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Autore: MystMG    17/08/2013    2 recensioni
Dimenticate i pokemon allegri che vivono in un mondo immaginario, passando allegramente il tempo con i propri allenatori. Immaginate il mondo di oggi, dove i pokemon si sono integrati perfettamente in una società piena di malviventi. Ray è un ragazzo di diciassette anni, nato con un occhio rosso e un azzurro, nato per fare l'investigatore e sventare i piani dei gruppi di malviventi. Ma il suo tutore decide di fargli cambiare aria, iscrivendolo ad una scuola normale. Cosa combinerà questo ragazzo, abituato alla morte e ai misteri, in un mondo per lui tutto nuovo, un mondo normale?
Genere: Azione, Comico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga
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L’autobus che porterà la classe di Ray in gita si ferma davanti all’istituto scolastico alle sei del mattino. Circa venti minuti dopo gli studenti iniziano ad arrivare con i loro bagagli, che ripongono accuratamente nella stiva dell’autobus, posta nella parte inferiore del mezzo, per poi andare sul marciapiede ad aspettare l’orario previsto per la partenza, chiacchierando nel frattempo con i compagni di classe. Emilia, ormai guarita, arriva per ultima e, dopo aver riposto il suo bagaglio nella stiva, è invitata a salire sull’autobus insieme a tutti gli altri studenti. Ultimo a salire è il professore che, dopo aver aspettato qualche secondo per assicurarsi che i due studenti mancanti non arrivassero all’ultimo secondo, sale a piccoli passi la scaletta che gli fa raggiungere lo stretto corridoio formato tra le due schiere di sedili. L’autobus è abbastanza largo, e su ogni lato sono messi uno davanti all’altro dei blocchi da due sedili reclinabili muniti di spazio per appoggiare i piedi e vari oggetti. I sedili in coppia sono pensati per l’allenatore e il proprio Pokémon, infatti tutti i ragazzi li fanno uscire dalle Poké Ball, a parte alcune eccezioni, come ad esempio il Typhlosion di Pete, troppo grande per poter prendere posto.
-Ragazzi, mi dispiace dirvi che mancano due studenti. Il primo è Ray, il ragazzo appena trasferitosi in questa scuola. Peccato, avrebbe potuto approfittare dell’occasione per socializzare con il resto della classe… comunque, il secondo studente mancante è una ragazza che ha recentemente cambiato sezione, diventando vostra compagna, il suo nome è…-
-Aspettate!-
Si sente una voce femminile provenire da fuori l’autobus, seguita dal suono della stiva che si apre e subito dopo si chiude. Passano pochi secondi prima che la ragazza salga sul mezzo, con l’affanno causato dalla corsa che ha fatto per non perderlo.
-Ciao a tutti... anf… sono Jennifer… anf…-
-Qualcuno di voi probabilmente la conosce già. Ha deciso di cambiare sezione.-
-Già, qualcuno di voi mi conosce, spero andremo d’accordo!.-
Dalla sua Poké Ball fuoriesce il suo Gardevoir, e le due percorrono metà del corridoio per poi fermarsi e prendere posto proprio dietro Emilia, che è comodamente seduta accanto al finestrino, affiancata dalla sua Lopunny.
-Ciao!-
Jennifer si affaccia sul sedile davanti per fare conoscenza con la ragazza. Le due iniziano a socializzare, parlando del più e del meno fino a cinque minuti dopo la partenza dell’autobus. E’ in quel momento che Jennifer fa la fatidica domanda.
-Senti, dov’è seduto Ray?-
-Non lo sai? Non è potuto venire, ha detto di essere impegnato.-
Jennifer rimane delusa da quella risposta, e si lascia cadere all’indietro, sbattendo con la schiena contro il morbido sedile, mentre Gardevoir la guarda divertita.
 
