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Autore: _Louki__    17/08/2013    2 recensioni
Lui è più simile a me di quanto non creda, solo che non lo capisce.
- Ah, credo anche negli angeli. Ne ho uno davanti in questo momento.. -
spero di avervi incuriosite. ENJOY!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ballo. Ballo. Ballo.
Questa è la parola che si rincorre per i corridoi. E' sui manifesti e sui volantini, scritta a caratteri cubitali e in colori sgargianti, che tappezzano i muri di tutta la scuola, è nella mente di tutti e, soprattutto, sulla bocca di tutti. Non c'è una singola persona che non sia preoccupata per la serata in tutta la scuola. A parte me, ovviamente.
Sono in bagno dall'inizio della seconda ora, con la scusa di un mal di pancia veramente forte, mentre mi sto semplicemente mettendo un po' di mascara per volumizzare le mie ciglia già perfette. 
Mi guardo allo specchio. Odio truccarmi perché penso sia inutile cercare di rendere migliore una persona già perfetta di suo. Controllo che la mia folta chioma bionda sia a posto come sempre, ravvivandola un po' con le mani. 
Stamattina mi sono infilata una canottiera a caso e, come al mio solito, ho preso quella perfetta per la giornata: è del colore del cielo di oggi, privo di nuvole. Un turchese acceso, vivo, che sembra dare speranza e che riesce a calmare gli animi. Lo stesso colore che ho usato anche per truccarmi, un ombretto celeste è tutto quello che mi è servito per colorare le mie palpebre chiarissime, come il resto della mia pelle d'altronde. 
I jeans ricadono perfettamente sulle mie gambe, facendole sembrare lunghe e magre, valorizzandole nel migliore dei modi, mentre un paio di converse turchesi completano il tutto.
Guardo fuori dalla finestra: è veramente una bella giornata. Ben presto, però, il mio sguardo viene attirato dal mio riflesso nello specchio. Mi sorrido, con la solita aria di superiorità che ho sempre avuto sugli altri, per poi incamminarmi verso l'uscita secondaria della scuola.
Appena riesco a mettere un piede fuori, respiro a pieni polmoni l'aria pulita, rinfrescata da un leggero venticello mattutino. Guardo un po' in giro e scorgo una figura poco lontano da me, seduta su degli scalini. 
Mi avvicino piano e mi accorgo che non è una persona qualunque, di quelle che si vedono tutti i giorni. No, Lui è più simile a me di quanto non creda, solo che non lo capisce.
Lui ha degli occhi color caramello fuso, con riflessi marrone chiaro.
Lui ha la pelle un po' scura, non troppo, ma abbastanza da farti pensare che è di un colore perfetto.
Lui ha i capelli perfettamente raccolti in un ciuffo, alto e bellissimo, che gli dona qualche altro centimetro di altezza in più.
Lui ha la mascella squadrata, i lineamenti duri lo rendono ancora più bello e, soprattutto impossibile. 
Impossibile per tutti, tranne che per me.
Mi siedo accanto a lui. 
Tiene una sigaretta incastrata tra il labbro inferiore e quello superiore, ogni tanto la prende in mano e la rigira tra le dita, guardandola, per poi rimetterla di nuovo tra le sue labbra che sembrano stringerla in un abbraccio segreto, che nessuno nota.
Lo osservo per qualche secondo, mentre fa qualche tiro per poi, finalmente, volgersi verso di me.
- Emma, che piacere - mi saluta ironicamente.
- Ciao Zayn - rispondo distaccata.
Sarà anche bello quanto gli pare, ma non sarà mai abbastanza.
- Perché non te ne torni a lezione, come una brava bambina, ovvero quella che sei - mi dice, accarezzando con le sue labbra ogni singola parola che viene scandita lentamente dalla sua voce.
- Perché io non sono quella che tu pensi. Non sono una ragazzina, Zayn e lo dovresti sapere benissimo - affermo di rimando, parlando lentamente a mia volta.
Incastra nuovamente la sigaretta tra le sue labbra per fare l'ennesimo tiro. Trattiene per qualche secondo il fumo dentro il suo corpo, per poi lasciarlo andare in una nuvola grigia.
- So benissimo chi sei, Emma. E tu sai benissimo chi sono io. Dovresti starmi lontana, invece di venire qua a parlarmi tranquillamente come se niente fosse - mi risponde stavolta con un tono duro.
Si accarezza la mascella dove sta spuntando un po' di barba. Dev'essersi dimenticato di radersi stamattina.
- Non mi interessa quello che hai fatto o quello che farai, sei come gli altri, non hai nulla in più rispetto a qualunque altro ragazzo all'interno di questa scuola.. - ribatto con un accenno di disprezzo nella voce, cercando di capire la sua reazione alle mie parole.
Sembra sempre così calmo, così pacato, ma so benissimo che lui non è questo. Lui è come un uragano, come una tempesta, lui è come me.
- Eppure sei qui a parlare con me e non con un altro ragazzo della scuola. Sappiamo entrambi cosa vuoi, quindi sbrigati - afferma, parlando velocemente. 
Fa un ultimo tiro, prima di tirare il mozzicone della sigaretta chissà dove. Mi guarda e aspetta.
Aspetta una mia risposta.
- Io non voglio niente, assolutamente niente da te. E ora, se vuoi scusarmi, devo andarmi a cambiare per la lezione di ginnastica - dico, alzandomi in piedi.
Non faccio in tempo a fare neanche un passo che mi sento tirare per un braccio verso il basso e mi ritrovo di nuovo seduta sullo scalino di prima, fin troppo vicina a lui.
Sento il suo profumo mischiato all'odore del fumo, invadermi le narici e tranquillizzarmi un po'. Ha sempre avuto un effetto calmante su di me, ma la vicinanza al suo corpo, di cui sento il calore, mi dà alla testa.
- Nessuno ti ha invitata al ballo, o meglio, nessuno alla tua altezza, giusto? - mi chiede, respirando sul mio collo. Strani brividi si espandono lentamente per tutta la mia colonna vertebrale.
Annuisco piano, se solo parlassi, capirebbe l'effetto che questa vicinanza ha su di me e non voglio sembrare vulnerabile, soprattutto ai suoi occhi.
- Perfetto. Passo a prenderti alle nove stasera, fatti trovare pronta con uno di quei vestiti di cui le altre ragazze tanto discutono - mi intima, soffiando piano appena sotto il mio orecchio.
Merda.
Si alza e torna dentro, lasciandomi là seduta da sola, sorpresa da ciò che ha fatto. Mi tocco il collo per capire se sono stata veramente così vicino a quel ragazzo apparentemente perfetto.
La campanella suona, riportandomi alla realtà e ricordandomi che ora, anch'io sono preoccupata per stasera, come qualunque altra ragazza della scuola e questo mi fa sentire inevitabilmente umana.


