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Autore: avrilmiki    22/02/2008    1 recensioni
"Lucia non può crederci. Fabio…lei e lui, lui e lei…quella stessa sera. Lo ama, lo ama più di quanto avrebbe mai immaginato. Quegli occhi, quella bocca, quel sorriso, quella voce…tutti particolari che sente suoi, interamente suoi. “Fabio, sei e sarai sempre nel mio cuore, qualunque cosa accada, adesso e per sempre."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Lucia, seduta al suo banco, guarda con aria assorta fuori dalla finestra. Sono gli ultimi di Gennaio, quelli che dovrebbero essere i giorni più freddi dell’anno. Oggi, invece, è una splendida giornata. Il cielo è azzurro, e il sole splende alto, riscaldando i visi degli alunni seduti nel lato della classe vicino alla finestra. Lucia socchiude leggermente gli occhi, lasciandosi andare al tepore del sole. È una settimana che non vede Cris. Ha provato a mandargli un messaggio, ma non ha risposto. Per i corridoi, non l’ha mai incontrato. Ha deciso di non andarlo a cercare in classe. Se non gli ha risposto ai messaggi, significa che ha voglia di stare solo. Si farà sentire lui, quando ne avrà voglia.

<< Marchi? Se fossi così gentile da prestare attenzione, te ne sarei molto grata!>>

Lucia si gira di scatto verso la cattedra. La prof stringe gli occhi in due fessure impenetrabili:

<< Potresti ripetermi quello che ho appena detto?>>

<< Ehmm…>>

<< Per questa volta passi…alla prossima ti aspetta un bel due!>>

<< Ok, prof…>>

<< Stavamo organizzando le coppie di lavoro per la ricerca sulla costituzione…>>

Gli sguardi di Isa e Lucia si incrociano sorridenti. La prof se ne accorge:

<< Naturalmente, Lucia non starà con Isabella…>>

Isa guarda la prof con rabbia:

<< Perché no?>>

Le è sempre piaciuto fare le ricerche con Lucia, soprattutto perché insieme sono sempre riuscite a strappare almeno la sufficienza:

<< è ora di cambiare un po’…siete sempre state insieme, sarebbe ora di lavorare con qualcun altro!!>>

Isa sbuffa abbassando lo sguardo. La prof sorride soddisfatta di averla azzittita.

<< Ho deciso che con Marchi lavorerà Mariotti, mentre con te, Castellani.>>

Isa scocca a Lucia uno sguardo di pura invidia:

<< E certo…figuriamoci se a te non doveva capitarti la Mariotti, la secchiona della classe!! E a me invece tocca lavorare con quel cesso di Mario Castellani!! Si sa che è abbonato al due, toccherà fare tutto a me!!>>

Lucia sorride ironica all’amica:

<< Ingiustizie della vita, mia cara!!>>

La prof, dopo aver fissato le altre coppie e le varie date di esposizione, inizia a spiegare la lezione di storia. Lucia, memore della sgridata, presta attenzione, mentre Isa apre il diario ed inizia a disegnare, ancora scocciata per dover lavorare con Mario.

La campanella dell’ultima ora suona. Isa e Lucia si alzano ed iniziano a preparare la cartella, quando Mario si avvicina al banco di Isa. Lucia lo guarda e pensa che Isa non ha tutti i torti, è veramente orrendo, con quegli occhi enormi e la testa che non è da meno. Mario sorride raggiante ad Isa e fa per parlare. Lei gli rivolge uno sguardo schifato e lo interrompe sul nascere:

<< Ognuno farà il lavoro a casa propria. Quando hai finito il tuo me lo porti e io metto insieme la ricerca, poi te ne do una copia. Domande?>>

Mario, spiazzato dalla prontezza di Isa, ci mette un po’ per raccogliere le idee. Quando è pronto per parlare, è ormai troppo tardi:

<< Perfetto! Ora scusa, ma devo andare…ciao ciao!!>>

Isa, con un “ti aspetto fuori” rivolto a Lucia, esce dalla classe alla velocità della luce. Mario tenta di fermarla, ma avendo il difetto di balbettare quando è nervoso, riesce a finire la parola “aspetta” quando Isa è ormai in corridoio. Sbuffa deluso, e rinunciando a salutare Lucia, le fa un semplice gesto con la mano. Lucia contraccambia con un incerto sorriso, poi finisce di preparare lo zaino, si infila la giacca ed esce dalla classe. Appena fuori, appoggiata al muro, trova Elisabetta Mariotti ad aspettarla:

<< Ehm…ciao!>>

Lucia risponde al suo saluto, felice che Elisabetta perlomeno non balbetti.

