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Autore: _Dark Side    19/08/2013    3 recensioni
Come evitarla? Theodora è ovunque, riesce sempre a trovarci. Ci sta alle calcagna. Ci toglie la dignità e si serve di noi per fare quel liquido che confeziona in provette da iniettare, con l'etichetta IVDI. Ci fa del male col nostro sangue. Così ai suoi occhi siamo noi gli artefici della nostra morte!
Genere: Introspettivo, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Bene, io vado a farmi una birretta. Vieni anche tu? Tanto questi due non scappano»
Effettivamente...legati come salami alla parete, come avremmo potuto scappare?
«Ma sì, rinfreschiamoci un po' il palato»
I due uomini ci lasciarono soli. Rick fece un lungo sospiro. Poi si voltò verso me.
«Ehi, sorellina! Pronta a filarcela di qui?»
«Cosa? Come credi di poter...»
In quell'istante mio fratello aprì il palmo della mano. Una lametta!
«Dove l'hai…»
«Shh! Abbassa la voce, o quelli ritornano e ci ammazzano. L'ho fregata a quel tipo del furgoncino.... Steve. E l'avevo infilata nei pantaloni. Quei due hanno creduto di avermi addormetato...poveri illusi!»
«Cioè? Vuoi dirmi che non ti hanno iniettato il veleno?»
«Certo che me l'hanno messo in vena. Ma ricordi? Sono intollerante ai sieri che non siano vaccini e la reazione allergica ha cercato di combattere il siero, lo ha intaccato. Perciò ho solo fatto finta di addormentarmi»
«Sei un grande! E quindi hai visto dove ci hanno portato!»
«Beh, in parte. Ho dovuto tenere gli occhi chiusi tutto il tempo. So soltanto che la prima stanza a destra di qui ha una finestra. Basta raggiungerla e...»
«Ce la faremo?»
«Sì, te lo giuro»
 
Rick iniziò piano piano a tagliare la corda con la lametta. Continuavo a ripetermi che era un impresa impossibile...una corda del genere non si sarebbe mai e poi mai spezzata. Ma in qualche modo mio fratello riuscì a tagliare il primo tratto e l'altro pezzo venne via da sé.
Sceso, Rick si affrettò verso me, svelto come una lince. Non aveva fatto rumore nello scendere dalla parete, perchè eravamo scalzi.
«Fa' in fretta! Possono ritornare da un momento all'altro!»
«Tranquilla. Ti hanno legato molto meglio di me... non riesco a tagliare questo pezzo qui»
«Forza, forza!»Sussurrai.
«Ecco!»Rick ce l'aveva fatta.
Piombai a terra. Le gambe non mi sorreggevano in piedi e mi chiesi come aveva fatto Rick a ritrovare l'equilibrio al primo colpo.
In punta di piedi, lesti, percorremmo la parete in lunghezza, verso la porta. Avevo la fronte imperlata di sudore, nonostante fuori facesse molto freddo. Ed era notte.
Rick mise la testa fuori dallo stipite. Poi si voltò verso me.
«Via libera»Disse.
 
In quel piccolo tratto di corridoio si vedeva la stanza in cui erano i due uomini. Stavano tracannando una Guinness, ridendo e dandosi piccoli colpetti alle spalle. Sarebbe bastato che uno di loro si fosse voltato verso noi e sarebbe finita. Un solo sguardo.
Mio fratello mi fece il cenno di non guardarli negli occhi... infatti quando si fissa una persona a lungo, alla fine quella, osservata, si gira verso chi l'ha guardata.
Distolsi lo sguardo. Ma troppo tardi, perchè l'uomo più alto mollò immediatamente la birra e si mise a seguirci, richiamando l'attenzione dell'altro.
«Corri a destra, Shar!»Mi incitò a gran voce mio fratello.
Ormai eravamo vicinissimi alla stanza con la finestra. Girato l'angolo, la raggiungemmo.
«Chiudi a chiave, presto!»
«Ma non c'è! Non c'è una stramaledetta chiave!»
«E allora spingi più forte che puoi! Se quelli entrano ci ammazzano, Dio!»
Spinsi la schiena contro la porta per tenerla chiusa, con tutta la mia forza. Rick intanto spalancava la finestra e tirava su la persiana. Gli uomini arrivarono e dovetti resistere ai loro fortissimi colpi. Non sarei durata un altro secondo di più. Ma fu proprio quello che ci permise, a me e mio fratello, di scappare. Rick si buttò dalla finestra ed io, lasciata la porta, corsi sul davanzale e gli uomini entrarono immediatamente nella stanza, cercando di acciuffarmi. Mancarono al presa. Caddi al suolo, accanto a Rick.
«Per fortuna era basso! E adesso corri, corri!»
Ci rialzammo subito, diretti chissà dove. Era buio e non si vedeva a un palmo dal naso.
Sentii gli uomini precipitarsi fuori dall'abitacolo e inseguirci, ma anche loro trovarono l'ostacolo della notte. Ad un certo punto scorsi una figura in fondo al viottolo. Avremmo potuto chiedere aiuto! Finalmente qualcuno che ci avrebbe aiutato! Ero colma di speranze.
«Rick! Rick! Guarda, laggiù!»Sussurrai a mio fratello.
Lui si diresse verso quella persona ignota ed io lo seguii.
 
Con gli uomini alle calcagna, raggiungemmo finalmente quella figura, che aveva assunto un'aria familiare ai miei occhi. Ma Rick sembrava non accorgersi di nulla. Gli si precipitò ai piedi, sfinito.
«La prego, ci aiut...»La voce gli si spezzò in gola.
Io mi bloccai di getto.
Altro che persona a cui chiedere aiuto... mi si gelò il sangue nelle vene.
Theodora.

  
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