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Autore: lunella678    19/08/2013    2 recensioni
Sana avrebbe voluto che il tempo si fermasse per sempre a quel momento. Sentiva le braccia forti di Heric stringerla con disperazione. Dai suoi occhi cominciarono a sgorgare lacrime senza che lei potesse farci niente. E lì, in quel momento in cui tutto sembrava perfetto, il destino, o forse qualche strana combinazione atomica, decise di fargli un regalo …
sinceramente è la mia prima ff non so se può piacere ma è una storia particolare e quest'idea mi frullava in testa già da un po'. A chi è interessato, buona lettura!!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
All’improvviso i due sentirono che il terreno sotto i loro piedi scompariva e si ritrovarono a cadere in un grande buco nero che sembrava non finisse mai. “Come in Alice nel paese delle meraviglie” si ritrovò a pensare Sana aggrappandosi stretta al collo di Heric e cominciando ad urlare come un’ossessa.
-MA CHE STA SUCCEDENDO???!!!- sentì gridare Heric da sopra all’aria che le fischiava nelle orecchie.
-NON LO SO!!!- urlò di rimando cercando di sovrastarla.
Sembrava di cadere in un tombino infinito, con l’aria che gli sferzava la faccia e intorno a loro, la più completa oscurità, tanto che se i loro corpi non fossero stati stretti in un abbraccio terrorizzato, non sarebbero riusciti a capire se erano soli oppure no. E in un secondo, così com’era cominciato, tutto finì. Finalmente i loro piedi toccarono qualcosa di solido. Heric stava stritolando Sana; rimasero così, con gli occhi chiusi, abbracciati e tremanti per cinque minuti buoni, respirando affannosamente. Poi, finalmente, la presa ferrea del ragazzo si allentò un poco, lasciandole prendere un profondo respiro. Sana si azzardò ad aprire un occhio. La prima cosa che vide fu una forte luce dorata che l’accecò per un attimo, facendole vedere puntini colorati. Poi, abituando gli occhi a questo nuovo ambiente luminoso, cominciò a distinguere il luogo in cui erano finiti; si trattava di una grande stanza, con pochi mobili moderni, un divano dall’aria comoda e un po’ consumata e tanti giocattoli sparsi in giro. Si girò di scatto, impaurita. Heric era lì che si guardava intorno con una faccia sconcertata.
-Mi spieghi come diavolo ci siamo finiti qui? Guarda che se è uno dei tuoi stupidi scherzi televisivi, io ti …
-Ma secondo te io farei una cosa del genere? IO?
-Oh, non lo so, non ti vedo da una vita, non posso sapere come sei diventata!
-Ma se saranno due mesi al massimo!!
-Shhhhhh…
-Non mi fare shhh!!
-Stai zitta! Sento qualcosa.- Heric aveva abbassato notevolmente la voce e l’aveva presa per un braccio. In effetti anche lei sentiva dei rumori sempre più vicini provenienti da una porta chiusa vicino ad una libreria di un bel legno scuro piena di foto che non distingueva bene. Heric la trascinò dietro il divano.
-Ma cosa fai?- chiese lei divincolandosi.
-Non sappiamo cosa ci ha portato qui. Meglio essere prudenti.- rispose lui accovacciandosi in modo da poter sbirciare quel salotto sconosciuto senza essere visto. Sana fece lo stesso e aguzzò l’udito. Delle voci soffocate si sentivano ancora dietro la porta.
-Shhhh… abbassa la voce!!
-Ma si può sapere che ti prende?!
-Te l’ho detto, ho sentito delle voci.
- Mamma che paura! Saranno dei ladri?
-I ladri non vengono quando c’è gente in casa, genio!!
- Ehi, ma come ti perme …
-Shhhh..ZITTA!!!
-Ok, ok. Allora che facciamo?
-Al mio tre entriamo nella stanza e chiunque ci sia lo prendiamo a bastonate!!
-Va bene!!
-Ok! Uno.. due… TREE!!!!
La porta si spalancò e due ragazzine più o meno della loro età entrarono brandendo la prima una mazza da baseball dall’aria pericolosa e la seconda un pesante attizza fuoco di ghisa.
-Hai visto?! Non c’è nessuno, mi hai fatto venire un infarto per niente!!- disse quella con l’attizza fuoco, una bionda snella il cui viso però non si riusciva a scorgere dato che era di spalle.
-Ci credo!! Con tutto il chiasso che hai fatto saranno scappati!!
Sana trasalì. Quella ragazza, quella rossa che aveva parlato … lei era IDENTICA ad Heric!!! Aveva lanciato a quella che a giudicare dalla corporatura era la gemella un’occhiataccia assolutamente inconfondibile, la stessa che aveva visto talmente tante volte da non essere più calcolabili. Si girò verso il suo compagno che fissava anche lui il viso della sua sosia con aria scioccata.
Intanto l’altra ragazza, quella bionda di cui non erano ancora riusciti a vedere la faccia, aveva ricominciato a parlare:
-Però … potrebbero essersi anche nascosti!!!
La ragazza dai capelli rossi e il viso uguale a quello di Heric alzò le sopracciglia e si guardò intorno sospettosa.
-Hai ragione!! Guardiamo un po’ in giro e la prima che trova qualcosa, o qualcuno, grida.
-Come?! Non chiamiamo la polizia?
Sana spalancò gli occhi e guardò Heric terrorizzata. Lui aveva ancora lo sguardo fisso sulla ragazza dai capelli rossi, sembrava in trance.
-Si, e se è solo un gatto facciamo proprio una bella figura!!!
-E se non è solo un gatto?
-Allora assaggerà l’impatto delle nostre armi su quella sua testa da delinquente!!
Sana, cercando di fare il meno rumore possibile, si avvicinò al ragazzo e sussurrò:
-Pssss… sveglia Heric, ce ne dobbiamo andare. Se ci trovano queste ci fanno secchi!
Lui non rispose, continuando a fare quello sguardo ebete che cominciava a darle sui nervi. Lo scosse prima piano, poi sempre più violentemente fino a che, dandogli uno spintone forse un po’ troppo forte, lo fece andare a sbattere contro la parete dietro il divano, provocando un frastuono che avrebbe potuto svegliare un comatoso.
Le due gemelle allora, si girarono di scatto verso la loro direzione, e Sana potè finalmente vedere la faccia della ragazza bionda. E, in quel momento, perse i sensi, perché quella faccia, quello sguardo atterrito, era il suo sguardo atterrito. 
  
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