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Autore: PsYcHoGIRL_SYLARtheBEST    22/02/2008    1 recensioni
Avete mai pensato ai nostri Heroes alle prese con la scuola e i problemi adolescenziali? Questa fic è ambientata in un liceo, tra amori litigate amicizie e scazzottate.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Claire Bennet, Nathan Petrelli, Peter Petrelli, Sylar
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La classe era ancora semivuota. Tra i banchi c'era solo il piccolo gruppetto di amici.
Peter stava un po' in disparte. L'anno scolastico non era cominciato per il meglio, secondo lui; prima Adam, poi quel tizio per il corridoio. In più, come gli anni passati, Claire non sembrava degnarlo di uno sguardo. Cioè, a guaradare lo guardava, ma non come lui avrebbe voluto. Lui voleva più di una semplice amicizia.
Adam entrò, ignorandoli completamente e si mise all'ultimo banco, tenendosi gli occhiali da sole.
-Strano che non ha detto niente..- commentò Matt a bassa voce.
-Meglio no?- tagliò corto Elle, andandosi a sedere vicino a Niky.


Mentre entrava il professore, si misero tutti seduti, e tutti con lo sguardo rivolto alla cattedra. Tutti tranne ovviamente Adam, che teneva i piedi sulla sedia vicina, con la faccia rivolta verso la finestra, come per prendere il sole, che non attaccava sulla sua pelle bianchissima.
-Monroe, vedo che il riformatorio non ti è bastato?- disse burbero il prof. -che hai deciso di fare quest'anno?-
Il diretto interessato sbuffò. Odiava quando gli si tirava fuori quella storia dato che era successo tre anni fa. Si rimise composto, ma sempre con lo sguardo rivolto alla finestra.
A circa metà lezione un bidello fece irruzione nella classe, tirando un ragazzo per un braccio.
Tutti loro, lo riconobbero subito come il "ragazzo del corridoio". Pure Adam lo guardò pensieroso.
Gabriel lanciò un occhiata truce a Peter e poi alle ragazze con cui si era scontrato mezz'ora prima.
-E' mezz'ora che gira per i corridoi! Non ne voleva sapere di entrare in classe!- urlò il bidello rosso di rabbia.
Il professore adocchiò il registro, e l'unico che risultava assente era Gabriel Gray, che tra l'altro non l'aveva mai sentito nominare. -Tu sei Gabriel Gray?-
-Si- borbottò lui, levando il braccio dalla presa del bidello.
-Grazie.- disse il professore, rivolto al bidello.
Gabriel si andò a sedere da solo, e senza neanche rispondere al bevenuto del professore, poggiò la testa sul banco, lanciando occhiatacce a tutti quelli che si giravano a guardarlo.


Cambio dell'ora e il gruppetto si era riunito di nuovo. L'argomento di conversazione era il nuovo arrivato. -Dai Pete, prendila con filosofia..- disse Mohinder dandogli una pacca sulla spalla.
-Non bastava quello la!- disse Peter indicando il biondo, che sembrava pensare a qualcosa di serio. -adesso anche quello!-
-Dai su non è il peggiore dei mali..- disse Claire.
-No, infatti..- rispose lui, fissandola negli occhi azzurri. Matt si accorse che Peter stava per collassare e gli diede uno schiaffetto in testa.
-Aio cazzo!- urlò Peter riprendendo il sorriso e cominciando a inseguire Matt tra i banchi.
Ritornarono. Matt si era preso un cazzotto amichevole, e borbottava.
-Dicevamo?- continuò Peter.
-Dicevamo di questo Gabriel Gray. Io non l'ho mai visto in città.. poi Odessa è piccola quindi..- disse Claire alzando le spalle.
Continuarono a fare ipotesi sul nuovo arrivato che non proferiva parola, se non per mandare a fanculo qualcuno della classe che lo guardava. Continuarono anche durante l'ora successiva, scambiandosi bigliettini.
Per me viene da Dallas o da Huston! Mo.
No! che non lo vedi! secondo me viene dal rode island.. Nik.
Perchè non parla secondo voi? Claire.
Secondo me l'hanno rapito gli alieni e l'anno riportato qui! Matt.
Hanno con l'h! idiota. Pete.

