Yoooooo
minnaa! Eccomi qua a gareggiare con andry come al solito! Questa volta,
però, a
decidere chi vince saranno le vostre recensioni: date un voto da uno a
dieci e
decidete le sorti di questa battaglia XD Devo ammettere che
è stata davvero
dura, perché: 1) non avevo mai scritto una one-shot prima e
ho dovuto
trattenermi, tagliare, ideare una storia auto
conclusiva…insomma una faticaccia
per una prolissa come me XD 2) la coppia MiraxFreed è
davvero difficile da
gestire e ho cercato di essere il più IC possibile e spero
di esserci riuscita.
3) la mia tastiera fa schifo e alcune lettere non le prende, ma quella
del
tablet non ha la “i” accentata quindi devo usare
questa XD
Scriverla
però mi ha anche divertito tantissimo, devo ammettere che
questa volta Freed e
Laxus, soprattutto il biondo, li ho davvero maltrattati, ma bisogna
dire che i
loro personaggi si prestanoXD
Una piccola introduzione: è ambientata in un anno indefinito dopo il torneo, Gerard e Meredy si sono uniti a Fairy Tail e non sono ricercati, ma hanno chiesto di poter continuare la loro missione prima di dedicarsi ad altro, quindi lui ed Erza non si vedono molto spesso. Nessuna coppia si è ancora dichiarata, nonostante i chiari amori sbocciati e…beh, è il 14 Agosto!!
Ps: per gli altri aggiornamenti dovrete aspettare giovedì, perchè domani vengo rapita e portata contro la mia volontà al Meeting di Rimini -.-'' yuppy -.-''
Mi
concedi questo ballo?
Nella
Gilda più forte di Fiore, in una calda mattina
d’estate, l’eccitazione serpeggiava come poche
volte prima d’ora: come una
bambina dispettosa correva tra i maghi e le maghe, accarezzandone gli
animi,
solleticandone la curiosità, incoraggiandone le aspettative.
Nessuno poteva
sfuggirle, nemmeno chi si atteggiava con aria da duro o si fingeva
disinteressato; tutti erano toccati sia che lo nascondessero o meno.
E
tra loro Mirajane, in un svolazzo di capelli
bianchi, sorridendo e canticchiando, saltellò verso la
bacheca.
Un
sospiro.
Con
gioia crescente affisse il volantino dell’evento
dell’anno.
Un
altro sospiro.
Poi
tornò al bacone con un sorriso paziente e
divertito, dove la maggior parte delle ragazze di Fairy Tail
l’aspettavano per
farsi consigliare.
L’ennesimo
sosp…
“ORA
BASTA!” Urlò Evergreen esasperata, battendo con
forza il tacco della sua scarpa sulla panca su cui erano seduti i
Raijinshuu al
completo e Laxus.
Un
altro sospiro.
Una
grossa vena iniziò a pulsare sulla tempia della
fata, che con furia omicida abbatté la sua arma da
distruzione di massa sulla
testa del povero Freed, accasciato sul tavolo con alla mano un boccale
di birra
e in volto un’espressione disperata. Pefino i due ciuffi di
capelli verdi a forma di saetta, che di solito stavano ritti
sulla sua testa, sembravano essersi afflosciati.
“Comportati
da uomo Freed! Vai da lei e chiedile di
nuovo di venire al Ballo con te!” gli intimò
puntandogli minacciosa il
ventaglio davanti al naso.
Freed
guardò quella che a suo parere era la ragazza
più bella della Gilda e a stento si trattenne dal sospirare,
ben conscio di
come la fata avesse già raggiunto il limite consentitole
dalla sua scarsa
pazienza. Ogni anno, a Ferragosto, una delle gilde di Fiore deve tenere
un Gran
Ballo in maschera e quell’anno spettava a Fairy Tail; il tema
scelto era “Fiabe
e leggende” con grande gioia delle fanciulle. Il suo
desiderio era quello di
invitare Mira, ma il boccale di birra, che sembrava schernirlo per la
sua
debolezza, era il segno del suo tentativo fallito. Non era nemmeno
riuscito ad
aprire bocca.
“Elfman
ha una strana influenza su di te, Ever.”
Commentò apatico Laxus, il quale per poco, esasperato, non
aveva fulminato lui
stesso il suo braccio destro.
