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Autore: dadless    20/08/2013    3 recensioni
Ecco il continuo di "Kiss me underneath the mistletoe".
Dalla storia:
La guardo negli occhi -Li odio, Emma. Li odio profondamente, perché non ci permettono di amarci- dico accarezzando la sua guancia.
Lei scuote la testa, ridendo amaramente.
-Che succede?- chiedo confuso.
Fissa i suoi occhi nei miei -Sai, è già orribile che qualcuno possa odiare dei bambini indifesi, ma è ancora peggio che un padre odi i propri figli- conclude.
Sgrano gli occhi, incredulo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Does "Forever" exist? Yes.'
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Sospiro, passando una mano fra i miei capelli color grano. Mi avvicino maggiormente al microfono e deglutisco.

Non sono mai stato così agitato al pensiero di cantare questa canzone con la mia piccola Emma. Cioè, il giorno del concerto di Natale mi sono rannicchiato in un angolino a piangere, ma non sapevo che avrei cantato con Emma, quindi non conta, no?

Batto una mano sulla fronte a questi pensieri.

Ma perché ho la mente così contorta?

Emma si trova di fronte a me, con il suo dolce viso a pochi millimetri di distanza dall'altro microfono, ma non mi guarda. Il suo sguardo è rivolto al pavimento e riesco a sentire da qui il suo respiro affannato.

-Perfetto, adesso vi metto la base che abbiamo inciso prima e appena sentite... oh, ma che sto dicendo? La canzone l'avete scritta voi, non c'è bisogno che vi dica quando iniziare a cantare- sento la voce di Scooter grazie alle cuffie.

Sorrido alle sue parole e mi volto verso la vetrata della sala di registrazione. Lui è seduto davanti alla consolle, pronto a far partire la base. Gli rivolgo un lieve sorriso, mentre lui alza entrambi i pollici, come per incoraggiarmi. Respiro profondamente e mi volto di nuovo, proprio quando la base mi rimbomba nelle orecchie. Ma Emma non mi sta ancora guardando e non posso cominciare a cantare così. Allungo una mano verso il suo viso e le poso due dita sotto il mento, per poi far incatenare i nostri occhi. Non distoglie lo sguardo e questo mi dà la giusta carica per cominciare a cantare la nostra canzone.

-Let's go! It's the most beautiful time of the year. Lights fill the streets spreading so much cheer. I should be playing in the winter snow, but I'mma be under the mistletoe...- la mia voce risuona nella sala e non posso fare a meno di sorridere.

Dopo cinque anni sto cantando di nuovo questa canzone con Emma e, finalmente, non ho brutti pensieri nella mente.

Adesso ci siamo solo Emma ed io. Beh, ci sono anche Scooter e un cameraman a riprendere ogni cosa, ma per me è come se non ci fossero.

Tutti i ricordi di quel Natale mi ritornano in mente.

Spero che Emma decida di cantare. Deve assolutamente farlo.

Non mi delude affatto -I don't want to miss out on the holiday, but I can't stop staring at your face. I should be playing in the winter snow, but I'mma be under the mistletoe...- intona lievemente insicura.

La sua voce è rimasta bellissima. È il suono più dolce e limpido che esista al mondo e sono felice di poter cantare di nuovo insieme a lei.

I nostri occhi si incontrarono.

I miei nocciola nei suoi verdi.

I suoi verdi nei miei nocciola.

Mi sorride ed io capisco che in questo momento non sta pensando alla mia assenza in questi cinque anni. Di certo non l'ha dimenticata, ma adesso c'è posto solo per noi due e la nostra musica. Nient'altro.

-With you, shawty with you... With you, shawty with you... With you under the mistletoe...- quando le nostre voci si uniscono in un'unica melodia, riesco a sentire un piacevole calore allo stomaco.

-Everyone's gathering around the fire, chestnuts roasting like a hot July. I should be chillin' with my folks, I know, but I'mma be under the mistletoe...- la sua voce è stupenda. Sembra quella di un angelo. Il suo sguardo è così intenso che mi sembra quasi stia dedicando a me le parole della canzone, ma preferisco non sperarci troppo.

