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Autore: Mentos E CocaCola    20/08/2013    2 recensioni
E se Maria avesse più tempo a sua disposizione per salvare la valle? E se Robin avesse l'incarico di fermarla? Porterebbe a termine il suo compito per riscattare il suo onore?
ATTENZIONE: è una what if, quindi è una sorta di rielaborazione della trama originale.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Robin De Noir, Maria Merryweather, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Maria
 
Avevo di fronte quel ragazzo che avevo disegnato. Era lui! Ne ero sicura. Quel bellissimo animale selvatico ora mi era davanti.
-Chi sei?- gli chiesi.
Mi guardò interdetto poi rispose.
-Robin e tu?-
-Maria Merryweather-
Annuì, sembrava già saperlo.
-Per caso hai visto Pervinca?-
-Ah, la tua cavallina bianca?-
Annuii, dovevo sembrare un sacco stupida: non facevo altro che annuire o rimanere in silenzio a fissarlo. Ma come facevo a staccargli gli occhi di dosso? Insomma era così misterioso!
-Se vuoi, posso aiutarti a cercarla-
-Sì grazie, non saprei proprio dove trovarla-
Restammo un po’ in silenzio, poi lui mi guardò l’abito e il suo sguardo sembrò farsi triste.
-Chi te l’ha dato?- disse indicandolo con un cenno del capo.
-Non lo so, qualcuno me li porta quando ancora dormo-
-Allora non l’hai vista?-
-Chi la famosa L?- gli chiesi indicando la lettera ricamata sull’abito. Annuì. Rimasi a fissarlo imbambolata. Nel fare quel movimento un po’ di ricci gli erano ricaduti sulla fronte.
Era veramente belliss…Maria! Ma che dici?! È solo un normalissimo ragazzo.
-Ehi tutto bene?- disse guardandomi preoccupato con i suoi occhi tenebrosi! Mariaaaaaaaaaa!
-Se vuoi posso farti vedere il luogo in cui abita, ma- disse mettendo le mani avanti- io non posso entrare –
-Vuoi dire che mi mandi lì da sola?- chiesi turbata –E poi perché non puoi accompagnarmi?-
-È una storia troppo lunga da raccontare.
 
Robin
 
Era circospetta, non si fidava di me. E come darle torto? Ci eravamo incontrati da cinque minuti e di certo il mio aspetto non mi aiutava a socializzare. Comunque credevo mi trovasse attraente. Attraente?! Non avevo niente che potesse piacere ad una ragazza così carina. Ma perché dovevo avere una Coscienza così rammollita?
-Se vuoi possiamo anche non andarci-
-No no voglio andare, devo sapere-
E seppi allora che avevo fatto un errore stupidissimo: Lei non sarebbe certo stata zitta sulla mia famiglia e le avrebbe svelato che era l’ultima Principessa della Luna, che doveva recuperare le Perle e che io le stavo mettendo i bastoni tra le ruote. Addio maggior considerazione da parte di mio padre!
-Robin tutto bene?- mi chiese lievemente preoccupata. La fronte era leggermente corrugata e metteva in risalto le sue perfette sopracciglia arcuate. Coscienza avverti prima di parlare!
-Sì sì tutto ok- Che bugiardo che sono! Mi faccio paura anche da solo.
-Allora possiamo andare, basta che tu mi faccia vedere il posto e poi io andrò da sola-
-Ok, allora vieni- dissi addentrandomi nella foresta, ma lei si immobilizzò, come se stesse pensando ad una cosa, ad un avvertimento: ma certo! Suo zio le aveva detto che la foresta era un luogo spaventoso.
-Non posso…-
-È l’unico modo, lei non può uscire per venire qui, noi dobbiamo andare da lei e per farlo dobbiamo entrare…-
-Nella foresta, lo so!- disse un po’ spazientita, sospirò –Mio zio la ritiene pericolosa-
-Per una ragazza di città lo è di sicuro- dissi tendendole la mano, sotto il suo sguardo indagatore – ma se insieme a lei c’è un ragazzo che conosce la foresta come le sue tasche, allora la situazione cambia!- dissi sorridendole incoraggiandola a darmi la mano.
Mi guardò di sottecchi, era indecisa se fidarsi o no.
Forse il mio sorriso invece che incoraggiante, era risultato malandrino. Ma non credo di avere altro sorriso che quello. Insomma era quello che vedevo sulle labbra di tutti coloro che conoscevo. Su quelle di mio padre quando guardava Jack, quello che i miei compagni, Henry, David e Richard rivolgevano alle ragazzo che si trovavano nel nostro Clan. Tutti mi avevano insegnato quel sorriso ed ora era parte di me. Ma forse la impauriva, le poteva sembrare il sorriso di un “cattivo ragazzo”, allora se il mio sorriso trasmetteva questo, vuol dire che mi rispecchiava alla perfezione.
Ignorò totalmente la mia mano, raccolse la gonna che toccava a terra e poi oltrepassò il confine. Ora era nel mio territorio.
-Un giorno imparerai a fidarti di me?-
-Ne dubito- disse sorridendo.
Mi sentivo un verme, lei credeva di aver trovato un amico, invece l’avrei tradita. Non potevo sopportare la vista di quegli occhi sorridenti, così dolci che si rivolgevano a me, proprio a me, il suo acerrimo nemico.
Forse i Merryweather non erano tutti come li descriveva mio padre, magari lei era diversa, era più dolce.
Coscienza, avverti prima di parlare, avevo cominciato a credere che fossi io a pensare quelle cose.
Stavo rabbrividendo, quella ragazza era davvero pericolosa! Stava sconvolgendo tutta la mia realtà, le mie certezze erano state completamente smontate e ora mi stava mettendo in confusione!
Alzai gli occhi e incontrai i suoi leggermente preoccupati.
-Andiamo da Loveday-


C-CIAO oggi mi sento molto Saetta Mc Queen e sapete perchè?
ho avuto 24 visualizzazioni dello scorso capitolo ehhhhhhhhhhhhh!
comunque ecco un altro capitolo e diciamo che qui si incontrano davvero per la prima volta.
vorrei sapere cosa ne pensate, vi va di lasciare una recensioncina? (tono supplichevole).




  
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