La
fata arrossì e solo perché si trattava di Laxus
non lo pietrificò all’istante per poi chiuderlo a
chiave nella sua stanza di
Fairy Hills come statua da giardino.
“Elfman
non centra niente, è un dato di fatto! Se
gli piace Mira devo invitarla e poi dichiararsi, invece di sospirare
come una
ragazzina per tutta la mattina! Ora che finalmente ti sei innamorato
non puoi
lasciartela sfuggire! Ho sempre pensato che prima o poi ti saresti
sposato con
Laxus…” finì rassegnata picchiettandosi
con il ventaglio sul mento ed
immaginando cose strane tra i suoi due compagni.
Laxus
sbiancò di colpo, diventando di un bel verde cadaverico,
e cadde sotto shock, fissando allucinato il mago delle rune.
“Ma
cosa dici Ever?!” esclamò imbarazzato Freed,
vedendo il suo amato capo tracannare sakè in
quantità pericolose, “La mia è
solo profonda ammirazione…” mugugnò
facendo scoppiare a ridere Bixlow e alzare
gli occhi al cielo Evergreen.
Per
un attimo il silenzio calò tra i quattro, prima
che Freed balzasse in piedi urlando: “Trovato!”
Evergreen
gli lanciò un’occhiata scettica.
“Le
scriverò una lettera!” esclamò
entusiasta con
gli occhi che gli scintillavano di speranza, battendo la mano con il
simbolo di
Fairy Tail a pugno sul tavolo “È cavalleresco e da
gentiluomini, ma soprattutto
mi permette di salvare la reputazione!”
“Non
se ne parla.” Lo freddò di rimando la fata
colpendolo di nuovo con il ventaglio violetto, “È
da codardi, altro che
gentiluomini! Al massimo le puoi scrivere un biglietto per invitarla
stasera
sulla collina fuori Magnolia e lì chiederle di venire al
Ballo con te!” spiegò
con un tono che non ammetteva repliche.
Freed
deglutì sudando freddo alla vista delle fiamme
nere che avvolgevano la compagna e dopo aver sospirato altre cinque o
sei volte
all’indirizzo di Mirajane, si alzò con fare tra il
risoluto e il rassegnato.
“Vado
a casa a scrivere il biglietto e a prepararmi
mentalmente per stasera.” Annunciò prima di
trascinarsi verso il portone d’uscita
della Gilda con la stessa espressione di un condannato al patibolo.
“Buona
fortuna Freed!” gli urlò dietro Ever
soddisfatta, mentre Laxus lo guardava con pietà e Bixlow
rideva.
Nessuno
però, a parte Evergreen, si accorse
dell’occhiata triste di una certa albina che
accompagnò l’uscita del mago delle
rune.
“Bene
ragazzi, ora mettiamoci al lavoro!” disse poi
la fata spalancando il ventaglio e facendosi aria con eleganza. I suoi
due
compagni la guardarono perplessi.
“Freed
è troppo cavaliere e imbranato per prendere
vantaggio su Mirajane, ma se lasciamo le cose come stanno lei
finirà per
accettare un altro prima di stasera: solo fuori dalle porte della Gilda
ci sarà
una centinaia di suoi fan pronti ad assalirla. Dobbiamo muoverci prima
che il
nemico attacchi!” concluse infine chiudendo con uno schiocco
il ventaglio
mentre negli occhi le scintillava una luce selvaggia.
“Freed
è un nostro compagno e dobbiamo aiutarlo!
Bixlow,” ordinò puntando la sua arma contro il
mago, “tu e le tue marionette
dovrete bruciare, strappare, distruggere, qualsiasi lettera o oggetto
potenzialmente dannoso non appartenente a Freed che si avvicini a
Mirajane,
chiaro?!” chiese lanciandogli un’occhiata da
brividi.
Bixlow
scoppiò a ridere sguaiatamente.
“Lascia
fare ai miei babies! Non le si avvicinerà
niente!”
“Niente!
Niente!” ripeterono in coro i suoi piccoli,
prima di, a un cenno della sua mano, sparpagliarsi per tutta la Gilda.
“Bene,
Laxus? Seguimi!”
Il
biondo le lanciò un occhiata scettica e non si
mosse di un millimetro. Da quando era lei il capo?! Di solito non si
metteva
contro le decisioni di Ever, perché se voleva sapeva essere
spaventosa e
assillante, ma qui si stava esagerando…
Evergreen
sospirò: non avrebbe voluto giungere a
quello ma… doveva un grosso favore a Mira e questa volta
nemmeno Laxus
l’avrebbe ostacolata!