<< Vuoi parlarmi riguardo alla ricerca della costituzione?>>

Elisabetta abbassa lo sguardo e risponde con un timido sorriso:

<< Sì…io mi chiedevo se…cioè, quando…quando possiamo incontrarci!>>

Lucia sorride con affetto. Lei, a differenza di Isa, ha sempre trattato bene le persone timide:

<< Che ne dici di questo pomeriggio a casa mia? Sono libera! Il mio ragazzo oggi esce con gli amici, così non ho niente da fare…>>

<< Fabio, vero?>>

Lucia guarda Elisabetta, sorpresa che conosca il nome del suo ragazzo. Elisabetta, notando il suo sguardo, si affretta a dare spiegazioni:

<< Ehmmm, beh…diciamo che…è conosciuto! Siete entrambi conosciuti, a dire il vero!>>

<< Ah, ho capito...>>

<< Comunque, per questo pomeriggio va bene! Tanto io…>>

Prima di continuare la frase, Elisabetta sospira:

<< Non ho quasi mai impegni…a parte quando vado a nuoto…>> << Bene, allora è deciso! Alle due e mezzo a casa mia?>>

<< Dove abiti?>>

<< Al Solaro, dove c’è la prima curva a gomito…hai presente?>>

<< Sì...>>

<< Perfetto, allora ci vediamo questo pomeriggio!>>

<< Va bene, ciao!>>

Lucia esce da scuola e raggiunge Isa, che è appoggiata al suo motorino e si sta fumando una sigaretta:

<< Ei! Come mai ci hai messo tanto?>>

<< Mi sono fermata a parlare con Elisabetta…ci siamo messe d’accordo, oggi viene a casa mia per il lavoro della costituzione…>>

<< Sei scema forte…potevi fartelo fare tutto da lei, e facevi prima!>>

<< Sì è vero, ma preferisco così…>>

Isa alza le spalle:

<< Mah…contenta tu…>>

<< Tu oggi che fai, invece?>>

<< Sto con Dario…>>

<< Ah, ok…>>

<< Ci sentiamo questa sera al telefono?>>

<< Va bene, dai!>>

Isa e Lucia si scambiano due baci sulle guance, poi salgono sui rispettivi motorini e si allontanano, ognuna diretta a casa propria.

Lucia entra in casa:

<< Ciao a tutti!>>

Va in camera a posare la giacca e la cartella. Un urlo familiare, proveniente dalla cucina:

<< Lucia!! Siamo già tutti a tavola , vieni!!>>

<< Arrivo subito!>>

Lucia corre a lavarsi le mani, poi si dirige in cucina e si siede al solito posto.

<< Ciao papà!>>

<< Ciao piccoletta!>>

Lucia sorride teneramente a suo padre. Non le è mai piaciuto il soprannome piccoletta, ma, vedendo la luce negli occhi del padre quando lo pronuncia, non se l’è mai sentita di dirglielo.

<< Come mai hai fatto così tardi, oggi? Ho dovuto tenere le lasagne in forno per tutto questo tempo!>>

Così detto, Paola serve una porzione per ciascuno, leggermente più grandi per suo marito e Matteo. Quest’ultimo si sfrega le man soddisfatto:

<< Mmmm…le lasagne!! Non c’è niente di meglio!!>>

Prende subito una grossa forchettata e se la ficca in bocca, Il sapore di lasagne si diffonde. Matteo mangia tranquillo, colpito da una beatitudine assoluta. Paola si rivolge di nuovo a Lucia:

<< Allora?>>

Fra una forchettata e l’altra, Lucia risponde alla madre:

<< Sono rimasta di più a discutere su una ricerca che dobbiamo fare con la mia compagna di lavoro…a proposito, oggi viene a casa!>>

Matteo si volta verso Lucia con un barlume di speranza negli occhi, e, senza nemmeno aspettare di deglutire, le domanda:

<< è Isa?>>

Lucia lo guarda schifato.

