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Autore: cam1licchio    17/08/2013    1 recensioni
questa storia è dedicata al mio nonno, morto a febbraio nel 2013, questa è solo una delle tante cose che ha fatto per gli altri. Purtroppo non tutti i dettagli della storia sono veri, perchè non ha potuto raccontarmi la storia di persona.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno che cambiò

Era il 1970, il 30enne Marco Gubbiotti lavorava in provincia di Firenze, in una tra le prime fabbriche Europee di macchinari medicali all’avanguardia, la Saitrex.
Aveva iniziato a lavorare in quella azienda 5 mesi prima, perché aveva bisogno di soldi per sposarsi con Sally, la sua fidanzata proveniente dal Canada.
Il salario non era altissimo, ma col tempo sarebbe bastato per comprare una casa e per sposarsi.
Un anno dopo Marco era riuscito a far arrivare Sally a Firenze e subito dopo l’aveva sposata. L’aveva convinta dicendo: “Qui c’è il nostro futuro!”.
Purtroppo i soldi non bastavano per una casa, Sally non aveva portato molto, perché proveniente da una famiglia povera e Marco non era ancora riuscito a raggiungere la cifra di denaro giusta, quindi i due sposi vivevano in un appartamento con  due stanze: un bagno e una cucina dove era  stato messo anche un divano letto.
Ogni giorno Marco chiedeva aiuti economici ai suoi colleghi, che però non si rendevano disponibili, poi, un giorno, si fermò dalla segretaria Giovanna, donna molto saggia, per chiederle un consiglio su cosa fare.
La donna rispose: “Chiedi al Capo, Alfio Polli, è il marito di mia sorella, un uomo buono, generoso, lui saprà come fare, ha aiutato anche me sai? Mio marito mi tradiva e lui  e mia sorella hanno accolto me e mio figlio in casa loro. Pensaci e domani recati nel suo ufficio”.
Il giorno dopo Marco fece come gli era stato detto, aveva paura, paura di sentirsi sciocco a pretendere che il suo capo potesse aiutarlo. Bussò alla porta e gli venne risposo “Avanti”.
Entrò timidamente, ma ancora prima che potesse aprir bocca, il signor Polli disse: “ ah Signor Gubbiotti la stavo aspettando! Come sta sua Moglie? Di sicuro saprà che la Signora Giovanna è mia cognata e che vive in casa mia, dove le notizie si scoprono facilmente… allora, parliamo subito di cose serie, lei e sua moglie avete bisogno di una casa, io voglio che i miei dipendenti stiano bene. Conosce la zona di Quarrata? Beh, ci sono due case, di 2 stanze ciascuna che andrebbero risistemate, io sono disposto a sfondare il muro che le unisce per trasformarle in un’unica abitazione per lei e per sua moglie, può avere un bagno, una stanza da letto, una cucina e un salotto, allora che ne dice?”
Marco, scioccato e incredulo rispose: “ma, ma, si, certo…, è proprio sicuro? Insomma non vorrei che la spesa fosse troppo per lei…insomma…voglio dire…perché? Io sono solo un semplice operaio…e…” “la smetta! Non deve dire niente, alla ristrutturazione ci penso io, non si preoccupi! certo dei mobili dovrà occuparsi lei, ma io sono disposto a darle una mano!”.
Marco non credeva ai suoi occhi! Avrebbe avuto una casa per lui e Sally, ma allo stesso tempo si chiedeva come mai il signor Polli facesse tutto questo per lui… ma egli non volle altro che un  grazie.
Un anno dopo, Sally aspettava una bambina e Marco continuava a lavorare sodo per il Signor Polli, con cui aveva stretto anche un legame di amicizia.
Un giorno venne convocato nell’ufficio del capo che disse: “ salve Marco, so che è in arrivo la sua bambina” “oh si! Io e Sally non vediamo l’ora, vogliamo chiamarla Chiara, siamo sicuri che sarà una bimba bellissima!” rispose. “certo, ne sono sicuro! Proprio l’altro giorno a cena, ne parlavo con mia moglie Maria, alla quale è venuto in mente che casa vostra a Quarrata è troppo piccola per ospitare una bambina che certamente avrà bisogno di una cameretta e di molto altro…” disse Alfio, “beh, io e mia moglie adoriamo la casa che lei ci ha procurato, non chiediamo altro…” “non dica sciocchezze, avete bisogno di una nuova casa, senta mio caro, 15 anni fa, dopo essermi diplomato, mi fidanzai e comprai una casa coi miei risparmi, adesso quella casa è inutilizzata e ha bisogno di qualcuno che la occupi…io e mia moglie abbiamo pensato di poterla vendere a lei e a sua moglie a un costo molto basso e….” “cosa ho fatto per meritare tutto questo?”- “vede Marco, il mondo è pieno di persone: buone, cattive, generose, ruffiane, brillanti, intelligenti. Ognuna di queste cerca di raggiungere i propri obbiettivi; a volte vedi il ruffiano, il bravo per definizione o il cattivo prendere il posto destinato a te, ma prima o poi, ognuno ha quello che si merita, e lei, merita una casa per vivere con la sua famiglia.
Marco pianse per la commozione, perché quello che molti non sapevano sulla sua vita, era che per anni aveva lasciato che gli altri prendessero il posto che lui meritava, ma non aveva più importanza, in quel momento capì che da quel giorno tutto sarebbe cambiato, e in effetti fu così, perché fu il giorno in cui nacque sua figlia.
35 anni dopo, Marco e sua moglie erano ancora nella casa del signor Polli e Marco non passava giorno senza pensare ad Alfio che molti anni prima, andando in pensione aveva venduto l’azienda, ma in modo che i suoi dipendenti rimanessero al loro posto.
Marco non aveva più rivisto Alfio da allora, sapeva solo che i suoi figli erano diventati adulti, che a loro volta avevano dei figli, che era malato da tanti anni a causa del cuore e che presto si sarebbe operato.
Il due Febbraio del 2013, Marco lesse il quotidiano di Firenze, in un piccolo riquadro a destra della pagina 22, c’èra un articolo su Alfio, che era morto alle cinque del mattino.
 
  
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