Il professore prese il bigliettino che girava da mezzora e lo buttò nel secchio. Il primo giorno erano sempre tutti indulgenti.
Elle, rinunciò all'idea di scrivere un'altro biglietto-catena e cominciò a parlottolare con Niky.
-Lo sai che Nathan ti sbava dietro pure quest'anno?- cominciò Elle.
-Lo so e non mi interessa.-
-Dici?-
-Si perchè è stronzo..-
-Anche se..-
-Anche se è molto bello.- Niky si morse un labbro. Elle era brava a tirar fuori le parole di bocca alla gente come se niente fosse.
-L'hai detto!- sussurrò trionfante Elle.
-Manipolatrice! che vi siete messi d'accordo?- piagnucolò.


In fondo alla classe Gabriel giocherelleva con una penna. Odiava la scuola, odiava questa cittadina e in più non era neache arrivato che già aveva attaccato briga con i suoi compagni di classe. Ma non gliene fregava granchè. In più si sentiva osservato. C'era quel biondo al banco vicino al suo che non smetteva di fissarlo. Gli sembrava di averlo già visto però. Ma come al solito non se ne curò, dato che di quella gente gliene fregava meno di niente.


-Pete, rinunciaci, te lo dico da amico.- sussurrò Matt al vicino di banco.
-La fai facile tu.-
-Infatti. Ci sono tante belle ragazze, non ti puoi fissare con una per tutta la vita. Sei come tuo fratello.-
-Si lo so..chi ci posso fare?-
-Niente, ti metti l'anima in pace. Claire ti considera un amico.-
-No.-
-Si amico è così..-


-Che ne pensi del nuovo arrivato?- sussurrò Zach a Claire.
-Quello che pensavo sta mattina.- rispose lei continuando a scarabbocchiare un foglio.
-E cioè?-
-Che è un bulletto che si crede troppo. Così adesso in classe ne abbiamo due.- continuò lei senza alzare lo sguardo dal foglio.
-Dai! Sta mattina dicevi che Adam andava capito e adesso è il bulletto?-
-Ma che centra? Va capito.. ma non sta a me.- rispose lei ridacchiando.
-Vabbè, ma io dicevo di quello nuovo... non mi dirai che è brutto?-
Lei gli diede un pizzico. -Ma chi l'ha guardato!-
Zach ci rinunciò e cominciò anche lui a scarabbocchiare.


Al suono della campanella si alzarono tutti e si misero a chiacchierare.
Sentendo che parlavano di Gabriel, Adam si avvicinò a loro.
-Se vi interessa lo so io da dove viene.- disse con fare noncurante.
-Non ci interessa saperlo da te.- sibilò Niky, guardandolo con aria di sfida.
-E da chi lo vuoi sapere?- chiese lui cominciando a innervosirsi. Faceva sempre così quando qulacosa non gli andava a genio.
-Da lui.- intervenne Claire, un po' per provocarlo e un po' per far calmare Niky, che quando si arrabbiava diventava alquanto cattiva.
-Tanto non te lo dice- disse Adam, facendole le smorfie come i bambini.
Claire andò all'ultimo banco e si mise seduta vicino a Gabriel.
-Che vuoi? Allora te le cerchi.- gli disse lui, sfoderando un sorrino bastardo.
-Da dove vieni?- chiese lei cercando di ignorare la "malaccoglienza".
-Che cazzo ti frega? Vattene.-
Prima che Claire partisse con una sberla, la fermò Peter, trascinandola via a forza.
Adam ghignava soddisfatto come a dire "te l'avevo detto". Claire tornò facendo finta di niente.
Ma qunado vide l'aria di superiorità che aveva assunto il biondo, comnciò a inveirgli contro e con lei tutti quanti. Urlavano a squarciagola insulti su insulti, e per fortuna non passarono alle mani, anche se l'intenzione c'era tutta.
Adam si ricompose e assumendo un atteggiamento di non curanza disse -Dai, su.. per 5 dollari ve lo dico.-
-Per 10 te ne vai e non rompi più.- continuò Elle.
-Se me ne dai 15, io sta sera, ti faccio l'onore di uscire con te.- rise lui.
-Preferisco lo yeti.-
-preferisco lo yeti..- la scimmiottò lui, facendo la voce fa ragazza.
La conversazione si serebbe ritrasformata in urli e insulti se non fosse entrata la mingherlina [ e apparentemente bicentenaria] professoressa di italiano.