-Word on the streets Santa's coming tonight, reindeer's flying through the sky so high. I should be making a list, I know, but I'mma be under the mistletoe...- canto rivolgendo un dolce sorriso alla castana dagli occhi verdi, che ricambia immediatamente.

Mi sembra quasi che tutto intorno a me sia sparito. Tutto tranne Emma e la musica. Afferro una ciocca dei suoi capelli, per poi accarezzarle il viso, mentre lei appoggia dolcemente la sua mano sulla mia. In questo momento mi sento in paradiso.

-With you, shawty with you... With you, shawty with you... With you under the mistletoe... With you, shawty with you... With you, shawty with you... With you under the mistletoe...- cerco di farle capire quanto io creda in queste parole.

Vorrei tanto che lei possa capire che io non sono cambiato in questi cinque anni.

Rimarrei sotto il vischio con lei per tutta la vita.

Non giocherei nella neve. Non farei la lista dei regali.

Stare sotto il vischio con la mia dolce Emma è meglio di tutto ciò.

Meglio della soffice neve. Meglio di qualsiasi regalo.

Oggi come cinque anni fa.

-Hey love, the Wise Men followed a star, the way I followed my heart, and it led me to a miracle- afferro la sua mano, mentre canta queste parole e la vedo arrossire.

-Hey love, don't you buy nothing, 'cause I am feeling one thing- continuo io.

-Your lips on my lips... That's a merry, merry Christmas!- appoggio una mano sul mio petto, chiudendo gli occhi.

Quando pronuncio questa frase insieme alla castana, riesco a sentire un calore piacevole invadere il mio corpo. Le sue labbra mi mancano troppo.

Una volta ripetuta la prima strofa, cantiamo la fine della canzone.

-Kiss me underneath the mistletoe... Show me baby that you love me so, oh oh oh oh oh oh... Kiss me underneath the mistletoe... Show me baby that you love me so, oh oh oh oh oh oh...- pronuncio con lei, prima di perdermi nei suoi pozzi verdi.

Anche l'ultima nota invade le nostre orecchie, ma noi restiamo a fissarci, persi l'uno negli occhi dell'altra, con il respiro lievemente affannato.

Poi, senza che io possa rendermene conto, Emma si butta fra le mie braccia, stringendomi forte. Sgrano gli occhi dalla sorpresa, ma non perdo tempo e cingo il suo corpo con le mie braccia.

-Ti amo, Emma- sussurro nel suo orecchio.

Sento i battiti del suo cuore accelerare alle mie parole e non riesco a trattenere un sorriso. Bacio la sua guancia e lei allontana lievemente il viso, come per dirmi qualcosa. -Ti amo, Justin- mi giunge un sussurro quasi silenzioso, per colpa dell'ingresso abbastanza rumoroso del mio manager.

Sciogliamo l'abbraccio per ricevere le congratulazioni di Scooter.

Me l'ha detto veramente? Ha detto di amarmi? O è stata solo la mia immaginazione?

-Siete stati fantastici!- esclama, battendo le mani. Emma arrossisce, mentre io mi gratto il collo, in imbarazzo.

-Mi sembra di essere tornato indietro nel tempo a cinque anni fa. È stato troppo emozionante- continua ancora eccitato.

Sembra quasi che non voglia smettere di farci i complimenti.

-Mi immagino già le parole delle fans su Twitter, Facebook e gli altri social network- le sue labbra si muovono senza tregua.

-Scooter- cerco di riportarlo alla realtà, ma sembra non sentirmi proprio.

-Magari combinerebbero i vostri nomi per farne uno solo, come... Jemma! Vi piace il nome “Jemma”? A me moltissimo- spalanco gli occhi a quelle parole. Ma cosa sta dicendo? Emma sembra esterrefatta almeno quanto me, ma credo che da un momento all'altro possa scoppiare a ridere.

-Vedo pure i cartelloni: “Jemma! Jemma! Jemma! Jemma!”- dice, gesticolando, ma prima che possa dire altre assurdità, Emma ed io lo interrompiamo.

-Scooter!- gridiamo, attirando la sua attenzione. Lui si guarda intorno, spaesato ed io devo fare uno sforzo assurdo per non ridergli in faccia.

-Ma che...?- non so nemmeno cosa chiedergli, ma lui sembra capire.

