Fanfic su artisti musicali > The Wanted
Segui la storia  |       
Autore: xidolsvoice    18/08/2013    2 recensioni
insieme con il corpo,ma lontani con la mente.
si odiavano?forse,ma non sapevano che quell'odio era solo un sentimento per reprimere qualcosa di molto più forte,che solo le loro anime avevano percepito,l'amore.
oramai l'una faceva parte dell'altro,erano una cosa sola,in due corpi diversi,pronti ad amarsi fino a star male.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nathan Sykes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 4:
Arlene:
Riuscivo quasi a sentire sapore delle sue labbra, così belle e carnose.
Arlene stai sbagliando, Arlene fermalo, è ubriaco, non vuole davvero baciarticontinuava a ripetere la vocina che era in me, che a malincuore aveva ragione.
Si vedeva che era ubriaco, se fosse stato sobrio non avrebbe mai voluto baciarmi, non era una ragazza alla sua portata, lui era troppo.
“S-stop..” sussurrai spingendolo con una mano lontano da me, mentre mi mordevo con forza il labbro cercando di trattenere le lacrime che il mio cuore voleva far uscire.
Nathan mi guardò portando appena la testa a lato, probabilmente sbalordito dal mio rifiuto, dopo un paio di minuti mentre mi scrutava cercando di capire il motivo della mia azione abbassò la testa, scuotendola.
“Non è finita qui Arlene, non è finita qui” sussurrò con voce roca, che mi fece rabbrividire e spaventare nello stesso momento.
Uscii dalla stanza ancora con lo sguardo basso mentre io scivolavo sotto le coperte, scoppiando in un pianto silenzioso.
Mentre la mente mi ripeteva “hai fatto la cosa giusta.”
Il mio cuore urlava disperato “perché lo hai fatto? perché lo hai lasciato andare via?!”
Nathan:
La luce del sole invase le pareti della mia stanza, grugnii appena e mi girai dall’altro lato del letto, coprendomi il viso con il cuscino.
Sentivo la testa pesante e scoppiare, a causa della sbronza che avevo preso ieri sera, di cui non mi ricordavo niente.
Mi impegnai a ricordare ogni singolo momento di essa e pian piano, i ricordi risalirono a galla, facendomi ricordare della sfida con Siva, delle mie avance ad Arlene ed il suo rifiuto, mentre ripensavo all’ultimo mi venne una fitta nello stomaco.
 forse seistato troppo spavaldo e ciò l’aveva fatta allontanare da te, forse lei crede che sia troppo presto o forse non ti vuole ripeteva la vocina in me, insistente.
Mi alzai barcollando appena a causa del sonno e andai a farmi la doccia, appena sentii il getto fresco sulla schiena mi sentii decisamente meglio, più lucido. Finii la doccia e misi una maglia della Hollister e un bermuda blu, mi lasciai i capelli bagnati e scesi in salotto, dove non trovai nessuno eccetto Arlene, che era come al solito seduta sul divano, con la differenza che aveva una tazza di latte tra le mani e una busta di biscotti al suo fianco. Sorrisi a vederla con i capelli arruffati, legati in malo modo in una coda, senza trucco e con un espressione in viso assolutamente irresistibile.
Probabilmente sentii il cigolare delle scale e si girò, mostrandomi un sorriso angelico, prima di rigirarsi verso la televisione intenta a vedere una delle sue serie tv preferite.
Andai in cucina e mi versai un po’ di latte nella tazza per poi andarmi a sedere al fianco di Arlene, immergendo un biscotto nella tazza prima di addentarlo.
“Ma buongiorno signor Sykes, certo che lei si sveglia all’alba” disse Arlene scoppiando a ridere, spostando lo sguardo verso di me.
“E’ solo mezzogiorno” dissi io soffocando una risata.
“Solo? Bello, io intanto ho finito di disfare la valigia e di mettere apposto la mia camera!” disse sorridendo fiera di lei.