“Ho
bisogno che metti in fuga gli ammiratori davanti
alla porta della Gilda.” Gli spiegò paziente.
“E
cosa ti fa pensare che lo farò, Ever?” le rispose
apatico, sorseggiando altro sakè.
“Il
fatto che altrimenti potrei decidere di passare
il pomeriggio con una certa albina, ancora non invitata da nessuno, e
spettegolare su alcuni fatti divertenti dei nostri viaggi...come quella
volta
che eri entrato in quel pub e…”
Laxus,
cinereo, si alzò di scatto dalla panca, si
buttò sulle spalle il giaccone e si diresse verso la porta
senza una parola.
Fuori
dalla Gilda si scatenava il pandemonio:
centinaia di uomini chiamavano a gran voce le maghe di Fairy Tail,
perlopiù
Mirajane, Erza o Cana, sventolando stendardi, poster, magliette e parti
del
corpo con tatuaggi delle maghe; c’era anche chi cercava di
mettere k.o. gli
altri spasimanti e ogni tre metri si scatenava una rissa diversa; le
urla sia
di guerra che d’amore raggiungevano assordanti la volta del
cielo.
Poi,
in un attimo, scese un silenzio di terrore.
Laxus,
il Dio del Fulmine, si stagliava sulla porta
della gilda, attorniato da fulmini e una nube plumbea.
Gli
occhi mandavano sguardi assassini tutt’intorno e
le braccia incrociate al petto mostravano i suoi muscoli possenti.
“Sparite.”
Una
parola, sottolineata dal rombo di un fulmine che
si schiantò davanti ai suoi piedi, e davanti alla porta non
rimase nessuno.
Il
vento spirò nel silenzio della mattinata,
portando con sé una palla di rovi.
Evergreen
raggiunse il ragazzo, ancora avvolto da
spire nere, e gli batté il ventaglio sulla spalla.
“Ottimo
lavoro Laxus! Andiamo!” disse soddisfatta e
piena di energia.
Laxus
le lanciò un’occhiata interrogativa.
Ever
fece per rispondergli, ma all’improvviso lo
afferrò per il polso e lo scagliò di mala grazia
in un cespuglio, per poi
nascondersi insieme a lui.
“Che
co…?!” iniziò a urlare piccato Laxus,
ma la
ragazza gli fece cenno di tacere e guardare.
Dal
portone della Gilda uscirono una dopo l’altra
tutte le ragazze che poco prima attorniavano Mira al bancone; per
ultima, con
tranquillità, giunse la stessa Mirajane accompagnata da
Lluvia, depressa, e
insieme si diressero a Fairy Hills. Con soddisfazione di Ever sopra di
loro
volteggiavano due “babies” di Bixlow.
“Seguiamole!”
intimò la fata prima di scattare
dietro le due compagne.
Laxus,
svogliato, iniziò a camminare dietro di lei,
nascondendosi di tanto in tanto per non farsi notare.
“Cosa
sta succedendo?” chiese infine infastidito.
“Davvero
non hai capito?” gli rispose perplessa e
saccente Ever, ma ad un’occhiataccia del ragazzo si decise a
non tirare troppo
la corda.
“Mira
è ritenuta da tutte noi la più saggia, una
specie di sorella maggiore; è quindi ovvio che le ragazze di
Fairy Tail con
problemi sentimentali, in un’occasione importante come
questa, vadano da lei
per farsi consigliare. Questa mattina ha dispensato suggerimenti su
come farsi
invitare, mentre questo pomeriggio sta andando a casa di ognuna di loro
per
aiutarle con il costume.” Spiegò con pazienza al
compagno, irritato da questa
condiscendenza.
“Quante
storie per un costume…” mormorò
scocciato
Laxus.
“Guarda
che la scelta del costume è importantissima!
Deve riuscire ad adattarsi alla coppia non al singolo, e allo stesso
tempo deve
mettere in risalto le loro caratteristiche e i loro caratteri.
L’abilità di
Mira come Cupido è insuperabile. Non sbaglia mai, o
quasi.” Rispose Ever persa
nei suoi pensieri.
“E
tu come fai a saperlo?” indagò con un ghigno
divertito, pronto a vendicarsi.
