Fanfic su attori > Robert Downey Jr
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Autore: Gwyne_    17/08/2013    1 recensioni
Robert Downey Jr attraversa un grave periodo di crisi, nel quale è fermamente convinto di voler abbandonare la propria carriera di attore, e prendersi una pausa per capire quali sono le sue priorità. Qui incontrerà un'amica, la quale troverà ciò che cercava ormai da tempo, capace di fargli vedere in lui ciò che nessuno, nemmeno se stesso, aveva mai visto prima.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La sera l’albergo organizzava un’altra serata, a tema questa volta, e caso strano era incentrato principalmente sui supereroi.

Non avendo grandi conoscenze in questo campo, a parte gli Avengers e Wonder Woman, decisi che mi sarei travestita da Black Widow, anche perché era il costume più fattibile che avrei potuto utilizzare con gli abiti che avevo portato.

Optai dunque per un corpetto nero, unito da dei lacci sulla schiena, dei leggins neri di pelle e delle semplici scarpe con il tacco.

Dopo essermi guardata allo specchio mi accorsi che io e Scarlett Johansson avevamo ben poco in comune, soprattutto conciata in quel modo, ma non avevo altre scelte, dunque dovetti accontentarmi.

Giulia non si fece sentire tutto il giorno, ma sapevo che avrebbe passato l’intera serata con il suo “vecchio amico”, perciò decisi di limitarmi a mandarle un semplice messaggio.

 

Non voglio chiederti che fine hai fatto perché posso immaginarlo da sola, stai attenta e ricordati che dovrai raccontarmi ogni singolo dettaglio.

Io sto bene, non preoccuparti, stasera sono alla serata dell’albergo. Quando vedrai una Black Widow che non ha niente a che fare con Scarlett Johansson, se ci sarai, pensa a me.

Ah e anche con Rob è tutto a posto, so che dovrò raccontarti tutto.

Divertiti, un bacio”

 

La sua risposta mi arrivò poco dopo.

 

“Sono quasi esattamente dove immagini tu, diciamo che il mio vecchio amico si sta trasformando in qualcosa di nuovo, ma smettila di pensare male.

Eh si, comunque, hai davvero molto di cui raccontarmi. Cercherò di esserci stasera, solo per vedere come ti sei conciata.

Sarai comunque bellissima dai, un bacio”

 

Sorrisi, misi il telefono dentro una piccola pochette e mi diressi verso la solita stanza adibita alle feste dell’albergo.

L’allestimento era sempre lo stesso della notte prima, ma a far da contorno c’erano un bel po’ di persone vestite più o meno da supereroi..

Diciamo che ci avevano provato, come me d’altronde.

Mi avvicinai, come al solito, al tavolo a prendere qualche spuntino per mangiare, e mi diressi a cercare un posto.

Anche quella sera i miei occhi cercavano solo una persona: Robert.

Dopo pochi minuti lo avvistai, travestito da..

Tony Stark.

Beh, per modo di dire, diciamo che non cambiava molto da come si vestiva di solito, ma in qualche modo era riuscito ad unire qualcosa al solito Robert che lo avvicinava al personaggio.

Anche lui sembrava cercasse qualcuno.

Iniziai a muovere la mano per salutarlo e sorridergli.

-Hey, ti stavo cercand..- si interruppe, inziando a guardarmi dall’alto in basso più volte.

-Wow, complimenti, niente male. Eccellente travestimento. Scarlett non riuscirebbe ad essere più sexy di te-

Sguardo provocante.

 

Ok no Rob, smettila. Conosci Susan? E’ tua moglie.

-Ne dubito- risi – ma ti ringrazio per il complimento. Tu piuttosto, complimenti per il travestimento. Molto Stark-.

-Vero? E’ quello che mi riesce meglio. Vado a prendere qualcosa da bere, aspettami qui-.

Questa frase fu quella che accompagnò l’intera serata.

Rob si avvicinò al tavolo degli alcolici almeno dieci volte, e il risultato fu che entrambi finimmo per essere totalmente ubriachi.