Sono nuovamente davanti allo specchio, ma stavolta truccarmi è solo uno sfizio per sbizzarrirmi e per cercare di creare un trucco sofisticato che si abbini perfettamente al mio vestito.
Il ballo di primavera si incentra sul fatto che ogni ragazza indosserà un vestito quasi da principessa per la serata, il tutto completato da un accompagnatore in smoking.
Sfruttando il fatto che ho già visto i vestiti di tutte le ragazze della scuola perché mi sono venute a chiedere consigli per l'acconciatura e per il trucco e, a volte, anche per l'abito stesso, ho scelto un abito blu scuro a tubino a cui è attaccata, tramite due bottoncini, una gonna di quelle ampie che va dal blu scuro fino al turchese che indossavo in mattinata. Il vestito è senza spalline e parte dal petto con un'arricciatura sul seno, per poi sfociare in tutte le sfumature del celeste.
Per le scarpe ho optato per dei decollete blu scuri anch'essi, mentre per il trucco ogni sfumatura di azzurro mi è stata utile. Ci ho messo tanto a prepararmi, più o meno 2/3 ore, ma sono soddisfatta del risultato.
Sento il campanello suonare e, prima di andare ad aprire, mi guardo allo specchio un'ultima volta, sorridendo felice. 
Spalanco la porta e mi trovo davanti un Zayn semplicemente magnifico in un completo blu scuro. Mi mordo il labbro continuando a guardarlo, prima che lui si chini su di me per lasciarmi un bacio sulla guancia, sfiorandola appena con le sue labbra perfette. Mentre si allontana da me sorride soddisfatto e, quando è a 'distanza di sicurezza', torno a respirare. Il suo effetto su di me non fa che peggiorare.
Il ciuffo è sempre tirato su perfettamente, mentre il blu mette in risalto la barba appena accennata.
Prima di andare lo costringo a farci un paio di foto, qualcuna seria e qualcuna meno. Voglio ricordami di questa serata per un po' di tempo.

