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Autore: luxvato    20/08/2013    6 recensioni
dal capitolo uno;
«cazzo ti ridi, idiota?»
dissi alzandomi, passai una mano sugli shorts per pulirli.
«oh, che parole dolci.»
disse il tizio che fino a poco tempo prima stava ridendo.
«ne ho anche altre di parole dolci, testa di cazzo.»
lui sorrise.
aveva un sorriso magnifico, splendido, perfetto.
portava un cappello che si intonava al colore della sua maglia, pantaloni larghi e scarpe, che sembravano supra, o adidas, o modelli simili.
era bellissimo.
«oh, ‘testa di cazzo’ notevole.»
«ma vaffanculo.»
dissi irritata, salii sullo skate di nuovo, dandogli le spalle.
«cerca di non far di nuovo male a quel bel sederino.»
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''i'm not okay..3000 miles away.'
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Wesley Stromberg
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 15

 
Da:Wes.
«allora principessina, sei pronta?»
 
A:Wes.
«si, dove sei principessino coglione?»
 
Da:Wes.
«sempre dolcissima tu..comunque sono fuori casa tua. muoviti!»
 
quel giorno indossai un jeans chiaro, una t-shirt viola abbinata a vans viola e feci una treccia ai capelli, un leggero trucco e via, pronta per cadere dallo skate.
scesi di sotto, quel giorno in casa c'era mia madre, cosa molto insolita.
era seduta sul divano, col suo portatile sulle gambe.
«dove vai Alyce?»
«esco.»
«con Aria?»
«no, con Wesley.»
mi guardò alzando il sopracciglio.
«Wesley?»
«Stromberg.»
aggiunsi poi.
«questo nome non mi dice nulla di buono.»
«peccato, è un ragazzo dolcissimo.»
«io sono convinta che per te sia perfetto John.»
«peccato che 'John' sia in prigione per avermi violentato, ricordi mami?»
stette zitta.
stupida mamma in pieno della crisi di mezza età che spara cazzate a tutto go go go.
«ora se vuoi scusarmi.»
presi lo skate e mi avviai verso la porta. 
«Alyce, io e tuo padre partiamo questa sera.»
che novità!
la guardai.
«ma davvero? e dove andate?»
«Boston.»
«perché?»
«tuo padre farà uno stage lì per qualche settimana, poi visiteremo l'università che hai scelto.»
«io non ho scelto proprio niente!»
aumentai il volume della voce, cosa che la faceva innervosire..parecchio anche.
mi guardò male.
«silenzio. non dovevi uscire?»
«ma vaffanculo.»
dissi sottovoce.
presi lo skate e uscii di casa, finalmente.
vidi Wes seduto sul marcia piede, sorrisi.
corsi verso di lui.
«ehi.»
dissi una volta arrivata accanto a lui.
alzò lo sguardo e mi sorrise.
«ehi piccola.»
gli diedi un bacio sulla fronte, rise.
«pronta?»
«prontissima.»
si alzò e ci avviammo verso il parco,questa volta però non mi prese per mano, visto che continuava a fare su e giù con lo skate, facendomi cadere anche.
tanto amore/odio per te, Wes.
 
arrivammo al parco degli skate, era stranamente deserto.
«c'è moltissima gente a quanto vedo.»
dissi con tono ironico.
«tantissima, guarda, non si può nemmeno camminare.»
rispose lui con lo stesso tono.
risi.
«mi scusi signorino Stromberg, lei non doveva insegnarmi a fare skateboard?»
«ma certo signorina Brooke.»
mi sorrise.
«allora, metti lo skate a terra.»
misi lo skate a terra, poi lo guardai.
fece un mezzo sorriso.
si avvicinò a me e mi prese per i fianchi.
«che fai?!»
«sh, fidati di me.»
mi mise sullo skate,e sempre mantendendomi dai fianchi, iniziammo a girare per il parco. 
che cosa dolcissima.
«okay, adesso va' da sola.»
mi diede una spinta e iniziai ad andare da sola.
«no Wesley, ti prego! aiuto!»
«sta' tranquilla! stai andando bene!»
«Wesley sto per cadeeeere!»
e infatti dopo quindici secondi mi ritrovai a terra col mio sederino adorato dolorante.
Wesley corse verso di me.
«stai bene?»
lo guardai tipo 'sono appena caduta, come dovrei stare?'
«sei un coglione! ti avevo detto che cadevo!»
«andiamo tesorino, non hai nulla, mi dispiace per il tuo sederino.»
sorrise.
«vieni, ti aiuto ad alzarti.»
mi aiutò ad alzarmi.
«grazie Wes!»
«oh di nulla.»
«fottiti.»
«fottimi tu.»
lo guardai male. 
«nei tuoi sogni, carino.»
«mh, saranno dei sogni fantastici allora.»
alzai il dito medio nella sua direzione.
non so come ma mi ritrovai in braccio a lui, con le gambe strette intorno alla sua vita , le braccia intorno al suo collo, e con le sue mani sul mio sedere per reggermi.
«cosa diamine..»
«ssssh...»
eravamo nella stessa situazione del giorno precedente.
avevo il cuore che batteva all'impazzata, come il suo d'altronde.
chinò la testa e schiuse le labbra.
feci lo stesso.
sta volta nessuno ci avrebbe disturbato.
annullò la distanza che c'era fra noi e mi ritrovai le sue labbra sulle mie. 
oh my god.
  
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