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Autore: arimika    20/08/2013    7 recensioni
VCG01 (Virtual Contro Game) è la nuova console. Pokémon The Great Challenge il nuovo videogioco.
Dodici Beta Tester vengono scelti in tutto il mondo per provare entrambi.
Ma non tutto va come deve andare.
Storia ad OC. Iscrizioni chiuse.
Il rating della storia può subire variazioni.
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Pearl
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Or bene ragazzi, eccomi qua! Mi scuso per l'enorme ritardo, ma si sa... tra vacanze studio e normali, non ho avuto molto tempo per scrivere.
Questa è la prima parte del secondo capitolo e riguarda l'arrivo e la scelta degli Starter... gli OC presenti sono Ren Serafin di Ronnie Stregatto, Anita Serently di A c q u a m a r i n a_, Luna Tsuyuki di Luna Sutcliff , CJ di Cristo96, Giulia Tsukine di Lady_Kitsume e Gerard Weatherly (il mio) in più ci sarà l'entrata in scena dell'eccentrica Professoressa Mitami che consegnerà gli Starter ed il Pokédex.
Spero che con questa prima parte di capitolo mi perdonerete l'abnorme ritardo.
Enjoy it.
PS. Se volete recensire mi farebbe molto piacere e se avete altri OC che volete inviarmi mandatemeli (mi mancano i rivali, ovvero nove PNG), la scheda è nel prima capitolo.




CAPITOLO DUE.

Avventura di Giulia Tsukine.... 1- Luna Tsuyuki e Charmander.



Il congegno era depositato su un tavolo di fronte a lei. Quella strana macchinetta non le trasmetteva niente di buono e la lettera che lo aveva accompagnato non la faceva affatto stare tranquilla. Doveva dar retta alle parole scritte o fidarsi del suo istinto?
Decise di rimandare a dopo un succo di frutta l’ardua sentenza, quindi depositò quella sottospecie di chip sul letto ed andò nel piano inferiore dove stava la cucina. Aprì il frigo e prese una bottiglietta di ACE. Si guardò intorno con fare circospetto, poi tornò di sopra e si chiuse in camera.
Finito il drink tornò a concentrarsi sull’affare tecnologico recapitatole, si armò di cacciavite e pazienza per provare a smontarlo, ma riuscì solo a scalfirlo. Rattristata per il fallimento disatteso infilò l’apparecchio all’interno del suo orecchio credendo che testarlo non le avrebbe potuto nuocere.
Caricò la cartuccia rotonda che conteneva Pokémon the Great Challenge all’interno del congegno. Ed il gioco partì.

‘’ Prego pensare il proprio nome’’ gracchiò una vocina metallica e dopo poco ‘’Bene Giulia Tsukine la vostra partita sta per iniziare. Caricamento in corso…’’

Una ragazza si materializzò davanti a lei in uno spazio vuoto, blu con gli 1 e gli 0 dei dati che si muovevano a gran velocità in quelli che parevano delle strisce di larghezza di due metri..
Aveva i capelli lunghi fino alle ginocchia rosso fuoco e la carnagione chiara. I suoi occhi erano di due colori diversi, che quasi non parevano pixelati, quello di destra azzurro, l’altro rosso sangue. Indossava un vestitino corto rosso che le donava molto con un girocollo nero fermato da una spilla rossa.
Sembrava una ragazza molto carina, ma d’altro canto era solo un PNG, di questo Giulia ne era certa.

-  Sono Luna Tsuyuki, la tua rivale in questo gioco. - una vocina chiese a Giulia se volesse parlare con lei, la ragazza annuì - Non ho voglia di parlare con te Giulia Tsukine, vai dalla Professoressa Mitami e non rompere - ma ricevette soltanto una risposta sgarbata.

La bionda rimase di sasso, un PNG che trattava male un giocatore? Era una cosa inammissibile!

La solita voce metallica rimbombò ‘’ Raggiungi la Professoressa Mitami, lì ti verrà spiegato il funzionamento del gioco. Per muoverti non devi far altro che provare a camminare, il tuo corpo nel mondo reale  rimarrà immobile’’.