Arriviamo alla scuola con la macchina di Zayn, che, a quanto pare, è un ottimo guidatore.
Entriamo dentro la palestra che è stata addobbata alla bell'e meglio e alla fine non possiamo che essere contenti del risultato: le luci sono soffuse, ci sono dei fari che illuminano direttamente il buffet, mentre delle luci ruotano sul soffitto per riprodurre mille stelle sul pavimento e sui pochi danzatori che animano la pista.
Trascino letteralmente Zayn sulla pista da ballo, per poi prendergli una mano e poggiarla sul mio fianco, mentre la mia mano sinistra si intreccia perfettamente con la sua destra.
- Ci avrei giurato.. - sussurra Malik al mio orecchio. Lo guardo confusa, prima che lui si avvicini di nuovo per rispondere al mio sguardo.
- Le nostre dita si incastrano perfettamente, sembrano state create per stare così - mi spiega continuando a guardare le nostre mani intrecciate. 
Ondeggiamo appena al tempo di un lento, così decido di ballare veramente e comincio a muovermi sulla destra.
Zayn non sembra capire, infatti mi riserva un'occhiata confusa, ma non gli do il tempo di chiedermi spiegazioni che cerco di farlo ballare.
- Oh no, non lo farò - esclama allontanando le mani dal mio corpo.
- Non lo vuoi fare, o non sei capace? - gli chiedo con un sorrisetto divertito.
- I ragazzi fighi non ballano! - si schernisce, andando fuori. Probabilmente vuole fumare.
Lo seguo e lo raggiungo in uno spiazzo di prato dove non c'è nessuno.
La nostra scuola ha un giardino veramente bello, nonostante non sia molto grande, è tenuto veramente bene e tutti noi studenti ne andiamo fieri, perché lì è il posto più tranquillo che c'è per studiare o per pensare. 
Ci sediamo sugli scalini dove eravamo anche stamattina e mentre lui fuma, io guardo il cielo limpido. Al posto del sole accecante di stamattina, ora splende una luna meravigliosa insieme alle stelle, miliardi di puntini bianchi che illuminano il cielo blu scuro.
- In cosa credi? - mi chiede alla sprovvista e non capendo cosa abbia detto, gli chiedo di ripetere.
- Se stai guardando il cielo, significa che credi in qualcosa. In cosa credi? - mi chiede di nuovo, stavolta spiegandosi meglio.
- Bella domanda.. bhe.. credo nell'amore. Credo nel colpo di fulmine e credo nel 'per sempre'. Credo nell'amicizia, quella vera, quella che ti aiuta quando ne hai veramente bisogno. Credo nelle persone, in quello che fanno, perché se fanno qualcosa, c'è un motivo, c'è sempre un motivo. Credo nella bellezza delle cose e anche in quella delle persone, ma so che non dura per sempre. Credo in quello che mi dicono e in quello che mi diranno. Credo nel futuro e anche nel passato, ma non credo nel presente, quello bisogna viverlo. Credo alle favole e spero di poterne vivere una anch'io. Credo che da soli non si può andare davvero avanti, si può solo rimanere fermi in uno stato di incoscienza. E, per ultimo, ma non da meno, credo che il primo bacio debba essere qualcosa di meraviglioso, con la persona che davvero si ama, perché se non è amore, non ne vale la pena - dico tutto d'un fiato continuando a guardare le stelle. Mi giro verso di lui sorridendogli e lui mi sorride a sua volta.
- Io credo in un quarto delle cose che hai detto e aggiungo che credo nei sorrisi, in quelli veri. Credo nella bellezza delle parole sincere, ma credo anche che le bugie a fin di bene siano sempre le verità migliori. Credo che vivere sia un'illusione e che il cielo che tu vedi non è il limite e probabilmente non lo è neanche lo spazio. Credo che ci sia sempre qualcosa oltre quello che la gente cerca di far vedere, otre quello che la gente cerca di far credere agli altri - finisce lui.