<< Bleah!! Non mi parlare a bocca piena ad un centimetro dalla faccia! Comunque no, il lavoro lo facci con Elisabetta Mariotti.>>

Matteo deglutisce deluso, poi prosegue:

<< Chi?!?>>

<< Una della mia classe…capelli neri, occhi scuri, alta più o meno come me…>>

Matteo alza le spalle:

<< Mai vista ne sentita.>>

<< Lascia perdere, non la conosci…>>

Matteo non risponde e giocherella un po’ con le lasagne tramite la forchetta. Paola, nonostante stia parlando con Lucia, se ne accorge:

<< Non giocare con il cibo!! Mangia, prima che si raffreddi!! Guarda te se devo dirti queste cose…fra poco avrai diciotto anni!!>>

Matteo, leggermente scocciato, prende una forchettata di lasagne. Rigira la forchetta fra le dita, indugiando un po’ a guardarla. Un occhiata della madre basta a convincerlo a mettersela in bocca. Finisce di pranzare, sempre pensando a lei. Che cavolo ci troverà in quel Dario? C’ha la faccia da sfigato, e poi è grasso!! Mah…chi le capisce le donne. Matteo si alza e si dirige in camera. Lucia gli urla dietro, cercando di convincerlo ad aiutarla a lavare i piatti. Tutto inutile. Matteo, senza neanche degnarsi di risponderle, si chiude la porta alle spalle e accende la PlayStation. Lucia, come ogni santo giorno, lava i piatti scocciata, lamentandosi in continuazione per la pigrizia di Matteo, e Paola, naturalmente, lo difende a spada tratta. Tutto tranquillo, tutto come sempre. Una volta finito di riordinare la cucina, Lucia si chiude in camera e da un occhiata all’ora: fra circa dieci minuti sarebbe dovuta arrivare Elisabetta. Inizia a tirare fuori il libro della costituzione e ad accendere il computer sulla scrivania. Apre il motore di ricerca Google, mette qualche foglio in mezzo al libro e accende la stampante. Il citofono suona. È in anticipo. Lucia corre a rispondere:

<< Chi è?>>

<< Sono Elisabetta…>>

<< Sali, terzo piano!>>

Lucia la aspetta appoggiata allo stipite della porta. Dopo neanche un minuto, le ante dell’ascensore si aprono. Di fronte a lei appare Elisabetta: soliti occhiali spessi, solita coda alta, solito viso struccato. Lucia e sempre stata convinta che, se si fosse tenuta, Elisabetta sarebbe diventata molto più bella di qualunque altra nella classe, Isa compresa. Peccato che si ostini a portare i capelli raccolti, e quei vestiti un po’ slargati che le sformano la figura. Eppure, da quel poco che ha potuto vedere negli spogliatoi, ha un bel fisico! Che strana ragazza…decide di non pensarci. Lucia sorride e, per la prima volta in tre anni di scuola, bacia sulle guance Elisabetta:

<< Ciao!>>

<< Ciao…>>

<< Entra pure!>>

Elisabetta varca la soglia con un sorriso. Anche quello è bello. Piccoli denti bianchi e perfettamente allineati, che le illuminano il viso. Peccato, che sorrida così poco…

<< Permesso!>>

Paola esce dal salotto e saluta allegramente Elisabetta. Si presentano. Elisabetta appare subito agli occhi di Paola come una ragazza posata, gentile ed educata. Un giudizio più che azzeccato, a differenza di quello dato a Cris. Persino Matteo esce dalla camera, curioso di capire chi è questa Elisabetta Mariotti. Lucia è sempre uscita con ragazze davvero niente male…chissà che in lei non trovi la nuova Isa! Matteo scruta dalla testa ai piedi Elisabetta. Lei arrossisce e sorride timidamente. Matteo, con una leggerissima increspatura delle labbra, che più che ad un sorriso, somiglia ad una smorfia, si dilegua in camera sua, pensando che i livelli di amicizie di Lucia siano nettamente peggiorati. Lucia guarda scocciata suo fratello ritornare in camera senza neanche salutare. Non ha mai sopportato quell’atteggiamento di superiorità che assume quando pensa che una persona non sia al suo livello, quel suo vizio di giudicare dalle apparenze. Che cretinata, pensa Lucia…conduce Elisabetta in camera, poi si scusa per il comportamento di Matteo:

<< Sai, non è abituato che porti le mie amiche a casa…>>

Elisabetta si stupisce un po’ della parola amica, ma non quanto della risposta che si riscopre a dare:

