Non sono i soldi a fare la felicità
Draco Malfoy, arrogante, meschino e Serpeverde; Astoria Greengrass, bella, viziata e Serpeverde: lei e Draco si assomigliavano così tanto, sarebbero andati d’accordo, se solo Astoria non l’avesse odiato tanto. Era un pomeriggio come tutti gli altri, nella sala di ritrovo dei Serpeverde si respirava un’aria fredda e vuota; ad Astoria non dispiaceva starsene da sola davanti al camino a pensare e quello era il pomeriggio giusto per rilassarsi, senza che nessuno venisse a disturbarla: quindi si abbandonò letteralmente sul cuscino di una poltrona della sala comune, chiudendo gli occhi e sospirando leggermente. Era troppo bello per durare infatti in quel preciso istante, Draco Malfoy distrusse la quiete che regnava nella sala comune, entrando dalla porta d’ingresso seguito da una carovana di ragazzine urlanti: Astoria sbarrò gli occhi nel momento in cui Draco le rivolse la parola: «Che fai, Astoria? Ti unisci a noi, o vuoi continuare a oziare?» chiese Draco sfoggiando un magnifico ghigno; Astoria si alzò dalla poltrona di pelle nera, guardò negli occhi il biondo e rispose: «Preferirei finire ad Azkaban più tosto che unirmi ad un branco di babbei» sorrise beffarda e ritornò sulla poltrona. «Come vuoi, noi ci divertiamo anche senza di te» proferì Draco stringendosi nelle spalle e Astoria mosse pigramente il braccio sinistro per farlo stare zitto.
La stessa cosa successe quando giunse sera: Draco ritornò in sala comune con le ragazzine e propose sempre la stessa cosa ad Astoria che –come qualche ora prima- rifiutò categoricamente. Fu solo la sera dopo che Draco smise di proporre alla ragazza di unirsi al suo gruppetto che la domanda cambiò: «Astoria» la chiamò sedendosi sul divano più grande proprio davanti alla bionda. «Cosa vuoi, Malfoy?» ribatté bruscamente Astoria sbuffando con forza. «Mi chiedevo se tu…» ma Draco non finì di formulare la frase che la ragazza lo fermò dicendo: «Risparmia il fiato, Malfoy» e poi tornò a meditare sullo smalto sopra le sue unghie. «Non pensare che io ti voglia invitare ancora a passare del tempo con noi, lo so che non ti interessa» la avvertì facendo spallucce, Astoria sbuffò continuando a controllare che il suo smalto fosse ben steso «Anzi, volevo chiederti di passare del tempo con me» propose Draco abbassando la voce sulla parola ‘me’; a quelle parole Astoria alzò la testa e fissò Draco con uno sguardo basito. «Cosa ti fa pensare che io voglia passare del tempo con te?» chiese freddamente la ragazza. «Avanti, Astoria, chi è che non vorrebbe passare del tempo con me?» fece Malfoy gonfiando il petto «Io» pronunciò Astoria scoppiando in una risata di scherno; Draco alzò le sopracciglia e disse: «Non ci crederò mai e poi mai» e si avvicinò alla ragazza. «Credici» lo canzonò Astoria allontanandosi leggermente. Passarono pochi secondi prima che Astoria si accorgesse che stava per cadere dalla poltrona perché Malfoy si avvicinava e lei si allontanava sempre di più fino ad arrivare sopra il bracciolo della poltrona. «Malfoy, allontanati subito da me!» strillò Astoria spingendo il petto del ragazzo all’indietro. «Io potrei darti tutto, Astoria: tutti i soldi che vuoi» le dichiarò Draco. «Non sono i soldi a fare la felicità, ricordalo, Draco» sostenne Astoria sospirando: per la prima volta Draco scoprì il vero senso di quella frase: i soldi non facevano la felicità? Forse la ragazza diceva la verità, ma lui non disse nulla e continuò a riflettere su quella frase: ‘non sono i soldi a fare la felicità’continuava a pensare, e forse quelle parole che all’apparenza sembrano vuote e senza senso, un significato ce l’avevano, eccome se ce l’avevano. 
-------------------------------------------------------------------------------------------
Ciao a tutti!:)
Questa è una one shot per un contest: "A ogni coppia la sua frase" di Manuela_McGranitt!
Spero vi piaccia!:)
Un bacio<3 
Miriam.