Ever
arrossì all’istante.
“Ehm…io….AMMIRATORE!”
urlò salvandosi in extremis
prima di lanciare di peso il biondo fuori dal nascondiglio.
Laxus
sbuffò infastidito, cercando di ripetersi che
lo faceva per una buona causa, e, dopo essersi rialzato e spolverato i
vestiti,
si dedicò al primo aspirante kamikaze della giornata.
Un
ragazzino dai capelli neri e gli occhi a cuore,
pieno di speranza, stava per raggiungere alle spalle Mira, quando venne
afferrato per una spalla, sollevato e voltato a forza, così
da trovarsi faccia
a faccia con il più terrificante mago di Fairy Tail. Non che
Laxus avesse
qualche problema in particolare contro di lui, ma in quel momento era a
dir poco
furente con Ever e con tutti gli ammiratori del mondo; quindi non si
può
biasimarlo se in volto avesse un’espressione truce e delle
fiamme nere lo
avvolgessero.
“Fuori
dai piedi, moccioso.” Sibilò, prima di
lasciare andare la vittima che si volatilizzò
all’istante.
“Faremmo
prima a rapirla e rinchiuderla in uno
sgabuzzino fino a stasera!” mugugnò una volta
tornato dalla fata.
“A
parte che dubito che un semplice sgabuzzino possa
trattenere Mirajane il Demone, sarei senza cuore e assolutamente non
una fata
se privassi le ragazze dei consigli di Mira il giorno prima del
Ballo.” e con
queste parole chiuse la faccenda.
La giornata
si trascinò avanti così, di casa in casa, di
ammiratore assalito in ammiratore
assalito; a volte Laxus avrebbe voluto uccidere Ever, altre Mira, altre
ancora
le ragazze che le avevano chiesto aiuto, anche se
quest’ultimo desiderio svanì
dopo aver sentito le urla di terrore provenienti dalla casa della
biondina o
aver visto Levy tentare la fuga per poi venir afferrata dal Satan Soul
della
Strauss.
Quando
finalmente Mirajane uscì dalla casa
dell’ultima ragazza, Laxus avrebbe innalzato un tumulo in
onore agli dei che
avevano finalmente posto fine alla sua sofferenza: non si era mai
sentito tanto
stanco e stupido, ad inseguire il demonio sadico ed assetato di
pettegolezzi
che piaceva al suo compagno perché lui era troppo codardo
per invitarla subito.
Ma Freed l’avrebbe pagata cara...
“Grazie
Laxus, ora puoi andare. Ora ci posso pensare
da sola. Ci vediamo stasera alle dieci sulla collina dove Freed gli ha
dato
appuntamento.” Lo congedò Evergreen senza perdere
di vista Mira, che camminava
contenta una cinquantina di metri più avanti
dell’albero dietro cui si erano
nascosti. La lettera non era ancora arrivata (“Ma che cosa
sta scrivendo quell’idiota?
Deve solo chiederle di venire alla collina! È senza
speranza!” aveva borbottato
Laxus ininterrottamente), ma probabilmente sarebbe giunta di
lì a poco.
“’Li
vuoi spiare?” le chiese scettico e seccato al
pensiero di una serata buttata al vento. Anche lui aveva i suoi
progetti…
“No,
voglio impedire che Freed vanifichi tutti i
nostri sforzi!” disse prima di uscire allo scoperto e
dirigersi con fare deciso
verso l’albina.
Il
biondo si morse la lingua per non urlarle dietro
che in realtà l’unico ad aver fatto qualcosa era
lui e, finalmente libero da
ogni fatata scocciatura, si incamminò verso casa con fare
annoiato; si sarebbe
accontentato di rinfacciarle al momento più opportuno di
essere andata anche
lei, che si ostinava a credersi la Regina delle Fate, da Mira per farsi
dare
dei consigli sul costume e su come invitare Elfman.
Un
ghigno gli si stampò sul volto al pensiero delle
varie vendette che avrebbe presto messo in atto.
Erano
ormai le dieci passate e, dalla collina dove
camminava in cerchio Freed, si poteva godere di un magnifico panorama:
le
stelle brillavano nell’arco celeste, come piccoli diamanti
incastonati nel
mantello blu notte della luna, che ridente donava una luce magica ad
ogni cosa.
Certo, in quel momento avrebbe potuto grandinare e Freed non se ne
sarebbe
accorto: non era mai stato così in ansia in vita sua.
