I'm lost in your eyes:: ♥




Era solito da Hiroto Kiyama, trovarsi tutte le sere in riva al fiume, quando il sole iniziava a sparire dietro le montagne, quando l'aria lieve si faceva più fresca, tanto da scompigliargli a malapena il ciuffo rosso che portava sulla fronte.
Hiroto si faceva strada, lungo il percorso dove lui e i suoi compagni si allenavano la sera.  Il luogo non era cambiato per niente, c'erano sempre i soliti alberi sparsi qua e là, e i lampioni che illuminavano con una luce fiacca, il tratto del rosso.  
Hiroto si sedette sull'unica panchina presente nel parco, e si divertiva a guardare la sua immagine riflessa nell'acqua.  
L'erba era bagnata e profumava di umido, le lucciole e il vento creavano come una danza facendo vibrare le foglie e la natura sembrava essere in armonia con essa.  Era tutto così dolce, agli occhi di Hiroto.
Il rosso guardava fisso e immobile la sua immagine, quasi incantato, ma venne interrotto da una foglia, caduta lentamente dagli alberi ormai quasi spogli delle prime settimane di novembre. L'acqua si sgretolò, tuttavia, non impiegò molto tempo per ricomporsi, facendo apparire ancora una volta, il volto pensieroso di Hiroto.  C'era lui, lui e solo lui in quella distesa di immenso piacere. Chiuse gli occhi, sospirando. «Ma io..io, cosa voglio veramente?» queste parole rimbombano nella testa del rosso, che si prestò a scuotere il capo come per dimenticarsene.  Era talmente concentrato, che il fruscìo degli alberi lo spaventò, provocandogli un breve sussulto. E di nuovo: «Ma io..cosa desidero, più di ogni altra cosa? Forse ho bisogno dei miei amici al mio fianco, di quei compagni con cui ho passato la maggior parte del tempo, e che mai dimenticherò. Non riesco a darmi una risposta...» Una lacrima si impigliò tra le ciglia di Hiroto, per poi cadere spedita nel fiume, sbriciolando nuovamente la sua figura.
Midorikawa Ryuuji era diretto verso la via di casa, dopo una giornata estenuante in paese, e aveva fatto più tardi del solito. Con l'Aliea Gakuen aveva imparato ad essere autonomo in quello che faceva, ma vivere da solo era piuttosto difficile. Nonostante ciò, si impegnava per portare avanti la casa, e metteva impegno in tutto ciò che faceva.  La via scorreva lentamente sotto i suoi piedi, era parecchio stanco ma voleva ugualmente godersi il paesaggio e respirare la brezza che c'era dopo il crepuscolo, quindi non c'era fretta di tornare a casa. Poco dopo, la sua attenzione venne attirata da un ragazzo che a prima vista credeva di conoscere.  «..Hiroto?» Lasciò le due buste della spesa che aveva in mano, e corse verso la panchina. Certo, se non fosse stato lui avrebbe lasciato perdere e sarebbe tornato a casa, ma qualcosa gli diceva che doveva andarci, era come se una forza lo stesse trascinando. Si avvicinò, ed era proprio lui, il ragazzo che aveva amato in silenzio per tutto questo tempo.  
«Hiroto..» Midorikawa vide che il rosso stava piangendo, ma egli si rialzò subito, facendo finta di niente e stropicciandosi un occhio quasi torturandolo. «Posso sedermi qui..vicino a te?» E subito il silenzio. Si ricordava che, quelle parole, le aveva dette lui al verde, molto tempo fa durante il football frontier international. Possibile che..se le ricordi ancora?
 «Certo, fa pure..»
 «Ammettilo, stavi piangendo" disse Midorikawa, fissandolo dritto negli occhi.
 « M-ma no, non è vero..»
  «Sì invece, a me non sfugge niente» rispose lui, con premura verso l'altro. Dopotutto, fin da quando erano piccoli, Hiroto aveva sempre aiutato Midorikawa, ed era ora di ricambiare il favore.  
  «Mi duole ammetterlo, ma hai ragione.» Non voleva mentirgli ancora una volta, alla fin fine, il verde capiva sempre le intenzioni di Hiroto, o quasi.  «Sono uno stupido." continuò lui, con il poco fiato che gli rimaneva  «Sono stato tanto tempo a pensare ma.. in fin dei conti l'unica persona di cui mi importa veramente sei tu, Midori-chan, sei tu l'unica persona di cui ho bisogno»
Le parole del più grande lo colpirono lentamente dentro, facendo aumentare di gran numero i battiti del suo cuore.
«Io mi sono innamorato di te.» concluse Hiroto, guardando il fiume scorrere veloce davanti ai due innamorati.
I grandi occhi neri di Midorikawa diventavano lucidi sempre di più, non riusciva a parlare ed era come se la voce gli morisse in gola.
Il più grande alzò la testa e si fermò a guardare gli occhi del compagno, e senza distogliere lo sguardo aggiunse: «Vedo la mia immagine riflessa nei tuoi occhi» ma il verde ancora non capiva. «E..gli occhi sono lo specchio dell'anima e del cuore. Sono un'immagine che non se ne andrà mai dai tuoi ricordi, dalla tua mente e soprattutto dal tuo cuore»  Hiroto gli prese il viso e lo baciò. Un baciò dolcissimo, che solo lui gli poteva dare. Avevano perso ormai la cognizione del tempo, loro due insieme. Il bacio sembrava non volesse finire mai, dopotutto era quello che desideravano da sempre.
 «Nnh..Hiroto» le uniche parole di senso compiuto che uscirono dalla bocca del più piccolo, che si limitò ad accarezzargli i suoi bellissimi capelli rossi  «Ssh..questa sera siamo solo io, te e le stelle, non è bellissimo?» Midorikawa annuì sorridendo. Un sorriso che..avrebbe posto fine a qualsiasi malessere, a  qualsiasi brutto pensiero.  Ma infondo.. lo sapeva che Hiroto, il suo Hiroto lo avrebbe aspettato per sempre. Le stelle sono illuminate purché ognuno possa  un giorno trovare la sua.
  No, quella sera, non se la scorderanno mai più.