Ci sorridiamo di nuovo e le nostre mani si intrecciano nuovamente, perfettamente incastrate l'una nell'altra, come se gli spazi tra le mie dita siano stati creati per le sue dita e viceversa.
Mi aiuta ad alzarmi porgendomi una mano, ma ci mette troppa energia, così mi ritrovo costretta contro il suo corpo.
- Ah, credo anche negli angeli. Ne ho uno davanti in questo momento - sussurra sul mio collo, scostandomi una ciocca di capelli dal viso e incastrandola dietro l'orecchio. 
Mi guarda per qualche secondo, minuto, ora.. Non ne ho idea, ho perso la concezione del tempo.
So solo che mi sono persa. 
Persa nel suo sguardo, in quelle iridi piene di colori bellissimi. 
Persa nella sua voce e nelle sue bellissime parole.
E infine persa nelle sue labbra, che vorrei assaggiare come se fossero la mela che Eva non avrebbe mai dovuto mangiare. 
Si china su di me per l'ennesima volta e io penso che stia per dirmi qualcos'altro, invece devia verso la mia bocca e, prima che io possa dire o fare qualcosa per fermarlo, sento le sue labbra sulle mie.
Sanno di fumo, di sigaretta, ma anche di Zayn, un sapore unico, che semplicemente non si può descrivere perché non c'è un altro sapore che possa avvicinarcisi anche solo lontanamente.
Le nostre labbra si muovono insieme e anche le nostre lingue, che si reclamano a vicenda, come se fossero state separate per tanto tempo e finalmente si rincontrassero. 
Quando ci separiamo mi perdo nuovamente negli occhi di Zayn e non una sola volta, ma ancora, ancora e ancora. 
Lo abbraccio con le lacrime agli occhi. Non posso piangere, anche perché così il trucco andrebbe a farsi fottere.
- Grazie - gli dico, ancora con gli occhi lucidi.
Zayn mi guarda confuso. Ovviamente non capisce il motivo per cui lo abbia ringraziato.
- Grazie per questo splendido primo bacio, non avrei potuto chiederne uno migliore.. - gli confesso.
Mi guarda sorpreso, come se non fosse possibile che una come me, possa non aver mai baciato nessuno.
- Avresti dovuto darlo a qualcuno che ami davvero.. - ribatte seriamente guardandomi negli occhi. Sembra un po' nervoso, ma anche abbastanza serio, così decido di dirglielo, tanto ormai non ho più nulla da perdere.
- L'ho fatto. Io ti amo Zayn. Mi sono innamorata di te la prima volta che ti ho visto, è stato un colpo di fulmine. Ti ringrazio per questa bellissima serata, grazie, davvero - gli dico, con una lacrima che scorre sulla mia guancia, seguita da qualcun'altra, perché so che lui non mi ama, non può amarmi.
Prima che possa andarmene via, mi chiama un paio di volte, ma quando vede che io non ho intenzione di girarmi, mi afferra il polso con una presa ferrea che mi fa quasi male e fa in modo che io mi giri.
Non voglio che mi veda in questo stato, ma non c'è due senza tre.
- Ti amo anch'io - mi confessa a sua volta, prima di fiondarsi sulle mie labbra per baciarle ancora, ancora e ancora, tante volte quante io mi sono persa nei suoi occhi.
E quelle parole.. Quelle parole, mi hanno resa una delle persone più felici del mondo in questo momento che vorrei congelare così com'è, nella sua perfetta imperfezione.

 


HOLA!

Allora, avevo in mente questa OS da un paio di giorni, così ho provato a scrivere una bozza e alla fine è uscito.. bhe è uscito fuori questo. 
Spero vi sia piaciuta e mi piacerebbe sapere i vostri pareri (anche critiche ovviamente), magari tramite una recensione.
Se vi va, potreste leggere la mia FF? Che, a proposito, aggiornerò a breve (se riesco anche domani), dato che poi me ne vado in Calabria per una settimana c:

Grazie per essere arrivati fin qui e per aver letto e/o recensito questa OS, spero che vi sia piaciuta davvero, grazie.
Ora vado, ciao a tutti e buona serata, un bacio xx (:

 

  
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