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Autore: Hana Pond    20/08/2013    0 recensioni
Dopo la morte ci sono sette minuti di attività celebrale in cui la mente rielabora tutti i tuoi ricordi.
Questa storia l'avevo già pubblicata nel mio vecchio account ma dato che ho perso i dati di accesso e dovevo scrivere il secondo capitolo l'ho ripubblicata.
Genere: Drammatico, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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SASSO

Uno, luce, occhi azzurri, sorriso, pianto. Due, torta, quattro anni, candeline, regali. Tre, zaino, banchi, campanella, amici. Quattro, pallone, campo, goal, vittoria. Cinque, baci, lei, carette, amore. Sei, laurea, felicità, fidanzamento, casa. Sette, matrimonio, lavoro, sesso, auto, incidente, buio.
Dopo la morte ci sono 7  minuti di attività celebrale in cui la mente rielabora i tuoi ricordi.
Siamo a novembre ma qua dentro fa un caldo incredibile. E’ strano pensare quando si è morti, è come se le parole corressero da sole senza neanche il bisogno di formularle. Sono sempre stato curioso di sapere cosa mi sarebbe successo dopo essere crepato. E ora mi ritrovo a tre metri sotto terra nella solitudine più assoluta a sparare stronzate alla cazzo, bello.
Ma adesso cosa devo fare?! Non sono neanche sicuro di saper ancora camminare, dopotutto sono morto. Oh mio dio!! Me ne rendo conto solo adesso, sono morto. Chissà la faccia di mia moglie quando le hanno dato la notizia, mi si stringe il cuore solo a pensarci. L’ho lasciata da sola. E mio padre quell’uomo che mi ha rovinato l’adolescenza, quello che picchiava me e a volte anche mia madre. L’uomo di casa forte e invincibile ora starà consolando nell’alcol la perdita di un figlio che, in fondo, aveva amato. I miei colleghi, anche quelli invidiosi piangeranno, e mia madre in preda alla sua malattia probabilmente verrà qui a trovarmi. Spero che non soffra troppo quando succederà. Spero finisca come per me, velocemente e quasi indolore. Lo scontro è stato fantastico. Non credo sia molto normale che la propria morte sia stata uno spasso ma, cavolo, se non ci fosse stato il dolore sarebbe stato veramente una delle cose più eccitanti che abbia mai fatto dopo il bungee – jumping. Stavo tornando a casa dal lavoro, erano le 20.00 circa, faceva già buio e una fitta nebbia si era posata sulla strada. Feci la rotonda, al bivio svoltai a destra, andai sempre dritto e dopo qualche minuto mi sentii scaraventare fuori  dalla strada. Io e la macchina rotolammo per un pendio poco ripido e finimmo nell’orto di una casa, in mezzo alle fragole. Poi non mi ricordo niente, anzi si un urlo, di una donna, probabilmente la proprietaria della casa, poi mi venne un leggero mal di testa. Stop. Nero. Ufficialmente non mi ricordo altro. Spero di stare bene di là. Sono curioso di vedere se esiste davvero il paradiso e l’inferno. Magari ci smistano tipo in Harry Potter, ci mettono un cappello parlante sulla testa e questo urlerà paradiso o inferno e poi veniamo trasportati verso l’alto o fatti cadere in basso. Ti immagini, ma che stronzata.  Ma ora la domanda è mi merito di andare in paradiso?! Credo di si, non ho mai commesso reati gravi a parte rubare una qualche cicca colorata al supermercato quando avevo cinque anni. Non mi sento le gambe e neanche le braccia. Ma se non posso muovermi, dato che sono morto, perché posso pensare?! Non ha molto senso. Magari invece mi sbaglio, magari è tutta un illusione e se mi impegno riesco a uscire!! O ma quante cavolate sto sparando. Credo di essere diventato matto. Un morto che impazzisce, questa si che è bella!! Mi accetteranno in un manicomio anche se sono diversamente vivo?! Non credo che lo saprò mai visto che non riesco neanche ad alzare il culo da qui. Sono patetico.
Voglio reincarnarmi, magari in un sasso sai che bello. Tutto il giorno sotto il sole senza sentire niente. Si, forse a volte prendi qualche calcio ma deve essere bello stare lì senza avere nessun problema e nessun pensiero per la testa.
Sento dei rumori. Come se qualcuno stesse calpestando delle foglie, vedo una luce e una mano illuminata venire verso di me. Una voce calda si fa spazio tra il silenzio:-“ Michael Douglas è il tuo turno”. La mia mano automaticamente afferra quella illuminata . Vengo tirato velocemente su e mi ritrovo in un posto trano, un giardino pieno di alberi e fiori. Di fronte a me c’è uno specchio, sembra che invece del vetro ci sia dell’acqua.  La voce parla di nuovo:-“ Quello è lo specchio della reincarnazione. Vai.”  Tutto mi sembra così chiaro e semplice. Tutte quelle domande che mi erano sorte prima spariscono. Mi sento vuoto e puro. Entro nello specchio e mi lascio avvolgere da quel liquido fresco. Sono così.. leggero, come se stessi levitando. Noto  che il mio corpo si sta trasformando in sabbia che viene portata via. La leggerezza mi innonda, mi trascina e mi fa sua. Fino a quando anche l’ultimo mio granello sparisce.


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Konnichiwa ^^
come ho già detto ho riproposto quasta storia perchè ho perso i dati del mio ultimo profilo T.T
Che altro dire.. leggete il secondo capitolo (*-*)/
-Bye 
  
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