per il ritorno. Mi prese il braccio per entrare nella parte del cattivo e mi fece uscire dalla casa disse ai soldati che mi avrebbe portato al fiume per farmi lavorare al ponte. L'altro soldato senza dire nulla acconsentì con un gesto della testa. Appena fummo un po' lontani dalla casa cominciò a parlarmi sempre di spalle, allentò la presa del braccio fino a staccarsi definitamente da me. Andammo dietro ad un cespuglio e li raccontai la mia storia. Mentre gli raccontavo tutto osservavo il suo viso, era stanco, aveva due occhiaie da far paura, era piuttosto magro, aveva due occhi blu come il cielo, un nasino alquanto piccolo, una bocca sottile e rosastra, i capelli biondi ricci coperti dal cappello della divisa. Eravamo inginocchiati dietro al cespuglio e quando finì la mia storia, mi guardò con due occhi scandalizzati poi iniziò a parlare.
Klaus: tua sorella è incinta?? ma sei pazza? Anzi siete pazze?? la uccideranno.
Michelle: si lo so, ma lei lavoro alla mensa e li i soldati non ci sono mai quindi non la vedono, e di conseguenza non noterebbero il pancione.
Klaus: di quanti mesi è?
Michelle: ormai sono 3 perchè era incinta già prima di venire qui
Klaus: allora dobbiamo portarlo via, è troppo rischioso per lei stare qui, sia per lei che per il bambino. Una volta che sarà nato li uccideranno entrambi, dobbiamo fare in modo che scappi da qui
Michelle: e come? Non è facile!
Klaus: ascoltami dopodomani cè un furgone che porta i prigionieri destinati alle camere a gas, li portano in un campo e si deve passare per la francia, quel camion lo guido io. Tua sorella la farò scendere io senza problemi e poi lei scappa va da qualcuno trova un modo. tu riesci a riferirglielo?
Michelle: si non cè problema.. senti puoi portare via anche qualcun'altro?
Klaus: massimo un'altra persona non di più
Michelle: ok ti ringrazio hai fatto anche troppo. Allora dopodomani dove ci troviamo??
Klaus: qui per te va bene? Ci troviamo qui e porta tua sorella e l'altra persona ok?
Michelle: ok perfetto! Ti ringrazio
Sentimmo dei passi, mi riprese il braccio e mi trascinò fuori.
Soldato: che state facendo qui dietro?
Klaus: la ragazza è caduta e l'ho tirata su con la forza signore
Il soldato mi squadrò bene, poi mi guardò in faccia i suoi occhi neri mi perforavano il viso pallido, erano così neri da mettere paura. Il soldato fece un cenno come per dire portala via e Klaus rispose all'ordine.
Quando ritornammo alla casa, era tornata la macchina lussuosa Klaus mi fece cenno di andarmene e di correre. Non chiesi perchè ma scappai qualcosa mi diceva che non era una cosa buona. Appena cominciai a correre dopo aver percorso pochi metri sentì degli spari. La mia prima paura era che avessero sparato a Klaus, volevo tornare indietro ma gli spari si ripetevano. 1 2 3 4 5 aumentavano sempre di più poi il silenzio. Non seppi mai cosa successe quel giorno, speravo tanto che i soldati avessero sparato all'ideatore di questo inferno. Ma invece mi sbagliavo, quegli spari erano stati sparati verso anime innocenti, persone buone come me, lavoratori, ebrei. E l'uomo malvagio ordinò ai soldati e quindi anche a Klaus di sparare a tutti coloro che trovava in casa sua. Ci odiava, eravamo animali per lui, ci considerava spazzatura, eravamo la vergogna di tutta la società come urlò. Volevo tornare indietro e ucciderlo. Non gli permettevo di parlare così di noi. Eravamo ebrei e con questo? Non eravamo inferiori, eravamo tutti uguali che senso aveva uccidere delle persone solo perchè credono in un dio diverso? Questa faccenda non riuscivo a capirla. Arrivai al campo dopo aver corso un sacco mi ritrovai stremata a tal punto da gettarmi nella neve dalla disperazione, le gambe mi facevano male, avevo le scarpe bagnate, avevo freddo e la cabina era lontana cercavo di resistere ma il dolore era troppo grande. Caddi a terra stremata dalla corsa. Rimasi li stesa immobile per 2 ore penso. Mi risvegliai e mi accorsi che stava nevicando e stava venendo il buio. Ricominciai a correre la neve mi offuscava la vista, non vedevo niente si era innalzata una forte nebbia e mi impediva di vedere dove stessi andando. Poi vidi una luce decidi di seguire quella direzione, non l'avessi mai fatto.. era un camion delle SS mi nascosi subito ma mi sentirono. Mi nascosi dietro un albero un soldato scese dal camion venne verso l'albero mi vide e mi prese con forza e mi mise sul camion insieme a tutti i soldati. Avevano tutti con una espressione arrabbiata e mi guardavano con disprezzo. Ero spaventata a morte, non sapevo che fare. Poi il camion si fermò un soldato mi fece scendere e mi mise contro un muro di una casa abbandonata, mi puntò il fucile contro, chiusi gli occhi sentì lo sparo, aprì gli occhi e vidi il soldato davanti a me per terra immobile, un cumolo di sangue irrompe sulla neve. Alzai gli occhi sconvolta e vidi Klaus che mi sorrise. Poi il generale scese. Cominciò a urlargli di tutto in tedesco non capivo parlava troppo veloce, Klaus rispose che io ero una lavoratrice e che il capo aveva ordinato di non ucciderla. Era un balla ovviamente. In quel momento avrei voluto stringerlo forte a me e ringraziarlo di avermi salvato la vita. Il generale smise di parlare e mi riportò insieme a due soldati nella cabina. Quel tragitto con i due soldati fu il tragitto più silenzioso che ebbi mai fatto. Non una parola, non un respiro, nulla solo il silenzio e il rumore delle scarpe che foravano la neve. Arrivai al campo, corsi verso la cabina, i soldati tornarono indietro si accertarono che fossi entrata poi chiusero la porta.
Corsi verso Karen, la abbracciai non vidi Lorenz e mi preoccupai molto. Aveva la faccia molto preoccupata chiesi spiegazioni.
Michelle: dov è Lorenz?
Karen: non è ancora tornato, gli altri sono tornati ma lui e un suo amico ancora no, ho paura Michelle
Michelle: non temere arriveranno, si vede che li hanno trattenuti per altri lavori
Karen: lo spero. Lo spero davvero
Lo speravo anche io, era l'unica forma di vita che poteva vedere tom e avevo bisogno di lui. Mentre pregavo che tornasse aprirono la porta non si vedeva niente solo la tormenta di neve, due soldati buttarono a terra Lorenz e il suo amico. Lorenz aveva una brutta ferita alla testa e il suo amico alla gamba. Mi occupai di Lorenz tamponai la ferita non era grave ma quella del suo amico si, aveva perso molto sangue, non pensavo che sarebbe stato in grado di superare la notte. Comunque cercai di bloccare l' emorragia. Lorenz era stranito, si guardava intorno come se non capisse dove fosse. Poi mi allungò la lettera di tom e chiuse gli occhi. Era svenuto lo portammo nel letto di Karen per fare in modo che riposasse. Mi sedetti guardai quella lettera era imbrattata di sangue, c'era scritto Michelle. La apri cominciai a leggere.

