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Autore: Fire_fly    18/08/2013    5 recensioni
[Cross-over tra 1D e Glee]
Sequel della OS "Fight for your dream".
Liam, ormai famoso, incontra Blaine di nuovo. Cosa si diranno questa volta?
Mi piace pensare che se Liam avesse davvero incontrato qualcuno come Blaine tanti anni fa sarebbero diventati inseparabili amici. E' da questo pensiero che nasce questa storia.
NON E' UNA ROMANCE.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Liam Payne
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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To my Warriors
You are my rock

 
 


Le luci si erano spente su di noi, i suoni delle casse erano scomparsi lasciando solo le urla delle persone che riempivano quell’arena. Era quello il mio momento preferito, quando tutto si spegneva e rimanevo nel buio ad ascoltare il rumore della vittoria, era come una carezza sulle mie cicatrici.
Due braccia mi circondarono in vita e un sussurro arrivò al mio orecchio come ogni sera: “Sei stato perfetto, come sempre” brividi dietro la schiena e il tocco di un dolce bacio soffiato sul collo. Si, tutto quello sapeva di vittoria.
Scendendo dal palco notai tra la folla che usciva un viso familiare, sapevo di averlo già visto da qualche parte. Così dissi a Paul di portare quel ragazzo nel backstage, la mia richiesta gli apparve quantomeno strana ma lo fece comunque.
Quando vidi Paul arrivare con quel ragazzo lo riconobbi subito. Bassino, capelli neri stavolta raccolti con del gel, e gli occhi più belli che avessi mai visto. Era senz’altro lui, Blaine. Mi sorpresi a ricordare il suo nome.
Quando si avvicinò mi sorrise subito, anche lui mi aveva riconosciuto.
“Allora avevo ragione a credere di conoscerti” gli dissi appena mi fu vicino abbastanza da udirmi.
“Mi sorprende che tu ti sia ricordato” mi rispose lui, con la voce più profonda di quanto ricordavo. Erano passati anni e anni, entrambi eravamo cresciuti.
“Non credo che mi scorderò mai del ragazzo che un giorno mi disse di combattere per il mio sogno”
“L’hai fatto ed hai vinto” mi disse sorridendo. Se c’era una cosa che non era cambiata in Blaine era il suo enorme sorriso e il luccichio dei suoi occhi. Di nuovo pensai che fosse proprio un raggio di sole.
“Si, ho vinto. Prima non ci avrei mai creduto, ma da quella volta in palestra, guardando te, ascoltando le tue parole, ho finalmente capito che avrei avuto la mia chance e quando sarebbe arrivata non l’avrei sprecata. Sai forse se non avessimo parlato quella sera io non sarei qui.” Ammisi a quel ragazzo che inconsapevolmente mi aveva dato la spinta per reagire.
“Io credo di si invece. Tu avevi deciso già di combattere, lo riuscivo a vedere dai tuoi occhi, erano così combattivi. Avevi solo bisogno che qualcuno ti dicesse che è possibile vincere anche quando credi che i tuoi nemici siano troppi potenti”
Era incredibile la forza con cui le sue parole si incidevano su di me. Anche allora, tanto tempo fa, le sue parole avevano scavato attraverso il muro che mi ero costruito intorno e avevano trovato il modo di imprimersi addosso.
“Tu sei stata quella persona che mi ha incoraggiato, che mi ha fatto credere di poter riuscire. Da quella volta in poi indossai i guantoni ogni giorno, e ogni giorno combattevo, e lo faccio ancora oggi” risposi cercando di trasmettergli con gli occhi il grande senso di gratitudine che provavo nei suoi confronti.
“Sono contento che tu l’abbia fatto, e soprattutto sono contento che tu abbia realizzato il tuo sogno. Allora cosa si prova a stare al centro del palco con un enorme faro che ti illumina, con le persone che urlano il tuo nome e ti amano per quello che sei?” mi domandò curioso.
Io rimasi un attimo spiazzato, perché si ricordava esattamente quello che gli dissi, e mi sentii sorpreso. Avevo conosciuto molta gente in quegli anni ma nessuno era come lui. Doveva essere una sorta di angelo.
“Ti ricordi che ti dissi che pensavo mi sarei potuto sentire bene? Beh mi sento incredibilmente bene. Ogni sera sul quel palco mi sento come un guerriero che ha conquistato il mondo, un guerriero che ha vinto il mondo, in tutto e per tutto. Salendo sul quel palco mi sento sempre così grato ed amato e sento di poter essere semplicemente io. Ogni sera mi sento come se fossi l’eroe di qualcuno.” risposi commosso.
Mi guardò anche lui emozionato, come se sapesse cosa si provava. Mi domandai se ci fosse qualcuno che considerasse quel ragazzo di fronte a me un eroe. Credetti di si.
