Pan Son

Le tende della mia stanza vengono aperte, lasciando entrare i raggi del sole.
Mi giro dall'altro lato del letto, quei raggi mi accecano!
-Pan, svegliati!-. E' la mamma che mi scuote dolcemente per farmi svegliare.
-Mamma, lasciami dormire ancora un po'...- le rispondo con voce assonnata.
-Alzati, o farai tardi al primo giorno nella nuova scuola...- mi dice scoprendomi.
La nuova scuola...già, l'avevo completamente dimenticato...
- Va bene!- le dico e, inizio svogliatamente a prepararmi.
Lei si avvicina alla porta, mi guarda sorridente poi, dice:- Fai presto, mi raccomando!- ed esce.
Scruto l'armadio: anche oggi la solita maglietta, accompagnata dal solito paio di jeans. Mi avvicino al letto apro il cassetto del comodino. Una novità c'è: ho una nuova catena da appendere al jeans! Non sapete quanta fatica ho fatto per averla! La prendo e attacco le due estremità ai passanti del pantalone.
Ah, che sbadata che sono! Non mi sono presentata!
Allora...vediamo...mi chiamo Pan Son, ho 16 anni. La donna che avete visto prima è mia madre Videl Satan in Son. Vi dispiace se, mentre parlo, ci dirigiamo in cucina? Ho una fame! Questa è una delle cose che ho ereditato dalla famiglia di mio padre, o meglio da mio nonno!Già mio nonno: Goku Son l'uomo più forte dell'Universo, il Campione di Arti Marziali, nonchè eroe mondiale. Dite che si nota l'ammirazione che ho per lui?! No?! Sicuri?!


Oh, ecco la cucina! Mi siedo a tavola.
-Buongiorno Pan!-
Chi ha parlato è mio padre, Gohan Son. E' "grazie" a lui se ci siamo trasferiti qui a Città dell'Ovest!Il suo datore di lavoro lo ha spedito a dirigere la filiale della ditta in questa città.Prima abitavamo a Città del Nord, ecco il perchè mia madre aveva detto "nuova scuola": frequenterò il secondo anno dell'Orange Star School, il miglior liceo della città. Nonostante questo non ne sono affatto felice. A Città del Nord avevo tutti i miei amici: Ub, Marron... Qui, invece, non conosco nessuno. Cioè, qualcuno lo conosco: Son Goten, mio zio, frequenta il quarto anno del liceo.
Osservo l'orologio: meglio sbrigarmi, o farò tardi davvero!
-Arrivederci papà!Arrivederci mamma!- dico alzandomi da tavola ed afferrando lo zaino. Esco di casa.
Speriamo, almeno di fare nuove conoscenze!