Giulia provò ad avanzare e scoprì con piacere che poteva muovere il suo corpo pixelato come voleva senza alcun impedimento. Si guardò: indossava gli stessi vestiti con cui  aveva iniziato il gioco, si toccò i capelli e notò con piacere che erano i suoi. Non era la mente di un avatar, era lei stessa il PG.
Intorno alla bionda e alla rossa iniziò a delinearsi il paesaggio: un prato con l’erba alta e rigogliosa, alti e forti pini, tante macchie di colore e qualche bacca, un cielo azzurro e qualche Pokémon che si intravedeva nella boscaglia, uno stormo di Farfetch’d che volava verso il Sole e alcuni Bellosom che giocavano indisturbati.
Giulia si beò del panorama, poi corse nella direzione indicatale dalla freccia che stava sopra la sua testa. Passò vicino ad alcuni Oddish che al suo passaggio scavarono una buca e si seppellirono sottoterra lasciando solo le foglie fuori per mimetizzarsi. La ragazza sorrise ed arrivò in quella che la vocina sopra la sua testa chiamò Sabbiafine.

Si trattava di un agglomerato di poche case abitate da qualche PNG adulto, un centro Pokémon, un negozio per acquistare alcuni oggetti e la spiaggia dove sulla sabbia zampettavano allegramente dei Wingull.
La ragazza entrò nel Centro Pokémon, una signora dal giovane aspetto stava seduta vicino ad un computer e stava parlando con qualcuno. La bionda si schiarì la gola per attirare l’attenzione di quella, che si girò.

- O bene- proruppe quella- ciao George, ciao!- salutò riferita alla persona con cui stava parlando- bene Giulia, io sono la Professoressa Mitami. Ora ti darò il tuo Pokémon iniziale, altrimenti detto Starter. Scegli con attenzione, my dear. La tua scelta può ricadere sul tipo acqua, tipo fuoco e tipo erba. Scegli con attenzione il tipo, poi passeremo alla scelta tra i Pokémon di quel tipo, my dear.

- Uhm… come fa a sapere il mio nome?- chiese quella realizzando come l’aveva chiamata.

- Vuoi un consiglio, my dear?- le rispose quella con un’altra domanda ignorando completamente le parole della ragazza.

- Sì.

- Bene, per me ti troveresti meglio con un Tipo Acqua che con un tipo erba, fuoco poi non ne parliamo, my dear.

- Ok, scelgo il Tipo Fuoco!

- Ma se ho detto Tipo Acqua, my dear!

- Voglio un Tipo Fuoco. Quali sono i Pokémon tra cui devo scegliere?

- Ok. Venite fuori piccolini.- lanciò in aria quattro sfere da cui uscirono un Charmander, un Cyndaquil, un Torchic, un Chimchar e un Tepig.- la tua scelta sarà uno di loro, my dear.

- Bene voglio lui!- indicò la piccola lucertolina arancione che se ne stava rannicchiata in un angolino.

Si avvicinò e lo prese in braccio, era più piccolo del normale e la sua posizione fetale non rendeva di certo giustizia alla sua corporatura. Con le zampe anteriori cercava di raggiungere la Professoressa e si divincolava dalla presa della ragazza. Sembrava dire che non volesse stare con lei.
La donna spostò all’indietro un riccio arancione della sua chioma disordinatissima, sorrise dolcemente e prese in braccio il piccolo Pokémon, quindi gli disse qualcosa all’orecchio e tornò calmo.

- Charmander è un po’ troppo timido per quelli della sua specie, ma saprà rivelarsi un ottimo alleato, trattalo bene!- fece una pausa- questo è il tuo Pokédex- le consegnò una piastrina elettronica. -Puntala su un Pokémon e ti dirà varie informazioni, catturali e ne avrai anche di più! Lo scopo della tua missione  è catturare tutti e 210 Pokémon regionali e tutti e 651 Pokémon nazionali. Quelli leggendari appariranno solo una volta se sarai fortunata. In bocca al lupo e, che l’avventura cominci, my dear!

Giulia fece rientrare il suo Charmander nella Pokéball che le era stata appena consegnata ed uscì salutando la Professoressa Mitami. Uscendo incontrò la rossa che si era presentata come la sua rivale.

- Tu sei? Sei…

- Luna Tsuyuki, la tua rivale. Quale Pokémon hai scelto?

- Un Charmander, tu?

- Io ho già la squadra al completo, ma per essere la tua rivale al momento ho solo un Pokémon! Ovvero il mio Starter, Lucario.

- Lucario… ma non è uno Starter lecito!

- Svegliati sono un PNG! Non un giocatore come te.

- Dai cavolo, non è assolutamente giusto! In quel caso avrei scelto… che so… uno Zorua!

- Smettila di perderti in chiacchiere inutili! Hai mai giocato agli altri giochi Pokémon?