Nemmeno quando aveva
chiesto a Laxus di poter fondare i Raijinshuu. Era la quindicesima
volta che si
ripeteva quello che doveva dire, non che fosse un gran discorso, ma
aveva la
legittima paura di impappinarsi o bloccarsi.
E
inoltre Mirajane era in ritardo. Che non volesse
più venire? Che…
“Freeeeeed!”
un urlo richiamò la sua attenzione e
voltatosi, finalmente vide la ragazza che da lungo attendeva correre
verso di
lui nel suo vestitino rosso, sorridendo e agitando la mano.
Un
sorriso spontaneo gli nacque sul volto, cancellando
per un attimo le sue paure.
“Freed!
Scusa il ritard...!” Mira non fece in tempo
a scusarsi che una subdola radice ostacolò la sua corsa e
lei cadde di faccia a
terra.
Dai
cespugli lì vicino si udirono due sospiri
esasperati.
“Mira!”
il mago si precipitò al suo fianco per
aiutarla.
“Grazie
Freed! Non l’ho proprio vista quella
radice…” ridacchiò lei imbarazzata,
accettando la mano che il giovane le
porgeva e rialzandosi barcollante.
“D-di
niente!” rispose di rimando arrossendo
vistosamente.
Tra
i due cadde un silenzio imbarazzato.
Freed
cercava di parlare, di invitarla, ma gli occhioni
blu di Mirajane, colmi di aspettativa, lo paralizzavano. Si sentiva la
gola
secca, i palmi sudati e il cervello spento.
Ever
lo fulminò dai cespugli in cui era
nascosta con il nostro povero biondo: non poteva fermarsi adesso!
“Dobbiamo
fare qualcosa!” sibilò al
compagno.
“Devo
fulminarlo?!” chiese l’altro
sarcastico, ma si allarmò immediatamente quando vide gli
occhi della fata
scintillare di luce selvaggia.
“Ottima
idea!” sibilò battendosi il
ventaglio in una mano prima di guardare con un ghigno malevolo
l’ignaro mago
delle rune.
Il
sorriso di Mirajane si stava pian
piano spegnendo davanti al silenzio di Freed, che sempre più
nel panico la
guardava terrorizzato, quando un proiettile viola di notevoli
dimensioni lo
colpì con forza sulla schiena, sbilanciandolo e facendolo
cadere in avanti.
Senza
nemmeno sapere come si ritrovò a
stringere tra le braccia Mirajane, che per la sorpresa si
immobilizzò. Stava
già per lasciarla andare e scusarsi, quando sentì
la maga rilassarsi, poggiando
il capo sulla sua spalla, e le sue esili braccia circondargli il busto.
Per
un attimo Freed si chiese cosa fare,
ma poi si rese conto che senza quei due zaffiri a incatenarlo era molto
più
facile parlare e allora la strinse di più a sé.
“Vuoi
venire al Ballo con me, Mirajane?”
le sussurrò all’orecchio.
Mira,
tentando di ricacciare le lacrime
di gioia, si separò dal suo abbraccio per poterlo guadare in
volto.
“Sì.”
Rispose con il sorriso più dolce
che avesse mai fatto, mentre nei suoi occhi si rispecchiavano le stelle
più
luminose del cielo.
Di
nuovo la brezza fresca portò il
silenzio tra i due, non più imbarazzato, ma contemplativo;
un silenzio che
permetteva loro di guastarsi fino in fondo la gioia appena assaporata.
In
un cespuglio poco distante Evergreen
era in visibilio e persino Laxus si lasciò scappare un
sorriso alla vista dei
due piccioncini.
I
due stavano per parlare quando un urlo
ansioso risuonò nella notte.
“Sorellonaaaa!”
Mirajane
si girò di scatto riconoscendo
la voce di Lisanna e si ricordò all’improvviso del
problema della sorella.
“Scusa
Freed, ma ora devo andare!” lo
salutò dispiaciuta, prima di alzarsi in punta di piedi e
scoccargli un lieve
bacio sulla guancia, come il tocco di una farfalla.
Poi
la ragazza corse via dalla
sorellina, lasciando Freed imbambolato sulla collina ad accarezzarsi la
guancia
nel punto dove Mira lo aveva baciato.