Cara Michelle,
ti ringrazio per le cose che ci hai mandato, bill si è ripreso e Anja sta bene. Ho detto di tua sorella a Anja e ora è triste come te, mi dispiace molto per tua sorella. Se hai bisogno di sfogarti io sono qui. Quassù è molto freddo, poi è iniziato a nevicare presto scenderà anche da voi penso. Per il resto stiamo bene, non vedo l'ora di rivederti, questa lontananza mi uccide! A prestissimo!
Tom

Ora dovevo dirgli dell'evasione, e sarebbe stato durissimo trovare il modo per far venire Anja e Bill quaggiù. Ma dovevo inventarmi qualcosa! Cominciai a scrivere qualcosa ma le parole non venivano, tremavo perchè avevo paura che potesse succederli qualcosa per colpa mia. Cominciai a scrivere qualcosa.

Caro Tom,
ho conosciuto un soldato si chiama Kluas è buono non temere, è disposto ad aiutarci, riuscirebbe a far evadere Anja e un'altra persona, avevo pensato Bill, così potrà starle vicino. Klaus mi ha assicurato che non li succederà niente però ho un po' di fifa sinceramente, perchè se gli dovesse succedere qualcosa non lo sopporterei ma mi fido di lui. Che facciamo?? li mandiamo allora? Dovrebbero partire dopodomani e devi fare in modo di venire qui con Bill oppure solo loro. Anja va a prenderla Klaus. Ci stai? Io voglio aiutare mia sorella qui è in pericolo ed è meglio che se ne vada anche Bill visto che ha la salute messa maluccio. Io e te possiamo resistere ancora partiremo più tardi se Klaus riesce. Fammi sapere presto tue notizie.
Michelle
  
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