Serie TV > Il mondo di Patty
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Autore: cybilbennett    17/08/2013    2 recensioni
'Caro Diario..
Ho sempre creduto che la mia vita fosse perfetta, che nulla potesse andare storto, fino al giorno in cui ho conosciuto loro.
Mi hanno tolto tutto, ora mi chiedo, come si può continuare a vivere se non ti è rimasta più nemmeno una spalla su cui piangere?"
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Antonella Lamas Bernardi, Bianca Bernardi, Bruno Molina, Leandro Diaz Rivarola, Un po' tutti | Coppie: Antonella/Bruno, Carmen/Leandro, Matias/Patricia
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo IV
True love never dies.’
 

POV Bianca


Sentii la serratura scattare e il rumore dei passi di alcune persone che si avvicinavano a me, cercai di tirarmi su dal pavimento facendo forza su i gomiti, ma ricaddi sulla schiena.
“Forza, alzati!” Mi intimò un uomo, prendendomi per un braccio e tirandomi su. Io gemetti per il dolore e, poggiando una mano a terra, riuscii finalmente a mettermi in piedi. Mi girava la testa e per colpa delle poche forze che avevo barcollai, cadendo fra le braccia di un altro uomo, che mi accompagnò fino ad un auto rigorosamente nera e con i finestrini a specchio. Mi fecero salire dietro e chiusero la portiera in modo tale che io non potessi aprirla da dentro. Mi lasciai cadere sul sedile: finalmente qualcosa di più confortevole del pavimento del garage in cui ero stata per questi giorni. Altre due persone salirono in macchina: uno era un giovane ragazzo che prese il posto dell’autista e l’altro era uno dei due gorilla che mi avevano riempito di botte il giorno precedente. Il ragazzo mise in moto l’auto, ma prima che potesse partire entrò anche una donna bionda, con i capelli legati in una coda di cavallo. Era Francesca, e si sedette accanto al posto dell’autista, osservandomi dallo specchietto retrovisore.
“Allora, sei pronta per questo giretto in macchina?” Sorrise acida.
“Dove mi portate?” Risposi io con tono flebile, ormai avevo perso le speranze di poter tornare a casa.
“Andiamo ad incontrare Antonella, chissà se avrà con se il contratto..”
I miei occhi si illuminarono di gioia: avrei finalmente rivisto mia figlia e sarei tornata con lei a casa, dove mi aspettavano tutti gli altri. La macchina partì, e dopo aver costeggiato parecchi campi di girasoli si fermò all’altezza di un incrocio.
“Aspetta in macchina” Mi ordinò Francesca, sbattendo con forza la portiera. Io poggiai la testa allo schienale del sedile e sospirai profondamente; avevo dolore ovunque e Dio solo sa dove trovavo le forze per rimanere ancora sveglia e lucida.
Pochi minuti dopo vidi parcheggiare di fronte a noi la Mercedes di Leandro.  ‘significa che è venuto anche lui, allora in fondo ci tiene a me..’ pensai fra me e me, poi mi avvicinai al finestrino per poter vedere meglio: c’erano anche Antonella e Fabio con lui, ah come mi erano mancati i miei pulcini, sembrava fossero trascorsi anni dall’ultima volta che li avevo visti.
“Allora Francesca, dove è mia madre?” Fu Antonella a parlare, avanzando con passo deciso verso Francesca.
“Un passo alla volta, honey.” Rispose lei. “Hai portato il contratto?”
“Eccolo qui.” Antonella sventolò un pezzo di carta in aria. “Ora libera mia madre.”
“Prima il contratto.” Sibilò Francesca.
“Prima mia madre.” Rispose Antonella, con tono altrettanto irritato.
Intanto Leandro e Fabio osservavano la scena, prestando particolare attenzione ad ogni movimento sospetto della donna.
Francesca schioccò le dita e l’uomo più corpulento e anziano aprì la portiera, afferrandomi per un braccio e tirandomi fuori dall’auto. Mi sembrò un miracolo vedere la luce del sole e sentire l’aria fresca passarmi fra i capelli.
“Mamma!” Urlarono Fabio ed Antonella all’unisono, in lacrime.
“Pulcini miei!” Risposi io, correndo verso di loro, ma prima che potessi raggiungerli un dolore lancinante mi colpì il fianco destro e mi accasciai a terra.
“Mamma che hai!?” Urlò Fabio.
“Dammi il contratto, adesso.” Antonella diede il contratto a Francesca e corse anche lei verso di me e la stessa cosa fece Leandro.
“Bianca, Bianca cos’hai?!” Leandro mi teneva la testa fra le sue mani, cercando di farmi riprendere.
Sentivo i singhiozzi di Antonella e i tacchi di Francesca che sbattevano sulla ghiaia.
“Cosa le hai fatto maledetta?!” Fabio si scaglio contro quell’arpia, dandole uno spintone. Subito gli furono addosso i due ‘lacchè’ della donna, che gli diedero un pugno in pieno viso.
“Fabio, ma sei pazzo?!” Ora era Antonella ad urlare, ma le sue urla furono coperte dal rombo di un motore e dalla voce stridula di Francesca.
“Goodbye, dears!” Gracchiò.
“Bianca, di qualcosa! No, non chiudere gli occhi!” Mi sussurrava Leandro, sorridendomi. Cercai di sorridere anche io, prendendogli una mano e stringendola.
“Leandro, cos’ha mamma?” Chiedeva Antonella, mentre Fabio si tamponava il labbro con un fazzoletto.
“Non lo so, non ne ho idea. Chiama un’ambulanza, è tutta sporca di sangue…”  Antonella compose in fretta il numero dal suo cellulare, e dopo avergli fornito l’indirizzo e la gravità della situazione, riattaccò.
“Stai tranquilla Bianca, adesso ti portiamo in ospedale.” La voce di Leandro, come sempre, riusciva a rassicurarmi. Sussurrai un ‘grazie’ a denti stretti e poi gli sorrisi nuovamente.
Prima di perdere completamente le forze sentii la sirena dell’ambulanza e la voce di Leandro che tranquillizzava i miei bambini.
 