Laxus
stava già per andarsene, sollevato
che quella giornata fosse finita e già concentrato su quello
che in teoria
avrebbe voluto riuscire a fare quel giorno invece che correre dietro a
Mirajane,
quando Evergreen con un sorriso da mettere i brividi lo trattenne per
un polso.
“Non
così in fretta!” sibilò, prima di
iniziare a correre in direzione delle due Strauss, trascinandosi dietro
il
povero biondo, sempre più spaesato.
Le
due albine stavano parlando ai piedi della
collina: Lisanna con ansia e dispiacere dipinti sul volto, Mira con un
sorriso
paziente e una scintilla di gioia negli occhi.
“Non
riesco a trovarlo Mira! Ovunque vada lui non
c’è! Come faccio a trovare…”
la sua domanda fu interrotta da un Dio del
Fulmine, lanciato per l’ennesima volta della giornata fuori
dagli alberi.
“…Laxus?”
terminò Lisanna sotto shock.
Il
biondo cercò di recuperare la sua aria da duro,
ma le guance arrossate vanificarono i suoi sforzi, facendolo
assomigliare
terribilmente ad un bambino colto in fallo dalla mamma mentre ruba i
biscotti.
O forse semplicemente ad un ragazzo innamorato.
Mirajane
ridacchiò.
“A
quanto pare è stato lui a trovare te…”
mormorò
all’orecchio della sorella, prima di incamminarsi verso casa
e lasciare ai due
ragazzi la propria intimità.
Era
la serata del Gran Ballo e una grande folla
mormorante in costume era riunita nella Gilda di Fairy Tail, tutti
aspettavano
il grande momento della serata: la sfilata delle coppie che avrebbero
aperto le
danze. Ovviamente quando il Master aveva annunciato di aver bisogno di
prodi
guerrieri che affrontassero quell’impresa, era scattato un
fuggi-fuggi epocale,
ma infine grazie all’aiuto di Erza e Mira era riuscito a
radunare un numero di
coppie sufficiente per far fare bella figura alla sua Gilda.
Nessuno
avrebbe riconosciuto nell’elegante salone da
Ballo la più scapestrata di tutte le Gilde: il pavimento
lustro, le panche
rimosse, il bancone trasformato in un tavolo da buffet, enormi
lampadari con
cristalli che rifrangevano la luce in una moltitudine di arcobaleni,
l’orchestra in un angolo della sala e una grossa scalinata
per la sfilata; ma
si sa, le donne di Fairy Tail non sono da sottovalutare, il Cavaliere e
il Demone
in particolare.
Improvvisamente
le luci si spensero e la scalinata
venne illuminata; Warren, vestito da banditore attirò
l’attenzione della folla:
il momento era giunto.
“Signori
e signore, dalle profondità infernali, dove
il magma incandescente ribolle: Il Re e la Regina
dell’Inferno! Natsu Dragneel
e Lucy Heartphilia!” la voce di Warren rimbombò
nella sala suscitando mormorii
curiosi e stupiti.
Dalla
scalinata irruppero delle fiamme rossastre,
che si avviluppavano su se stesse come vive, e camminando tra le loro
spire
fecero la loro entrata Natsu, nella sua camicia rossa, e Lucy, con un
provocante e striminzito vestitino da diavolessa, con tanto di corna e
coda
come quelle del compagno.
Un
coro di fischi e complimenti fecero arrossire la
diavoletta, ma un braccio possessivo di Natsu stretto intorno alla sua
vita e
le occhiate di fuoco accompagnate dal sorriso che metteva in mostra i
canini
affilati, scoraggiarono qualunque pazzo stesse pensando di sedurla.
Warren
richiamò nuovamente l’attenzione.
“Dalla
loro fiaba d’amore e dolcezza: il Soldatino
di Piombo e la Ballerina! Gajil Redfox e Levy McGarden!”
Con
grande shock dei presenti sulle scale comparvero
Gajil, il ragazzo più scorbutico e indisciplinato della
Gilda, in uniforme
militare senza maniche e strappata al ginocchio, mano nella mano con
Levy, la
maga più dolce di Fairy Tail, fasciata in un vestitino con
la gonna di tulle
bianco, simile ad un tutù.
Un
coro di giubilo si levò dalla folla a quella
vista e il Dragon Slayer del ferro avrebbe voluto fuggire a gambe
levate,
imbarazzato, ma un sorriso incoraggiante del gamberetto lo spinse a
stringere
più forte la sua piccola mano e giungere alla fine della
scalinata.
