Sospiro,
passando una mano fra i miei capelli color
grano. Mi avvicino maggiormente al microfono e deglutisco.
Non
sono mai stato così agitato al pensiero di cantare
questa canzone con la mia piccola Emma. Cioè, il giorno del
concerto di Natale
mi sono rannicchiato in un angolino a piangere, ma non sapevo che avrei
cantato
con Emma, quindi non conta, no?
Batto
una mano sulla fronte a questi pensieri.
Ma
perché ho la mente così contorta?
Emma
si trova di fronte a me, con il suo dolce viso a
pochi millimetri di distanza dall'altro microfono, ma non mi guarda. Il
suo
sguardo è rivolto al pavimento e riesco a sentire da qui il
suo respiro
affannato.
-Perfetto,
adesso vi metto la base che abbiamo inciso
prima e appena sentite... oh, ma che sto dicendo? La canzone l'avete
scritta
voi, non c'è bisogno che vi dica quando iniziare a cantare-
sento la voce di
Scooter grazie alle cuffie.
Sorrido
alle sue parole e mi volto verso la vetrata della
sala di registrazione. Lui è seduto davanti alla consolle,
pronto a far partire
la base. Gli rivolgo un lieve sorriso, mentre lui alza entrambi i
pollici, come
per incoraggiarmi. Respiro profondamente e mi volto di nuovo, proprio
quando la
base mi rimbomba nelle orecchie. Ma Emma non mi sta ancora guardando e
non
posso cominciare a cantare così. Allungo una mano verso il
suo viso e le poso
due dita sotto il mento, per poi far incatenare i nostri occhi. Non
distoglie
lo sguardo e questo mi dà la giusta carica per cominciare a
cantare la nostra
canzone.
-Let's go! It's
the most beautiful time of the year. Lights fill the streets spreading
so much
cheer. I
should be playing
in the winter snow, but I'mma be under the mistletoe...-
la
mia voce risuona nella sala e non posso fare a meno di sorridere.
Dopo
cinque anni sto cantando di nuovo questa canzone con
Emma e, finalmente, non ho brutti pensieri nella mente.
Adesso
ci siamo solo Emma ed io. Beh, ci sono anche Scooter
e un cameraman a riprendere ogni cosa, ma per me è come se
non ci fossero.
Tutti
i ricordi di quel Natale mi ritornano in mente.
Spero
che Emma decida di cantare. Deve assolutamente
farlo.
Non mi delude affatto
-I don't want to miss out on the holiday,
but I can't stop staring at your face. I should be playing in the
winter snow,
but I'mma be under the mistletoe...- intona lievemente
insicura.
La
sua voce è rimasta bellissima. È il suono
più dolce e
limpido che esista al mondo e sono felice di poter cantare di nuovo
insieme a
lei.
I
nostri occhi si incontrarono.
I
miei nocciola nei suoi verdi.
I
suoi verdi nei miei nocciola.
Mi
sorride ed io capisco che in questo momento non sta
pensando alla mia assenza in questi cinque anni. Di certo non l'ha
dimenticata,
ma adesso c'è posto solo per noi due e la nostra musica. Nient'altro.
-With you, shawty with
you... With you, shawty with you... With you
under the mistletoe...- quando le nostre voci si uniscono in
un'unica
melodia, riesco a sentire un piacevole calore allo stomaco.
-Everyone's gathering
around the fire, chestnuts roasting like a hot
July. I should be chillin' with my folks, I know, but I'mma be under
the
mistletoe...- la sua voce è stupenda. Sembra
quella di un angelo.
Il suo sguardo è così intenso che mi sembra quasi
stia dedicando a me le parole
della canzone, ma preferisco non sperarci troppo.
-Word on the streets
Santa's coming tonight, reindeer's flying through
the sky so high. I
should be making a list, I know, but I'mma be under the mistletoe...-
canto rivolgendo un dolce sorriso alla castana dagli occhi verdi, che
ricambia
immediatamente.
Mi
sembra quasi che tutto intorno a me sia sparito. Tutto
tranne Emma e la musica. Afferro una ciocca dei suoi capelli, per poi
accarezzarle il viso, mentre lei appoggia dolcemente la sua mano sulla
mia. In questo momento mi sento in paradiso.
