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Autore: S h i n d a    19/08/2013    8 recensioni
[HikaMasa] [Accenni: TakuRan, KyouTen, HamaHaya, NishiMido -ma proprio accenni-]
«Da qui si ha una vista migliore» gli spiegò.
«Per cosa?»
«Per le stelle cadenti.»
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hikaru Kageyama, Kariya Masaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era il quindici Agosto, ciò significava che era giunto Ferragosto.
Normalmente le persone si sarebbero dirette in spiaggia ad accendere falò, a farsi il bagno di mezzanotte, a ballare; ma non la Raimon.
Loro erano dell’idea che sarebbe stato più divertente entrare di notte nella propria scuola e sistemarsi nelle classi o nel tetto e fissare il cielo.
Esatto, era noioso andare tutti gli anni in spiaggia e poi, sarebbe stato anche abbastanza divertente e ‘pauroso’ aggirarsi di notte per la scuola, totalmente al buio.
A proporre tutto ciò era stato Kirino che non vedeva l’ora di potersi godere il volto di Shindou pervaso dalla paura che a sua volta sarebbe stato tutto il tempo appiccicato al rosa, perché in fondo sapeva che il loro ex-capitano aveva sempre avuto il terrore del buio.
Kirino sapeva anche che il suo fidanzato avrebbe accettato, perché non esisteva persona più orgogliosa di lui.
In effetti il difensore era riuscito a convincere anche Nishiki, Tenma, stranamente Hikaru e dopo vari litigi anche Hamano –che insisteva su quanto la spiaggia fosse bella.-
A loro volta quei quattro, anzi diciamo tre, erano riusciti a convincere i loro fidanzati e Hikaru era riuscito a persuadere Kariya, che alla fine aveva mollato quando il viola gli aveva detto «dai, meglio star con noi che con Hiroto.»
 
Quella sera, verso le 20.00 si erano tutti incontrati davanti al cancello della scuola.
«È impossibile scavalcarlo, torniamo a casa» borbottò titubante Hayami, che nemmeno voleva venire.
«Sempre così pessimista, troveremo un modo» gli sorrise Hamano, facendolo zittire e arrossire.
«Ho un’idea» esclamò Tenma, facendo voltare tutti i presenti verso di lui «uno di noi come Tsurugi» il blu lo guardò male «… o Nishiki… ecco, potrebbe unir le mani e dare la spinta agli altri per farli arrivare sul muretto.»
«Poi come facciamo ad arrivare a terra dall’altro lato? Se cadiamo male potremmo ferirci» gli fece presente Shindou, anche lui non molto contento dell’idea del proprio ragazzo.
«Ecco-»
«A questo ci penso io! Dall’altro lato, vicino la vecchia sede del club di calcio, dev’esserci una scala, basta che qualcuno salti dall’altro lato e la vada a prendere» risolse il problema Kirino.
«Ma questo qualcuno deve essere molto abile…» mormorò Kariya assorto nei suoi pensieri.
Tutti si voltarono verso di lui.
«Cosa? Perché mi fissano tutt- no, aspettate, io non salto dall’altro lato, ve lo scordate.»
«Ti prego, sei il più agile di tutti noi» Tenma praticamente, gli si buttò ai piedi.
«Ma che diamin- ho detto no! Queste cose potranno funzionare con Tsurugi ma con me, no!» Ribadì il verde, indietreggiando e ricevendo un’altra occhiataccia dal blu.
«Probabilmente, Kariya avrà paura di aggirarsi nel cortile della scuola alla ricerca della scala per il troppo buio» lo stuzzicò Kirino, il suo migliore amico.
«Non è affatto vero!»
A dare il colpo di grazia fu il piccolo Hikaru che gli si presentò davanti, addolcendo la voce «ti prego», quanto lo odiava quando faceva così.
«Va bene, ma lo faccio solo perché senza di me sareste spacciati» e detto ciò, si avvicinò a Nishiki e poggiando un piede sulle mani del ragazzo, ricevette una spinta che lo fece arrivare sopra il muretto.
Senza alcuna difficoltà si lanciò dall’altro lato ed iniziò a cercare quella dannatissima scala, doveva ammettere che la scuola al buio faceva alquanto inquietudine.
Maledisse mentalmente Kirino, possibile che lo cacciava in queste situazioni alquanto spiacevoli? In effetti, aveva accettato per lo sguardo di Hikaru… perché aveva ceduto?
Doveva essere per forza perché era un Kageyama!
Aveva sentito dire delle storie su un suo parente, un certo Kageyama Reiji da parte di Hiroto e Midorikawa e non erano affatto belle.
Scacciò quei pensieri dalla mente e si ritrovò davanti la scala tanto cercata.
«Eccoti.»
 
«Hai fatto un bel lavoro Kariya, per una volta» lo stuzzicò Ranmaru.
«Dannato rosa, giuro che-» la sfilza di insulti fu bloccata da un qualcosa che gli si era avvinghiato al braccio «Hikaru?»
«Andiamo in giro per le classi?» Gli domandò il più piccolo, sempre con quello sguardo manipolatore.
«Perché no?» Gli disse il rosa «io e Shindou andiamo~» e con ciò svanì.
Se prima Kariya non lo sopportava, ora lo odiava… perché era toccato a lui un migliore amico così?
 