Gabriel aveva seguito più o meno il litigio dei suoi nuovi compagni di classe. Se ci fosse stato lui, si sarebbe passati subito alle mani. Non riusciva a sopportare quelle 3 galline bionde che strillavano contro quel ragazzo. Anzi non sopportava nessuno. In particolar modo non sopportava quella, come si chiamava? vabbè quella ragazzina che gli era venuta a chiedere da dove veniva, e tanto meno non sopportava il ragazzo col ciuffo davanti gli occhi, che cercava di fare da paciere e che tra l'atro si girava ogni due minuti a guardarlo. Anzi, lo guardavano tutti, compreso quello che probabilmente era il bulletto idiota della classe.
-Sei di New York, vero?-
Gabriel si girò, per capire chi gli aveva parlato.
Alla sua sinistra vide il biondino attaccabrighe, sporto dalla sua parte.
-Che vuoi?- sibilò di rimando.
-Ti ho chiesto se vieni da New York!- parlò lui a voce più alta, scandendo ogni singola parola. Lui, come Gabriel, non era famoso per la sua pazienza. Ignorarono la vocetta flebile della professoressa che diceva di fare silenzio.
-Che cazzo ti frega.- stavolta fu Gabriel a scandire tutte le sillabe.
Adam si alzò in piedi. -Che mi hai detto stronzo?- urlò.
-Hai capito.- si alzò anche Gabriel, e partì con un destro dritto in faccia ma venne subito "ricambiato".
Matt e Mohinder andarono a tenere Gabriel, che sembrava un po' più forte dei due, e Peter, anche se a malincuore, andò a tenere fermo Adam. A dirla tutta Peter voleva che si continuassero a menare per farsi male di brutto, ma era solo un cattivo pensiero.
La prof, quando riprese fiato, urlò ai due di andare in presidenza. Ma gli insulti che volavano dal fondo coprivano la sua voce.
-Lasciami, Petrelli!- urlò Adam, dando un calcio a Peter che, senza pensarci due volte, gli diede un pugno in faccia, facendogli uscire il sangue dal naso.


Adam Peter e Gabriel, aspettavano il preside nella sua stanza.
Avevano tutti e tre un sacchetto col ghiaccio sul naso.
Adam se lo levò, tanto il sangue si era fermato. Arrivò anche Nathan, che era stato chiamato dal preside, per prendere il modulo per candidarsi al consiglio studentesco.
-Che..?- cominciò Nathan, ma venne interrotto da Adam.
-ha cominciato tuo fratello.- si parò subito.
Nathan si ricordò del discorso che faceva Peter quella mattina. "quest'anno io l'ammazzo. Lo giuro"
Ovviamente, sapeva che non era andata così.
-Se cominciavo io, non tornavi vivo a casa.- disse Peter.
Per fortuna arrivò il preside che si mise tra i due.
-Per una settimana rimenete anche dopo le lezioni. Non mi interessa chi ha cominciato.-
Poi guardò i ragazzi e prese un foglio per scrivere i nomi.
-Monroe..cominciamo bene..Petrelli P. e..tu chi sei?-
-Gabriel Gray- disse il ragazzo parlando quasi col naso.


-Anche dopo le lezioni?- chiese Claire facendo echeggiare la sua voce per tutta la mensa.
Peter alzò le spalle.
-Certo che però potevi pure evitare di prenderlo a pugni.- sentenziò Nathan.
-No, no ha fatto bene!- urlò Isaac battendo il cinque con Peter.
Simone diede un calcio al suo ragazzo e gli lanciò un occhiataccia. Lui se l'abbracciò. -La mia bella ragazza contro la violenza!- disse quasi canticchiando.
Niky fissava la sua insalata anche se non l'aveva neanche toccata. Era come se si vergognasse di quello che aveva detto a Elle in classe. -Niky che hai fatto?- chiese Nathan.
-Avrà le cose sue..- si girarano tutti verso l'irritante ragazzo che aveva parlato mentre passava per uscire dalla mensa.
Niky si alzò, ma poi sembrò ripensarci. Tutto voleva tranne che stare a scuola tutto il pomeriggio.



-Allora com'è andata?- chiese Natahn al fratello appena fu rientrato a casa.
-Sono uno più fastidioso dell'altro. Io non reggo tutto l'anno con quei due.
-Ma chi è quell'altro?-
-Boh.. è nuovo.. che ne so..- sbuffò Peter.
-In classe con te?-
-Purtroppo... Vabbè cambiando discorso.. con Niky?- chiese Peter sorridendo.
-Fratello sfotti poco, perchè con Claire non ti va meglio..- rispse Nathan.
Peter si levò una scarpa e gliela tirò e cominciarono a farsi i dispettucci come quando erano bambini. Anche se adesso c'erano ragioni diverse.