- Certo, ho la collezione completa di essi! So tutto, compresi i trucchi… Ops! Questo non dovevo dirlo.- si corresse sperando che la PNG non avesse sentito.

- Allora non hai bisogno di me, se non sai qualcosa e ricorda solo se non SAI, e non NON TROVI qualcosa chiamami: sul tuo Pokédex c’è la funzione Pokégear, che ti permetterà di chiamarmi ogni volta…

- Bene! Ciao Luna!- disse Giulia correndo via verso Giubilopoli sul sentiero 202.

- Quella ragazza è completamente andata!- commentò tra sé e sé la rossa vedendo quella correre via. – si divertirà, ohh se si divertirà con le informazioni in suo possesso… 




Avventura di Gerard Wetherly- 1. Ren e Chitù.

Si era perso. Di nuovo.

Versò sulla sua testa il contenuto della borraccia che aveva trovato nello zainetto assegnatogli all’inizio del gioco, infradiciandosi i capelli. Ora parevano ancora più lisci e lucidi rispetto a quanto non fossero già in precedenza. La camicia si attaccò alla veste e si fece più aderente mettendo in bella mostra il fisico scolpito che tanto piaceva e faceva sospirare le ragazze. Il sole si ammirava sui suoi capelli mostrandone il vero colore: il blu scuro che tutti confondevano con il nero, i raggi mostravano solo i riflessi blu mentre i capelli sottili sembravano neri.
Si stropicciò gli occhi stanchi e assonnati, erano ore che vagava su quella montagna alla ricerca di una qualche forma di vita, invano. La cosa forte era che, contrariamente al resto dei videogiochi, lui la avvertiva la stanchezza fisica. Troppo stanco si fermò vicino ad un sasso più grosso degli altri e vi si sedette sopra, appoggiò la schiena e si addormentò.
Ristorato aprì gli occhi, ma contrariamente a quanto si aspettava non era più vicino al burrone dove per poco aveva rischiato di cadere, ma vicino ad una città.

- Ciao!-  lo salutò una voce maschile - Io sono Ren Senerif e sono…-prese la mano di quello dai capelli neri e gliela strinse calorosamente senza ottenere un’altrettanta vigorosa stretta- … e sono il tuo rivale in Pokémon The Great Challenge. Ah, una cosa mi dispiace Gerard Weatherly, sarò io il più forte tra noi due! Una domanda, com’è che hai impiegato tanto a raggiungermi? Il tuo arrivo a Sinnoh è registrato otto ore fa, mentre per arrivare qui dal luogo in cui sei apparso ci si impiega solo dieci minuti prendendo l’unico sentiero che c’era.

Il ragazzo era un tipo bassino, dalla carnagione pallida e i capelli neri corti e spettinati tenuti malamente in alto, solo qualche misera ciocca gli ricadeva scomposta sulla fronte e ai lati del viso creando un netto contrasto con due grandi occhi rossi. Indossava una t-shirt bianca e dei jeans neri che richiamavano il colore dei suoi capelli. Nel complesso si poteva considerare carino.

- Ehm…

- Che c’è, il gatto t’ha mangiato la lingua?

- No… no… non è questo, è solo che…

- È solo che, cosa? – lo incitò quello avvicinandosi di più a lui.

- Mi sono perso, tutto qui.- Gerard mise il broncio.

- E tanto ci voleva! Dai seguimi, devi ancora scegliere il tuo primo Pokémon, sai vero su quali può ricadere la tua scelta?

- Sì, tipo Acqua, Fuoco o Erba delle prime cinque generazioni!

- Bene, ora seguimi, la Professoressa Mitami ti sta aspettando.

Il PNG condusse Gerard attraverso le strade della rocciosa Rupepoli. Qui si vedevano possenti Pokémon che scalavano le incolte pareti scoscese del Monte Corona. Vi era un casinò dove, nonostante fosse ancora primo pomeriggio (erano le quattro), vi erano avventori che tentavano la fortuna e perdevano tutti i loro averi. Due imponenti body guard stazionavano di fronte a quella che senza dubbio doveva essere la Palestra a giudicare dal disegno di una Pokéball che imponente dominava l’entrata.

- La Capopalestra lì è Marzia.- gli disse Ren indicandola.- è molto forte e in molti hanno perso contro di lei. È l’icona di questa città: tutti la adorano. Non tanto perché è tenera, ma per la sua temerarietà e fierezza: è una combattente di arti marziali molto esperta, è molto piccola di altezza, ma come lotta lei non riesce nessuno, taluni ritengono che sia addirittura imbattibile.