-With you, shawty with
you... With you, shawty with you... With you
under the mistletoe... With you, shawty with you... With you, shawty
with
you... With you under the mistletoe...- cerco di
farle capire quanto
io creda in queste parole.
Vorrei
tanto che lei possa capire che io non sono
cambiato in questi cinque anni.
Rimarrei
sotto il vischio con lei per tutta la vita.
Non
giocherei nella neve. Non farei la lista dei regali.
Stare
sotto il vischio con la mia dolce Emma è meglio di
tutto ciò.
Meglio della soffice
neve. Meglio di qualsiasi regalo.
Oggi come cinque anni
fa.
-Hey love, the Wise
Men followed a star, the way I followed my heart,
and it led me to a miracle- afferro la sua mano, mentre canta
queste parole
e la vedo arrossire.
-Hey love, don't you
buy nothing, 'cause I am feeling one thing-
continuo io.
-Your lips on my
lips... That's
a merry, merry Christmas!-
appoggio una mano sul mio petto,
chiudendo gli occhi.
Quando
pronuncio questa frase insieme alla castana,
riesco a sentire un calore piacevole invadere il mio corpo. Le sue
labbra mi
mancano troppo.
Una
volta ripetuta la prima strofa, cantiamo la fine
della canzone.
-Kiss me underneath
the mistletoe... Show me baby that you love me so,
oh oh oh oh oh oh... Kiss
me underneath the mistletoe... Show me baby that you love me so, oh oh
oh oh oh
oh...-
pronuncio con lei, prima di perdermi nei suoi pozzi
verdi.
Anche
l'ultima nota invade le nostre orecchie, ma noi
restiamo a fissarci, persi l'uno negli occhi dell'altra, con il respiro
lievemente affannato.
Poi,
senza che io possa rendermene conto, Emma si butta
fra le mie braccia, stringendomi forte. Sgrano gli occhi dalla
sorpresa, ma non
perdo tempo e cingo il suo corpo con le mie braccia.
-Ti
amo, Emma- sussurro nel suo orecchio.
Sento
i battiti del suo cuore accelerare alle mie parole
e non riesco a trattenere un sorriso. Bacio la sua guancia e lei
allontana
lievemente il viso, come per dirmi qualcosa. -Ti amo, Justin- mi giunge
un
sussurro quasi silenzioso, per colpa dell'ingresso abbastanza rumoroso
del mio
manager.
Sciogliamo
l'abbraccio per ricevere le congratulazioni di
Scooter.
Me
l'ha detto veramente? Ha detto di amarmi? O è stata
solo la mia immaginazione?
-Siete
stati fantastici!- esclama, battendo le mani. Emma
arrossisce, mentre io mi gratto il collo, in imbarazzo.
-Mi
sembra di essere tornato indietro nel tempo a cinque
anni fa. È stato troppo emozionante- continua ancora
eccitato.
Sembra
quasi che non voglia smettere di farci i
complimenti.
-Mi
immagino già le parole delle fans su Twitter,
Facebook e gli altri social network- le sue labbra si muovono senza
tregua.
-Scooter-
cerco di riportarlo alla realtà, ma sembra non
sentirmi proprio.
-Magari
combinerebbero i vostri nomi per farne uno solo,
come... Jemma! Vi piace il nome “Jemma”? A me
moltissimo- spalanco gli occhi a
quelle parole. Ma cosa sta dicendo? Emma sembra esterrefatta almeno
quanto me,
ma credo che da un momento all'altro possa scoppiare a ridere.
-Vedo
pure i cartelloni: “Jemma! Jemma! Jemma! Jemma!”-
dice, gesticolando, ma prima che possa dire altre assurdità,
Emma ed io lo
interrompiamo.
-Scooter!-
gridiamo, attirando la sua attenzione. Lui si guarda
intorno, spaesato ed io devo fare uno sforzo assurdo per non ridergli
in
faccia.
-Ma
che...?- non so nemmeno cosa chiedergli, ma lui
sembra capire.
-Oh,
scusate. Stavo sognando a occhi aperti- ammette.
Emma
ed io ci guardiamo, per poi non trattenere più le
risate.
