Buona lettura!
Mi chiamo Rose White, sono una ragazza di origini inglesi nata in Italia.
Il mio sogno più grande è sempre stato quello di visitare la mia patria originaria.
I miei genitori non sono mai stati molto contenti di ciò, hanno sempre voluto il meglio per me , il meglio che dicevano loro, per intenderci, e non mi hanno mai permesso di tornare lì.
Io ho sempre saputo il perché, avevano litigato con la mia nonna paterna e la sorella per motivi di cui non ero a conoscenza. Non ancora…
Mio fratello ventitreenne Dallas è considerato il genio della famiglia, frequenta l’ università di Bologna, io e la mia famiglia ci siamo trasferiti lì vicino per lui, e anche se loro continuano a negarlo so che è per questo.
Ho finito il liceo lì, ho lasciato i miei amici più cari per seguirli, e quel giorno mi ero ripromessa che compiuti i diciott’anni avrei deciso io cosa fare della mia vita, i diciott’ anni sarebbero stati una svolta per me .
I miei genitori sono dei tipi realisti , fin troppo, sono tutto il contrario di me, hanno la testa sulle spalle, incollata con la colla super forte. Mia madre Claire Parks ci tiene al nostro futuro, alla nostra salute, lei si occupa di farci avere tutto il necessario per studiare ovviamente con il prezioso aiuto di mio padre, Stewen White. Entrambi sono degli avvocati.
Considero la mia famiglia perfetta, fin troppo …
Il giorno del mio compleanno tutto sarebbe cambiato.
<< Rose fatti vedere? >> disse mia cugina incitandomi ad uscire dalla mia camera .
<< Sei bellissima >> mi disse abbracciandomi<< Grazie ma non era necessario tutto ciò >> dissi io guardandomi quel vestito magenta tutto pomposo e i miei tacchi ricoperti di brillantini.
<< Sono venuta qui per un motivo ben preciso >>
<< Per il mio compleanno ? >> chiesi ironica.
<< No per evitare di farti vestire con un maglione stropicciato >>Scoppiammo a ridere entrambe.
Nessuno era mai andato fiero dei miei maglioni, eccetto me ovviamente, a me erano comodissimi, ma mia cugina Holly non la pensava allo stesso modo.<< Sono assolutamente out >> diceva sempre.
<< Ti aspetto giù >> disse, per poi scendere la scalinata che dopo mi avrebbe portato al salone.
Mi guardai allo specchio prima di scendere .Era un secolo che non mi vedevo così, tutti quanti sarebbero rimasti stupiti, non perché mi considerassi bella, ma perché nessuno mi vedeva mai con un vestitino, poi così corto.
Era molto bello era circa cinque centimetri sopra le ginocchia ,la gonna era di tulle e il corpetto di seta con delle pieghe che partivano dal lato destro del petto e che si univano con un piccolo fiore nero, molto elegante. Le mie scarpe erano , ricoperte e dico tutte tutte di brillantini neri, che erano perfette con la collana che avvolgeva il mio collo e gli orecchini lunghi che pendevano quasi sulle spalle.
I miei lunghi capelli castani raccolti in uno chignon e perfettamente arricciati (Non come al solito), davano un tocco ancora più glamuor. Facevo fatica a riconoscermi persino io .
Sentii qualcuno salire le scale, Era Holly, che mi diede due cavigliere, una magenta e una nera.<< Mettile sono perfette >>
<< Non sembro grassa con questo vestito? >> chiesi io insicura mentre continuavo a guardarmi allo specchio.<< Cosa? Sei bellissima, sei perfetta okay ? Non farmi sentire più una cosa del genere >>
Scese di nuovo .Non mi consideravo come lei diceva che fossi.
Non ero grassa, ero magra ma non eccessivamente come quelle modelle o attrici mezze anoressiche ero normale, ero alta ma non esageratamente, ma comunque non mi sono mai vista all’ altezza delle situazioni , forse perché abituata ad essere paragonata a quel genio di mio fratello…
Holly mi aveva truccata perfettamente, aveva steso un eyeliner allungandolo un po’ più del solito, aveva allungato molto le mie ciglia e steso un’ ombretto in tinta col vestito e che si sposava magnificamente agli accessori neri. An che se considerato solo il mio viso i mei occhi verde chiaro non c’ entravano un bel niente col nero e il magenta. Aveva valorizzato le mie guance con del blush appena più scuro e roseo della mia pelle, intendiamoci…quasi bianco latte. Infine aveva messo un velo di cipria sul mio naso a patatina e sulla fronte coperta in parte dalla frangia.