<< Ei, è vero che non sono nel tuo ambiente, ma non sono stupida! Lo so che mi giudica una sfigata…>>

Vedendo lo sguardo dispiaciuto di Lucia, Elisabetta continua:

<< Stai tranquilla, sono abituata!>>

Lucia sorride:

<< Ok! Dai, cominciamo…>>

Lucia ed Elisabetta si siedono alla scrivania. Passano circa un quarto d’ora a cercare del materiale su internet. Alla fine, Lucia si stufa:

<< Che palle…dai, facciamo una pausa!>>

Elisabetta sorride:

<< Dopo un quarto d’ora?>>

<< Embè? Su, rilassati collega, abbiamo tutto il giorno!>>

Elisabetta alza le spalle:

<< Ok!>>

Si siedono entrambe sul letto. Lucia abbraccia il cuscino e sorride ad Elisabetta:

<< Allora…che mi dici? Come stai a ragazzi?>>

<< Ehmm…veramente…non sono fidanzata…>>

<< Single, eh? Molti meno problemi!! L’ultimo ragazzo quando?>>

Elisabetta abbassa lo sguardo:

<< Io non ho mai avuto un ragazzo.>>

<< Oh! Capisco…>>

Segue un breve silenzio.

<< Tuo fratello è proprio carino…>>

Lucia sorride.

<< Eh già, lo dicono in tante…anche se io non capisco che cosa ci trovate tutte quante…è solo uno scemo!!>>

Lucia si preme l’indice sulle labbra:

<< Però non dirgli che parlo male di lui, sennò mi strozza!>>

Fanno entrambe una leggera risata.

<< Sai, sei proprio fortunata…>>

<< Cioè?>>

<< Sei ben introdotta in quasi tutti i gruppi…quello di piazza Bresca, perché c’è il tuo ragazzo…>>

Lucia la interrompe:

<< Veramente io conosco tutti quelli di piazza Bresca già da molto tempo prima che mi mettessi con Fabio!>>

<< Davvero?>>

<< Sì…vedi, il fatto è che la maggior parte delle ragazze e dei ragazzi di piazza Bresca li conosco fin da piccoli…io, Charlotte, Ludo, Robbie, Giachi…siamo cresciuti insieme!>>

Elisabetta annuisce.

<< Ma probabilmente tu non li conosci…>>

<< Come no! Charlotte Gerli, Ludovica Merti…certo che so chi sono! E poi Giachi e Robbie…sono tutta gente molto conosciuta!>>

<< Ci hai mai parlato?>>

<< No!>>

<< Ti assicuro che sono molto simpatici!>>

<< Mi piacerebbe conoscerli….>>

<< Magari, un giorno di questi…>>

Si sorrido, già sapendo che non ci sarebbe mai stato il giorno in cui Lucia uscisse con Elisabetta e le facesse conoscere la gente di piazza Bresca.

<< E poi conosci bene anche tutti quelli di piazza Mameli…sai, per via di tuo fratello!>>

<< Eh già!>>

Il pensiero di Lucia si sposta inevitabilmente su Giorgio. Ma è solo un attimo.

<< Ti piace essere popolare?>>

<< Mah…veramente non ci ho mai dato troppo peso…per mio fratello, invece, la popolarità è fondamentale…questa è forse una delle cose in cui siamo più diversi…>>

<< Anche per Isa è così, vero?>>

<< Perché lo pensi?>>

<< è solo che…ho notato che quelli come me…>>

<< Che vuoi dire con quelli come te?>>

Elisabetta fa un breve sorriso:

<< Gli sfigati…>>

Lucia non aggiunge altro. Si pente solo di averglielo domandato.