 
POV Antonella
 
Ero seduta su una panca dell’ospedale con in mano un caffè ed un cornetto al miele. Leandro aveva prontamente avvertito Fito e Soccorro, che erano corsi subito in ospedale assieme a Patty. Ora gli stava spiegando la situazione, ad entrambe. Potevo chiaramente leggere la disperazione negli occhi di Fito e vedere le lacrime che uscivano dagli occhi di Soccorro. Allora non ero l’unica a stare male.
Fabio era seduto poco più in la di me, e giocherellava con il plettro che aveva come ciondolo della sua collanina, il labbro era ancora gonfio, ma lui sembrava non preoccuparsene più di tanto.
“Anto!” Mi chiamò Patty, abbracciandomi. Si, avevo proprio bisogno di un abbraccio in quel momento; erano successe talmente tante cose che non ero riuscita a metterle a fuoco tutte: Francesca, il contratto, mia madre e l’ospedale. Sembrava che stessi su una giostra che girava velocissimo.
“Ehy, Patty.” Le risposi io, accennando un sorriso.
“Appena mio papà è tornato ho capito che era andato storto qualcosa e sono venuta subito con lui, ho pensato che la vicinanza di un’amica ti potesse fare solo che bene.”
“Grazie tesoro, sei un angelo.”
“Non devi ringraziarmi, lo faccio perché ti voglio bene.” Le mi sorrise con quel suo inconfondibile sorriso. “Oggi a scuola si chiedevano tutti dove fossi…”
“Nessuno sa di questa storia, vero?”
“No, che io sappia no..”
“A Parte Caterina e Luciana, c’erano anche loro quando ho aperto al lettera.”
“Allora posso assicurarti che non ne hanno fatto parola con nessuno…” Patty mi prese le mani e le strinse fra le sue. “.. anche se prima o poi questa faccenda verrà fuori.”
“Lo so, ma meglio poi, che prima.”
Quando Leandro ebbe finito di parlare con i miei zii loro vennero verso me e Fabio e ci abbracciarono ad entrambe.
“Dai ragazzi, che quando Bianca starà bene andremo tutti in vacanza! Che ne dite dell’Italia? Non vedo l’ora di tornarci e ingozzarmi di pizza.” Esordì zio Fito, facendo scappare un sorriso a tutti quanti.
“Certo, poi potremmo anche andare in Inghilterra! Oh.. io adoro l’Inghilterra!” Continuò Soccorro, con aria sognante.
In quel momento uscì il dottore dalla camera di mia madre. Leandro gli andò subito incontro, presentandosi.
“Sono il dottor Diaz Rivarola, potrei sapere come sta Bianca Lamas Bernardi?”
Il medico strinse la mano a Leandro. “Ha riportato diverse ferite ed escoriazioni, alcune più gravi, altre meno. Ha qualche costola rotta e la caviglia slogata.. più diversi ematomi, il labbro rotto e il corpo completamente sfigurato. Devono essersi parecchio divertiti con lei.. qualunque cosa le sia successa. “
“E adesso come sta?” Chiese preoccupato Leandro.
“Sta dormendo. Deve aver sbattuto forte la testa, ma non sembra esserci nessuna lesione grave. Non posso di certo dirle fra quanto tempo riprenderà conoscenza, bisogna solo affidarsi alla volontà divina.”