 

Ora sono io che ho bisogno di essere portata via per un braccio, questa volta.

 

-Si è fatto tardi signorina, la accompagnerò in stanza, se me lo concede- mi disse barcollando.

-Lei è molto gentile signore, con piacere-

Ero davvero ridicola, me ne rendevo conto, ma non riuscivo a controllare le mie azioni.

L’alcool prevaleva su quella piccola parte del cervello ancora lucida.

Riuscimmo per miracolo ad arrivare alla porta della mia camera senza cadere, seppur barcollando.

-Bene, aspetta che prendo la chiave-

La presi dalla borsetta iniziai a farla strisciare nella fessura per aprirla.

Robert era a mezzo centimetro da me.

Iniziai a farla passare più volte cercando di aprire la porta, ma niente.

Robert mi girò con foga e appoggiandomi sulla porta inziò a baciarmi.

Questa ci mise un secondo ad aprirsi e finimmo catapultati nella mia camera.

 

Stupide porte e stupide carte magnetiche.

 

Mi poggiò sul tavolo attaccato al muro e iniziò a darmi dei passionali baci sul collo.

Per quanto potesse venirmi difficile cercare di usare il cervello in quella situazione, lo fermai.

-No Robert.

Susan, ti dice qualcosa? Sei SPOSATO. Non ho intenzione di commettere errori di questo genere-

-Lei non è qui, e non sai quanta voglia abbia di fare l’amore con te ora-

Riprese a baciarmi con foga, ma lo fermai di nuovo.

-Robert, ascolta-

-No, non voglio rinunciare a te-

-Non rinuncerai a me, io ti voglio..-

-Anche io ti voglio tesoro-

-No, intendevo dire che ti voglio bene Downey, e per questo stanotte non succederà niente. Siamo ubriachi, non faremmo niente di intelligente, te lo assicuro-

La sbronza sembrava lasciare spazio ad un piccolo sprazzo di intelligenza, finalmente.

Rimase in silenzio.

Mi guardò, mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò, senza dire una parola.

Inutile dire che avevo fatto la cosa giusta, ma in fondo mi era dispiaciuto davvero tanto.

Decisi di non pensarci e mi misi a letto.

 

 

 

 

Il giorno dopo la luce del telefono mi svegliò alle nove in punto.

Un messaggio. Giulia.

 

Ieri avevi detto che mi avresti dovuto raccontare un bel po’ di cose, credo che ora si siano anche moltiplicate. Farsi baciare da Downey sulla porta della tua camera è stato magnifico, vero?

Sei una ragazza intelligente e sono sicura del fatto che non sia successo altro.

E’ sposato.

Chiamami come ti svegli”.

 

Da quel messaggio non riuscì a capire se fosse arrabbiata con me. La chiamai.

-Hey Giuli-

-Ciao tesoro.. Dunque?-

-Dunque niente, l’ho fermato prima che potessimo andare oltre. Ma se n’è andato. Ci sto male, davvero. So di aver fatto la cosa giusta ma..-

-A volte le cose giuste sono le più difficili da fare. Ritornerà, stai tranquilla.

Sapevo che anche se da ubriaca, il cervello lo fai funzionare comunque-

Risi.

-Si, un po’ troppo forse. Devi raccontarmi-

-Sarà fatto, ci vediamo stanotte, sono da Marco adesso. Un bacio tesoro-

-Un bacio-

Marco. Ecco come si chiamava.

 

La mattinata la passai in piscina con un gran mal di testa. Cominciai a pensare al fatto che la prima notte Giulia pensava che fosse successo chissà cosa e ci scherzava, adesso invece l’aveva presa come un affare di stato.

Non importa, è la scelta giusta.

 

Presi il telefono e scrissi a Robert.

Dobbiamo parlare”.

 

 

Ps. Ho deciso di arrendermi con i caratteri, è una guerra persa. Spero che il capitolo vi sia piaciuto comunque, un bacio! :)
  
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