<< Beh, comunque…quelli come me, li tratta in modo un po’ distaccato, capisci? Non come te…tu sei sempre gentile con tutti…>>

<< Isa non è cattiva, e non ce l’ha con te, te l’assicuro…è solo che…è fatta così!>>

<< Già…>>

<< Però ti assicuro che è una bellissima persona…>>

Elisabetta annuisce. Il cuore le batte forte. Essere qui, a parlare con lei di queste cose…è davvero bello! Alla fine, anche se le fa male chiederlo, ci prova lo stesso:

<< Secondo te…perché io non sono popolare?>>

Sente gli occhi bruciarle. Li chiude per pochi attimi. Quando li riapre, vede liquido. Se la prende con la sua maledetta sensibilità. Fortunatamente, riesce a scacciare le lacrime all’ultimo momento, proprio mentre stavano per colare sulle sue guance. Ma a Lucia non sfuggono quegli occhi arrossati. Le da una leggera spintarella:

< Ei, non te la prendere…tu sei una forte, chiaro?? Non lo so perché non sei popolare…ma te ne devi fregare di quello che gli altri pensano di te, è solo così che andrai avanti! Sii te stessa…non c’è bisogno di essere conosciuti per essere fortunati o felici…la felicità sta in ognuno di noi, chiaro?>>

Elisabetta non risponde. Lucia le da un'altra spinta più forte, ridendo:

<< è chiaro o no?>>

Anche Elisabetta, finalmente, si lascia andare ad una risata:

<< Sì, è chiaro!>>

<< Senti…Elisabetta non finisce più…ti chiamo Eli, ok?>>

<< Sì, Eli va bene…>>

Il citofono suona.

<< Scusa un attimo, vado a rispondere…>>

<< Ok!>>

Lucia esce dalla sua camera e risponde al citofono.

<< Chi è?>>

<< Cris.>>

<< Che ci fai qua?>>

<< Ti devo parlare…>>

<< Ok dai, Sali…>>

Lucia preme il pulsante del portone, poi, come aveva fatto con Eli, aspetta Cris sul portone. Quando le ante dell’ascensore si aprono, Lucia sgrana gli occhi:

<< Ma che cazzo hai fatto??>>

Lucia si avvicina timorosa all’occhio di Cris e lo guarda più da vicino: è bordeaux, e gonfissimo. Poi, ha un piccolo taglio sullo zigomo destro. Cris sorride, dando a quell’occhio un rigonfiamento in più.

<< è la stessa frase che hanno detto i miei amici!>>

<< Allora?>>

<< Vogliamo stare a parlarne qua sulla porta?>>

<< No, entra…>>

Lucia guida Cris in salotto:

<< Non andiamo in camera tua?>>

<< No, ho ospiti…>>

<< Chi?>>

<< Elisabetta Mariotti.>>

<< Chi???>>

<< Una della mia classe…è per un lavoro di scuola…>>

<< Ah, ok…>>

<< Adesso vuoi dirmi chi cazzo è stato?>>

<< Marco.>>

<< Marco???>>

<< Marco!>>

<< Perché?>>

<< Come perché! Perché l’ho menato al Betise, mi sembra ovvio! Mi ha aspettato sotto casa al ritorno da scuola con sue due amici e…mi hanno ridotto così.

<< E poi?>>

<< Ma che minchia di domande fai, oggi? E poi se ne sono andati!>>

<< Ah, ok…>>

Cris si alza ed inizia a camminare avanti e indietro per il salotto.

<< Comunque…>>

Cris si interrompe. Elisabetta entra in salotto guardandosi attorno:

<< Lucy, ma ci se…>>

Si blocca. Guarda Cris. Sgrana gli occhi. Lui sorride:

<< Ciao!>>

Eli diventa paonazza. Un timido “ ciao” esce dalla sua bocca tremante, poi si dilegua in camera di Lucia. Cris guarda Lucia interrogativo:

<< Che ho detto?>>

Lucia alza le spalle:

<< Boh…arrivo subito…>>

Lucia esce dal salotto lasciando Cris da solo ed entra in camera. Trova Eli che cammina avanti e indietro, ma in modo decisamente più nervoso di Cris. Sussurra a Lucia in modo agitatissimo.

<< Chiudi la porta!>>

Lucia, istintivamente, abbassa la voce a sua volta.

<< Ma…>>

<< Chiudi la porta!!>>

Lucia segue l’ordine di Eli, poi, sempre a voce bassa, si rivolge a lei.

<< Che c’è che non va?>>

<< Lui è Cristiano Seretti! Cris!!!>>

<< Embè?>>

Eli esita un po’.

<< Embè…mi piace un casino…>>

<< E allora perché sei scappata?>>

<< Mi vergogno!>>

<< Beh, posso capire che non sei vestita in modo adatto, ma scappare in quel modo…>>

Eli guarda verso i suoi vestiti.