-Ce
ne eravamo accorti- commenta la ragazza dagli occhi
verdi, ormai con le lacrime agli occhi. Mi soffermo a osservare le sue
labbra.
È così bello il suo sorriso e mi fa impazzire il
pensiero che stia scherzando
proprio insieme a me. È... incredibile.
-Va
bene, ora sparite. Paul ed io dobbiamo elaborare
tutto- annuncia, tornando serio.
Beh,
penso che Paul sia il cameraman.
Annuisco,
per poi afferrare la mano della mia piccola
Emma e guidarla fuori dalla casa discografica.
Una
volta usciti, la guardo dritto negli occhi. Vorrei
parlare di quello che penso mi abbia detto dopo la canzone, ma ho paura
che di
essermi immaginato tutto. Che figura ci farei?
Afferro
la sua mano e la porto davanti alle mie labbra,
per baciarla.
-Vuoi
stare un po' con me?- le chiedo speranzoso. Lei
deglutisce e mi accarezza la guancia. Riesco a sentire il suo
nervosismo.
-Non
saprei, Justin. Non è cambiato niente fra noi, sono
ancora dell'idea che dovresti dimenticare tutto- sussurra, con il
labbro
tremante.
Abbasso
lo sguardo verso le mie scarpe. Ecco, avrei
dovuto immaginarlo. Probabilmente lei non mi ama più ed io
mi sono soltanto
illuso.
-Va
bene- mormoro, prima di girarmi e dirigermi verso la
mia casa. Sono solo un illuso.
-Aspetta!-
grida, quando ormai ho già percorso parecchi
metri. Mi giro verso di lei, con sguardo interrogativo. Si guarda
intorno,
mordendosi qualche volta il labbro inferiore.
Sospira
-Io credo che Alex e Drew vogliano passare del
tempo con te- conclude, per poi abbassare lo sguardo. Sorrido
involontariamente.
Mi
fa molto piacere sapere quanto si siano affezionati a
me quei bambini. Inizio a correre verso di lei, per poi stringerla fra
le mie
braccia.
-Ehi!
Ho detto che lo vogliono i miei figli, non io- mi
fa notare lei.
Sporgo
leggermente in fuori il labbro inferiore e
continuo ad abbracciarla.
-Sei
più acida di quel giorno al centro commerciale-
commento, facendole alzare gli occhi al cielo.
Emma
alza gli occhi al cielo e, con un po' di sforzo,
riesce a sciogliere l'abbraccio.
-E
tu sei proprio un bambino- ribatte, facendomi la
linguaccia.
Inarco
un sopracciglio -Ah, ed io sarei il bambino?-
chiedo sarcastico, riuscendo a strapparle una risata.
Annuisce
e si volta verso la strada da percorrere per
arrivare a casa sua. La seguo fino a ritrovarmi accanto a lei e le
cingo la
vita con il braccio, ma lei si sposta, sbuffando.
-So
che prima o poi mi allontanerai più- annuncio, sicuro
di me.
-Non
sperarci troppo- sussurra, guardandomi di sottecchi.
Alzo
lievemente le spalle -Io non lo sto sperando- sottolineo,
afferrandole la mano.
Con
grande stupore, noto che non cerca assolutamente di
sciogliere la stretta. Anzi, accarezza il dorso della mia mano con il
suo
pollice ed io non posso trattenere un sorriso.
-Ah,
no?- chiede ironica.
-No.
Io so che
succederà- sussurro, sfoderando un sorrisetto alle mie
parole, mentre lei
rabbrividisce.
-Come
mai tutta questa sicurezza?- balbetta, spostando un
ciuffo di capelli castani.
Alzo
le nostre mani intrecciate fino ai suoi occhi e la
sento deglutire a quella vista -Sai, “Jemma” suona
proprio bene- mormoro nel
suo orecchio, sfiorandolo con le labbra.
EHI!
Scusate
il ritardo, ma la connessione non funzionava di
nuovo… colpa dei temporali ^__^
Ed
ecco che in questo capitolo facciamo un tuffo nel
passato… spero vi piaccia (:
Ringrazio
come sempre tutte quante, vi adoro!
Ora
vado ad aggiornare “Promises.” La mia nuova
fanfiction,
un
abbraccio coccoloso,
Morena