Elle era uscita di casa sbattendo la porta. Non aveva neanche cenato ma preferiva morire di fame che mangiare con quello stronzo di suo padre. Era più buio del solito, forse era andata via la luce in tutta la strada. Sarebbe andata da Niky, e già sentiva la sua voce. "Che sei pazza a uscire a quest'ora! Gira un sacco di gentaglia!". Sorrise al pensiero della sfuriata a fin di bene dell'amica. Che in effetti, non aveva tutti i torti, anche se l'aveva detto solo nella sua immaginazione. Infatti dall'altra parte della strada vide Gabriel che camminava. Allungò il passo sperando che non l'avesse vista. Si chiese se era normale aver paura dei compagni di classe. Bhe..dipende. Girò l'angolo e si trovò devanti un gruppetto di ragazzi mezzi ubriachi, che riconobbe subito come gli amici di Adam. Ma lui non c'era.
Allungò ancora il passo e si mise seduta al bar, che stranamente era illuminato. Avrebbe aspettato che quelli se ne andassero.
Arrivò un barista. -Che prende?-
-Niente grazie.- rispose lei, dato che non aveva i soldi in tasca.
-Allora qui non ci può stare.- disse il barista che aveva perso tutto quella gentilezza iniziale -Cinque minuti.- e detto questto tornò dentro. Un altro barista si sporse dalla porta. Aveva seguito tutta la scena. Uscì e andò dalla ragazza. -Qui non ci puoi stare.- disse come se stesse per scoppiare a ridere.
La ragazza alzò lo sguardo verso l'atro barista rompipalle che aveva parlato. Sbarrò gli occhi. -TU?- riuscì a dire al biondo che le stava davanti.
-Si. E qua se non ordini non ci puoi stare.-
Lei sbuffò. Stava evitando i suoi amici, ma incontrava lui. Perfetto.
Cercò di ribattere ma lui le fece segno di aspettare e entrò dentro.
Tornò mezzo minuto dopo con un bicchiere di coca cola e glielo posò sul tavolo e tornò dentro. Lei rimase praticamente scioccata. Cominciò a pensare alla cose più assurde.
Era il suo gemello buono.
Era strafatto.
La coca cola era avvelenata o qualcosa di simile.
Forse era meglio se se ne andava. Non fece in tempo ad alzarsi che ritornò lui, senza la "divisa" da barista.
-non dovresti girare così tardi..-
Rimasa praticamente senza parole. Poi cercò di parlare senza far trasparire lo stupore. -Si lo so... ma devo andare da Niky.-
-Ti accompagno.-
Elle credette di aver capito male. Lui, irritante, fastidioso e attaccabrighe la voleva accompagnare. Lei era sempre stata diffidente e con lui lo era mille volte di più.
Lui gli fece cenno di avviarsi. Lei camminava in silenzio. Se l'avesse raccontato non ci avrebbe creduto nessuno, tanto che stentava lei a crederci. -Come mai vai da Nicole a quest'ora?- chiese lui mentre si accendeva una sigaretta.
-Così..- farfugliò lei.
Per un bel po' camminarono senza parlare. -Lavori la?- chiese lei a un certo punto.
-Si. Part time..-
-Grazie comunque.- non credeva neanche lei che lo stava ringraziando.
Lui non rispose. Lei lo guardò bene in faccia per la prima volta in tutta la sera, anzi forse per la prima volta in tutta la sua vita. Sorrideva, come sempre del resto, e si accorse di quanto fosse carino. Ma non era il tipo che faceva per lei, si disse subito dopo.
-Arrivati.- disse lui.
Lei trasilì, come se pensasse che lui sapesse quello che pensava.
-Posso farti una domanda?- chise lui prima che lei andasse a suonare al campanello.
Elle annuì.
-Non avevi detto che preferivi lo yeti?- chiese lui ridendo.
Rise anche lei. -Sta sera era impegnato..-
-Ciao.- disse lui facendole l'occhiolino, poi si girò e si allontano rifacendo la strada di prima.




Ecco il secondo capitolo.. com'era?
Che ne pensate della coppia Elle/Adam??
In questo capitolo mi sono concentrata più che altro su di loro, ma i prossimi ci sarà spazio per altri paring che conoscete bene ^^
Detto questo vorrei ringraziare:
kithiara: grazie mille per la recensione spero che questo capitolo ti sia piaciuto!!
E poi vorrei anche ringraziare Laurelin e mojojojo per averla messa tra i preferiti.. anche se mi farebbe piacere una recensione piccola piccola tanto per sapere che ne pensate =D
Un bacio e alla prossima!!
  
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