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Autore: Natapermorire    18/08/2013    1 recensioni
E' una semplice storia di amore, una storia di un'incontro avvenuto per caso.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Celeste era una ragazza alta e formosa, molto armoniosa dai tratti decisi ma delicati:  i  capelli  lunghi  e soffici le cadevano sulla schiena in una cascata di riccioli castani ; ne aveva un ciuffetto   sul viso che  con grazia portava dietro l’ orecchio e fermava con una molletta a forma di farfalla. I suoi occhi erano   grandi e ben delineati tagliati come gemme preziose, di un verde  intenso e brillante ; la sua pelle era di porcellana e in viso un delizioso rossore sulle gote, la bocca tinta di fragola  e le labbra morbide e carnose celavano uno splendido sorriso .Le mani erano quasi sempre  screpolate d’inverno  ma le sue unghia erano sempre ben curate e laccate con un delizioso smalto di colore rosa-pescato. Spesso portava un vestito  di taffetà bianco leggero e vaporoso che si accordava con il candore della sua pelle, un  sottogonna  orlato di delicato pizzo chantilly e un nastro blu che la cingeva in vita,  la gonna scendeva dolcemente sui suoi fianchi morbidi e sinuosi. Calzava un paio di scarpe da ballo in tinta con il nastro legate alla caviglia da un cinturino, e un paio di calzini con delle  roselline in rilievo. Frequentava il 3 anno di Liceo Classico nel suo paese e viveva con i suoi nonni in una casa vicino  al fiume ,circondata da ettari di terreno coltivati a grano . Era discreta e riservata,aveva pochi amici e spesso, ogni volta che poteva, andava nel parco  e passeggiava da sola nel roseto o sedeva su una panchina vicino al laghetto e leggeva; ma la maggior parte del tempo stava ferma e con gli occhi fissi nel vuoto, tacendo contemplava il paesaggio con le braccia conserte . Nessuno le prestava particolare attenzione,  per tutti era una ragazza comune :ma non per Luca. Lui vedeva qualcosa di diverso in Celeste, dentro di lui una tumultuosa voce gli gridava intimamente che dietro quegli occhi limpidi e chiari che lo folgoravano c’era la soglia di un altro mondo,dietro il suo sguardo iridescente erano velati una malinconia e un’ angoscia travianti , un desiderio incombente di leggerezza.
 Luca era un ragazzo alto e di corporatura normale , con le spalle larghe  e dai tratti nordici : aveva tanti capelli mossi scalati e lunghi fino al collo che portava in modo disordinato ,biondo molto scuro con riflessi ramati e color cioccolato; gli occhi nocciola con delle pagliuzze verde scuro  molto grandi ed espressivi, la bocca rosea con il labbro superiore leggermente più sottile e un neo ben visibile sotto il labbro inferiore. Frequentava la stessa scuola di Celeste,  ed era un anno avanti a lei , era un ragazzo normale, di buona famiglia e molto ben educato, alla mano e molto socievole anche se era estremamente composto a volte quasi fino a sembrare finto. Non avrebbe mai potuto dimenticare il giorno che per la prima volta vide Celeste. In un caldo pomeriggio d’ estate  Luca si stava ritirando dal solito pomeriggio con gli amici:una partita al calcio balilla, biglie , una limonata ghiacciata e via. Di solito ritornava per il bosco. Era sul fare del tramonto ,quando il cielo e la terra si fondono in un’ armoniosa sinfonia per creare uno spettacolo memorabile che risveglia anche gli animi di chi li ha ibernati sotto una spessa coltre di ghiaccio.
Il suo animo delicato e sensibile era profondamente affascinato da quei giochi di luci e tenebre, disegni che si intersecavano tra i rami degli alberi come preziosi ricami aurei e argentei. La soffusa luce lo avvolgeva di tepore,capiva e rivedeva in se tutte quelle contraddizioni, il bosco così luminoso e sereno di giorno, ma così cupo e inquietante di notte.