“E allora perché non sei andata a mare al posto di chiuderti in casa a vedere questa stupida serie?” dissi alzando il sopracciglio, infilandomi l’ultimo pezzo di biscotto in bocca.
Arrossì violentemente, e questa cosa mi fece scoppiare il cuore di gioia, amavo vederla arrossire, e amavo ancora di più sapere che la causa ero io.
“Beh, insomma.. da sola mi annoiavo, ho preferito.. aspettarti.” balbettò appena cercando di non farmi notare il suo evidente imbarazzo.
“Allora corri a mettere il costume che ci andiamo subito” dissi io sorridendo, mentre lei saliva velocemente le scale sorridendo.
“Ah, Arlene..” le dissi, facendola scendere di qualche scalino per guardarmi in volto.
“Dimmi, Nath” sussurrò quasi lei, probabilmente avendo capito cosa volessi dire.
“Riguardo a ieri, volevo..” dissi, prima di essere interrotto da lei.
“Nathan, eri ubriaco, non eri cosciente di ciò che facevi, è tutto passato, non fa nulla” disse lei, mostrandomi un sorriso a pieni denti, a dir poco falso.
Sorrisi abbassando la testa, sentendola salire sopra e correre in camera.
Tu non sai quanto avrei voluto che tu non mi fermassi  pensai sospirando, andando a mettere apposto le tazze.
Arlene:
Non volevo pensare più a ieri sera, o almeno non volevo parlarne con lui, sentivo ancora il cuore battere a velocità elevata mentre mi infilavo una maglia bianca con al centro una croce fucsia che cadeva da un lato, lasciando intravedere un po’ di costume, mi aggiustai la coda e scesi giù, trovando Nathan sullo stipite della porta, aspettandomi.
“Andiamo?” disse lui, sorridendo mentre mi porgeva la mano, che strinsi appena.
“Andiamo” sussurrai sorridendo, mentre chiudevo alle mie spalle la porta.
Nathan:
Il tragitto verso la spiaggia fu alquanto silenzioso, mentre le nostre mani erano ancora l’una attaccata all’altra. Pensavo ad un modo per non far incontrare Arlene e Siva, non volevo lui ci provasse con lei solo per gioco, solo per sfida nei miei confronti, era una cosa che mi dava il voltastomaco.
Lo stai facendo anche tu disse la vocina in me.
Arrivammo in spiaggia prima di accorgermene e Arlene mi lasciò la mano, mentre vedevo le figure dei miei quattro “amici” avvicinarsi a noi. Guardai Siva con gli occhi assottigliati mentre lui mi ignorava totalmente e abbracciava Arlene in modo fin troppo affettuoso. Strinsi i pugni mentre sorridevo agli altri tre, che mi guardavano interrogativi, non capendo la mia reazione di rabbia, probabilmente non ricordavano nemmeno loro ciò che era successo la sera precedente.
Tutti salutarono Arlene abbracciandola, ma lei ricambiò solo l’abbraccio di Siva, e questa cosa mi fece ribollire il sangue dal nervoso, sospirai rumorosamente e mostrai un sorriso, mentre mi toglievo la maglia.
“Allora, andiamo a mare?” mi rivolsi ad Arlene prendendogli la mano mentre lei la stringeva forte mostrandomi un dolce e rassicurante sorriso mentre con la testa accennava un si.
“Veniamo anche noi” disse Siva prendendo in braccio Arlene, costringendola a lasciare la mia mano, si strinse a lui ridendo mentre lui correva verso il mare, buttandola dopo poco in acqua come io avevo fatto il giorno prima.
“Amico, questa sarà una sfida molto dura..” disse Max, dandomi una pacca sulla schiena.
“Max, non ho paura di Siva, lei è già mia.” dissi con voce ferma, mentre li guardavo ridere e schizzarsi allegramente.
Quando una cosa la reputo mia, lo è e basta.  Pensai prima di fare l’indifferente e buttarmi in acqua, come se quella situazione non mi desse alcun fastidio.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > The Wanted / Vai alla pagina dell'autore: xidolsvoice