Poi una mano si poggiò sulla mia spalla. Avevo riconosciuto quel tocco senza nemmeno guardare chi era. Mi voltai sorridendo agli occhi profondi che avevo davanti.
“Lilì andiamo ci stanno aspettando” mi disse con un accennato sorriso. Poi si accorse del ragazzo con cui stavo parlando e mi guardò interrogativo.
“Zay arrivo subito” mi limitai a dire ancora sorridendo e facendogli capire che andava tutto bene. Tra noi non erano necessarie molte parole, noi comunicavamo attraverso i nostri sguardi, il nostro modo di toccarci, i nostri sorrisi.
Quando Zayn si allontanò Blaine mi sorrise ancora più di prima e mi disse:
“Vedo che  hai trovato la persona che ti ha aiutato a ricostruire i pezzi di te” e non era una domanda. Era un’affermazione. Non capii subito a cosa si riferiva, poi tra le memorie che avevo collezionato una frase mi fece capire cosa intendeva ‘E quando questo accadrà ogni giorno ci sarà quella persona che ti abbraccerà e ti dirà quanto sei perfetto esattamente così come sei’.
Si aveva ragione Blaine, avevo trovato la mia persona. Sorrisi a quel pensiero.
“Si, credo di si. Sono stato molto fortunato ad aver incontrato lui, e tutti loro. Adesso li chiamo famiglia.”
Abbassai inconsciamente lo sguardo verso il mio braccio, vidi le quattro frecce puntare nella stessa direzione. Quattro frecce che viaggiano sempre insieme a me. I miei fratelli, la mia famiglia.
“Si vede quanto siete legati gli uni agli altri. È molto bello” disse sincero.
“Si lo è. Devo tutto a loro, si può dire che siamo cresciuti insieme. E oggi ogni parte di me, ogni cellula del mio corpo e ogni pezzo della mia anima è indissolubilmente legata a loro. Non so chi sarei oggi se non li avessi incontrati, non so cosa sarei o dovei sarei. Sento che ci siamo costruiti a vicenda. Un legame del genere è forte, forse più forte di quello che si crea con una famiglia”
Lui era lì ad ascoltare interessato, e sembrava capire, sembrava comprendere in pieno il tipo di rapporto che avevo con loro. Aveva capito subito l’intimità che io e Zayn condividevamo e mi chiesi come faceva, sembrava leggere nel pensiero.
“Spero di rivederti un giorno o l’altro, magari avrai altre avventure da raccontare” disse sorridendo.
“Io spero anche di rivederti un giorno. Non mi dimenticherò di te” quello che dissi suonava come una promessa, e sperai che lui mi credesse. Non mi ero dimenticato di lui in questi anni, e non l’avrei fatto per il resto della mia vita.
Allora mi sorrise ancora e mi abbracciò.
Poi mentre si stava allontanando mi ricordai di una cosa.
“Blaine” lo chiamai e lui si voltò “Mi ricordo anche del ragazzo che dicesti di essertene innamorato. Cosa è successo a lui?” sentivo di avere uno strano legame con quel ragazzo che non avevo mai visto o incontrato, non conoscevo nemmeno il suo nome o la sua storia, ma ugualmente lo sentivo vicino.
Come quella volta, tanti anni prima, lui sorrise radioso e poi rispose: “Lui sta bene. Adesso è mio marito”
Notai solo allora la fede dorata che luccicava al suo anulare sinistro.
E sentii un immensa gioia. Non sapevo perché ero felice per quei due ragazzi, ma mi avevano dato una grande forza tanto tempo prima, ed ora mi stavano dando una grande speranza.
“Sono onestamente felice per voi” dissi emozionato.
Lui si limitò a sorridere. C’era una cosa che dovevo sapere prima che andasse via così lo chiamai di nuovo.
“Blaine…posso sapere come si chiama quel ragazzo, voglio dire tuo marito?”
Lui si avvicinò di nuovo a me e mi lasciò incantato e meravigliato dal sorriso che gli provocava anche solo parlare di quello che evidentemente era l’amore della sua vita.
“Kurt”
Mentre lo guardavo allontanarsi la memoria mi riportò a quella notte dentro la palestra, allora mentre guardavo andare via quel ragazzo avevo deciso di indossare i guantoni e combattere.
Ora, nel momento in cui aveva voltato le spalle, decisi che avrei posato i guantoni su uno scaffale, pronti per la prossima battaglia. Ma fino ad allora, mi sarei goduto ogni singolo respiro di felicità che la vita mi stava offrendo.
 
 
 



Helloooo
(scusate Liam mi ha infettato)
Ed eccomi tornata con il sequel di “Fight for your dream”. Spero vi sia piaciuto :)
Qualcuno ha notato l’accenno Ziam? Li amo
Questa os l’ho voluta dedicare a delle persone speciali senza le quali quest’ultimo periodo sarebbe stato orrendo. Oltretutto è anche grazie a loro che ho deciso di pubblicare, mi hanno davvero incoraggiata.
 Grazie per esserci mie Larry Warriors *manda amore*
Volevo anche dire che penso che inizierò a postare altre os (forse farò una raccolta di os, chi lo sa).

Vale
  
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