<< Perché? Che c’è di male nel modo in cui sono vestita oggi?>>

Lucia fa una smorfia, lanciando un occhiata a quel golfino rosso e largo e a quei vecchi pantaloni marroni, che non sono da meno.

<< Dai, ci penso io!>>

<< A fare che?>>

<< Hai la mia stessa taglia?>>

<< Credo di sì, perché?>>

<< Ti presto i miei vestititi!>>

<< Ma perché?>>

<< Non fare domande e indossa quello che ti do!>>

<< Ok…>>

Poi, Lucia si ferma, ha un dubbio.

<< Ei, ma perché stiamo parlando a bassa voce?>>

<< Non lo so! Io perché ero nervosa, e tu?>>

Lucia ci pensa. Poi sorride e alza le spalle.

<< Boh!>>

è ritornata al suo tono normale. Apre le ante dell’armadio e da un occhiata indecisa ai suoi vestiti, poi si volta verso Eli, la squadra da capo a piedi, e torna a tuffare la testa nell’armadio.

<< Mmmm…direi che…sì, questi possono andare bene!>>

Lucia prende dall’armadio un paio di jeans aderenti elasticizzati con alcuni strass sul davanti, poi una camicia bianca aderente, sempre con gli strass. Infine, un golfino nero e scollato, con le maniche a tre quarti. Lancia i vestiti sul letto e sorride ad Eli:

<< Forza, mettiteli!>>

<< Ma…>>

<< Niente storie, muoviti!>>

Eli, ancora un po’ titubante, si spoglia e si infila i vestiti di Lucia. Quest’ultima sorride:

<< Siamo a buon punto!>>

Le sue belle gambe slanciate sono messe in risalto dai jeans aderenti, mentre il golfino lascia che si vedano le sue morbide sporgenze. Due spalle armoniose lasciano spazio ad un collo elegante, prima nascosto dal golfino rosso. Lucia si avvicina ad Eli e le scioglie i capelli, poi li muove un po’ con le mani, ravvivandoli.

<< Porta la testa in giù e poi di nuovo su, così non sono più spiaccicati.>>

Eli segue il suo consiglio. Quando ritorna su, i suoi splendidi e lisci capelli corvini, morbidi e lucenti, danno un perfetto contorno al suo viso.

<< Perfetto! E ora, l’ultimo tocco da maestro…>>

Lucia toglie ad Eli gli occhiali:

<< Ma così non ci vedo niente!>>

<< Su, non fare la lagna…ti guido io! Ora stai ferma!>>

Lucia allunga gli intensi occhi nocciola di Eli con un po’ di matita, rendendoli ancora più belli. Le mette un po’ di fard, dandole un leggero colorito in più alle guance. Lascia che le labbra, morbide e rosate, restino struccate, perché sono già desiderabili così come sono. Lucia prende Eli per le spalle e l’allontana leggermente da sé:

<< Proprio un buon lavoro! Dai Eli, che sei fighissima!>>

Eli fa una smorfia.

<< Non fare quella faccia e guardati!>>

Così detto, Lucia apre l’anta dell’armadio, lasciando che si ammiri da capo a piedi. Eli alza lo sguardo timidamente, fino ad incontrare i suoi occhi truccati. Quasi non si riconosce. Il sorriso felice che si dipinge sul suo volto da un ultimo tocco alla sua bellezza, fino ad ora nascosta. Eli pensa a quando era piccola: la sua fiaba preferita era il brutto anatroccolo, perché si è sempre rispecchiata in lui. Ha sempre sognato di diventare, un giorno, un bellissimo cigno. Col passare degli anni, però, aveva perso la speranza. E invece eccola lì, a rimirarsi allo specchio, felice come non mai. È bastato veramente poco!

<< Vado di la a finire di parlare con Cris…poi ti chiamo!>>

<< Perché è venuto qui?>>

<< Perché deve confidarsi con me! Non per niente siamo migliori amici!>>

Eli si volta stupita verso Lucia:

<< Sei la migliore amica di Cris?? Wow! Questo non lo sapevo!>>

<< Beh, almeno una fatto della mia vita è rimasto inosservato! Dai…torno subito!>>

Lucia ritorna in salotto. Cris, che stava guardando distrattamente il mare lontano fuori dalla finestra, si volta verso di lei:

<< Allora? Che le è preso?>> Lo chiede con scarso interesse.

<< Niente, è fatta così…>>

Cris alza le spalle. Decide di non insistere, tanto non sono affari suoi.

