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Autore: Opaleye    19/08/2013    2 recensioni
E lei guardò i suoi occhi color del sangue, espressione di spietata potenza. Unendosi a lui si sarebbe elevata in alto, avrebbe guardato la futile condizione umana da una posizione superiore.
“Sì, mio signore”
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Voldemort
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Esiste la libertà? Il mondo è pieno di gente che si crede libera, ma è in realtà succube di una società che la stritola con le sue regole perbeniste. Per conoscere la libertà è paradossalmente necessario ubbidire. Ubbidire a qualcuno che abbia un grande progetto . Che voglia spingersi oltre i confini imposti non solo dalla società, ma anche dalla nostra stessa condizione di maghi e di esseri umani.
Un grande progetto prevede sempre delle vittime, ma non ha senso proteggere chi non si ama, e non ha senso amare i traditori.  Il sangue prima di tutto, ed anche la lealtà verso il sangue. Il sangue è ciò che noi siamo.
L’amore è debolezza, è vero. Purtroppo l’uomo è debole per sua natura;  tutti gli esseri umani amano qualcosa, qualcuno.  Tutti tranne uno. Più persone ami più sei debole.  Quelli come me sono i più forti tra gli esseri umani, quelli che amano solo il proprio sangue. La pietà è per gli uomini più deboli di tutti, quelli destinati ad essere sopraffatti.  
“Ti unirai a me e mi servirai sempre e per sempre, Bellatrix Black?”
Con voce calma, melliflua, fece scivolare queste parole nel cuore della giovane donna.
E lei guardò i suoi occhi color del sangue, espressione di spietata potenza. Unendosi a lui si sarebbe elevata in alto, avrebbe guardato la futile condizione umana da una posizione superiore.
“Sì, mio signore”
E lo seguì.
La sua capacità di piegare il mondo a suo piacimento, di imporsi su di un’umanità ottusa ed inutile mozza il fiato. Lui sa e mi permette di imparare. Mi ha reputata degna di far parte delle sue cerchie.
Si sentì rafforzare dal piacevole dolore dell’esecuzione del Marchio. Ogni centimetro della sua pelle partecipava della sua scelta, gridava la sua unione al Signore Oscuro. Gli occhi vuoti del teschio le ricordavano che avrebbe ucciso e sarebbe stata quel serpente che abbandona il cadavere dopo averlo dilaniato.
Gli sarò sempre fedele, qualunque cosa accada. I suoi occhi mi hanno stretta a lui.
Guardò la prima vittima tremante e pronunciò quelle due semplici parole che rendono invincibili i pochi che hanno aperto gli occhi sulle proprie  sconfinate possibilità.
Uccidere è un gioco. Un gioco in cui si vince sempre. Ed infierire sul cadavere un vino frizzante, caldo ed inebriante. Non sapevo che fosse così.
E rise. Una risata sicura e cristallina, la risata di chi ha colto il significato dell’esistenza e l’ha dominata. Era padrona della vita stessa, era libera di muoversi senza più regole. Il Signore Oscuro le aveva regalato tutto questo, le aveva fatto scoprire la vita, e ora lei gli doveva la vita. 
  
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