Passarono vicino a molte casette con il tetto viola spiovente, i camini che lo bucavano innalzandosi verso il cielo e piccole vasche contenti dei fiori colorati, principalmente margherite, iris e tulipani, appese ai davanzali davanti alle tende rosate con decorazioni floreale ricamate a mano. Una vecchietta sedeva su una veranda intenta a lavorare a punto croce una tovaglia disegnando, con l’abile ed esperta mano, Foongos e Amoongus, Pikachu e Chimchar, Milotic e Staravia, Relicanth e Victrebeel, in un allegro Carnevale di decine di Pokémon, forse l’anziana stava lavorando da anni a quel tessuto, forse stava ritraendo tutte le specie presenti nel Pokèworld. Alcuni bambini stavano giocando con le statuette dei Pokémon leggendari regionali Giratina, Palkia e Dialga, probabilmente intagliate da qualche Guardaboschi intenerito dalle risate e dai giochi dei piccoli, simulavano le epiche battaglie avvenute tra i tre grandi in passato, le epopee degli avventurieri che erano stati al loro cospetto.

Superarono un grande edificio da dove molte persone entravano e uscivano chi a mani vuote chi con grandi buste contenenti oggetti per Pokémon, per se stessi e la casa. C’erano vetrine che esponevano cappelli, borse, Pokéball, vestiti e accessori, bancarelle dove si comprava da mangiare con pomodori e ortaggi provenienti da Pratopoli, venditori ambulanti che elogiavano la loro merce. A seconda del piano si trovavano tipi di prodotti completamenti differenti tra loro sia di buona che di pessima qualità.

Salirono poi una lunga gradinata e si trovarono di fronte al Centro Pokémon di Rupepoli, all’interno, in un’area separata dal resto dell’edificio, stava la Professoressa Mitami. Aveva i capelli arancioni raccolti in una coda dalla quale diversi ciuffi le ricadevano disordinati, gli occhi verde chiaro brillavano mentre controllava i moduli e i fogli con l’andamento delle sue ricerche; indossava un camice bianco da sopra a dei pantaloni grigi aderenti e una maglietta arancione che metteva in risalto le sue curve prosperose.

- Tu devi essere Gerard, piacere io sono la Professoressa Mitami, my dear.- gli porse la mano affinché gliela stringesse, ma lui, troppo imbarazzato, rimase rigido e fermo al suo posto, la donna capendo che non c’era storia ritirò l’arto e sbuffando portò un ciuffo dietro l’orecchio- Ora ti darò il tuo Pokémon iniziale, altrimenti detto Starter. Scegli con attenzione, my dear. La tua scelta può ricadere sul tipo acqua, tipo fuoco e tipo erba. Scegli con attenzione il tipo, poi passeremo alla scelta tra i Pokémon di quel tipo, my dear. 

- Erba- rispose lui a bassa voce.

- Bene, i Pokémon sono: Treecko, Chikorita, Bulbasaur, Turtwig e Snivji, my dear.

- Se possibile…. Vorrei Chiorita.

- Bene- gli rispose quella prendendo la Pokéball designata- lui è Chikorita, my dear. – lanciò la Pokéball in aria e quella si aprì rivelando al mondo digitale un dinosauretto in miniatura verde foglia chiaro, gli occhi rossi e una grande foglia verde sulla testa lunga quanto il corpo del piccolo.

- È un maschio o una femmina?

- Femmina, my dear.

- Allora il tuo nome sarà Chitù, piccolina! – rispose quello prendendo in braccio la creaturina, che calma, si lascò avvolgere dalle esili braccia del ragazzo.

- Questo è il tuo Pokédex- disse poi consegnandogli una piastrina elettronica. - Puntala su un Pokémon e ti dirà varie informazioni, catturali e ne avrai anche di più! Lo scopo della tua missione  è catturare tutti e 210 Pokémon regionali e tutti e 651 Pokémon nazionali. Quelli leggendari appariranno solo una volta se sarai fortunato. Puoi usare il Pokédex anche come cellulare, quindi non esitare a chiamare me o Ren se hai necessità- a quelle parole Senerif fece una smorfia scocciata- In bocca al lupo e, che l’avventura cominci, my dear!

- Grazie, Professoressa Mitami. – disse lui inchinandosi, poi prese la Pokéball e il Pokédex  e si avviò verso l’uscita- grazie ancora e arrivederci.- fu seguito dall’altro ragazzo all’esterno del Centro Pokémon.

