18/08/2013
8 recensioniPrologue 00
Continente di Elios, Villaggio di Ruben.
Il sole brillava, prepotente, sopra Ruben, dove i suoi abitanti, come delle formichine, si stavano dando da fare come al solito.
Tutto era sereno e pieno di pace, gli abitanti del villaggio erano sempre positivi e sorridenti; poche volte si arrabbiavano.
Nell'aria vi era un dolce odore di cannella mischiata con l'odore un po' aspro dei frutti di bosco. Si udivano, un po' ovunque, i racconti delle varie leggende su demoni e roba varia, insieme agli eroi che diedero vita al continente di Elios.
C'era calma. Le acque del fiume, sotto il ponte in legno, scorrevano placide, portando con sé qualche ramo secco.
Delle volte si potevano sentire i gridolini dei bambini che giocavano con le spade in legno o con qualche adulto che insegnava loro ad usare l'arco.
L'atmosfera tranquilla del villaggio, circondato dal bosco, faceva dimenticare ogni malessere o dispiacere che si provava.
Il dolce vento che soffiava da quelle parti era piuttosto piacevole e, scuotendo le chiome degli alberi, produceva un leggero fruscio.
Le donne erano in casa e si stavano dando da fare in cucina, per preparare il pranzo alla loro famiglia. Dai camini di alcune abitazioni, fuoriusciva del fumo che, disperdendosi nell'azzurro del cielo, si mescolava alle candide nuvole bianche.
Gli anziani del villaggio raccontavano, con calma, i miti ai bambini o ai ragazzi che si interessavano alla storia di Elios.
«Conoscete, per caso, la leggenda della pietra di El?» Chiese Hibiki, uno degli anziani, ai ragazzi che aveva intorno.
Tra di loro si alzò un bisbiglìo, segno che non conoscevano quel mito.
Hibiki prese un po' d'aria e cominciò a raccontare.
«Anticamente, la pietra di El teneva in equilibrio il mondo e la natura in cui noi, oggi, viviamo. Un giorno, però, i demoni la rubarono dall'Albero di El, il luogo in cui era protetta la pietra. Non si sa ancora il motivo per cui la rubarono, probabilmente per intensificare i loro poteri per poter distruggere le città del continente e dominarle. A capo di questi demoni c'era Ran, il Conte degli Abissi, nonché il principe di quest'ultimi. Dopo il furto della pietra di El, la natura perse il suo equilibrio ed Elios fu soggetta da terremoti, siccità, smottamenti o altre calamità naturali. Ben presto la popolazione del continente si decimò a poche centinaia, quando un gruppo di guerrieri arrivò nel continente e, informatosi della situazione in cui era, decisero di sconfiggere Ran. Così si diressero verso la fortezza in cui egli abitava e, con non poche difficoltà, riuscirono a sconfiggerlo, riportando la pietra di El nell'albero dedicato, appunto, a quest'ultima. L'equilibrio naturale venne ripristinato e la pace ritornò. Il gruppo dei guerrieri venne chiamato dagli abitanti di Elios 'Compagnia di Solace', e in loro onore, venne costruita pure una statua, raffigurante loro, che si può ancora ammirare nel centro della città di Elder» terminò l'anziano, sotto gli occhi dei ragazzi.
«E' una leggenda bellissima!» Esclamò uno di questi, facendo sorridere Hibiki.
All'improvviso, un'esplosione spezzò la fragile calma di Ruben. A seguito di quell'esplosione, ce ne furono altre di seguito. Ora, l'unica cosa che si sentiva erano le urla degli abitanti terrorizzati.
«Scappate! Il villaggio è sotto l'assedio dei demoni!» Urlò uno di questi.
Hibiki e i ragazzi non se lo fecero ripetere e, con non poche difficoltà, scapparono dal villaggio ormai incendiato. In pochi riuscirono a salvarsi e il fuoco si spense solo verso sera. Del villaggio rimaneva solo cenere.
L'anziano guardò tristemente il suo villaggio, ormai distrutto. Pensò che sarebbe stato bello, se la compagnia di Solace fosse ritornata, con nuovi membri, per sconfiggere Ran. Sì, perché quei demoni dovevano per forza essere stati inviati dal Conte degli Abissi.
In un altro posto, una ragazza dai capelli biondi, con alcune ciocche castano ramato e gli occhi dalle splendide iridi azzurre, stava fissando il villaggio di Ruben, ormai ridotto in un mucchio di cenere.
«E' il momento di andare in cerca degli altri eredi della compagnia di Solace, non credi?» Chiese una voce maschile nell'ombra.
«Sì, è arrivato il momento di ricomporre la compagnia che mi lasciò in eredità il mio bis-bisnonno» acconsentì la ragazza e, insieme, le due figure scomparvero nel buio della notte.
Angolo dell'autrice.
Eccomi con la millesima storia ad OC dopo aver sospeso le altre due insieme alla raccolta, okay.
Non ho nulla da dire su questo prologo alquanto schifoso, quindi vi lascio con la scheda dell'OC.
Ah, già. Accetto solo OC fatti bene e con minimo quattro righe di aspetto e carattere. Mi serviranno cinque/sei OC, niente sconti per nessuno.
Mi dovrete inviare gli OC per messaggio privato, altrimenti non verranno neanche considerati.
Nome ::
Cognome ::
Età [ Dai 14 in su. ] ::
Aspetto fisico ::
Carattere ::
Segni particolari ::
Altro ::
Razza [ Giù troverete le informazioni. ] ::
Arma ::
Storia ::
Città di provenienza [ Idem per la razza. ] ::
Professione [ Leggere su. ^ ] ::
Specializzato in [ ^ ] ::
Skill [ Le abilità che l'OC possiede, ovvero gli attacchi. ] ::
Cotta/Fidanzato [ Chrono Stone. Tsurugi occupato. ] ::
Bene, dopo una scaletta lunghissima mi tocca spiegarvi un paio di cose, che trovate qui.
Ho finito. :I
caramellah~
Ho finito. :I
caramellah~