<< Comunque, ti stavo dicendo, che ieri ho chiuso con Samy!>>

<< Chi??>> << Samantah Veresi!>

> << Samantah Veresi?? Ma che stai dicendo? E da quando tu staresti con Samy!>>

<< Boh, è durata pochi giorni…>>

<< Ma è passata una settimana da quando…>>

Cris la interrompe nervoso:

<< Non me ne frega niente di quanto è passato!>>

Lucia, ad un tratto, capisce. Lo conosce fin troppo bene…è il suo modo di reagire al dolore e alla rabbia. Prendersela con gli altri, cambiare, fregarsene di tutto e di tutti. È un modo sbagliato ma, sotto certo aspetti, comprensibile.

<< E come è successo?>>

<< Niente di che…abbiamo iniziato a parlare, gli ho detto che mi piaceva un sacco, che tenevo a lei, che le volevo un casino di bene…>>

<< Ma da quando tu tieni a Samy! Vi sarete scambiati due parole in croce! E poi tu non hai mai detto queste cose ad una ragazza già dal primo giorno!!>>

<< Infatti erano tutte cazzate, giusto per addolcirla un po’…>>

Lucia lo guarda sorpresa:

<< Non è da te comportarsi in questo modo, non è da te mentire!!>>

<< Non è da me? Boh, può darsi…ma mi andava così e l’ho fatto…gli ho detto che volevo stare con lei, qualche parolina dolce, e il giorno dopo me la sono già scopata…d’altronde si sa, Samy è una troia…>>

<< Cris, ma che cazzo dici!!>>

Cris la ignora.

<< Poi niente, mi sono divertito due o tre giorno e poi l’ho mollata, dicendo che non ne avevo più voglia…>>

<< Non ne avevi più voglia? Ma è da stronzi!! Ci sarà stata malissimo!!>>

<< Cazzi suoi, stava più attenta…e poi che vuoi scusa, sono stato sincero, no? Non ne avevo più voglia e gliel’ho detto chiaro e tondo!>>

Cris scoppia a ridere. Una risata che non sa di niente, priva di qualunque sentimento. Lucia scuote la testa. Non sa più che dire. È dispiaciuta per lui, per come stia reagendo…per il fatto che non vuole accettare quello che è successo, e che continua a cercare un perché, senza capire che non ce ne sono. Le viene in mente “ I hate everything about you”…pensa che, anche se i motivi sono diversi, più o meno la storia è la stessa.

<< Comunque non ne voglio parlare, te lo volevo solo far sapere, tutto qua…ok?>>

Lucia annuisce.

<< Perché non mi hai risposto ai messaggi?>>

<< Boh, scusa…è stata una settimana un po’ così…ti prometto che presto tornerà tutto come prima, ok?>>

Così detto, Cris le si avvicina e le da un bacio sulla guancia. Lucia sorride:

<< Ok...>> Spera veramente che sia così.

<< Beh…adesso che non hai più niente da dirmi posso chiamare anche Eli? Mi dispiace lasciarla la da sola…>>

<< Ok, tanto fra un po’ me ne vado…>>

Lucia alza la voce e la chiama:

<< Eli!! Vieni??>>

Sente la porta di camera sua aprirsi e dei passi avvicinarsi. Spera che Eli, con la sua dolcezza, riesca a far dimenticare una volta per tutte a Cris la sua storia passata, malgrado sia troppo presto. La porta del salotto si apre. Cris si volta e rimane sinceramente imbambolato. Si chiede se ha qualche problema di vista, perché la ragazza che era scappata poco fa non era neanche lontanamente bella come quella che ha ora di fronte. Eli sorride timidamente, le mani giunte dietro la schiena, la testa piegata leggermente di lato. Cris si intenerisce. Tutto in lei, sembra essere dolce, purissimo, ingenuo. È magnifica. I suoi capelli scuri riflettono la luce. Il suo fisico è slanciato e armonioso. In lei non c’è niente di provocante, di sensuale, di spinto. È naturale. Ed è la cosa che lo colpisce di più. Infine, incontra i suoi occhi: sono vivaci ed estremamente profondi. Si lascia rapire per un istante da quello sguardo così intenso e allo stesso tempo trasparente.

