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Autore: karter    20/08/2013    2 recensioni
" Questa fic partecipa al contest Scrivimi (di) una canzone indetto da Fravgolina sul forum di EFP"
In una notte di luna piena, una giovane ragazza osserva dalla cima di un palazzo una scena molto dolce che le riporta alla mente eventi della sua infanzia ormai passata anni fa.
Genere: Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 - Nickname (sul forum e su EFP): karter95 forum, karter EFP
- Titolo: Mi manchi
- Pacchetto colore: Indaco
- Prompt numero: 29
- Genere/i (qualora fossero più di uno indicare per primo il principale): malinconico, sovrannaturale
- Rating: verde
- Avvertimenti: //
- Lunghezza (n° di parole): 789
- Introduzione: in una notte di luna piena, una giovane ragazza osserva dalla cima di un palazzo una scena molto dolce che le riporta alla mente eventi della sua infanzia ormai passata anni fa.
- NdA (facoltativo): ok, non è un granché ma ci ho provato comunque. È la prima storia che scrivo che ha per protagonisti due esseri sovrannaturali, quali un vampiro e un licantropo. Spero possa piacerti almeno un tantino xD



 
La luna era ormai alta nel cielo da diverse ore e illuminava la notte con la sua flebile luce, rendendo quel tappeto di oscurità un luogo incantato e meraviglioso.
Sotto questa distesa blu notte, una ragazza alta e slanciata, magra e ben proporzionata, con la pelle molto chiara, quasi cadaverica, liscia e delicata, quasi a sembrare di porcellana, i lunghi capelli biondo platino, con uno chatouche naturale di un biondo leggermente più scuro, che le cadevano ribelli incorniciandole il volto angelico, gli occhi color pece con delle sfumature rosso sangue, il naso piccolo e leggermente all’in su, le labbra sottili e rosee e i canini leggermente più lunghi del normale, seduta sul tetto di un condominio osservava assorta una dolce scenetta. Una diciassettenne dai lunghi capelli rossi metteva a letto il fratellino di cinque anni cantandogli una dolce canzone per farlo addormentare e magari fargli fare qualche sogno gioioso, evitandogli quegli incubi spiacevoli capaci di farti svegliare, nel cuore della notte, urlando e pieno di sudore.
Osservava attentamente quella scena, mentre la sua mente divagava e all’immagine di quella ragazza e del suo fratellino, si sostituiva quella di una giovane donna, all’incirca di quindici anni, con dei lunghi capelli biondi raccolti in uno chignon, gli occhi neri come la pece che risaltavano sul volto diafano, con indosso un lungo abito bianco, con le maniche a palloncino, ed una specie di corpetto azzurro legato con dei lacci neri sul retro, stava mettendo a letto la sua sorellina di sei anni, uguale a lei, in tutto e per tutto…
 
 
- Marie!- chiamò la bambina non appena si fu messa al calduccio sotto le coperte, attirando l’attenzione della sorella maggiore.
- Charlotte, dimmi – rispose quella con un dolce sorriso sulle labbra.
- Che cos’è una mamma?- chiese in imbarazzo la bimba, nascondendosi meglio sotto le coperte.
- Vedi...- cominciò la ragazza non sapendo bene cosa rispondere, per poi avere un’idea – Io non so ben spiegar cos’è una mamma- continuò causando un moto di tristezza nello sguardo della sorellina – Ma conosco una canzone che lo spiga bene!- aggiunse poi sorridendo e scompigliando i lunghi capelli alla bambina.
- Me la canti?- chiese questa tutta contenta, guardando con ammirazione la maggiore, che fece un cenno con il capo e iniziò a cantare.
- La mamma è per me
Il nido del cuor.
Colei che ogn’or
Ti sa ben guidar,
La giusta via
Ti sa indicar.
La mamma è per me
Un raggio di sol.
Se domandi che cosa è mai
Tu puoi chieder chi mai sia il ciel.
Chiedi al cuor
Che cos’è
Risponderà tutto per me,
Un angel pien di bontà
È un don del ciel. –
 
 
La ragazza continuò a osservare quella scena con sguardo malinconico, rivivendo tanti altri attimi del suo passato, ma d’un tratto una voce la distolse dai suoi pensieri.
- Sapevo di trovarti qui Charlie- disse la voce avvicinandosi man mano alla ragazza.
- Ciao Mhia- rispose semplicemente la bionda, mentre la luce della luna illuminava un grosso lupo dal pelo nero e lucente – Come mai sei in giro nella tua forma animale?-
- Da lupo ho un olfatto più sviluppato - iniziò riprendendo la sua forma umana e passandosi una mano tra i folti capelli neri – E poi mi è più facile captare un vampiro con quelle sembianze-
- Quindi deduco tu mi stessi cercando- rispose con ovvietà la bionda tornando a fissare i due fratelli nella loro camera.
- Ho pensato non volessi restare sola il giorno del tuo centonovantasettesimo compleanno- le disse la ragazza con la pelle olivastra – Quindi eccomi qui-
- Non c’era bisogno che venissi- rispose acidamente la vampira senza distogliere lo sguardo da quella dolcissima scena.
- Hai ragione, ma sono venuta lo stesso- rispose tranquillamente la ragazza lupo sedendosi accanto all’amica ad osservare il panorama.
- Sai quei due mi ricordano tanto me e Marie, quando ero ancora una bambina, quando ero ancora umana- confessò tristemente la bionda alzando lo sguardo al cielo.
- Non dev’essere facile vivere tutti questi anni e veder morire le persone che ami- disse riflessiva la mora
- Già, ma dopo tanti anni ci si fa l’abitudine. Si è abituati a vedere persone che nascono e muoiono, mentre tu sei lì, immobile a guardare.- confermò la vampira sorridendo malinconicamente – Solo che ci sono quelle persone, che nonostante siano passati anni dalla loro scomparsa, hanno comunque lasciato un vuoto che non riesce ad essere riempito-
- Tua sorella era come una madre vero?- chiese titubante.
- Era più di una madre, era il mio intero mondo- disse tristemente, mentre l’amica la stringeva in un caldo abbraccio -Grazie Mhia- si limitò a dire contraccambiando l’abbraccio, mentre dal cielo una giovane donna dai capelli biondi osservava sorridendo la scena.
 
 
  
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