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Rimasero tutti stupiti e contenti soprattutto mia madre, che era da un secolo che non mi vedeva con un vestito.
Non volevo una grande festa, era una cena con i parenti più cari e qualche amico che avevo conosciuto in quei due anni trascorsi lì.
C’era anche Dallas, il mio fratellone. Era sempre più bello, era alto muscoloso .Aveva dei capelli castano scuro, degli occhi scuri e un sorriso perfetto, era il genere di cavaliere che vorresti ti accompagnasse ad uno di quei balli a cui avrei di certo partecipato se fossi stata in Inghilterra.
Arrivò, infine il momento che ho sempre preferito sin da quando ero bambina, i regali. Non ho mai saputo aspettare più di tanto per ciò.
Stavo bevendo un bicchiere d’ acqua , quando mio padre mi si avvicinò e mi diede una scatola, rettangolare, incartata con una carta a fantasie varie.
Ero felicissima, quando trovai il biglietto per Londra.<< Grazie papà, grazie, grazie … >> continuavo a ripetergli.
Avevo quasi le lacrime agli occhi, non ci potevo credere, avevano messo da parte il loro rancore per farmi andare in Inghilterra.
Ringraziai tutti e venni a sapere che Holly ne era già a conoscenza.
La festa finì e mio padre, mia madre mi fecero sedere sulla poltrona.
<< Che c’è ? >> dissi io ancora entusiasta ma un tantino confusa.
<< Hai solo due mesi di tempo, per trovare una posizione lì, se non funziona torni qui >>
Due mesi per trovare un lavoro fisso mi sarebbero bastati?
Per forza se volevo rimanere .Annuii.
Quando si è felici tanto si è abbagliati e a volte non si capisce l’ evidenza.
<< Rose >> intervenne mia madre<< Non possiamo permetterci di pagare l’ università a Londra , perciò se troverai un lavoro durante l ‘ estate, ti daremo un anno di tempo e poi inizierai a studiare lì, solo a queste condizioni >>
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I mei erano contenti che io fossi contenta.
Ironici dissero:
<< Forse avremmo fatto meglio a non darglielo ahahahah >>
Era maggio , mancavano circa due mesi prima della partenza, ero così felice, il mio sogno si sarebbe avverato presto.
Fino a poco tempo prima non avrei creduto dipartire per Londra, ma il tempo cambia le cose e io ne sono sempre stata consapevole.
#Nel prossimo capitolo
[...]
<< Bene Rose , Alexa e Richard venite, ho una super notizia, la famosa boy band verrà a stare qui da noi nel maneggio per una vacanza di un mese, se c’ impegneremo però si tratterranno più a lungo. Questo vuol dire che voi , tre assistenti in prova, siete assunti ufficialmente, passate da me in ufficio più tardi >>
Era quello che volevo sentire, ero contentissima. Diedi la notizia a casa .[…]
Non ero fiera al cento per cento, perché non avevo detto la verità, ma ero fiera di me . Insomma loro pensavano fossi una segretaria del direttore marketing dell’ Harrods[...]Quella non fu una mossa prudente , ma era la mia vita e potevo viverla come meglio potevo, e poi le cose al maneggio andavano alla grande, Peter mi stava aiutando ad andare a cavallo , a me che ero negata per quasi tutti gli sport, lui era molto carino poi. Carino ? Che dico? Era molto molto bello.[…]
<< Piacere sono Harry degli One Direction >> disse una voce da dietro, no che figura avevo colpito lui con la spazzola per i cavalli, volevo sparire.
Continua…
#SPAZIO AUTRICE
Hey salve bellissime, grazie mille per aver letto. Spero vi sia piaciuto anche se sono consapevole che era un po’ noioso ma gli altri saranno diversi dovevo introdurre in qualche modo insomma…
Comunque grazie ancora e se volete che continui lasciate delle recensioni, a tre continuo ve lo chiedo per favore perché devo sapere se continuare o no, ci tengo parecchio, all’ altra mia storia non ho trovato nessuna recensione, ma molte (per me ) visualizzazioni , ora, spero davvero di trovare qualcosa, per favore. Grazie ancora .Ripeto è molto importante, grazie mille.;)