<< Ciao!>>

Ha una voce delicata, velata da un leggero imbarazzo. Cris sorride e le porge la mano:

<< Piacere, Cristiano.>>

Eli stringe la sua mano e un brivido di felicità le corre lungo la schiena.

<< Piacere, Elisabetta!>>

<< è davvero strano che non ti ho mai notato prima...davvero sei nella classe di Lucy?>>

<< Eh già!!>>

<< Allora ti verrò a trovare, ogni tanto…>>

<< Ci conto!>>

Cris sorride. Eli abbassa leggermente lo sguardo.

Cris agita il pugno sorridendo:

<< Su! Ti voglio bella decisa!! Alza quello sguardo!!>>

Eli scoppia a ridere e, come per incanto, il suo imbarazzo diminuisce. Lucia da un occhiata prima ad Eli, poi a Cris. Negli occhi del suo migliore amico percepisce un po’ di interesse…che sia solo per l’aspetto fisico? Lucia spera di No…Cris guarda l’ora, poi si rivolge a Lucia:

<< Io vado in centro con Manu, Dani e Ste…vieni anche tu? È da un po’ che non ti vedono, continuano a chiedermi di te!>>

Eli guarda altrove un po’ delusa. Ecco, adesso verrò scaricata come una povera sfigata, pensa. Lucia si volta verso di lei e nota i suoi occhi leggermente tristi, poi sorride a Cris:

<< No, grazie…adesso sto con Eli! Salutameli e digli che un giorno di questi verrò anch’io!>>

Eli, a questa notizia, rimane un po’ allibita.

<< Ci conto, eh! Allora ciao!>>

Cris abbraccia forte Lucia, poi si avvicina al suo orecchio in modo che possa sentire solo lei:

<< Stai tranquilla, le promesse le mantengo…presto tornerà tutto come prima…>>

<< Lo so…>>

Cris si stacca da Lucia e si avvicina ad Eli.

<< Ciao!>>

La bacia sulle guance. Eli sorride e ricambia il saluto.

<< Ah senti, mi dai il tuo numero? Così magari ci sentiamo…>>

Eli accetta entusiasta, quindi Cris le porge il cellulare. Eli lo prende fra le mani, poi si innervosisce. Non vede niente, solo dei tasti sfocati che si mischiano fra loro. Si gira dall’altra parte in modo da non far vedere a Cris che si deve praticamente spiaccicare il cellulare sul naso. Cris, vedendo che Eli gli sta dando le spalle, si volta interrogativo verso Lucia. Quest’ultima alza le spalle, sorridendo fra sé. Dopo che Eli gli ha restituito il cellulare, Cris esce. Appena si chiude la porta alle spalle, Eli si mette a saltare felice per il salotto. Non vedendo a un palmo dal naso, va a sbattere contro lo spigolo di un tavolino e si massaggia la gamba dolorante, fra le risate di Lucia. Continuano così, chiacchierando felici su quello che è successo e facendo previsioni positive su quello che accadrà. Alla fine della giornata, il lavoro della costituzione non è pronto ma, per una volta, Eli se ne frega. Sua madre è venuta a prenderla. Eli saluta felice Lucia

<< Ciao Lucy, e grazie…>>

<< Ma di che??>>

<< Di essere stata così gentile con me…>>

<< Ma figurati!!>>

Poco dopo, Eli sale in macchina.

<< Come è andata?>>

<< Benissimo, mamma!>>

<< Hai fatto il lavoro?>>

<< Ehmm…sì!>>

Rimangono per un po’ in silenzio, infine, Eli prende coraggio:

<< Mamma?>>

<< Sì?>>

<< Ti va se domani pomeriggio andiamo al centro commerciale a fare un po’ di shopping? Sai, vorrei cambiare un po’ i vestiti…>>

La madre di Eli guarda per un attimo la figlia, sorpresa. Poi torna a concentrarsi sulla strada e sorride.

<< Va bene!>>

In fondo se lo merita, pensa…chiede sempre così poco!

<< E…mamma?>>

<< Sì?>>

<< E se iniziassi a mettermi le lenti a contatto?>>

La madre torna a guardarla ancora più sorpresa. Questa volta si sofferma un po’ di più sui suoi occhi, studiandola. Una macchina suona il clacson nervosa. La madre di Eli si accorge di non aver rispettato uno stop. Si scusa scocciata, chiedendosi se d’ora in poi le richieste sarebbero aumentate.
  
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