Hikaru lo condusse in una classe che, in effetti, non aveva mai visitato.
«Da qui si ha una vista migliore» gli spiegò.
«Per cosa?»
«Per le stelle cadenti.»
Giusto, a furia di litigare con quell’effeminato si era scordato il motivo per il quale si erano recati tutti insieme nella scuola.
«Tanto è inutile» si lagnò il verde «sono talmente sfigato che, anche se mi cadesse una costellazione davanti, non sarei capace di vederla.»
Il viola ridacchiò.
«Anche io non sono mai stato fortunato con le stelle cadenti.»
«Davvero?» Chiese Kariya.
Stava davvero bene con lui, era la prima persona con cui teneva una conversazione senza sentirsi a disagio, che non fosse l’effeminato.
 
«Ehi Masaki, ti piace qualcuno?»
«Uh?»
Non sapeva che ore si erano fatte, era da un po’ che era seduti sui banchi in silenzio a fissare il cielo stellato e quella domanda improvvisa lo aveva messo sulla difensiva.
«M-ma che dici!»
«A me piace un ragazzo» continuò Hikaru, sorridendo, tranquillamente.
Come se essere omosessuali fosse una cosa normale.
O per lo meno, non lo era per quella gente.
Certo, molti dei loro amici come Kirino, Shindou, Tenma lo erano; però, in una società del genere, questo genere di persone è vista male.
«Non ti vergogni a dire una cosa del genere?» Kariya proprio non capiva come potessero loro ammettere una cosa così.
Il piccolo Kageyama lo guardò serio «perché dovrei vergognarmi di amare qualcuno?»
Quelle parole lo avevano colpito nel cuore.
Normalmente, lui si era sempre preoccupato di non apparire fin ‘troppo strano’ alle persone, ma quelle parole cambiavano tutto.
Era buffo vedere un ragionamento fatto da un ragazzino come Hikaru.
«Guarda Masaki!» Istintivamente portò l’indice in alto «una stella cadente!»
Kariya sorrise «è la prima stella cadente che vedo…»
«Hai espresso il desiderio?» Chiese curioso il viola.
«Non ho bisogno di alcun desiderio io… ecco-» la voce del verde fu bloccato dal trillare di un cellulare.
Fissò il display.
Possibile che l’effeminato dovesse disturbarlo anche quando non c’era?!
 

“Ehi Masaki, siamo tutti sul tetto, mancate solo tu e Hikaru, vi stiamo aspettando:)”
 

Quanto odiava quelle faccine a fine messaggio,glielo aveva ripetuto tantissime volte.
«Hikaru, ci reclamano sul tetto.»
«Okke~»
 
Kariya se ne pentì amaramente di averlo fatto, lassù c’erano tutte le coppiette felici che amoreggiavano.
«Potevate avvertirci che eravate tutti qua felici e contenti a baciarvi» replicò scocciato il verde, tirando un lieve calcio sulla schiena del rosa che si stava baciando con Shindou.
«Non l’ho scritto nel messaggio?»
«No.»
«Masaki, andiamo a vedere le stelle laggiù?» Lo distrasse l’amico.
E questo fu un bene, altrimenti, accidentalmente la sua mano sarebbe entrata in contatto con la pelle del suo migliore amico, causandogli dolore.
 
Inutile dire che quella sera non aveva visto più una stella cadente, tutto ciò anche perché a mezzanotte erano partiti i fuochi d’artificio.
Il Ferragosto, in effetti, era una festività italiana legata al cristianesimo ma anche in Giappone si festeggiava, probabilmente più perché il 15 Agosto era stata la fine della Seconda Guerra Mondiale per quel continente, ma ormai si festeggiava lo stesso, qualunque fosse il motivo.
 
«Ragazzi, io torno a casa, non voglio far preoccupare Hiroto, poi inizia a far domande assurde» li salutò Kariya.
«Va bene Kariya» sorrise inebetito Kirino; Shindou gli dava uno strano effetto.
Il ragazzo aveva appena varcato la porta per scendere le scale quando Hikaru lo raggiunse «buonanotte» gli sorrise.
Non sapeva cosa fare, era fin troppo carino, non poteva non sfruttare quel momento, quando nessuno guardava.
Si chinò su di lui e lo baciò a fior di labbra «questo è per la stella cadente» e si girò scendendo le scale.
Kageyama si sfiorò le labbra.
 
«Comunque, il ragazzo che mi piace si chiama Kariya Masaki!» Gli urlò dalla cima delle scale.
Chissà se lo avrebbe sentito.
 

Kariya sorrise.


 

♦♣Angolo Autrice♥♠

Non so cosa sia sta schifezza. 
Avevo voglia di scrivere un HikaMasa -sto amando letteralmente questa pairing- ed è tre giorni che ci lavoro, ma non me la aspettavo così. 
Davvero, se non fosse che su Efp ci sono pochissime fic su loro due e che ci sto lavorando da tre giorni -attualmente è 1.19- non l'avrei nemmeno pubblicata. 
Sono un po' in ritardo, sì, ma non posso farci nulla. L'ispirazione l'ho ottenuta fissando quella fanart (che io adoro), più in là avevo intenzione di scrivere un'altra HikaMasa -sempre ispirata ad una fanart- ma ci vorrà tempo siccome non ho le idee ancora chiare.
Ringrazio Salem per il sostegno morale e tanta altra bella gente che mi secco a citare siccome ho sonno e domani mi devo alzare alle 8.00.
Pace&Amore.


Shindou_Takuto 

 

   
 
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