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Autore: The Edge    20/08/2013    6 recensioni
«Io sono nato uomo! Sono nato per amare le lady, non per essere trasformato in una di loro!»
« Sei sicuro di quello che dici, cuoco boy?» aveva ribattuto con un sorriso complice Iva.
Sanji aveva fatto un profondo sospiro, l’ennesimo «Sì, accidenti. Sono sicuro di quello che dico!»
«Secondo me è una bugia. C’è qualcosa sotto che non vuoi ammettere neppure a te stesso. Forse sì, sei nato uomo, ma non per quello che credi tu.»
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Sanji/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 «Io sono nato uomo! Sono nato per amare le lady, non per essere trasformato in una di loro!»
« Sei sicuro di quello che dici, cuoco boy?» aveva ribattuto con un sorriso complice Iva.
Sanji aveva fatto un profondo sospiro, l’ennesimo «Sì, accidenti. Sono sicuro di quello che dico!»
 «Secondo me è una bugia. C’è qualcosa sotto che non vuoi ammettere neppure a te stesso. Forse sì, sei nato uomo, ma non per quello che credi tu.»

 

Il cielo era terso, la nave navigava tranquilla e l’intera ciurma si era appena coricata.
L’unica luce accesa era quella della cucina, Sanji stava finendo di asciugare tutte le posate e rifletteva sulle parole di Ivan, non le avrebbe mai dimenticate.
Forse sì, sei nato uomo, ma non per quello che credi tu.

«Che accidenti vuol dire?» si domandò per l’ennesima volta il biondino mentre sfregava con violenza la forchetta.
Aveva passato due anni a pensarci, ma non era riuscito a trovare la soluzione.
«Cuocastro, perché parli da solo?»
« Stupido marimo, cosa ci fai ancora in piedi?»
«Non sto di certo a dirlo a te.»
 «E allora perché sei qui a parlare con me? » sibilò il cuoco innervosito.
Tra tutti i suoi compagni d’avventura, Zoro era quello che gli era mancato di meno.
«Umpf» Zoro, come sua abitudine, ignorò la domanda e si diresse verso il mobiletto contenente le bottiglie di sakè. Fece per aprirlo, ma Sanji lo bloccò con un calcio ben assestato «Testa d’alghe non ti permetterò di finire le scorte. In cucina sono io che comando. »berciò il cuoco.
Zoro inarcò un sopracciglio, ma non disse niente. Questo comportamento stupì il biondino, da quando lo spadaccino non reagiva ad un suo calcio?
«Marimo sei sicuro di star bene?»
 «Io sto benone. Sei tu quello che parlava da solo.»
Sanji abbassò lo sguardo e, con un gesto meccanico, si arrotolò la manica della camicia «Stavo… cercando di capire il senso di una frase che mi è stata detta. Tutto qua.»
«Uh.» borbottò senza interesse lo spadaccino « E quale sarebbe questa frase?»
Sanji arrossì leggermente e scosse la testa «Non è niente di particolare, probabilmente è solo una sciocchezza senza senso»
«Da come sei arrossito, direi che non è una sciocchezza. » lo prese in giro l’altro con un sorrisetto.
Il cuoco strinse i pugni « Non è nulla che ti debba interessare, stupido idiota.»
«Se lo dici tu… » Zoro lo guardò e qualcosa nei suoi occhi neri costrinse Sanji a rabbrividire. Che cosa stava succedendo?

Il cuoco, con il viso in fiamme, riprese a pulire la cucina in silenzio, non riusciva a guardare in faccia Zoro.
«Senti sopracciglio a ricciolo, mi lasci prendere il sakè senza fare storie?»
Sanji scosse la testa « Non se ne parla. Fuori dalla mia cucina.»
«Altrimenti? Cosa mai potrà farmi uno stupido cuoco da quattro soldi?»
L’orgoglio di Sanji ebbe la meglio sulla ragione « Ripetilo se hai il coraggio. Ti prenderò a calci fino a quando implorerai pietà.»
Zoro rise « Non mi fai paura, testa gialla.» sfoderò una spada e lo attaccò. Il cuoco non si fece cogliere impreparato e cominciò a tirargli una lunga serie di calci velocissimi e altrettanto potenti.
A dispetto delle loro solite lotte, questa volta il combattimento era ravvicinato ed entrambi erano leggermente in difficoltà.
Proprio mentre il cuoco stava per alzare la gamba e colpire l’altro, Zoro afferrò il suo viso e lo baciò rudemente. Sanji spalancò gli occhi, scioccato. Fece per scostarsi, ma la presa dello spadaccino era ferrea e gli impediva di muoversi.
La lingua calda di Zoro si insinuò prepotentemente nella sua bocca e il cuoco poté percepire il sapore dell’altro, decisamente maschile e virile.
Quasi con orrore Sanji si accorse che il bacio gli stava piacendo, e anche parecchio.

«S-stupido marimo, c-cosa s-stai f-facendo?» balbettò imbarazzato il cuoco, ancora stretto nella presa dello spadaccino.
« Ti sto aiutando a capire il senso della frase.» rispose semplicemente Zoro.
«Come hai detto, scusa?»
«Hai capito benissimo. E per la cronaca, stupido cuoco, tu di notte parli nel sonno. Sono mesi che ripeti questa frase. Non ne posso più.»
Sanji deglutì, incapace di muovere un muscolo «Non ci credo.»
«Fai un po’ come vuoi, io, se non ti dispiace, preferirei continuare a fare quello che stavo facendo prima.»
«Ti riferisci al nostro combattimento?» domandò ingenuamente il cuoco.
Zoro non rispose, ma fece combaciare nuovamente le loro labbra, e a differenza del bacio precedente, Sanji gli passò un braccio attorno al collo e rispose timidamente al bacio.
Forse era quello che intendeva Iva. Dopotutto anche se Zoro non era una lady, era elettrizzante baciarlo.






Angolo dell'autrice
Salve! E' la prima volta che compaio in questo fandom, e per di più con una storia del genere.
Era da tanto che volevo scriverne una, e solo ieri sera mi è venuta l'idea giusta.
Lascio a voi i commenti!
Alla prossima!
The Edge
  
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