- Direi che possiamo salutarci qui.- disse il rivale.

- C-credo di sì- gli rispose Gerard mentre accarezzava la testa della piccola Chitù- arrivederci Ren!

- Arrivederci, ah! Una cosa- disse mentre stava camminando verso Evopoli- non vincerai mai la Lega di Sinnoh: il vincitore indiscusso qui… sono io!- poi inforcò la sua bicicletta, una mountain bike rosso brillante e si avviò pedalando verso la zona della pioggia, verso il luogo dove si sarebbe tenuto il primo incontro in palestra: a Mineropoli.

Gerard mise giù la piccola Chitù e guardò la mappa, una vocina gli disse di andare a Rupepoli, cercò la città, era a sud-est rispetto a dove si trovava lui. Iniziò a camminare pregando di essersi diretto nella giusta direzione, ma, ahimè, stava andando in direzione di Nevepoli.  



Avventura di Cristopher Jeremia Willsock- 1. Anita e Karyu.

- Karu!- una ragazza stava camminando nei pressi di Flemminia, vicino ai campi e alla pensione per Pokémon.

Stava percorrendo la strada urlando a squarciagola il nome del suo compagno d’avventura: il piccolo si era allontanato da lei mentre si riposavano sull’erba del percorso e quando lei s’era svegliata, era sparito nel nulla.
Il Pokémon disperso si chiamava Karu ed era lo Starter di Anita Serently, un piccolo Torchic raccolto in un bosco e salvato da un gruppo di cattivi dalla ragazza. Il pulcino giallo se l’era svignata per andare da qualche parte e lei era preoccupatissima.
Lo cercò tra gli arbusti, tra i cespugli di bacche, venne inseguita da un gruppo cospicuo di Beedrill per essere entrata nel loro territorio, bagnata da un Magikarp selvatico, finché non inciampò in una radice vicina al luogo dove si era riposata e lì lo vide. Il piccolo monello si stava riposando tra le foglie vicino a dei torsoli di bacche, doveva essere stato attirato dall’aroma a cui non sapeva resistere: la Baccapesca era la sua preferita!
La ragazza era combattuta tra il rimproverarlo e il perdonarlo, quando il suo istinto materno scelse per lei. Raccolse il Pokémon e tenendolo tra le braccia si avviò verso Flemminia dove la Professoressa Mitami le aveva detto di aspettare il PG assegnatole.
 

Era diventato tutto nero, poi era apparso lui.
Christopher Jeremia Willsock, si trovava in una città che già ben conosceva per aver giocato a Pokémon Platino. O meglio lui non si trovava in città, ma poco all’esterno della medesima. Più precisamente vicino ad una grotta, un antro da dove un mormorio incessante proveniva dai Pokémon che si muovevano al suo interno. Una scritta recante inciso ‘’Rovine di Flemminia’’ era appesa vicino all’entrata dell’antro.
Si mosse in direzione di quella che sapeva già essere la città di Flemminia, sgusciò tra gli alberi, saltò giù dai dossi e seguendo il sentiero giunse in città. La prima cosa che vide, ad eccezione degli imponenti alberi e dei Pokémon da cui si era nascosto perché indifeso, fu una ragazza seduta su un masso all’inizio del sentiero.
Aveva i capelli lunghi fino a metà della sua schiena mossi e neri con la riga sul lato sinistro, una maglietta a maniche lunghe bianca e uno scaldacuore nero che teneva appoggiato al suo zainetto giallo pallido dominato dall’immagine di una Pokéball, dei leggins neri lunghi fino a poco dopo il ginocchio e delle scarpe da ginnastica.
Quando le fu abbastanza vicino poté notare che stava leggendo un libro, che i suoi occhi che scorrevano veloci sulla carte bianca rigata erano di un acceso color blu mare, che la sua carnagione era olivastra e che al collo teneva una bizzarra collana con delle foglioline intrecciate ed al centro uno smeraldo.
Una ragazza decente, commentò tra sé e sé.

Si avvicinò di soppiatto alla giovane e picchiettò con l’indice destro la spalla di lei. Quella, spaventandosi, si girò di scatto e vedendo il giovane tirò un sospiro di sollievo. Senza dire una parola mise il libro che stava leggendo in borsa e rindossò lo scaldacuore.

 

- Tu sei Christopher Jeremia Willsock, dico bene?- chiese lei una volta pronta.

- Certo, ma chiamami CJ, e … posso sapere con chi ho l’onore di parlare?- disse lui ammiccando e prendendole la mano facendole imporporare le guance da un leggero imbarazzo.

