Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |       
Autore: anteros    19/08/2013    1 recensioni
"Cosa c'è? " Gli chiedo con un mezzo sorriso. Giuro che quel ragazzo mi fa tornare il buon umore, e non so spiegare il perché.
"Niente, volevo solo parlare un po'" fa un sorriso timido e alza le spalle.
"E di cosa?" "A Ell sei piaciuta molto" Faccio mente locale e cerco di ricordare chi sia Ell, poi mi viene in mente la motocicletta. La ruggente e fiammante Ell.
"Oh, anche a me piace molto" ridacchio.
"Beh, si chiedeva se volevi venire con noi oggi a prendere un gelato e magari andare in spiaggia." Sta... Approcciando con me.
C'è mi sta rimorchiando.
Lui.
Non ci credo.
Io.
Rimango per un po' a bocca aperta, poi faccio un movimento con la testa per rispondergli.
"Perché no?" Domanda, deluso. "Ieri ci siamo divertiti a fare il giro in motocicletta." Batte un piede a terra, e giuro che è la cosa più tenera del mondo.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chaz , Justin Bieber, Pattie Malette, Ryan Butler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Giselle è il mio nome e nullafacente il mio cognome. 
Diciassettenne normale, senza molti obbiettivi nella vita. Finire la scuola a 25 anni è forse quello maggiore. 
Son mora come mio padre e ho gli occhi verdi di mia madre.
Sono riccia e si sa, ogni riccio è un capriccio.
 Il mio modo di vestire è tipo "mimetizzazione", nessuno mi nota ed io non do fastidio a nessuno. 
La persone dicono che ho un bel sorriso, mia mamma dice che sono pigra, mio fratello afferma che sono brutta ed è un emerito coglione, perché siamo gemelli.
Se cercate la parola "sfigato" nel vocabolario, ci troverete stampata la mia foto con sotto scritto: "Giselle Ronnie Walker, abbiamo detto tutto." 
Come potete vedere ho anche molta autostima in me stessa. 
Ci sono un paio di cose che odio:
- i lunedì, che non so perché ispirano il giallo; il giallo ispira violenza e la mattina alle otto ho tanta di quella violenza repressa che non su chi scaricarla.
- il mio vicino. Un montato di nome Justin. Justin Bieber. Sì, lui. 

Guardo la sveglia sul comodino e leggo l'orario: le 7.45 
Benissimo, Axl ora mi ammazza
Schizzo fuori dal letto e mi catapulto verso l'armadio.
Infilo velocemente i jeans, scendo giù in salotto e mi metto alla ricerca delle mie scarpe.
Giselle è il mio nome e disordinata il mio cognome. 
In soli cinque minuti riesco a lavarmi i denti, pettinarmi e preparare lo zaino. Quando voglio posso essere rapida; quando voglio
Saltello verso la grande jeep rossa metallizzata di Axl, mio fratello.
«Giselle, e muoviti!» Urla lui, per colpa del mio passo da bradipo.
Axl è il suo nome e capitano della squadra di rugby il suo cognome. 
Ragazzo popolare, con forse troppa autostima, bello, alto anche troppo per la sua età. 
Come detto prima siamo fratelli gemelli: moro, riccio, occhi verdi e sorriso carino; lineamenti del viso praticamente uguali, se non avessi la terza di reggiseno potrebbero scambiarmi per lui. C'è un particolare, piccolissimo, che solo mamma e papà conoscono. Nell'iride del mio occhio destro è presente una macchiolina celeste, piccola quanto la pupilla. 
 
Scendo dalla macchina e sgattaiolo nella scuola, cercando di non dare nell'occhio. E' così fastidioso essere osservati, mi scatta il sistema nervoso quando la gente mi scannerizza da capo a piede. 
Apro il mio armadietto, poso i libri e ne prendo altri. Quando chiudo lo sportello mi ritrovo Mirza e il suo gruppo di barbie che mi circondano. 
«Guardate, Giselle ha tutta la maglietta sporca!» Ma che sta dicendo questa rincoglionita? Quando ho messo la maglietta era pulita e stirata. Non riesco neanche ad alzare lo sguardo che quella stronza mi rovescia il suo bicchiere di cioccolata sulla maglietta bianca. 
«Che hai fatto? Ti sei vomitata addosso?» Continua, ride e se ne va, seguita dalle tre ochette.  Questa è la mia bellissima e adorabile vita al liceo.

Sono intenta a seguire la lezione di spagnolo, quando mi vibra il cellulare.
Da: Charlie.
"Buongiorno stellina."
Chi è Charlie? L'unica parte bella della mia adolescenza. 
Charlie Anderson, quaterback della squadra di rugby. 
Biondo, occhi verdi, sorriso mozzafiato. 
Ah, quel sorriso. 
A: Charlie
"Buongiorno tesoro"

Sono certa di amarlo.
Non rimetto neanche il cellulare in tasca che vibra di nuovo fra le mie mani, sorrido al pensiero che Charlie mi avesse risposto in meno di un minuto. 
Guardo lo schermo e leggo il mittente: Justin. Mi giro nella sua direzione e lo vedo che mi sorride sghembo, notando subito dopo il telefono sulle sue gambe.
 
Da: Justin
"Signorina Walker, le consiglio di smetterla di usare il telefonino se non vuole che lo dica all'Hermanez."
Sbuffo e scuoto il capo nel pensare quanto sia ipocrita questo ragazzo, mi giro di nuovo nella sua direzione e gli dico di "andarsi a farsi fottere" col labiale. 
La finezza è all'ordine del giorno il lunedì. 
Scoppia a ridere e la professoressa gli fa la solita ramanzina che "se non vuole seguire la lezione può benissimamente uscire fuori e fare una passeggiata". L'amore di una prof.
 
Suona la campanella ed io mi avvicino a Justin facendomi spazio nella folla del corridoio. 
«Bieber, la deve smettere di fare il coglione in classe!» Esclamo poggiandomi al suo armadietto, poco distante dal mio.
«Dio santo se ti odio. Non capisco perché beccano sempre me e mai te.» E' intento a prendere i libri dall'armadietto e continua a lamentarsi mentre io parlo ancora con Charlie, che dice di avere la febbre. 
«Oh povero Charlie, si è ammalato?» Giro il capo verso di lui e noto che stava leggendo la nostra conversazione. 
«Justin, fatti i fatti tuoi, ah.» Lo congedo e mi avvio verso il mio di armadietto. 
«Charlie qui, Charlie lì. Giselle mi dispiace veramente un sacco dirtelo, ma ti tradisce.» Mi guarda negli occhi con lo sguardo più serio che io abbia mai visto. 
«Justin, pensi che io possa crederti?» Sbatto l'anta dell'armadietto. «Vado a francese, sai com'è la Perrin.»
«Giselle, quando avrai il cuore spezzato in tre non venirmi a dire che non te l'ho detto!» 
 
Due cose non capisco in questo lunedì mattina:
-perché Justin è tanto interessato a me e alla mia relazione con Charlie, quando poi quarantotto ore prima una bionda, nonché Neve Parker, era nella sua camera da letto.
-perché la professoressa di francese si ostina a voler farci far fare progetti di coppia. Dio che nervosi.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: anteros