Dopo circa due ore di viaggio, l’autobus fa una deviazione, fermandosi in una stazione di servizio munita di bar sia per fare rifornimento di benzina sia per far sgranchire la gambe agli studenti, che sono stati fermi  per tanto tempo ai loro posti.
-Ragazzi, ci fermeremo per circa quindici minuti, potete passare il tempo al bar o far un giro nei dintorni, ma mi raccomando, tornate in tempo per non rallentare il viaggio!-
Emilia e Jennifer scendono insieme dall’autobus, ma la prima si rende subito conto di aver lasciato il borsellino con i soldi nella borsa che ha in precedenza depositato nella stiva. Mentre jennifer si allontana, dirigendosi direttamente al bar, lei si avvicina alla stiva, aprendo lentamente lo sportello che contiene i bagagli. Dopo averlo spinto per un po’, esso si richiude da solo. Emilia prova ad aprirlo svariate volte, ma esso si richiude ogni volta, come se fosse spinto verso l’interno.
-Va bene, vediamo come va ora!-
Emilia si tira su le maniche della camicetta che sta indossando, afferrando la maniglia per poi spingerla con tutta la sua forza. Tuttavia questa volta essa non si richiude, e la ragazza cade all’indietro, sbattendo col sedere contro l’asfalto del parcheggio. Si alza poco dopo, dirigendosi verso la stiva e, prendendo il suo bagaglio, nota che dietro di esso c’è qualcosa. Due piccole sfere brillanti si nascondono tra i bagagli. Due occhi che la osservano, celandosi alla sua vista.
-Chi sei…?-
Poco dopo nota altri due occhi che la osservano da dietro i bagagli, che scompaiono in seguito avvolti da una luce rossa. Da questo deduce che si trattasse di un Pokémon, successivamente rientrato nella sua Poké Ball.
-C’è qualcuno in giro…?-
Il ragazzo parla a bassa voce ma Emilia riesce subito a riconoscerlo.
-Ray…? Che ci fai lì dentro…?-
-Abbassa la voce, non devo farmi scoprire!-
-Come mai?-
-Non ho un'autorizzazione, ho provato a contattare Leon, il mio tutore, ma non mi ha fornito alcuna firma.-
-E sei arrivato al punto di nasconderti nella stiva…?-
-Non ci scherzare sopra…! Sono un infiltrato, sto viaggiando clandestinamente, se mi scoprono per me è la fine…!-
-Non credi di stare un po’ esagerando…?-
-Credo proprio di no. Sai che successe qualcosa del genere durante una missione? Mi ero infiltrato in un gruppo criminale, nascondendomi nel portabagagli, per poco non mi scoprirono…! Devo prestare la massima attenz… cioè, no, non ero io, ne ho sentito parlare al telegiornale, era un poliziotto, si, un poliziotto! Che vai a pensare, io a fare l’investigatore per la polizia…? Eh eh eh.. no, certo che no…-
-Ray…-
-Si…?-
-Tu sei strano...-
-Piuttosto, dimmi se c’è qualcuno in giro, devo uscire un momento…-
Emilia distoglie lo sguardo dalla stiva, scrutando l’area intorno a lei.
-Non c’è nessuno, tutti gli studenti sono al bar e l’autista sta parlando con un camionista che si è fermato a fare sosta…-
-Perfetto…!-
Ray salta fuori dalla stiva, saltellando sul luogo per sgranchirsi le gambe.
-Dove devi andare?-
-In bagno!-
Ray inizia a correre verso il bagno, che è alle spalle del bar. Passando dietro i vari distributori e un paio di veicoli parcheggiati riesce a raggiungere il traguardo senza farsi vedere. Aprendo la porta del bagno si assicura che non ci sia nessun suo compagno di classe, poi entra nel bagno chiudendosi la porta alle spalle. Quando prova a riaprirla, la trova bloccata. Solo in quel momento si accorge di un cartello attaccato con lo scotch alla porta. ‘’Porta bloccata, non chiudere. In caso qualcuno rimanga intrappolato, ogni ora passerà qualcuno a controllare’’. Per l’appunto, sarebbe passato a controllare qualcuno verso le undici, e in questo momento sono le dieci e mezzo.
 
Ormai tutti gli studenti si sono seduti nuovamente ai loro posti, mentre l’autista accende il motore del veicolo.
-‘’Ray sarà già rientrato nella stiva, non c’è motivo di preoccuparsi.’’-
Pensa Emilia, non sapendo che il suo amico è in realtà chiuso nel bagno del bar. Mentre l’autobus parte, entrando nuovamente nella strada principale, Ray sfonda la porta colpendo violentemente la serratura col piede, correndo verso il parcheggio. Ovviamente non trova nessuno dei suoi compagni di classe nè tantomeno l’autobus su cui stava viaggiando abusivamente. Ormai nel parcheggio ci sono solo lui, caduto in ginocchio per la depressione dopo aver perso l’autobus e il bagaglio che aveva lasciato al suo interno, e un uomo che fuma una sigaretta accanto a uno dei distributori, probabilmente un impiegato.
-E ora come li raggiungo…?-
Pensa il ragazzo, rendendosi conto di non essere a conoscenza dell’indirizzo verso cui l’autobus è diretto.
  
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