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Autore: Lulu_An    20/08/2013    1 recensioni
Ada una ragazza quasi sedicenne, parte per Londra per studiare nella prestigiosa accademia di fotografia, e si trasferisce da suo cugino Harry, il quale le farà conoscere i suoi amici, e forse troverà anche un ragazzo tutti insieme l'aiuteranno a dimenticare il suo passato terribile e a superare le sue paure, spero vi piaccia..
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PARTE LIAM: La mattinata in spiaggia era prosegutia tra baci, carezze e scherzi.. ora sono steso sul divano e sto aspettando che Ada finisce di farsi la doccia, di sopra ci sono Harry e Milena che come al loro solito stanno facendo sesso…Non so se ho mai visto quei due fare qualcosa che non sia sesso.. Mi fanno leggermente schifo ma vabbè.. Ada:’’Liam.. Sali su per favore ho bisogno del tuo aiuto non riesco a perndere le scarpe sono troppo in alto..’’ Salgo le scale apro la porta della sua stanza e mi ritrovo Ada che salta per cercare di prendere le scarpe, indossa la gonna a fiori e una canotta nera che mette in risalto la sua abbronzatura molto accentuata lasciando una riga bianca al centro segno del suo costume con il laccetto ventrale.. IO:’’Sei un nanetta’’ dico prendento le sue vans nere dalla mensola in alto dell’armadio senza fare nessuno sforzo.. Ada:’’Scusa se sono alta solo 1.55’’ Dice facendo la finta offesa strappandomi le scarpe dalle mani…Mi avvicino ale facendola aderire con la schiena al muro.. Io:’’Non fare la finta offesa , con me non attacca’’ dico iniziondo depositarli delicati baci sul collo, mi allontano giusto in tempo per vedere un sorriso spuntare sulle sue labbre dove lei ha messom un rossetto rosso fuoco, mi riavvicino a lei con molta cautela e con l’indice inizio a tracciare la linea bianca lasciata dal suo costume fino ad arrivare al profondo scollo della sua canotta, fino ad arrivare a toccore il solco tra i due seni, sotto il mio tocco sento il suo corpoche si irrigidisce visibilmente, il battito del suo cuore aumenta e il suo respiro si fa in regolare quasi come se avesse appena finito di fare una gara olimpionica, mi allontano di scatto con la paura che ho oltrepassato il limite e la vedo rilassarsi visibilmente.. Io:’’Scusa non dovevo, ho esagerato’’ Ada:’’No scusami tu e che… non.. sono abbituata ecco tutto qui..’’ PARTE ADA: Mi avvicino a Liam, mi dispiace per la reazione che ho avuto, ma nessuno mi ha mai toccata in quel modo, istintivamente lo abbraccio coglirendolo di sorpresa all’inizio non ricambia l’abbraccio ma poi avvolge le sue braccia intorno ai miei fianchi.. Gli do una piccola spinta per far in modo che si sieda sul letto, poi io mi posiziono tra le sue gambe, lui ha ancora il viso tivolto verso il basso. PARTE LIAM: Sento le mani di Ada che mi alzano il viso, mi sento un po’ in colpa, non dovevo devo aspettare che sia pronta… Ada:’’Scusa’’ quella parola esce dalla sua bocca in un sussurro strozzato dalle lacrime che minacciano di scivolare giù dai suoi occhi… Apro la bocca per ribattere ma non c’è la faccio dalla mia bocca non esce nessun suono, deglutisco per farle capire che non è affatto colpa sua.. Io:’’Non piangere okay?? Fa finta che tutto questo non sia mai successo è calpa mi so benissimo che hai bisogno di tempo’’ Ada:’’No liam, il fatto è che…’’ Lascia la frase in sospeso come se non riuscisse a continuare, come se avesse paura di se stessa, la faccio sedere sulle mie gambe e le stringo la mano quasi per spronarla a continuare Ada:’’ E’ che vedi..’’ si alza dalle mi gambe e si alza il lato sinistro della gonna, facendo intravedere i suoi sleep di pizzo rosa, i quali abbassa solo lateralmente per mettere in mostra una ciccatrice lunga più o meno 10cm molto per i miei gusti. Alla vista di quella ciccatrice mi viene spontane allungare la mano verso di essa ma prima che io riesca a toccarla lei mi blocca.. Ada:’’Ti prego non lo fare’’.. Io:’’ma ma chi è stato, ti prego dimmelo chi è stato a farti questo..’’ Lei si rialza gli sleep e si abbassa la gonna, si giro di spalle e si avvia verso lo specchio, dove inizia a specchiarsi e a mettere dell’ombretto sui suoi occhi, io la raggiungo e mi metto ddietro di lei per ossevarla. Ada:’’ E’ stato mio padre’’ dice quelle parole con tanta leggerezza, ma so benissimo che per lei non è facile parlare di lui, e sta usando il fatto di truccarsi come se volesse alleggerire.. Io:’’ Tuo padre?’’
  
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