“Dai
fondali del mare più profondo, dal loro
castello in corallo e perle: la Sirenetta e il suo Principe! Lluvia
Loxar e
Gray Fullbuster!”
Camminando
su un ponte d’acqua cristallina invece
che sulla scala, entrarono nella sala Lluvia, con tanto di coda da
sirena e
conchiglie sul seno, e Gray, un vero e proprio principe azzurro.
Sospiri
languidi si alzarono rumorosi dalla parte femminile
della sala, ma il braccio che la sirena fece passare attorno alla vita
del suo
amato principe, che cadde nell’imbarazzo più
profondo, pose fine a qualsiasi
illusione amorosa sul moro.
“Dal
loro castello incantato, vittima di intrighi e
maledizioni: la Bella e la Bestia! Evergreen ed Elfman!”
Sotto
lo sguardo stupito dei compagni e degli
ospiti, Elfman in versione Beast Soul ed Evergreen con un vestito
giallo
ottocentesco, scesero le scalinate. Eppure tutti si aspettavano che
fosse
vestita da fata…
“Dai
cieli più puri, dove le divinità hanno la loro
dimora: il Dio dei fulmini Thor e sua moglie Sif! Laxus Dreher e
Lisanna
Strauss!”
La
discesa dei due dei avvenne nell’ammirazione più
totale, intorno a loro fulmini e saette danzavano selvaggi, distraendo
l’attenzione dalle guance arrossate del ragazzo il cui
braccio avvolgeva
protettivo la piccola albina, il cui seducente costume attirava
più che uno
sguardo.
“Dalle
montagne innevate, dove spirano i venti più
freddi: la Principessa delle Nevi e il suo Cavaliere! Mirajane Strauss
e Freed
Justine!”
L’eccitazione
della folla raggiunse il culmine.
Mirajane avanzava nel suo abito color del ghiaccio, che lasciava
scoperte le
braccia e le gambe nivee, mentre i capelli ondeggiavano leggiadri e
sciolti
sulle spalle delicate, donandole un’eterea bellezza; un
piccolo ciondolo a
forma di fiocco di neve pendeva da una catenina nell’incavo
del collo, allacciatale
poco prima dal suo cavaliere, che a braccetto con lei scendeva regale
nella sua
armatura. Gli occhi di Mira brillavano di una luce tanto luminosa da
far
impallidire quella delle stelle e il sorriso che rivolgeva a Freed
avrebbe
potuto sciogliere un sasso.
Mancava
una coppia sola.
“Dalla
Gilda più forte di Fiore, Fairy Tail:
Titania, la Regina delle Fate, e Oberon, Re degli Elfi! Erza Scarlett e
Gerard!”
Le
urla entusiaste fecero tremare il soffitto,
mentre Erza, fasciata in un elegante e seducente abito di tulle, con
tanto di
ali, fiera e maestosa raggiungeva la pista da ballo insieme al suo
amato, che
come principe non aveva nulla da invidiare a Gray.
“E
che le danze abbiano inizio!” l’orchestra
attaccò
il primo brano, un lento, e tutti aspettavano che le coppie di Fairy
Tail
muovessero i primi passi.
Freed
da vero gentiluomo si inchinò davanti alla sua
dama e le porse una mano con eleganza.
“Mi
concedi questo ballo?” chiese dolcemente guardandola negli
occhi.
“Sì.”
Rispose lei semplicemente prima di afferrare
la sua mano e lasciarsi condurre al centro della pista. Con
spontaneità
allacciò le mani dietro al collo del ragazzo, che con
delicatezza le strinse la
schiena, per poi iniziare ad ondeggiare come due fiocchi di neve nel
vento
invernale, attirando gli sguardi ammirati di tutti gli ospiti.
Mira
non si era mai sentita più felice: era tutto
perfetto. A partire dalla gioia sul volto delle sue compagne, il cui
merito,
con orgoglio, poté attribuire a se stessa.
