"Luna, ti amo." disse Rolf Scamandro alla bionda Corvonero.
Luna sorrise, nella sua maniera speciale ed eterea, ma non pronunciò parola.
"Non mi dici nulla?" chiese il ricercatore, deluso dal silenzio della ragazza.
"Scusami," disse lei continuando a sorridere "L'amore non è mai stato una delle mie priorità, fino a questo momento, e non so che risponderti."
Rolf prese la bacchetta che lei teneva fra i capelli e le diede una carezza indiretta che le fece provare un brivido: era quello l'amore?
"Aspetterò che tu sia pronta a rispondermi." disse lui. L'avrebbe attesa per sempre.
Luna, my love
Luna aveva un fidanzato bello, famoso ed eroico ma sembrava che fosse l'unica che non se ne rendesse conto.
Molte ragazze, che l'anno precedente non avrebbero filato Neville neppure per sbaglio, ora si mangiavano le mani rendendosi conto dell'occasione persa.
Lei si comportava come se avesse un ragazzo qualunque al suo fianco e Neville era contento di ciò: sapeva che Luna l'amava per ciò che era, non per quello che rappresentava.
Avere attirato la sua attenzione, spesso latente, era una delle vittorie maggiori avesse ottenuto in vita sua, uccisione di Nagini compresa.
La scelta giusta
Ginny guardò Luna mentre le spiegava dei Gorgosprizzi e dei Ricciocorni, come le aveva chiesto.
O meglio, fissava ossessivamente le sue labbra, con una voglia inarrestabile di assaggiarle.
In un attimo in cui Luna si era fatta pericolosamente vicina, perse l'autocontrollo e percorse il poco spazio che le separava.
Quando Luna, dopo un piccolo attimo di smarrimento, cominciò a ricambiare, capì di aver fatto la scelta giusta e le due ragazze continuarono a baciarsi finché ebbero respiro, in modo sempre più approfondito.
Le loro lingue, velluto liquido, si sciolsero l'una nell'altra: entrambe si resero conto di non aver mai provato nulla di simile prima.