-Oh, scusate. Stavo sognando a occhi aperti- ammette.

Emma ed io ci guardiamo, per poi non trattenere più le risate.

-Ce ne eravamo accorti- commenta la ragazza dagli occhi verdi, ormai con le lacrime agli occhi. Mi soffermo a osservare le sue labbra. È così bello il suo sorriso e mi fa impazzire il pensiero che stia scherzando proprio insieme a me. È... incredibile.

-Va bene, ora sparite. Paul ed io dobbiamo elaborare tutto- annuncia, tornando serio.

Beh, penso che Paul sia il cameraman.

Annuisco, per poi afferrare la mano della mia piccola Emma e guidarla fuori dalla casa discografica.

Una volta usciti, la guardo dritto negli occhi. Vorrei parlare di quello che penso mi abbia detto dopo la canzone, ma ho paura che di essermi immaginato tutto. Che figura ci farei?

Afferro la sua mano e la porto davanti alle mie labbra, per baciarla.

-Vuoi stare un po' con me?- le chiedo speranzoso. Lei deglutisce e mi accarezza la guancia. Riesco a sentire il suo nervosismo.

-Non saprei, Justin. Non è cambiato niente fra noi, sono ancora dell'idea che dovresti dimenticare tutto- sussurra, con il labbro tremante.

Abbasso lo sguardo verso le mie scarpe. Ecco, avrei dovuto immaginarlo. Probabilmente lei non mi ama più ed io mi sono soltanto illuso.

-Va bene- mormoro, prima di girarmi e dirigermi verso la mia casa. Sono solo un illuso.

-Aspetta!- grida, quando ormai ho già percorso parecchi metri. Mi giro verso di lei, con sguardo interrogativo. Si guarda intorno, mordendosi qualche volta il labbro inferiore.

Sospira -Io credo che Alex e Drew vogliano passare del tempo con te- conclude, per poi abbassare lo sguardo. Sorrido involontariamente.

Mi fa molto piacere sapere quanto si siano affezionati a me quei bambini. Inizio a correre verso di lei, per poi stringerla fra le mie braccia.

-Ehi! Ho detto che lo vogliono i miei figli, non io- mi fa notare lei.

Sporgo leggermente in fuori il labbro inferiore e continuo ad abbracciarla.

-Sei più acida di quel giorno al centro commerciale- commento, facendole alzare gli occhi al cielo.

Emma alza gli occhi al cielo e, con un po' di sforzo, riesce a sciogliere l'abbraccio.

-E tu sei proprio un bambino- ribatte, facendomi la linguaccia.

Inarco un sopracciglio -Ah, ed io sarei il bambino?- chiedo sarcastico, riuscendo a strapparle una risata.

Annuisce e si volta verso la strada da percorrere per arrivare a casa sua. La seguo fino a ritrovarmi accanto a lei e le cingo la vita con il braccio, ma lei si sposta, sbuffando.

-So che prima o poi mi allontanerai più- annuncio, sicuro di me.

-Non sperarci troppo- sussurra, guardandomi di sottecchi.

Alzo lievemente le spalle -Io non lo sto sperando- sottolineo, afferrandole la mano.

Con grande stupore, noto che non cerca assolutamente di sciogliere la stretta. Anzi, accarezza il dorso della mia mano con il suo pollice ed io non posso trattenere un sorriso.

-Ah, no?- chiede ironica.

-No. Io so che succederà- sussurro, sfoderando un sorrisetto alle mie parole, mentre lei rabbrividisce.

-Come mai tutta questa sicurezza?- balbetta, spostando un ciuffo di capelli castani.

Alzo le nostre mani intrecciate fino ai suoi occhi e la sento deglutire a quella vista -Sai, “Jemma” suona proprio bene- mormoro nel suo orecchio, sfiorandolo con le labbra.

 

 

 

 

 

 

 

EHI!

Scusate il ritardo, ma la connessione non funzionava di nuovo… colpa dei temporali ^__^

Ed ecco che in questo capitolo facciamo un tuffo nel passato… spero vi piaccia (:

Ringrazio come sempre tutte quante, vi adoro!

Ora vado ad aggiornare “Promises.” La mia nuova fanfiction,

un abbraccio coccoloso,

Morena

  
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