- Io sono Anita Serently e sarò la tua rivale per questo gioco.

- Come sono fortunato!- gioì lui- ho una bella ragazza come rivale!- lei mascherò il rossore con la sua decisione ordinando silenziosamente alla pelle di tornare normale.

- Se vuoi seguirmi ti porterò dalla Professoressa Mitami, lì potrai scegliere il tuo Starter.- gli rispose.

- Certo! Anche se preferirei rimanere qui ad ammirarti e a parlare solo con te.- la ragazza si avviò cercando di far smettere di battere il cuore che minacciava di uscirle dal petto, non gli piaceva il tipo, ma tutti quei complimenti la mettevano in un imbarazzo tremendo.

Lo condusse cercando di rispondere il minimo possibile alle sue domande attraverso la città. Superarono le varie abitazioni fino ad  arrivare al Centro Pokémon, la classica costruzione uguale ovunque dove al banco stava un’infermiera Joy che si prendeva cura e rimetteva in sesto i Pokémon feriti, vicino alla donna dai capelli rosa ce n’era un’altra, molto bella a dirla tutta.
Quando i due entrarono quella si alzò da dietro al bancone ed andò loro incontro.

 

- Ciao Anita e benvenuto a te Christopher Jeremia Willsock, my dear! Io sono la Professoressa Mitami, my dear. Ora ti darò il tuo Pokémon iniziale, altrimenti detto Starter. Scegli con attenzione, my dear. La tua scelta può ricadere sul tipo acqua, tipo fuoco e tipo erba. Scegli con attenzione il tipo, poi passeremo alla scelta tra i Pokémon di quel tipo, my dear.

- Non c’è bisogno di scegliere il tipo: io voglio un Charmander.

- Bene, Charmander vieni a conoscere il tuo allenatore, my dear!- dicendo questo prese una Pokéball tra le dodici presenti e la aprì rivelando la presenza della piccola lucertola.

- Piacere di conoscerti Karyu, io sono CJ e sarò il tuo allenatore. – il Tipo fuoco rispose al giovane dandogli una zuccata.

- Questo è il tuo Pokédex- disse poi consegnandogli una piastrina elettronica. - Puntala su un Pokémon e ti dirà varie informazioni, catturali e ne avrai anche di più! Lo scopo della tua missione  è catturare tutti e 210 Pokémon regionali e tutti e 651 Pokémon nazionali. Quelli leggendari appariranno solo una volta se sarai fortunato. Puoi usare il Pokédex anche come cellulare, quindi non esitare a chiamare me o Anita se hai necessità, my dear. In bocca al lupo e, che l’avventura cominci, my dear!

- Ok, grazie mille dolcezza.- disse lui prendendo la sfera e il Pokédex- è stato un onore che spero di ripetere quello di incontrarla, si prenda pure il disturbo di contattarmi se desidera qualcosa, anche solo per incontrarci.

- Lo terrò presente, my dear.

Il ragazzo si allontanò seguito dalla mora uscendo dall’edificio.
 

- Stando a quanto dice la vocina che posso sentire solo io…

- Non la senti solo tu, ma tutti!

- Ok, bellissima. Devo andare a Mineropoli, tu invece dove andrai?

-  Tutti coloro che iniziano il proprio percorso come allenatori devono andare lì e, nonostante io sia un’allenatrice già da diversi anni, devo fare il tuo stesso viaggio poiché sono la tua rivale.

- Insomma vieni a Mineropoli?

- Sì.- annuì sconsolata quella.

- In questo caso, lo schianto che è la mia rivale verrà con me a Mineropoli, vedrai: ci divertiremo, me lo sento!

Sentendo quelle parole la ragazza si preoccupò non poco e si rinchiuse in una cappa di mutismo, sorda alle parole del suo compagno di viaggio fino a quando un piccolo versetto e un visino fecero capolino dallo zaino che portava.
Il suo piccolo Torchic si era svegliato e la prima cosa che fece fu salire sul capo della giovane. Lei sorrise vedendolo e lo aiutò a salire, poi riprese a camminare indicando al Pokémon tutti gli altri abitanti del Percorso in cui si imbattevano e giocando con lui sembrava essere tornata la bambina che a Olivinopoli l’aveva trovato ferito nel bosco e si era preso cura di lui. ‘’Piccolo Karu… diceva sempre… quante ne abbiamo passate per diventare amici come ora!’’ 






 

  
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