Leandro ringraziò e si avvicinò a noi, spiegandoci in poche parole le condizioni di nostra madre.
“Io la massacro quella stronza!” S’inalberò Fabio, stringendo i pugni.
“Calmo Fratellino, in questo momento vorrei evitare le violenza. L’importante è che mamma è nuovamente con noi.” Lo calmai io, prendendolo per un braccio.
“Ma hai sentito cosa le hanno fatto? Si sono divertiti con lei, le hanno sfregiato tutto il corpo!”
Abbassai la testa: mio fratello aveva ragione, ma l’importante adesso era pensare alle condizioni di nostra madre. Patty ci abbracciò ad entrambe, cercando di infonderci coraggio, cosa di cui avevamo un terribile bisogno entrambe.
“Leandro, posso vederla?”
Lui lanciò un’occhiata al dottore e quello annuì. “D’accordo, ma non più di uno, in teoria non dovremmo nemmeno farvi entrare.
“la ringrazio.” Sussurrai, aprendo la porta della stanza.
Mia mamma era immobile sul letto, ebbi un sussulto nel vederla in quel modo e gli occhi mi si velarono di lacrime. La stanza era avvolta nel silenzio, si sentiva soltanto un ‘bip’ metallico e ripetitivo ed il suo respiro lento ed irregolare. Mi sedetti accanto al letto, prendendole una mano: aveva gli occhi chiusi ed era parecchio sciupata, segno che aveva mangiato poco e niente nei tre giorni di ‘prigionia’.
Cercai di trattenere le lacrime, mordendomi il labbro. “mamma, mi dispiace, è tutta colpa mia..” Gli sussurrai.  “Spero tu possa perdonarmi..”
In quel momento sentii un rumore provenire dalla mia tasca: era un messaggio. ‘Dannazione, proprio adesso!’ imprecai fra me e me, asciugandomi le lacrime con il dorso della mano. Lessi in nome sul display del cellulare: era Bruno. Aprii il messaggio ed iniziai a leggerlo.
“Ehy Anto, non ti ho visto oggi a scuola e mi sono preoccupato, così ho chiesto a Luciana e mi ha detto che avevi avuto dei problemi in famiglia. Mi dispiace tanto! Che ne dici se stasera usciamo, magari ti tiri anche un po’ su il morale e ti distrai. Fammi sapere, baci. xx”
Cliccai sul tasto ‘rispondi’ ed iniziai a scrivere.
“Okk, ci vediamo stasera, credo che distrarmi un po’ mi farà bene. Alle 9 davanti a casa mia, a più tardi. xoxo”
Bloccai il telefono e lo rimisi in tasca, poi rivolsi lo sguardo nuovamente a mia madre.
“Stasera esco con un ragazzo, così mi distraggo un po’. Augurami buona fortuna!” Sorrisi e gli strinsi nuovamente la mano.
Ti voglio bene mamma.”
 



Angolo Autrice

Woahh, in realtà avrei dovuto aggiornare domani, ma dato che parto per Londra e che per 8 giorni non potrò postare, aggiorno oggi. Grazie a tutti i miei lettori e a tutti coloro che hanno recensito, vi voglio bene.
La faccio corta perché ho sonno e domani devo svegliarmi presto, lol auguratemi buon viaggio :3
Il capitolo è corto, e nel prossimo avremo il primo vero momento brunella, lascio immaginare a voi come sarà!
Ci vediamo fra 8 giorni, kisss!
xoxo
  
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