Grazie
al costume seducente che le aveva
consigliato, Lucy aveva finalmente dato una svegliata a Natsu, che non
la lasciava
andare un secondo; stessa cosa per Levy, tenuta sulla sua spalla da
Gajil,
estremamente geloso. Finalmente anche Lluvia poteva godersi un Ballo
con il suo
Gray, era bastato fare come le aveva suggerito Mira e fingere di voler
andare
con Lyon che lui l’aveva invitata. Evergreen, nonostante
l’iniziale delusione,
si era resa conto che quel costume, indossato sempre grazie alle
indicazioni
del Cupido della Gila, era più adatto al suo partner e ora
pazientemente (o
quasi) gli insegnava a ballare. Sua sorella volteggiava tra le braccia
di un
rigidissimo Laxus con un sorriso tanto luminoso di illuminare giorno la
sale;
era una fortuna che la sorella fosse riuscita a convincerla che Laxus,
anche se
non lo dimostrava era cotto di lei, altrimenti non avrebbe mai trovato
la forza
di provare ad invitarlo; “provare”,
perché alla fine era stato lui a chiederle
di accompagnarlo al Ballo. Ma la più grande soddisfazione di
Mirajane era
l’espressione di Erza e Gerard, che andava ben oltre la
felicità comune, e se
non fosse stato per lei che aveva chiesto a Lluvia di mandare una
lettera a
Meredy con il volantino del Ballo e la scritta “Abbiamo
bisogno di Gerard”, la
quale aveva poi convinto Gerard che Erza fosse in gravissimo pericolo e
lui
dovesse assolutamente precipitarsi da lei, il mago dai capelli blu non
sarebbe
mai tornato a Fairy Tail in tempo, non avrebbe mai scoperto il Gran
Ballo e non
avrebbe mai invitato Erza.
La
cosa più importante, però, e che le regalava la
gioia più profonda, era l’esser andata al Ballo con
il ragazzo che amava. Se
avesse potuto vedersi allo specchio in quel momento, tra le braccia di
Freed,
si sarebbe accorta che il suo volto non aveva niente a invidiare a
quello delle
compagne. Aveva la stessa identica luminosità, gli stessi
occhi brillanti di
gioia, le stesse labbra incurvate in un sorriso dolce, le stesse
braccia
tremanti per l’emozione che solo l’amore
più profondo può dare.
E
mentre la musica raggiungeva il suo culmine, Freed
e Mirajane si ritrovarono in una bolla personale che li isolava da
tutto il
resto. Natsu e Gray che litigavano per chi avesse la compagna
più bella, Gerard
che si allontanava nel giardino assieme ad Erza dalla stessa porta da cui
erano
passati Ever con Elfman e Gajil con in spalla Levy, Laxus che baciava
con
dolcezza Lisanna: tutti erano spariti. C’erano solo loro due.
Tra loro un
silenzio complice: non c’era bisogno di parole.
L’imbarazzo svanito tra un passo
di danza e l’altro.
Sulle
ultime note della canzone, Mirajane si alzò in
punta di piedi per porre un casto e dolce bacio sulle labbra di Freed,
che
rispose con passione a quelle labbra morbide e delicate.
Quando
si separarono per riprendere fiato, entrambi
con le gote arrossate, Freed trovò il coraggio per dire
quelle parole che da
tempo lo assillavano.
“Mira
io ti a…”
“ATTENZIONEEEEEEEE!”
l’urlo belluino di Gray e Natsu
non riuscì ad avvisare in tempo i due piccioncini e una
gigantesca ciotola di
punch cadde loro in testa, bagnandoli completamente di quella bevanda
viola e
appiccicosa.
Un
secondo di silenzio cadde sulla sala. Il tempo parve
congelarsi.
Natsu
e Gray deglutirono e impallidirono di colpo.
Una
vampata di fiamme viola si innalzò dal centro
della pista.
“Come
avete osato interromperci?! Volete la morte?!”
chiese con voce sadica Satan Soul, aprendo le grandi e nere ali
membranose,
mentre la coda squamata frustava l’aria intorno a lei; gli
occhi portavano
scritto “vendetta”
e famelica si leccò le labbra rosso sangue, mostrando i
canini bianchi e affilati.
“Ve la faremo pagare per questo affronto…” Disse con tono cupo e roco The Dark Freed, nella sua armatura oscura e con gli occhi viola, estraendo il suo fioretto e scuotendo le sue ali; sul suo petto brillava viva e inquietante la scritta "Darkness".
“Oh-oh…”
Dall’alto
della scalinata il Master, nel suo costume
da gatto con gli stivali, sospirò divertito scuotendo la
testa: mai che si potesse avere un
Ballo tranquillo lì a Fairy Tail…