Non passava mai per il fiume, ma quel giorno fu assalito da una sete incontenibile e vi si diresse . Fu lì che vide Celeste per la prima volta: era seduta vicino al fiume, adagiata su un giaciglio di foglie ed erba,i piedi nudi . I capelli sciolti e liberi danzavano con il vento incorniciandole il viso. Si era spogliata del suo abito che aveva appeso ad un ramo, ed era rimasta con un’ impalpabile sottoveste di seta rosa a bratelle sottili . Luca  alla sua vista restò intorpidito e confuso; rimase nascosto dietro un albero ad osservarla.
 Lei piano si alzò da terra e aggrappandosi ad un quercia che affondava le sue radici sulle sponde del fiume, discese dolcemente in acqua, prima bagnando la punta dei piedi, poi le gambe ,e infine si abbandonò completamente alla corrente lasciando cullare le sue membra da  quella fresca acqua ristoratrice. Si rischiarò in viso e i suoi occhi si illuminarono come se racchiudessero in se la luce del sole.Pervasa dall’ ebbrezza della  leggerezza ,dal gusto della libertà.
Quella visione apparve a Luca quasi idilliaca,  una ninfa che popolava le acque di quel fiume e che con le sue movenze,aveva resuscitato i suoi desideri più proibiti e abbattuto tutte le sue certezze. Quella ragazza apparentemente sterile nascondeva in se una grande voglia di vivere e la capacità di risvegliare  in Luca sensazioni fino ad allora sepolte sotto la maschera che portava. Dopo quell’incontro tornò a casa scosso ma investito di uno strano senso di liberazione, una rivolta che partiva dall’ interno.
Così incominciò a seguirla tutti i giorni al fiume, si nascondeva e restava lì immobile a fissarla per ore. Celeste non era stupida e si accorse del silenzioso corteggiamento di Luca, così ogni tanto facendo finta di voltarsi casualmente gli lanciava sguardi di sfida. Così un giorno usci dall’ acqua e con la pallida  sottoveste  che la avvolgeva sinuosamente,sussurrò per la prima volta alle orecchie di Luca le prime parole. Con giorni queste divennero frasi, discorsi lunghi  animati dalla vivida fiamma della passione e del mistero.
Una notte di mezza estate,quando il cielo era terso e la luna piena Celeste sgattaiolò di nascosto fuori dalla finestra della sua camera, scendendo la staccionata di legno adagiata vicino al muro; il suo vestito a pieghe fluttuava nell’ aria e seguiva i suoi movimenti perfettamente, le calzava come un guanto. Luca era giù ad aspettarla completamente rapito dalla sua bellezza e leggiadria, la prese tra le braccia e le diede un bacio sulla guancia spostandole dal viso quel ciuffetto di capelli. Lei, invitandolo con lo sguardo lo prese per mano e lo trascinò con forza dietro al granaio,dove davanti a loro si apriva un distesa di fiori di campo bianchi e rossi ed erba alta fino alle ginocchia. Celeste incominciò a correre come una forsennata sfiorando quei fili verdi con la punta delle dita, sorrideva e il suo sguardo colpito dai raggi lunari si faceva iridescente di milioni di pagliuzze argentate e riflessi di smeraldo. Luca la rincorreva,quasi però non le stava dietro tanto correva veloce. Per la prima volta nella sua vita si sentiva libero dal gravante peso che gli infliggeva il mondo, aveva nelle sue mani il Potere sulla sua vita.Ad un tratto lei si fermò e rimase inerme con quello sguardo sognante accarezzata da una fresca brezza,così sotto un campo di stelle che   rendevano la sua pelle pallida e gli  occhi fari nelle tenebre, Luca  le si avvicinò lentamente e mentre le spostava quella ciocca di capelli dal viso le loro labbra colorate dalla passione si sfiorarono arse dall' amore.
  
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